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Analisi e osservazioni sul finale di L.A. Noire *SPOILER*

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  • Analisi e osservazioni sul finale di L.A. Noire *SPOILER*

    Premessa: Non entrate se non avete finito il gioco. Posto qui. Se è meglio postare il mex nel topic ufficiale di LA NOIR unite il mio topic all'altro. Grazie.

    Ho visto molte persone, deluse attorno alla trama.
    Alla delia nera, viene catturato e non si scopre il movente, e si lascia tutto lì.
    Molti dei crimini, tra l'altro, non sono mai stati effettuati e sono quasi tutti innocenti: Con quale criterio quindi si può dire che uno è colpevole e l'altro no?
    Perchè non far uccidere Roy da Kelso così il finale rendeva di più?

    Ecco, tutte queste domande mi hanno portato a fare questo topic. Discutere del messaggio e del finale di L.A. Noire. Scrivo prima la mia idea, poi potete dire se siete d'accordo o no.

    Se non vi dispiace vorrei fare un'analisi su L.A. Noir: sul messaggio, sulla trama in sè e sul perchè molte, cosidette, non spiegazioni.

    Parto subito col dire che il noir e molti fanno confusione non è come il giallo, mentre il giallo ha come elemento principale il rivolversi della questione il noir tente più che altro a far sì che il caso ci faccia riflettere sulla realtà. Devo dire che in L.A. Noir c'è stato una completa piramide di "bellezza", si comincia con la più semplice, la pattuglia, poi si alza un po' di livello coi traffici e si va nella bellezza con gli omici, per concludere con l'eccellenza nella narcotici e gli incendi dolosi (con kelso secondo me si raggiunge il picco del gioco).

    La pattuglia e i traffici ci ha voluto riflettere su una Los Angeles oscura, dove le star di hollywood non sono come dicono, non sono quella "perfezione" bensì gente che non ha scrupoli nell'utilizzo di droghe, e soprattutto che i registi non fanno scrupoli sullo sfruttare ragazzine. Poi gli altri casi comunque, bene o male, si sono risolti al meglio, c'è stato chi si spacciava per morto per scappare eccetera.

    Nell'omicidi c'è invece un'altra cosa, un altro caso abbastanza complesso: La delia nera. Il Noir, la sua letteratura, non è come il giallo, il suo finale non tente a far sì dopo la sua risoluzione che ci sia uno status equo, bensì una non-risoluzione, una cosa che stravolge tutto. Che fa riflettere. Gli assassini seriali comunque prima o poi se vedono che nessuno li prende si stancano e mandano messaggi alla polizia, semplice esempio? Red John di Mentalist. Anche lui lasciava una lettera, proprio come sfida alla polizia, lui a Patrick Jane, la Delia alla polizia, oltretutto comunque sapeva delle qualità di Phelps come dice nell'inseguimento. Ergo, indipendemente sul perchè il finale dei casi di omicidio smuove gli equilibri: Il capitano, che dovrebbe essere la massima autorità, dice di non rendere la cosa pubblica perchè è il fratello di un pezzo grosso.

    E qui si scoprono le carte: La corruzione. Il messaggio della letteratura noir è proprio dare un messaggio facendo riflettere sulla realtà che ci circonda. Non c'è corruzione anche qui da noi? E il capitano lo degrada addirittura come se non bastasse non rendere pubblico il suo successo. Phelps degradato. Narcotici.

    Qui incontra un'altro corrotto, Roy Earlie, che lo tradisce, proprio nel finale, scattando foto con Elsa, una tedesca di cui Phelps è invaghito. Perchè lo ha tradito? Per dare uno scoop al giornale. Per rendersi amico ai piani alti visto che viene pagato per non segnalare mosse sospette di morfina (uno su tutti? Cohen). E Phelps stava dando decisamente fastidio ai piani alti... e lo scoop, che dava il presupposto per degradare Phelps, è quello che serviva. Oltretutto Phelps stava inchiodando nel finale della narcotici uno dei principali membri dell'associazione di Monroe e il Dr.Fontaine, ed ecco che viene degradato ancora. Tradito da un corrotto poliziotto. Anche qui il finale è un "noir".

    L'archiviazione del caso passa in secondo piano, alla fin fine cambia poco sul perchè la morfina sia stata rubata, il messaggio è farci riflettere ancora una volta della corruzione della polizia di Los angeles e il tutto non sembra avere via di scampo per Phelps che viene degradato agli incendi dolosi e messo su scandalo per aver tradito la moglie, colpevole dunque di adulterio.

    Tutti odiano Phelps, ma Cole non si perde d'animo e si dedica alla incendi dolosi, inevitabilmente. Qui scopre l'inevitabile: Una mega truffa, le persone tanto famoso, scritte su volantini, che vendevano case, non sono così "buone" come ci vogliono far credere. Phelps quindi siccome non può far nulla per smascherarli in quanto li ha già interrogati e per non finire nel baratro chiede aiuto, per altre vie, a Kelso. Perchè non può chiederlo a lui?

    Perchè Kelso è acerrimo nemico di Phelps. Nella seconda guerra mondiale Cole non era affatto l'eroe descritto, il fantomatico soldato da meritarsi la sesta medaglia. Cole aveva avuto una crisi nervosa e svenuto sul colpo sono stati gli altri, specie Kelso, a fare il suo lavoro e lui a prendersi i meriti. Lui sbagliò a far bruciare dei civili semplicemente perchè non sapeva cosa fare e fu Kelso a tirare le cuoia. Lui a far impazzire il suo amico. Era un antieroe, severo, che mirava al successo seppur i loro compagni facevano il lavoro al suo posto, ma lui se ne fregava.

    E quindi la storia si ferma un secondo, si scoprono i tasselli su Phelps, l'adulterio e molto altro e quindi ci si chiede: Ma Phelps è davvero un eroe? No. L'eroe è Kelso. E la palla passa a lui, lui deve scoprire il tutto, scoprire ciò che si nasconde dietro questi misteriosi incendi, la misteriosa truffa. E finalmente lo scopre. Scopre tutti i tasselli, Monroe e i suoi piani, il suo capo, rischia la vita più volte ma alla fine riesce addirittura a scoprire dove si trova il responsabile di tutti questi incendi che è addirittura sfuggito di mano a Monroe e il Fonaine.

    Chi è? Un altro soldato in guerra. Un altro, forse, vittima di "Phelps". E' uscito pazzo visto i civili che, erroneamente uccise in guerra con il lanciafiamme. Sfuggito di mano da Mornoe e Fontaine che volevano sì che bruciasse case ma ne stava uccidendo troppe dando nell'occhio. Ed ecco che succede l'impensabile, il patito del fuoco uccide anche il dottore a mani nude e porta via Elsa. E mentre Phelps investiga sugli avvenimenti, tocca invece Kelso finalmente scoprire chi è. Lo scopre. Tutto sembra arrivato al capolinea, Kelso contatta Phelps e i due si avviano per catturarlo seppur tutti i poliziotti corrotti lo rincorrono, corrotti dal sistema, un sistema sbagliato.

    Ed ecco che Kelso dice al procuratore distrettuale di farsi valere... ferma così lui il sindaco e gli altri corrotti, e spiega la situazione: Ma non come vorrebbe Kelso. Intanto Jack riesce ad uccidere il piromane, e qui si presenta un bivio, l'acqua sale, Elsa riesce ad uscire e Phelps rimane lì, intrappolato. Insieme a Kelso. L'acqua sta continuando a salire. Proprio i due in guerra... quello che sfruttava il successo di una altra persona, e colui invece che costruva il successo per l'altro. Phelps così cambia. Si sacrifica e si redime da ciò che fece in guerra, salvando, così, Kelso. Phelps muore.

    E il procuratore distrettuale si mette d'accordo col sindaco di lasciar perdere tutto e gettare il fango su Monroe e Fontaine: Anche se loro, alla fin fine, sono coinvolti. Il piromane muore, e alla fine non ha importanza. Non ha importanza come ha appicciato gli incendi. Non ci fanno vedere nemmeno dove è stato sparato.

    Ciò che è importante non è tutto questo. Ciò che è importante è, invece, il messaggio: La corruzione che resta nel sindaco e il cambio, il pentimento di Phelps salvando Kelso, indipendemente da tutto. Kelso non diventa un eroe, non lo è mai stato d'altronde. Phelps muore e le parole finali sono pronunciate da Roy Earle; Uno dei responsabili di tutto ciò, un corrotto ma che alla fine passa per buono. Passa per buono dalla società. Mentre l'antieroe, proprio Phelps, nel diventare eroe salvando Kelso e sacrificandosi, muore. Il cattivo diventa buono per la società. Il buono, invece, muore, oppure non ha nessun riconoscimento.

    E la faccia di Roy Earle, la faccia del male, della corruzione, rimane, d'altronde non è proprio ciò a cui punta il noir? A farci riflettere sulla nostra realtà. E le ultime parole di Kelso, dopo i crediti, sono illuminanti:

    Chissenfrega delle medaglie e della faccia sul giornale... chissenefrega se i nostri parenti non sanno nemmeno che siamo eroi di guerra e non siamo in TV. Ciò che conta, è che comunque lo siamo. Che non sono "corrotti" come invece lo è la società rappresentata nel gioco.

    D'altronde, non è proprio questo il noir?

    http://it.wikipedia.org/wiki/Noir

    Solitamente si considera il noir differente dal giallo perché lo scopo del libro non è soltanto di raccontare e risolvere un crimine. Alla fine del romanzo il lettore deve riflettere, rispetto a ciò che ha letto, sulla realtà che gli sta intorno, deve analizzare il mondo che lo circonda in base alle informazioni che riesce a raccogliere dalla storia. La soluzione del crimine passa quasi in secondo piano. Se parliamo del giallo classico all'inglese che dava per scontata l'esistenza di una certa società, il noir tende ad avere più un antieroe come protagonista, invece dell'eroe consolatorio del giallo.

    Schematizzando, questo e la differenza tra i finali li rende due generi diversi tra loro per quanto facilmente miscibili. Il finale del giallo classico è consolatorio, la soluzione del giallo riporta allo status quo, al ristabilimento dell'ordine. Il finale di un noir è poco consolatorio, a volte capita addirittura che non esista un finale o che non ci sia soluzione al romanzo. Il punto di vista della storia è l'altra differenza importante: il giallo è la storia raccontata dai buoni. Il noir è la storia raccontata dal punto di vista criminale. Il tutto con le debite eccezioni e articolazioni.

  • #2
    L.A. Noir è un gran gioco. Non ci sono grandi "soluzioni" e "moventi" ma secondo me c'è una grande trama. Il finale non è nemmeno cinematografico. E' reale.

    La corruzione, la faccia di Earle nel finale inteso per "buono", c'è nel gioco e ci sarà sempre: E una pallottola, quella che tutti noi avrebbero voluto che Kelso gli sparasse, non può cambiare le cose. Perchè questa realtà non muore così. C'è e ci sarà sempre.

    Mi dispiacerà non giocarci più, probabilmente mi fermerò qui lasciando perdete i collezzionabili, tutte le 5 stelline e la collezione dell'auto, nei videogame gli obbiettivi non mi sono mai interessati. Ciò che mi interessa sono le sensazioni che mi danno. E L.A. Noir mi ha soddisfatto pienamente. Spero che RockStar faccia più giochi così.

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