Recensire Lemmings per PSP mi ha trasmesso strane sensazioni.
Si tratta di un gioco che ha segnato la mia infanzia e la mia adolescenza: avevo appena 13 anni quando ho visto per la prima volta gli omini suicidi marciare verso l'ipotetica salvezza o, molto più spesso, verso una morte orribile dovuta all'imperiza (o al sadismo) del giocatore di turno. Quante volte, coi miei amici, abbiamo accumulato un centianio di mostriciattoli tra due bloccatori solo per poi vederli scoppiarre tutti insieme, e ci siamo beati degli effetti speciali dell'esplosione a catena!
Mi ricordo che, non avendo io all'epoca né un PC né un'Amiga, andavo a giocare a casa dei miei amici e le ore passavano senza che quasi ce ne rendessimo conto, litigando con livelli sempre più astrusi e risolvendo sempre tutto con il solito "ma si, falli saltare tutti in aria!"
Son passati quindici anni, io mi ritrovo a giocare a Lemmings sulla piccola consolle Sony, e mi stupisco di come il gioco sia ancora e sempre un capolavoro: il carisma degli omini azzurri e verdi non è cambiato di una virgola, la grafica rifatta e il sonoro migliorato sono piacevoli, ma è evidente il fatto che tutto ciò non fosse neppure indispensabile, perché è il gioco a fare la differenza, un gioco che dopo uindici anni trasuda ancora l'originalità dell'epoca, un gioco che, come i suoi protagonisti, cammina imperterrito attraverso gli anni e nonostante i pericoli, gli ostacili e i trabocchetti, e nonostante spesso si faccia saltare tutto per aria, alla fine riesce sempre ad arrivare all'uscita del domani.
Lemmings per PSP è una piccola finestra che il nuovo millennio apre sui primi anni '90, su quando un videogioco era soprattutto arte, divertimento e genialità, e non ancora un'industria atta soprattutto al guadagno.
Lemmings è un gioco che nonostante la sua età è rimasto un bambino. Un gioco che, forse, mi suscita un po' di invidia per la sua spensieratezza, e un po' di malinconia per i miei 13 anni che non torneranno mai più...
Si tratta di un gioco che ha segnato la mia infanzia e la mia adolescenza: avevo appena 13 anni quando ho visto per la prima volta gli omini suicidi marciare verso l'ipotetica salvezza o, molto più spesso, verso una morte orribile dovuta all'imperiza (o al sadismo) del giocatore di turno. Quante volte, coi miei amici, abbiamo accumulato un centianio di mostriciattoli tra due bloccatori solo per poi vederli scoppiarre tutti insieme, e ci siamo beati degli effetti speciali dell'esplosione a catena!
Mi ricordo che, non avendo io all'epoca né un PC né un'Amiga, andavo a giocare a casa dei miei amici e le ore passavano senza che quasi ce ne rendessimo conto, litigando con livelli sempre più astrusi e risolvendo sempre tutto con il solito "ma si, falli saltare tutti in aria!"
Son passati quindici anni, io mi ritrovo a giocare a Lemmings sulla piccola consolle Sony, e mi stupisco di come il gioco sia ancora e sempre un capolavoro: il carisma degli omini azzurri e verdi non è cambiato di una virgola, la grafica rifatta e il sonoro migliorato sono piacevoli, ma è evidente il fatto che tutto ciò non fosse neppure indispensabile, perché è il gioco a fare la differenza, un gioco che dopo uindici anni trasuda ancora l'originalità dell'epoca, un gioco che, come i suoi protagonisti, cammina imperterrito attraverso gli anni e nonostante i pericoli, gli ostacili e i trabocchetti, e nonostante spesso si faccia saltare tutto per aria, alla fine riesce sempre ad arrivare all'uscita del domani.
Lemmings per PSP è una piccola finestra che il nuovo millennio apre sui primi anni '90, su quando un videogioco era soprattutto arte, divertimento e genialità, e non ancora un'industria atta soprattutto al guadagno.
Lemmings è un gioco che nonostante la sua età è rimasto un bambino. Un gioco che, forse, mi suscita un po' di invidia per la sua spensieratezza, e un po' di malinconia per i miei 13 anni che non torneranno mai più...
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