Ciao! L'introduzione a questa FF che ho scritto ieri sera l'ho messa sotto spoiler perchè mi sa che mi ha fatto scappare tutti i lettori! Comunque questa è una storia di avventura! Buona lettura!!!!
Il guscio e l’anello
1.
Il sole era già sorto da qualche ora, ma nella zona in cui mi stavo dirigendo la luce era offuscata da una fitta nebbia. Le montagne si ergevano in tutta la loro altezza completamente avvolte dalle nubi; solo le più elevate riuscivano ad avere la cima scoperta, e mostravano un paesaggio arido e privo di qualunque forma di vita.
Avevo compiuto da poco sette anni. Il mio fisico stava crescendo e diventava sempre più robusto grazie ai continui allenamenti fisici a cui mi sottoponevo. Mio padre e Piccolo credevano molto nelle mie potenzialità e si dedicavano con calma e dedizione al mio potenziamento. Nonostante non riuscissi a tenere testa a nessuno dei due, continuavano a ripetermi che non ero affatto d’intralcio e che un giorno li avrei sicuramente raggiunti, se non addirittura superati. Peccato che mia madre avesse dei progetti completamente diversi sul mio futuro. Fin da quando ero in fasce, aveva pianificato la mia educazione e si era ripromessa che sarei diventato un grande studioso, con o senza il consenso di mio padre. Da un anno a questa parte, però, era stata convinta a farmi accantonare momentaneamente gli impegni scolastici, poiché una terribile minaccia si sarebbe presto abbattuta sul nostro amato pianeta.
Volavo lentamente sulle vette più alte, mentre il vento mi scompigliava i lunghi capelli neri. Quel giorno Piccolo aveva deciso di tenermi a riposo: la sera precedente ero stato sottoposto ad uno stress eccessivo ed i miei muscoli avevano bisogno di riprendersi. Tuttavia mio padre non aveva detto nulla a mia madre: come tutte le mattine, ero partito con lui verso una zona deserta, convinto di dovermi allenare; una volta giunto a destinazione, ero venuto a sapere di avere la giornata libera.
-Chichi non deve sapere nulla,- aveva detto Piccolo -altrimenti ne approfitterà per farlo studiare. Gohan, tu vai pure a fare un giro... divertiti... oggi io e tuo padre proveremo delle nuove tecniche. Mi raccomando, non stancarti troppo, e ricordati che da domani si ricomincia seriamente!-
Mentre ero immerso in questi pensieri, volai a quota più bassa e mi accorsi che un piccolo sentiero portava verso la montagna più alta. Scesi ancora di più per poter scrutare attraverso la nebbia ed intravidi due figure avanzare faticosamente.
La più alta era una ragazza bionda, di circa vent’anni, che indossava una tuta e delle scarpe da escursionista e procedeva con l’aiuto di una racchetta blu. Alla sua sinistra, un po’ meno affaticato, c’era un bambino, anch’egli biondo, che io dedussi avere all’incirca la mia età. Entrambi camminavano in salita, verso la cima del monte, incuranti del vento, della nebbia e del gelo.
-Ehi!- li richiamai a gran voce atterrando davanti a loro -Serve una mano?-
I giovani mi guardarono stupiti. La nebbia probabilmente non aveva permesso loro di vedermi atterrare, ma comunque dal loro sguardo potevo intuire che non si aspettavano di certo di trovarsi un bambino davanti.
-Chi sei?- chiese il ragazzino in modo autoritario. Aveva un atteggiamento molto altezzoso, nonostante l’evidente stanchezza che lo avvolgeva.
-Mi chiamo Son Gohan- risposi io tranquillo -E voi?-
Fu la ragazza a rispondermi.
-Io mi chiamo Salad, lui invece è Shapner. Siamo fratelli e veniamo da Orange City-
Il bambino continuò a scrutarmi con quell’espressione da superiore.
-Non mi sembri un tipo molto atletico- mi disse -Che ci fai da queste parti? Non lo sai che è pericoloso avvicinarsi al dinosauro?-
Io gli lanciai un’occhiata ingenua.
-Dinosauro?- esclamai.
-Sì- intervenne la ragazza -In questa zona vive un dinosauro, che si dice tenga nella sua tana un preziosissimo anello con una gemma rossa. Questo anello è unico in tutto l’universo, e si dice che in passato molta gente abbia cercato di procurarselo-
-E per quale motivo lo cercano? Ha qualche potere speciale?- chiesi, immaginando già la risposta. Grazie all’esperienza avuta con le sfere del drago, sapevo che se per ottenere un oggetto una persona era disposta ad affrontare mille insidie, era senz’altro perché questo portava in sé qualcosa di grandioso.
-Sì- disse infatti Salad -Dietro questo anello c’è una leggenda che si tramanda da secoli in questa zona ed io per caso sono riuscita a venirne a conoscenza. Sai, si dice che questo anello possa garantire amore eterno tra due persone. Perché questo avvenga, però, la donna deve indossarlo, poi sfilarselo e consegnarlo al suo amato. Questo a sua volta deve romperlo, in qualunque maniera possibile. Io mi sto per sposare, per cui ho pensato di portare questo anello al mio fidanzato; voglio fargli una sorpresa!-
Io ascoltai il discorso stupito, senza ribattere. Possibile che servisse un anello per capire se due persone si amavano?
-In realtà lei vuole essere convinta che lui la ami- intervenne Shapner -Ma visto che non ha trovato un filtro d’amore, mi ha costretto a seguirla qui-
Il bambino si prese uno schiaffo in faccia dalla sorella.
-Non è assolutamente vero! Ti ho già spiegato che questo anello non fa innamorare nessuno! Serve solo a capire se una coppia è destinata a stare insieme. Se io lo indossassi e poi lo consegnassi al primo che capita, questi non riuscirebbe mai a romperlo, perché non è la mia anima gemella. Chiaro?-
Shapner annuì, senza però mostrarsi troppo convinto, mentre io meditavo su ciò che aveva detto.
-Quindi- intervenni -se il tuo fidanzato non fosse l’uomo giusto, non riuscirebbe a rompere l’anello-
-Esatto!- esclamò Salad -Sei un bambino molto intelligente! Potresti venire a studiare al liceo della nostra città da grande! Quanti anni hai?-
-Sette-
-Davvero? Hai sentito, Shapner? Ha la tua età! Potreste ritrovarvi nella stessa classe!-
-Bah!- rispose il bambino.
In quel momento mai avrei pensato che quella ragazza avrebbe avuto ragione.
Improvvisamente avvertii qualcosa di duro vicino ai miei piedi, così abbassai lo sguardo per vedere meglio. Era il guscio di un uovo bianco, grande circa il doppio della mano chiusa di una persona adulta. Incuriosito, mi chinai lentamente per vedere meglio. Si era aperto spaccandosi esattamente a metà, ma una delle due parti era andata perduta. Senza conoscerne il motivo, mi sentivo quasi attratto da quello strano involucro, come se per me fosse qualcosa di estremamente importante. Trascinato da questa sensazione, allungai la mano per afferrarlo.
-Fermo!- gridarono in coro i fratelli biondi.
Il loro grido fu inutile, poiché arrivò quando io avevo già il guscio in mano.
-Non toccarlo!- urlò Salad -O morirai!-
Spoiler:
Il guscio e l’anello
1.
Il sole era già sorto da qualche ora, ma nella zona in cui mi stavo dirigendo la luce era offuscata da una fitta nebbia. Le montagne si ergevano in tutta la loro altezza completamente avvolte dalle nubi; solo le più elevate riuscivano ad avere la cima scoperta, e mostravano un paesaggio arido e privo di qualunque forma di vita.
Avevo compiuto da poco sette anni. Il mio fisico stava crescendo e diventava sempre più robusto grazie ai continui allenamenti fisici a cui mi sottoponevo. Mio padre e Piccolo credevano molto nelle mie potenzialità e si dedicavano con calma e dedizione al mio potenziamento. Nonostante non riuscissi a tenere testa a nessuno dei due, continuavano a ripetermi che non ero affatto d’intralcio e che un giorno li avrei sicuramente raggiunti, se non addirittura superati. Peccato che mia madre avesse dei progetti completamente diversi sul mio futuro. Fin da quando ero in fasce, aveva pianificato la mia educazione e si era ripromessa che sarei diventato un grande studioso, con o senza il consenso di mio padre. Da un anno a questa parte, però, era stata convinta a farmi accantonare momentaneamente gli impegni scolastici, poiché una terribile minaccia si sarebbe presto abbattuta sul nostro amato pianeta.
Volavo lentamente sulle vette più alte, mentre il vento mi scompigliava i lunghi capelli neri. Quel giorno Piccolo aveva deciso di tenermi a riposo: la sera precedente ero stato sottoposto ad uno stress eccessivo ed i miei muscoli avevano bisogno di riprendersi. Tuttavia mio padre non aveva detto nulla a mia madre: come tutte le mattine, ero partito con lui verso una zona deserta, convinto di dovermi allenare; una volta giunto a destinazione, ero venuto a sapere di avere la giornata libera.
-Chichi non deve sapere nulla,- aveva detto Piccolo -altrimenti ne approfitterà per farlo studiare. Gohan, tu vai pure a fare un giro... divertiti... oggi io e tuo padre proveremo delle nuove tecniche. Mi raccomando, non stancarti troppo, e ricordati che da domani si ricomincia seriamente!-
Mentre ero immerso in questi pensieri, volai a quota più bassa e mi accorsi che un piccolo sentiero portava verso la montagna più alta. Scesi ancora di più per poter scrutare attraverso la nebbia ed intravidi due figure avanzare faticosamente.
La più alta era una ragazza bionda, di circa vent’anni, che indossava una tuta e delle scarpe da escursionista e procedeva con l’aiuto di una racchetta blu. Alla sua sinistra, un po’ meno affaticato, c’era un bambino, anch’egli biondo, che io dedussi avere all’incirca la mia età. Entrambi camminavano in salita, verso la cima del monte, incuranti del vento, della nebbia e del gelo.
-Ehi!- li richiamai a gran voce atterrando davanti a loro -Serve una mano?-
I giovani mi guardarono stupiti. La nebbia probabilmente non aveva permesso loro di vedermi atterrare, ma comunque dal loro sguardo potevo intuire che non si aspettavano di certo di trovarsi un bambino davanti.
-Chi sei?- chiese il ragazzino in modo autoritario. Aveva un atteggiamento molto altezzoso, nonostante l’evidente stanchezza che lo avvolgeva.
-Mi chiamo Son Gohan- risposi io tranquillo -E voi?-
Fu la ragazza a rispondermi.
-Io mi chiamo Salad, lui invece è Shapner. Siamo fratelli e veniamo da Orange City-
Il bambino continuò a scrutarmi con quell’espressione da superiore.
-Non mi sembri un tipo molto atletico- mi disse -Che ci fai da queste parti? Non lo sai che è pericoloso avvicinarsi al dinosauro?-
Io gli lanciai un’occhiata ingenua.
-Dinosauro?- esclamai.
-Sì- intervenne la ragazza -In questa zona vive un dinosauro, che si dice tenga nella sua tana un preziosissimo anello con una gemma rossa. Questo anello è unico in tutto l’universo, e si dice che in passato molta gente abbia cercato di procurarselo-
-E per quale motivo lo cercano? Ha qualche potere speciale?- chiesi, immaginando già la risposta. Grazie all’esperienza avuta con le sfere del drago, sapevo che se per ottenere un oggetto una persona era disposta ad affrontare mille insidie, era senz’altro perché questo portava in sé qualcosa di grandioso.
-Sì- disse infatti Salad -Dietro questo anello c’è una leggenda che si tramanda da secoli in questa zona ed io per caso sono riuscita a venirne a conoscenza. Sai, si dice che questo anello possa garantire amore eterno tra due persone. Perché questo avvenga, però, la donna deve indossarlo, poi sfilarselo e consegnarlo al suo amato. Questo a sua volta deve romperlo, in qualunque maniera possibile. Io mi sto per sposare, per cui ho pensato di portare questo anello al mio fidanzato; voglio fargli una sorpresa!-
Io ascoltai il discorso stupito, senza ribattere. Possibile che servisse un anello per capire se due persone si amavano?
-In realtà lei vuole essere convinta che lui la ami- intervenne Shapner -Ma visto che non ha trovato un filtro d’amore, mi ha costretto a seguirla qui-
Il bambino si prese uno schiaffo in faccia dalla sorella.
-Non è assolutamente vero! Ti ho già spiegato che questo anello non fa innamorare nessuno! Serve solo a capire se una coppia è destinata a stare insieme. Se io lo indossassi e poi lo consegnassi al primo che capita, questi non riuscirebbe mai a romperlo, perché non è la mia anima gemella. Chiaro?-
Shapner annuì, senza però mostrarsi troppo convinto, mentre io meditavo su ciò che aveva detto.
-Quindi- intervenni -se il tuo fidanzato non fosse l’uomo giusto, non riuscirebbe a rompere l’anello-
-Esatto!- esclamò Salad -Sei un bambino molto intelligente! Potresti venire a studiare al liceo della nostra città da grande! Quanti anni hai?-
-Sette-
-Davvero? Hai sentito, Shapner? Ha la tua età! Potreste ritrovarvi nella stessa classe!-
-Bah!- rispose il bambino.
In quel momento mai avrei pensato che quella ragazza avrebbe avuto ragione.
Improvvisamente avvertii qualcosa di duro vicino ai miei piedi, così abbassai lo sguardo per vedere meglio. Era il guscio di un uovo bianco, grande circa il doppio della mano chiusa di una persona adulta. Incuriosito, mi chinai lentamente per vedere meglio. Si era aperto spaccandosi esattamente a metà, ma una delle due parti era andata perduta. Senza conoscerne il motivo, mi sentivo quasi attratto da quello strano involucro, come se per me fosse qualcosa di estremamente importante. Trascinato da questa sensazione, allungai la mano per afferrarlo.
-Fermo!- gridarono in coro i fratelli biondi.
Il loro grido fu inutile, poiché arrivò quando io avevo già il guscio in mano.
-Non toccarlo!- urlò Salad -O morirai!-
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