La storia di Assassin's Creed è orchestrata in maniera magistrale. Nel primo episodio il giocatore era gettato nei panni di Desmond, un giovane imprigionato da un'oscura organizzazione. L'anno era il 2012, ma il futuro asettico e pulito della terra si presentiva solo attraverso la luce sterile che filtrava dalle vetrate di un laboratorio. L'impatto era spiazzante: all'utente veniva raccontato di una lotta millenaria perpetrata da due sette in perenne conflitto. I Templari e gli Assassini combattono una guerra silenziosa e segreta, nascosti nelle pieghe del tessuto sociale. I primi cercano di ottenere il potere grazie al controllo del progresso scientifico e di strani manufatti mistici, mentre i “seguaci di Hassan” cercano di contrastare la dominazione dei “Compagni del Tempio” eliminando i loro membri. Si scopre dunque che Desmond è l'ignaro discendente di alcuni esponenti di spicco della setta degli Assassini, e porta nel suo DNA la memoria celata delle loro gesta. Collegato ad uno strano macchinario (l'Animus), Desmond è costretto a riscoprire i ricordi delle gesta di Altair, che si oppose nel 1191 (anno in cui terminò la terza crociata) al tentativo dei Templari di distruggere l'organizzazione segreta. Al termine dell'avventura, attraverso i ricordi di Desmond, i suoi carcerieri riescono a recuperare la posizione degli artefatti arcani, in grado di donare la conoscenza.
In Assassin's Creed II le vicende riprenderanno, presumibilmente, da dove si erano interrotte, anche nessuna informazione è trapelata riguardo alla componente narrativa “futuristica”. Si sa soltanto che Desmond dovrà connettersi nuovamente all'Animus, viaggiando stavolta in un'altra epoca storica. Abbandonati i polverosi scenari di Damasco, Acri e Gerusalemme, l'ambientazione si sposta nel bel mezzo del Rinascimento italiano, più precisamente nel 1476, per seguire così le imprese di un nuovo protagonista: il nobile fiorentino Ezio Auditore.
Restano, al momento, moltissimi interrogativi. La sorte di Altair rimarrà forse inspiegata, o più probabilmente raccontata attraverso lo spin-off già annunciato su Psp. Anche la sopravvivenza della società del Templari dovrà essere chiarita, dato che l'ordine fu dichiarato eretico e soppresso (con estrema brutalità) nell'anno 1312, per ordine di Filippo IV il Bello, Re di Francia (desideroso in realtà di appropriarsi dell'immenso tesoro accumulato dalla “setta” negli anni della guerra santa).
Siamo convinti che nel lungo periodo che ci separa dalla data d'uscita saranno ben poche le informazioni che sfuggiranno al team di sviluppo riguardo a questi aspetti: la duplicità storica dell'ambientazione permetterà ai creativi di solleticare i videogiocatori mantenendo comunque il più stretto riserbo sul plot principale, focalizzandosi invece sul nuovo contesto e sul nuovo protagonista, per sorprendere l'utente - una volta ancora- soltanto al Day One.
Il Rinascimento italiano è apparso al team di sviluppo una collocazione temporale perfetta per la storia di Assassin's Creed II. Periodo di massima fioritura dell'arte e delle lettere dopo i “secoli bui” del Medioevo, epoca di grandi mutamenti sociali e culturali, il quindicesimo secolo si è distinto non solo per il grande fermento intellettuale, ma anche per la vivacissima scena politica. L'Italia, divisa in piccoli stati autonomi ed indipendenti, trovò nella seconda parte del secolo una discreta stabilità, grazie alla mediazione di importanti personalità (fra le quali Lorenzo il Magnifico), che assicurarono un periodo di relativa prosperità (sottoscrivendo la Pace di Lodi). Non mancavano però tensioni politiche piuttosto accese, sospetti ed intrighi, in un periodo in cui la ricerca del potere e l'espansione dei propri domini territoriali erano pratiche frequentissime. Basti pensare proprio alle continue guerre di espansione fra Venezia e Milano, che durarono fino al 1454, o al tentativo di costruire un proprio stato perpetrato da parte di Cesare Borgia (detto il Valentino), nei primi anni del XVI secolo. Insomma i vari stati in cui era divisa la penisola italiana erano intrecciati in una fittissima ragnatela di relazioni, alcuni avvicinati dal comune sostegno economico e militare, altri intenti a monitorare con sospetto le azioni dei “vicini”. Complotti e macchinazioni oscure dovevano essere all'ordine del giorno, accordi intrecciati e disattesi complicavano la situazione anche all'interno della stessa signoria. Il plot contorto e segretissimo di Assassin's Creed II pare trovare in questo contesto il suo habitat più naturale. Come per il precedente capitolo (che già non nascondeva moltissime ispirazioni dai romanzi di Dan Brown), anche in questo episodio alcuni importanti fatti storici realmente accaduti verranno rivisitati alla luce del conflitto eterno fra Assassini e Templari, mentre il protagonista vivrà in prima persona grandissimi mutamenti storici, entrando a contatto con le personalità più in vista del periodo.
Il nuovo eroe principale dell'avventura si chiamerà Ezio Auditore: sarà un nobile fiorentino cresciuto nel lusso, ben inserito nella vita politica della città. Non è ancora chiaro il motivo per cui sia stato reclutato nella setta degli Assassini, ma Ezio sembra pronto a svolgere i suoi compiti con la stessa eleganza elitaria che ha caratterizzato Altair. Il design stesso del personaggio dimostra coscienza e coraggio: il profilo letale dell'assassino è riconoscibilissimo, quasi familiare, col cappuccio calato a coprire il volto; eppure alcuni dettagli del vestito riescono a caratterizzare Ezio, collocandolo perfettamente nel nuovo contesto storico, ed identificando al contempo la sua estrazione sociale.
Appare molto rassicurante l'attenzione del team di sviluppo per la realtà storica che fa da sfondo alle vicende. In questo senso è quanto mai gradita la scelta di “arruolare” come consulente storico un professore dell'università di Notre Dame (Margaret Meserve), così da delineare in maniera precisa ed impeccabile i binari sui quali far correre la trama. Del resto sono moltissimi gli elementi storici utilizzati per caratterizzare Assassin's Creed II, a partire dai luoghi più importanti delle città visitate da Ezio (Firenze e Venezia) per finire ai personaggi politici più rilevanti dell'epoca.
Il team ha svolto un certosino lavoro di ricerca nelle due famose località turistiche, fotografando i monumenti più importanti per essere in grado di darne una riproduzione digitale ispirata e veritiera. Al momento gran parte dell'attenzione mediatica si è focalizzata su Venezia, i cui scorci mostrano il Canal Grande, il Ponte di Rialto (ancora in legno, all'epoca) e la Basilica di San Marco, ma crediamo che anche l'architettura fiorentina risulterà molto curata. Il campanile di Giotto e l'alto torrione di Palazzo Della Signoria potrebbero garantire una visione globale della città, e siamo sicuri che anche Ponte Vecchio troverà la sua digitalizzazione. In ogni caso, seppur non sia stata rilasciata al momento nessuna dichiarazione ufficiale, il team di sviluppo ha passato qualche tempo curiosando anche per le strade di Roma, e non è escluso che Ezio faccia visita alla capitale. Del resto l'importanza storica dello stato pontificio e la presenza di personalità di spicco (pensiamo ad esempio ad Alessandro VI, papa corrotto e nepotista) potrebbero far gola agli sceneggiatori.
Questi non hanno infatti lesinato sull'impiego dei grandi ingegni del tempo. Lorenzo il Magnifico, Niccolò Machiavelli e persino Leonardo da Vinci compariranno nel gioco.
Lorenzo sarà in contatto continuo con Ezio, probabilmente suo stesso mecenate e sostenitore della setta degli Assassini. Nel corso del gioco vivremo in prima persona anche l'attentato che fece seguito alla congiura dei Pazzi, e si concluse con la morte del fratello di Lorenzo - Giuliano de Medici - e la miracolosa fuga del principale bersaglio (e sospettiamo che il nostro nuovo protagonista sarà d'estremo aiuto). Una piccola curiosità: la congiura dei Pazzi si svolse nel 1478, cioè due anni dopo la data dichiarata dal team di sviluppo come principale “time setting”. Chissà se la memoria di Desmond potrà viaggiare, stavolta, anche attraverso gli anni. Il sospetto non manca, e non tanto per la piccola discrepanza appena citata, quanto per la presenza di Niccolò Machiavelli, che -sostiene il team di sviluppo- sarà un consigliere indispensabile per Ezio, e gli insegnerà nelle fasi avanzate di gioco l'importanza della strategia e della tattica (ancora silenzio totale su questo aspetto del gameplay). Il celebre autore del trattato politico più lucido della storia (Il Principe), nacque in quel di Firenze nel 1469, e ci pare inverosimile che a soli otto anni già dimostri attitudine per la politica e gli intrighi. Ma forse il team si è preso solo qualche libertà.
Confermata in ogni caso anche la presenza di Caterina Sforza, anche se non sono chiari i suoi rapporti con l'assassino. Fondamentale, infine, la figura di Leonardo da Vinci: le visite al suo laboratorio saranno indispensabili per ottenere nuovi congegni (le stesse lame retrattili che indossa Ezio sono sue creazioni) e per stendere i piani d'azione.
In Assassin's Creed II le vicende riprenderanno, presumibilmente, da dove si erano interrotte, anche nessuna informazione è trapelata riguardo alla componente narrativa “futuristica”. Si sa soltanto che Desmond dovrà connettersi nuovamente all'Animus, viaggiando stavolta in un'altra epoca storica. Abbandonati i polverosi scenari di Damasco, Acri e Gerusalemme, l'ambientazione si sposta nel bel mezzo del Rinascimento italiano, più precisamente nel 1476, per seguire così le imprese di un nuovo protagonista: il nobile fiorentino Ezio Auditore.
Restano, al momento, moltissimi interrogativi. La sorte di Altair rimarrà forse inspiegata, o più probabilmente raccontata attraverso lo spin-off già annunciato su Psp. Anche la sopravvivenza della società del Templari dovrà essere chiarita, dato che l'ordine fu dichiarato eretico e soppresso (con estrema brutalità) nell'anno 1312, per ordine di Filippo IV il Bello, Re di Francia (desideroso in realtà di appropriarsi dell'immenso tesoro accumulato dalla “setta” negli anni della guerra santa).
Siamo convinti che nel lungo periodo che ci separa dalla data d'uscita saranno ben poche le informazioni che sfuggiranno al team di sviluppo riguardo a questi aspetti: la duplicità storica dell'ambientazione permetterà ai creativi di solleticare i videogiocatori mantenendo comunque il più stretto riserbo sul plot principale, focalizzandosi invece sul nuovo contesto e sul nuovo protagonista, per sorprendere l'utente - una volta ancora- soltanto al Day One.
Il Rinascimento italiano è apparso al team di sviluppo una collocazione temporale perfetta per la storia di Assassin's Creed II. Periodo di massima fioritura dell'arte e delle lettere dopo i “secoli bui” del Medioevo, epoca di grandi mutamenti sociali e culturali, il quindicesimo secolo si è distinto non solo per il grande fermento intellettuale, ma anche per la vivacissima scena politica. L'Italia, divisa in piccoli stati autonomi ed indipendenti, trovò nella seconda parte del secolo una discreta stabilità, grazie alla mediazione di importanti personalità (fra le quali Lorenzo il Magnifico), che assicurarono un periodo di relativa prosperità (sottoscrivendo la Pace di Lodi). Non mancavano però tensioni politiche piuttosto accese, sospetti ed intrighi, in un periodo in cui la ricerca del potere e l'espansione dei propri domini territoriali erano pratiche frequentissime. Basti pensare proprio alle continue guerre di espansione fra Venezia e Milano, che durarono fino al 1454, o al tentativo di costruire un proprio stato perpetrato da parte di Cesare Borgia (detto il Valentino), nei primi anni del XVI secolo. Insomma i vari stati in cui era divisa la penisola italiana erano intrecciati in una fittissima ragnatela di relazioni, alcuni avvicinati dal comune sostegno economico e militare, altri intenti a monitorare con sospetto le azioni dei “vicini”. Complotti e macchinazioni oscure dovevano essere all'ordine del giorno, accordi intrecciati e disattesi complicavano la situazione anche all'interno della stessa signoria. Il plot contorto e segretissimo di Assassin's Creed II pare trovare in questo contesto il suo habitat più naturale. Come per il precedente capitolo (che già non nascondeva moltissime ispirazioni dai romanzi di Dan Brown), anche in questo episodio alcuni importanti fatti storici realmente accaduti verranno rivisitati alla luce del conflitto eterno fra Assassini e Templari, mentre il protagonista vivrà in prima persona grandissimi mutamenti storici, entrando a contatto con le personalità più in vista del periodo.
Il nuovo eroe principale dell'avventura si chiamerà Ezio Auditore: sarà un nobile fiorentino cresciuto nel lusso, ben inserito nella vita politica della città. Non è ancora chiaro il motivo per cui sia stato reclutato nella setta degli Assassini, ma Ezio sembra pronto a svolgere i suoi compiti con la stessa eleganza elitaria che ha caratterizzato Altair. Il design stesso del personaggio dimostra coscienza e coraggio: il profilo letale dell'assassino è riconoscibilissimo, quasi familiare, col cappuccio calato a coprire il volto; eppure alcuni dettagli del vestito riescono a caratterizzare Ezio, collocandolo perfettamente nel nuovo contesto storico, ed identificando al contempo la sua estrazione sociale.
Appare molto rassicurante l'attenzione del team di sviluppo per la realtà storica che fa da sfondo alle vicende. In questo senso è quanto mai gradita la scelta di “arruolare” come consulente storico un professore dell'università di Notre Dame (Margaret Meserve), così da delineare in maniera precisa ed impeccabile i binari sui quali far correre la trama. Del resto sono moltissimi gli elementi storici utilizzati per caratterizzare Assassin's Creed II, a partire dai luoghi più importanti delle città visitate da Ezio (Firenze e Venezia) per finire ai personaggi politici più rilevanti dell'epoca.
Il team ha svolto un certosino lavoro di ricerca nelle due famose località turistiche, fotografando i monumenti più importanti per essere in grado di darne una riproduzione digitale ispirata e veritiera. Al momento gran parte dell'attenzione mediatica si è focalizzata su Venezia, i cui scorci mostrano il Canal Grande, il Ponte di Rialto (ancora in legno, all'epoca) e la Basilica di San Marco, ma crediamo che anche l'architettura fiorentina risulterà molto curata. Il campanile di Giotto e l'alto torrione di Palazzo Della Signoria potrebbero garantire una visione globale della città, e siamo sicuri che anche Ponte Vecchio troverà la sua digitalizzazione. In ogni caso, seppur non sia stata rilasciata al momento nessuna dichiarazione ufficiale, il team di sviluppo ha passato qualche tempo curiosando anche per le strade di Roma, e non è escluso che Ezio faccia visita alla capitale. Del resto l'importanza storica dello stato pontificio e la presenza di personalità di spicco (pensiamo ad esempio ad Alessandro VI, papa corrotto e nepotista) potrebbero far gola agli sceneggiatori.
Questi non hanno infatti lesinato sull'impiego dei grandi ingegni del tempo. Lorenzo il Magnifico, Niccolò Machiavelli e persino Leonardo da Vinci compariranno nel gioco.
Lorenzo sarà in contatto continuo con Ezio, probabilmente suo stesso mecenate e sostenitore della setta degli Assassini. Nel corso del gioco vivremo in prima persona anche l'attentato che fece seguito alla congiura dei Pazzi, e si concluse con la morte del fratello di Lorenzo - Giuliano de Medici - e la miracolosa fuga del principale bersaglio (e sospettiamo che il nostro nuovo protagonista sarà d'estremo aiuto). Una piccola curiosità: la congiura dei Pazzi si svolse nel 1478, cioè due anni dopo la data dichiarata dal team di sviluppo come principale “time setting”. Chissà se la memoria di Desmond potrà viaggiare, stavolta, anche attraverso gli anni. Il sospetto non manca, e non tanto per la piccola discrepanza appena citata, quanto per la presenza di Niccolò Machiavelli, che -sostiene il team di sviluppo- sarà un consigliere indispensabile per Ezio, e gli insegnerà nelle fasi avanzate di gioco l'importanza della strategia e della tattica (ancora silenzio totale su questo aspetto del gameplay). Il celebre autore del trattato politico più lucido della storia (Il Principe), nacque in quel di Firenze nel 1469, e ci pare inverosimile che a soli otto anni già dimostri attitudine per la politica e gli intrighi. Ma forse il team si è preso solo qualche libertà.
Confermata in ogni caso anche la presenza di Caterina Sforza, anche se non sono chiari i suoi rapporti con l'assassino. Fondamentale, infine, la figura di Leonardo da Vinci: le visite al suo laboratorio saranno indispensabili per ottenere nuovi congegni (le stesse lame retrattili che indossa Ezio sono sue creazioni) e per stendere i piani d'azione.
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