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Hehe, si è vero. Diciamo che in linea di massima effettivamente le domande sono molte. E sebbene lo "sbattezzamento" come dicevi può essere solo burocratico, è comunque un messaggio forte. Insomma si sente di più uno che chiede di sbattezzarsi rispetto ad uno che invece non si battezza.
In ogni caso io trovo la cosa piuttosto irrilevante, insomma un non battezzato ora come ora può diventare cattolico quando gli pare, ed è stata eliminata anche quella corbelleria inventata dai papi del limbo.
Uno battezzato, non è in alcun modo un fondamentalista in erba. Ben altri sono i condizionamenti che una religione può fare. Direi che in Italia e per come la percepisco io, è un pò come la festa dei 18 anni. Non vuol dire molto. Si fa una bella festa nella comunità, guardi con orgoglio il tuo piccolo figlioletto, insomma nulla di cataclismico.
Diciamo quindi che a parer mio, nonostante dell etica del gesto sia giustissimo discuterne tra filosofi, nella vita di tutti i giorni, risulta una decisione che certo non pregiudica nulla.
Certo che essere stato circonciso da piccolo mi avrebbe fatto decisamente incazzare invece
Andrew, scusa se non ti quoto, comunque hai espresso un punto importante. Nel prendere una decisione per il proprio figlio nel momento in cui egli non è ancora in grado di compierla si può sbagliare anche nel scegliere una posizione neutrale. Infatti, come hai fatto notare, un potenziale cattolico potrebbe anche soffrire per il fatto di non-essere-stato battezzato. Certo, resta la strada del catecumeno, ma anche qua può essere attribuito dal soggetto il peso di un ritardo e di un'anomalia di tipo tempistico nel farsi dare il sacramento.
Resta da analizzare la differenza tra un sacramento non dato e recuperabile e un sacramento dato ma rimovibile fino a un certo punto. Infatti lo "sbattezzo" è una questione soprattutto "burocratica", certamente simbolica ma fino a un certo punto sostanziale nell'ottica della fede.
Comunque, mi pare che la scelta discussa sia collocabile tra le questioni di mera preferenza soggettiva da parte dei genitori. Non possiamo in nessun modo prevedere cosa sarà il bambino nello sviluppo della personalità, ergo dobbiamo affidare la preferenza all'ideologia dei tutori.
Intravedo la possibilità di un'alternativa ma è molto complicata e in parte discutibile. Ovvero, la scelta dei genitori al posto del figlio è legittima - quando il figlio è incapace di compierla - nella misura in cui le possibilità stesse siano legittime. Quindi quanto detto sopra vale nel considerare come legittima la fede religiosa e in particolare cattolica. Questo apre degli interrogativi sullo spostamento nel fuori di un'attitudine interiore e personale. Ma non voglio in nessun modo sfiorare questo terreno "bollente".
Quindi io mi figlio non lo battezzerò perché poi vuol dire indurlo ad andare a messa e, sopratutto, è probabile che ce lo porti io.
Si prospettano due alternative:
-Io non voglio e mia moglie non vuole/non le interessa:
situazione perfetta.
oppure
-Io non voglio e mia moglie vuole:
dipende da cosa viene messo in palio per la mia apparente conversione ma mi batterò farfugliando parole come "indottrinamento" e "scegliere" e "c'è la partita".
Se però accettassi già mi immagino:
"Ma che esempio dai a tuo figlio bla bla bla poi nemmeno lui vuole andare bla bla non te la do per tre eoni bla bla"
Mi spiace che i genitori li vizino facendogli dei regali dopo la cresima e così via, il senso non viene compreso dai bambini, e Anto non se lo merita un Iphone solo per questo
Ma Anto non se lo merita per ben altri motivi, un Iphone
Comunque, a meno che mia moglie non sia esplicitamente contraria, lo farò battezzare e poi potrà fare quel che gli pare.
Poi se proprio vogliamo discutere anche della questione regali, glieli farò comunque che faccia o non faccia comunione o/e cresima.
Come dice Andrew, i regalozzi vanno fatti.
Mi trovo d'accordo con cattivocervello. Bisogna mostrare al proprio figlio le tutte possibilità e poi la scelta spetta solamente a lui. Certo è che se la futura moglie tenesse fortemente a una fede religiosa, mi adeguerei.
bha non so tu che esperienza abbia avuto, ma io ho un bellissimo ricordo di catechismo, acr e simili, dove ho conosciuto bravissime persone.
Sarà una questione di parrocchia. Io ricordo che il mio catechismo era veramente, ma veramente (VERAMENTE) noioso. Paradossalmente preferivo stare a scuola.
Riguardo al catechismo (sempre che mia moglie sia atea/sia indifferente) assolutamente NO. Ricordo ancora quanto era pesante e noioso andare al catechismo a 7-8 anni. Non vorrei far provare a mio figlio quella sensazione, oltretutto inutilmente.
bha non so tu che esperienza abbia avuto, ma io ho un bellissimo ricordo di catechismo, acr e simili, dove ho conosciuto bravissime persone. riguardo al battesimo, parlando da agnostico, non farei battezzare mio figlio per il semplice motivo che non avrei il diritto di prendere una decisione per lui. quando sarà adolescente (quella che io giudico una prima età della ragione, poichè sorgono tante domande nella mente di un ragazzo) deciderà lui se entrare nella comunità cattolica o meno. io non do alcuna colpa ai miei di avermi battezzato, anche perchè (essendo credenti non praticanti) non mi hanno mai spinto ad andare a messa o catechismo. Mai. da bambino facevo in sostanza quello che facevano i miei amichetti, e penso che sia andata così per quasi tutti. vivo in un paesino di 4000 abitanti, non dico che un bambino non battezzato non sia visto di buon occhio, ma la situazione e simile. spero che nei prossimi anni la situazione cambi, penso solo che oggnuno debba avere consapevolezza nelle prorprie scelte religiose senza essere condizionato da nessuno, possibilmente nemmeno dai genitori ^_^
Chiaro, è come il circo che mettono su tutte le volte riguardo al crocifisso nelle scuole o nelle aule dei tribunali. Uno che non ci crede se ne sbatte, a meno che non abbia voglia di piantar grane.
Essere ostili alla dottrina cattolica ed essere ostili alla Chiesa che la amministra però sono due cose distinte, secondo me, e distinte andrebbero trattate. C'è un buon numero di persone che conosco che rischiano la crisi d'identità perchè pur considerandosi e volendo essere considerati cristiani sono abbastanza autonomi dal ritenere che la Chiesa sia rimasta indietro di un tot di anni, per dirne una.
Sicuramente è una cosa diversa. Ma alla fin fine questo esula dal discorso, perchè parlavamo di battesimo, e il battesimo se chi è battezzato è ateo, rafforza l egemonia della chiesa fino ad un certo punto... Non è come un reclutamento forzato insomma Se presupponesse qualche obbligo (non parlo di obblighi reali, ma anche spirituali, ad es, subirsi tot messe o si va all inferno), credo sarebbe diverso...
E poi, se per fantascienza ci fosse una presa di coscienza globale tale da togliere un sensibile numero di iscritti alla Chiesa di Roma, i politici dovrebbero per forza perdere il vizio di legiferare con un occhio, un orecchio e un orifizio rivolti verso la Chiesa stessa, poichè in caso guarderebbero ad una minoranza.
Boh ripeto, a volte sentendovi parlare mi pare di vivere in un mondo a parte. Forse la sardegna segue un percorso tutto suo... Vi assicuro che sono molto inserito in società, conosco anche certi ambienti "riccastri", quelli che notoriamente sono infestati dal tipico cattolico ipocrita che la domenica va a messa e la sera a baldracche, ma zero. Tra chi ha meno di 35 anni conoscerò 2 o 3 persone che vanno in chiesa con una certa regolarità. Ma se provo anche solo lontanamente a pensare che le loro scelte siano in qualche modo influenzate dalla dottrina cattolica, mi vien da ridere. Le chiese sono piene della vecchia generazione... E credo che tutti gli orifizi dell attuale classe dirigente siano rivolte alla banca, per distrarsi solo al passare di una minigonna...
Credo che per togliere il numero di iscritti alla chiesa basti aspettare il ricambio generazionale.
Vabbè, ormai avete detto tutto voi. Io comunque prima di tutto vedrei il parere di mia moglie: se lei è cattolica e vuole battezzare il bambino allora lo si battezza. Alla fine ad un ateo non gli tange più di tanto, è un sacramento privo di significato per lui.
Nel caso anche mia moglie sia atea/fosse indifferente anche per lei le questioni si complicano: non penso sia una grossa condanna non battezzarlo, anche perchè, raggiunta l'età della ragione, potrà benissimo decidere di battezzarsi di sua volontà, senza imposizioni di ogni sorta.
Riguardo al catechismo (sempre che mia moglie sia atea/sia indifferente) assolutamente NO. Ricordo ancora quanto era pesante e noioso andare al catechismo a 7-8 anni. Non vorrei far provare a mio figlio quella sensazione, oltretutto inutilmente.
Beh ma anche esso ha una valenza simbolica alla fin fine. Anche se non sapevo esistesse, è bello che ci sia. Poi così uno può decidere senza conseguenze. Io comunque da ateo onestamente me ne fregherei. A meno che non avessi una ferma ostilità verso la chiesa. Ma essere ostile ad un credo non è da me. Al massimo non lo faccio mio...
Chiaro, è come il circo che mettono su tutte le volte riguardo al crocifisso nelle scuole o nelle aule dei tribunali. Uno che non ci crede se ne sbatte, a meno che non abbia voglia di piantar grane.
Essere ostili alla dottrina cattolica ed essere ostili alla Chiesa che la amministra però sono due cose distinte, secondo me, e distinte andrebbero trattate. C'è un buon numero di persone che conosco che rischiano la crisi d'identità perchè pur considerandosi e volendo essere considerati cristiani sono abbastanza autonomi dal ritenere che la Chiesa sia rimasta indietro di un tot di anni, per dirne una.
E poi, se per fantascienza ci fosse una presa di coscienza globale tale da togliere un sensibile numero di iscritti alla Chiesa di Roma, i politici dovrebbero per forza perdere il vizio di legiferare con un occhio, un orecchio e un orifizio rivolti verso la Chiesa stessa, poichè in caso guarderebbero ad una minoranza.
Sì può, ci mancherebbe.
Non è questione di risolvere un problema, è semplicemente una presa di posizione rispetto a un rito che ti è stato imposto senza chiedere il tuo parere, io credo. Rito che porta con sè conseguenze ben precise. Che poi queste conseguenze siano pressochè esclusivamente simboliche è abbastanza vero, anche se io ultimamente ho iniziato ad attribuire allo sbattezzo una valenza politico/sociale.
Beh ma anche esso ha una valenza simbolica alla fin fine. Anche se non sapevo esistesse, è bello che ci sia. Poi così uno può decidere senza conseguenze. Io comunque da ateo onestamente me ne fregherei. A meno che non avessi una ferma ostilità verso la chiesa. Ma essere ostile ad un credo non è da me. Al massimo non lo faccio mio...
Ah ma ci si può sbattezzare? Trovo che il problema assuma ancora meno rilevanza allora...
Sì può, ci mancherebbe.
Non è questione di risolvere un problema, è semplicemente una presa di posizione rispetto a un rito che ti è stato imposto senza chiedere il tuo parere, io credo. Rito che porta con sè conseguenze ben precise. Che poi queste conseguenze siano pressochè esclusivamente simboliche è abbastanza vero, anche se io ultimamente ho iniziato ad attribuire allo sbattezzo una valenza politico/sociale.
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