Sono alle battute finali di Red Faction Armageddon.
Divertente ma finisce li. La storia stenta a decollare, solo dopo metà del gioco comincia a farsi più interessante.
L'arma che ha rappresentato il capitolo precedente, ovvero il martellone, puoi praticamente cestinarlo visto che le munizioni per armi pesanti si trovano facilmente come fossero funghi. Risulta quindi molto più semplice distruggere edifici. Prima con il martello dovevi trovare un modo per fa cadere un edificio demolendo, ad esempio, le colonne portanti. Insomma, la distruzione non era semplice ma era molto appagante (soprattutto con gli esplosivi piazzati in punti strategici con cui ti potevi godere l'esplosione e il crollo in lontananza like a boss). Ora è tutto semplice, grazie anche a delle armi super distruttive che il gioco presenta e oltre al classico lancia granate e lancia missili introduce il cannone al plasma (lancia una palla di plasma che ditrugge tutto quello che incontra sul suo cammino), il laser al plasma (che smaterializza tutto quello su cui passa) e il generatore di buchi neri (genera dei buchi neri che attraggono a se tutto quello nelle circostanze e lo distrugge, devastante in tutti i sensi).
Facendo sempre un confronto con il precedente capitolo, è molto più sparatutto e molto più frenetico, quella piccola componente free-roaming che c'era è andata perduta. In sintesi, molta più azione, meno "distruzione" (il punto cardine di Red Faction Guerilla, se ricordo bene).
Mi piace invece l'introduzione del nano proiettore, un dispositivo al braccio del protagonista, con cui si può scagliare un onda d'urto in grado di spazzare via gli avversari (anche in gruppi massicci quando l'abilità è potenziata), oppure creare uno "scudo" oppure ancora di aumentare la potenza offensiva del personaggio (una sorta di modalità berserker). Si possono anche ricostruire oggetti distrutti.
Insomma, un gioco modesto e abbastanza divertente.
Divertente ma finisce li. La storia stenta a decollare, solo dopo metà del gioco comincia a farsi più interessante.
L'arma che ha rappresentato il capitolo precedente, ovvero il martellone, puoi praticamente cestinarlo visto che le munizioni per armi pesanti si trovano facilmente come fossero funghi. Risulta quindi molto più semplice distruggere edifici. Prima con il martello dovevi trovare un modo per fa cadere un edificio demolendo, ad esempio, le colonne portanti. Insomma, la distruzione non era semplice ma era molto appagante (soprattutto con gli esplosivi piazzati in punti strategici con cui ti potevi godere l'esplosione e il crollo in lontananza like a boss). Ora è tutto semplice, grazie anche a delle armi super distruttive che il gioco presenta e oltre al classico lancia granate e lancia missili introduce il cannone al plasma (lancia una palla di plasma che ditrugge tutto quello che incontra sul suo cammino), il laser al plasma (che smaterializza tutto quello su cui passa) e il generatore di buchi neri (genera dei buchi neri che attraggono a se tutto quello nelle circostanze e lo distrugge, devastante in tutti i sensi).
Facendo sempre un confronto con il precedente capitolo, è molto più sparatutto e molto più frenetico, quella piccola componente free-roaming che c'era è andata perduta. In sintesi, molta più azione, meno "distruzione" (il punto cardine di Red Faction Guerilla, se ricordo bene).
Mi piace invece l'introduzione del nano proiettore, un dispositivo al braccio del protagonista, con cui si può scagliare un onda d'urto in grado di spazzare via gli avversari (anche in gruppi massicci quando l'abilità è potenziata), oppure creare uno "scudo" oppure ancora di aumentare la potenza offensiva del personaggio (una sorta di modalità berserker). Si possono anche ricostruire oggetti distrutti.
Insomma, un gioco modesto e abbastanza divertente.
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