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Torneo recensioni-lavori

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  • #16
    Foppa

    Devo dire che mi aspettavo molto da te, penso che tra i partecipanti tu sia quello con più esperienza generale, vedere che ti limiti così tanto con un gioco che tu stesso hai adorato così tanto mi fa dispiacere. Non dico che sia un brutto lavoro, dico che per le tue capacità sia poco più di una barzelletta, hai dimostrato i questo caso stesso di poter usare l'italiano come ti pare e per giunta per bene, la tua recensione soffre della sindrome di "Filler" praticamente, ti concentri su cose praticamente inutili ai suoi fini, capisco il motivo, cerchi di creare un contatto più umano con lettore per farlo sentire a suo agio e questo l'ha resa probabilmente la recensione più scorrevole e godibile della lista, ma hai calcato troppo la mano, troppi pareri personali hanno minato il contenuto generale, questo ti ha fatto soffermare poco sui veri punti cardine del gioco, come della recensione stessa, e quello che hai detto a riguardo contenutistico si dimostra anche sbagliato, come il fattore dell'ambientazione gotica presente nel gioco, o criticabile come il discorso sulla difficoltà, è chiaro che un gioco a difficoltà alta sia tosto o almeno lo si dimostri più di quanto lo possa essere alla difficoltà basilare, ma appunto la difficoltà basilare esiste per far intendere questo concetto, contenuti che provi a far apparire nella pseudo lista finale, una scelta simpatica ma che avrei scartato in favore della classica pregi/difetti, per il resto ti sei ripreso nel commento finale. Il testo è buono, rispecchia poco quello che una recensione dovrebbe rappresentare, almeno nei limiti concessi, nel regolamento si cita(e mi hanno anche ricitato poco fa) che questo torneo non serve a produrre recensioni professionali, ma tenta di produrre recensioni che ci provano, ovviamente non dev'essere preso per forza seriamente e alla fine si tratta sempre di un confronto con le recensioni degli avversari, ci si aspetta quindi che ci possano essere competività e simili, non che siano necessari quindi, basta anche solo far vedere di averne voglia, tu lo hai fatto, ma hai dimenticato il motivo principale, va bene lo stesso comunque, ma sappi che è nettamente al di sotto delle tue capacità

    6.5


    R-107


    Penso che probabilmente tu sia quello che abbia preso più alla leggera questa storia, come detto sopra non c'è niente di assolutamente serio e i vostri stili sono ben accetti, ma questo sarebbe compensato tecnicamente da altri fattori positivi si intende, come la forma, la grammatica, i contenuti(molto scarsi per tutti c'è da dire), cose che purtroppo nel tuo testo non sono presenti. Questo torneo ha diverse persone e una fascia di età molto varia, quindi si arriva anche ad essere comprensibili vedendo certi errori o certe strutture delle frasi, però c'è un limite anche a questo, sinceramente molti dei tuoi errori grammaticali e di forma(sono anche tanti) non li capisco, cadi in alcune inngenuità facilmente evitabili, sei così sicuro di quello che scrivi che non badi al fatto che possa essere un errore o un intero periodo sbagliato, troppo spensierato, dai per scontate molte cose e ti dimentichi che stai dando una sottospecie di recensione, un consiglio generale a qualcuno che non sa di cosa stai parlando, con pensieri abbastanza discutibili, devi lavorarci sopra, è ancora l'inizio e questi da parte nostra come giudici sono solo consigli, prendi un po' più seriamente il lavoro e se non riesci ad evitare simili errori grammaticali utilizza programmi come Word, per quanto pensi siano automatici in situazioni come queste, quindi mi stupirei non venissero usati

    5


    Uloz


    Non sei stato male, ti ho visto poco convinto devo dire, usi poco la punteggiatura e di conseguenza ti perdi in periodi lunghi, però sei rimasto apprezzabile, a livello contenutistico vai abbastanza bene, descrivi quello che il gioco offre, ma in generale ti vedo un po' timido, sei nella norma, ma osi poco, per questo ho anche poco da dire a riguardo

    6


    Generaleborio


    Immaginavo avresti scelto un titolo di classe come quello, classe che hai dimostrato anche tu in quella che probabilmente è la seconda miglior recensione di questo turno. Hai molto stile e descrivi più della nrma i contenuti del gioco senza disdegnare approfondimenti sul gioco resi interessanti sempre grazie allo stile fresco e leggero quanto incisivo, probabilmente saresti rimasto a pari merito con la prima in classifica delle recensioni se non ti fossi messo ad allungare il brodo con una serie di difetti anche stavolta piuttosto criticabili, come con Foppa infatti anche qua il discorso sulla difficoltà non regge, soprattutto se ci si lamenta della sua bassezza quando si prova l'esperienza con l'impostazione più facile, o anche il discorso sul multiplayer, criticarne le modalità poco innovative contando anche l'anno di uscita del titolo mi sembra controproducente, ma alla fine il lavoro rimane molto godibile, puoi ottenere degli ottimi risultati, ci tenevo a complimentarmi comunque

    7.5


    Marcatzeri


    Loal mi ha già rubato la similitudine del libretto istruzioni, ma la ribadirò per farti intendere il più possibile il perché del confronto. A livello grammaticale ci siamo, pochi difetti, a livello linguistico generale fai partire delle frasi ma non le concludi, un po' distratto insomma, visto che questo può anche un po' spiazzare chi legge, ma comunque anche in questo caso poco marcato come difetto, quello principale invece è proprio la staticità generale a saltare all'occhio, un ammasso di parole quasi insensibili dal gusto metallico, sei praticamente il contrario di Foppa, hai il contenuto ma non la personalità, ribadisco anche qui il peccato, visto che a livello critico hai sempre avuto opinioni interessanti, questa volta non presenti, quindi ti lascio con lo stesso monito lasciato a Foppa

    6.5


    Davide


    Devo dire che riso abbastanza leggendo alcuni passaggi del tuo lavoro, niente di personale, ma alcuni punti sono estremamente cinici tanto da sembrare ridicoli. Ciò che mi ha fatto pensare molto tra la tua recensione e quella di R-107 è proprio il livello di presunzione presente nel testo, quanto anche un linguaggio che probabilmente non ti appartiene anche per dei limiti a livello scolastico molto comprensibili, quindi ti chiedo, perché? Hai tirato fuori un cumulo di termini, frasi e contenuti che oltre a non incastrarsi tra loro se non per gli errori, non hanno un nesso logico o almeno argomentativo nella recensione(mi viene difficile definirla così vista anche l'impressione usa e getta che mi fa), e te li dico anche quali sono. Terminologia, usi un linguaccio saccente e lussuoso ma dimostri di non saperne comprendere i termini, gli altri hanno già tirato fuori la storia dell'inalare che penso sia stato più una confusione che a livello grammaticale, ma se mai ci fosse il dubbio consultare un dizionario è facilissimo e veloce, potevi non rischiare, visto che va' a minare un testo che non ha neanche un errore grammaticale in pratica, uno spreco; Forma, la parte più odiosa a tratti, anche qui è di norma, ma sullo stile di prima continui ad avere un'arroganza ed una sicurezza che non trovano motivo visto il risultato, anche tu dai per scontato molte cose che praticamente vengono affidate alla fantasia del lettore; Contenuto, be' questa è la parte più divertente, la dopamina è stata un'introduzione simpatica e non mi sento di criticartela, ma quel poco che hai detto sul gioco, mmm, molto criticabile, voglio dire, violenza eccessiva che induce al carisma? Sempre ritenuto particolare il personaggio in questione di mio, carismatico per il background, per la fermezza, per il design, ma per la violenza? Questo renderebbe carismatico anche un Magikarp allora. Poi, elementi gdr, parte del discorso molto interessante secondo me e che poteva essere rilflettuta dentro il testo, anche per come si giudica questa stessa caratteristica nel mercato attuale, ma esporla così la fa passare ovviamente sbagliata visto che vera neanche lo è alla fine, in caso contrario avremmo una quantità di gdr in scala globale, ma anche se si parlasse di miscuglio di generi eh. Poi c'è la perla, i globuli rossi, questa sono sicuro che l'hai presa da playgen, è l'unica parte dove ho letto un lavoro del genere, sinceramente la natura stessa delle sfere può sembrare sconosciuta, ma vista la presenza delle altre 3 tipologie è la classica moneta di scambio a forma di oggetto raccoglibile, catalogarla così ci si riferisce solo ad un colpo d'occhio nato durante lo squartamento dei nemici. Secondo me dovresti sfruttare meglio le tue vere capacità e non perdere tempo in inutili saccentismi e terminologie astruse che nonf anno altro che ingarbugliarci il cervello, perché so anche che il gioco è uno dei tuoi preferiti, ma ti posso assicurare che dal tuo lavoro questo non traspare, sembra solo un'iniziativa marketing, mettici la passione e lascia stare quei vecchi balordi che preferiscono il lusso senz'anima

    5


    Obscorey


    Penso che il tuo lavoro sia senza dubbio il migliore, quello che per gli altri era un errore quanto un pregio(avere contenuto ma non forma, al contrario e così via) per te non c'è stato, hai fatto un lavoro solido e deciso, immergendo il lettore quanto informandolo a riguardo del gioco, sei stato professionale a tratti vedendo anche che il gioco nella realtà non ti ha colpito poi così tanto, l'unico difetto è che anche tu a livello contenutistico spieghi poco del gioco, dai più spazio all'effetto tralasciandone la causa, ricordatelo le prossime volte e farai un lavoro più che ottimo, per adesso accontentati solo della prima posizione in un turno poco ispirato, per il resto complimenti

    8



    *qualunque discorso lunghissimo senza punti e nuovi capoversi è stato fatto al solo scopo di irritare Vanille Slayer*
    Last edited by Dargil; 19 July 2011, 05:35.

    Comment


    • #17
      Premetto che in questo turno tenderò ad essere di manica larga nei confronti degli operati insufficienti; mi rendo benissimo conto che un 4 potrebbe davvero prosciugare il desiderio di partecipare, pertanto cercherò di affievolire la pena. Ciò non toglie che un giudizio negativo rimanga tale.

      Foppa21
      Spoiler:
      Tra i partecipanti del torneo mi sembri chiaramente quello dotato della miglior padronanza della lingua. Hai uno stile molto originale e spassoso, che riesce ad offrire un linguaggio ricercato senza scadere nell'inutile tecnicismo, anzi, risulta decisamente azzeccato per un titolo epico come God Of War.

      Nonostante sia il lavoro più lungo non accusa segni di noia né presenta punti morti, grazie ad un'innegabile creatività di fondo che ti permette di ribadire concetti detti e stradetti sotto una nuova luce. Tra le varie recensioni è sicuramente quella che ho letto più volentieri.
      I contenuti ci sono e sono ben espressi, ma spesso sono troppo diluiti con battute che alla lunga possono un po' distogliere l'attenzione dal succo.

      Non mi trovo molto d'accordo sul fatto che la difficoltà sia settata verso l'alto, vista la presenza nel mercato di action ben più tosti quali Ninja Gaiden e Devil May Cry e all'intelligenza artificiale dei nemici piuttosto statica, ma mi rendo conto che in fin dei conti le gatte da pelare che possono creare un gioco siano piuttosto personali e pertanto non posso contestarti.

      Una nota negativa è la lista di elementi come “il miglior momento” ecc. Inseriti in un discorso coeso e compatto avrebbero avuto senso, ma completamente scinti dal discorso reggente risultano piuttosto fuori luogo e poco adatti ad una recensione.
      Per concludere, pur adorando il tuo stile di scrittura non posso esimermi dal farti notare che un lavoro simile difficilmente verrebbe pubblicato, seppur mi sia piaicuto molto e sia ben scritto. Troppo personale, troppo pittoresco, troppo poco professionale. Se riuscirai a trovare un punto d'equilibrio tra il tuo stile e la sobrietà avrai ottime chance di prevalere nei prossimi turni.


      Voto: 7


      R-107

      Spoiler:
      Mi duole dirlo, ma il tuo lavoro non è positivo sotto nessun punto di vista.
      Passino gli errori di battitura (anche se sbagliare il titolo del gioco è piuttosto grave), che non posso ignorare ma se non altro prenderli alla leggera; purtroppo non sono che il problema minore della forma, tra ripetizioni, errori grammaticali e periodi costruiti non troppo ottimamente.
      I contenuti sono leggermente meglio, ma non abbastanza per la sufficienza. Hai sfiorato il fulcro del gioco, trattandolo però superficialmente e senza prestarci la giusta cura, il che rende difficile per un lettore che non ha provato il titolo in questione immedesimarsi in esso.

      Il gameplay di questo titolo, è molto divertente ,e non ha bisogno di spiegazioni, non dovrete far altro che distruggere delle casse con dentro delle mele, correre, saltare,eliminare (o evitare nemici) fino a arrivare ai boss del gioco
      Diciamo che di spiegazioni invece avresti dovuto darne eccome. Hai completamente tralasciato i controlli senza nemmeno citare la famosa giravolta di Crash Bandicoot, suo marchio di fabbrica; dalla tua disanima l'unica cosa che lo rende differente dagli altri platform sono le mele; dimentichi di far notare che i livelli non devono essere necessariamente provati in ordine numerico e che in ogni warp room il giocatore possa decidere in quale di essi cimentarsi.

      Le ripetizioni che ho citato poc'anzi non si limitano alla mera terminologia, ma pure ai concetti.
      Quante volte hai ripetuto che Crash è simpatico? Molte, e di certo non sarò io a negarlo, ma tenendo presente che la tua recensione è già cortina di suo, ribadirlo 3-4 volte non mi sembra il massimo.

      Inoltre non mi trovo assolutamente d'accordo con un difetto da te citato.
      Il problema di Crash è uno solo, la scarsa varietà di livelli, non che ce ne fossero pochi, ma in gran parte dei livelli dovete fare le stesse cose che fate con i primi (saltare correre rompere scatole di legno) non c’è (almeno in questo titolo) una vera alternativa ,escludendo i boss.
      Come critica è molto generica visto che potremmo muovere la stessa obiezione perfino a titoli come Mario (2D) e Sonic. Ma poi in Crash Bandicoot 2 vedo una discreta varietà tra cavalcate in groppa a Polar, fughe da enormi rocce, fasi nel motoscafo e addirittura indossando un jetpack. Sicuramente non possiamo definirlo più originale di un Mario 64, ma si difende piuttosto bene.

      Concludendo, mi sembra palese che tu abbia preso sottogamba la competizione e abbia scritto frettolosamente questa recensione, che sembra quasi più un commento di un fan. Non posso darti la sufficienza, ma non voglio danneggiarti troppo e non scendo troppo sotto. Spero solo che tu nei prossimi turni riesca ad esternare le tue emozioni e ad avvicinarti alla mentalità come recensore.


      Voto: 5


      Generaleborio

      Spoiler:
      Innanzitutto complimenti per la scelta del titolo, tra i meno scontati del turno.

      Il lavoro mi è piaciuto molto e sarò piuttosto breve questa volta nella valutazione. Hai una buona padronanza del linguaggio, che ti permette di utilizzare un lessico vario e di creare una struttura molto sciolta ed accattivante.
      La narrazione del plot è davvero ben realizzata, descrivendo a grandi linee la trama generale con indubbia arguzia, visto che lasci il discorso in sospeso proprio sul più bello. Penso proprio che leggendo la tua recensione un giocatore sarebbe invogliato a provare il titolo.

      Sei riuscito a sintetizzare in modo deciso la sfera fumettistica del titolo, mentre il resto della review è buono ma non eccezionale; sotto il profilo tecnico direi che ci siamo, ma credo che sul piano della giocabilità tu abbia osato poco. Certo, il titolo lì per sé non lascia spazio a grosse disamine, ma manca qualcosa.
      Solo un consiglio: più punti e meno virgole.


      Voto: 7/8 (7.75)

      Spoiler:
      Ps: videoludico si scrive tutto attaccato.



      ObsCorey89

      Spoiler:
      Anche con te sarò piuttosto breve, visto che ho ben poco da criticare.
      La recensione è molto valida e fresca, che non si adagia su paragrafi o strutture lineari, ma si intreccia in un unico flusso che ingloba tutte le qualità del gioco.
      Comparto tecnico descritto magistralmente, forse potevi soffermarti sull'aspetto esplorativo del titolo visto che in Dead Space è fondamentale cercare munizioni, nodi energetici e documenti vari. Buona la disamina del resto del gameplay, anche se forse avrei citato qualche arma secondaria per sottolineare la varietà delle fasi di shooting, ma può andare.

      Ti faccio un unico appunto: per un gioco claustrofobico come Dead Space vedrei bene un uso frequente di punti fermi e di pause, che sono decisamente coerenti con l'atmosfera che stai creando con il tuo testo. Con periodi troppo lunghi rischi di scemare la suspance.


      Voto: 8
      M'illumino d'immenso.
      Shepard

      Comment


      • #18
        Uloz

        Spoiler:
        Se dovessi riassumere il tuo operato in due parole, direi “occasione sprecata”.

        Sotto il profilo contenutistico ci siamo. Tralasciando l'introduzione che trovo piuttosto opinabile – in campo indie puoi trovare tantissimi platform old style -, sei riuscito a dare tutte le informazioni che un giocatore potrebbe richiedere; forse hai rischiato anche di essere pedante, ma da meticoloso quale sono non posso che approvare la tua accuratezza nei dettagli. Meccaniche di gioco, innovazioni, struttura, difficoltà, la carne al fuoco non manca.
        Anche il commento al comparto tecnico è positivo, in quanto offri una panoramica generale delle caratteristiche grafiche e acustiche del prodotto in maniera soddisfacente, ma non eccezionale.

        Ora però facciamo un passo indietro e facciamo chiarezza sulla mia introduzione.
        Purtroppo la forma non rende giustizia all'opera, per via di una punteggiatura ballerina, un uso di ripetizioni piuttosto fastidioso ed una presentazione non molto accurata.
        Ricordo che qui non ci limitiamo semplicemente a valutare i contenuti, perché la forma per una recensione è essenziale e spesso viene messa in primo piano, essendo la prima cosa che risalta all'occhio.

        Inoltre, permettimi di dire che la conclusione era evitabile.

        Se non siete ossessionati dalla grafica datata rispetto ai giorni nostri il gioco si mantiene al passo con i tempi e risulta più godibile di tanti altri titoli che si spacciano per platform ma che in realtà non lo sono o lo sono appena.*
        I generi muoiono, rinascono sotto una nuova linfa vitale, si evolvono e contaminano. E' una politica sterile.

        Inoltre un motivo in più per apprezzare questo gioco è la presenza di Crash, personaggio carismatico che per un periodo è stato l’icona dei platform per Ps1 come lo è sempre stato Mario per Nintendo.
        Uscita piuttosto discutibile. Mario è indubbiamente la mascotte della Nintendo, nonostante tra le sue fila abbia personaggi come Samus Aran e Link. Sonic è sicuramente l'emblema della SEGA, il rivale storico dell'idraulico baffuto.
        Ma Crash? E' stato una delle icone, ma è azzardato erigerlo sul trono visto che la PSX poteva vantare di Killer Application quali Metal Gear Solid e Final Fantasy VII. Perfino nell'ambito platform soffriva la “concorrenza” di Spyro The Dragon.

        Infine questo titolo si configura come il migliore di tutta la saga realizzata da Naughty Dog poiché i titoli seguenti usciti per Ps2 e Xbox360 realizzati da altri team sono un insulto la vero Crash Bandicoot.
        Oddio, da come parli sembra che Crash Bandicoot 2 sia l'ultimo episodio sviluppato da Naughty Dog, quando in realtà quello sarà CTR. Ma togliendo questo il commento rimane discutibile, troppo personale per essere inserito in una recensione che dovrebbe puntare all'imparzialità.


        Voto: 6

        Davide166

        Spoiler:
        E' difficile giudicare un lavoro come il tuo, perché è ben distante da essere una recensione. Introduzione che definire discutibile è un eufemismo, con tanto di parallelismo tra aggressività e carisma che credo nessuno abbia compreso.
        Superficiale la presentazione del plot, ma posso sorvolare visto che God of War non ha poi questa grande storia, molto perplesso invece sul piano del gameplay. Hai sottolineato influenze ruolistiche inesistenti nel gioco e non ti sei soffermato poi molto sulle meccaniche di gioco, descrivendo solo la sfera action e tralasciando quasi completamente quella adventure. Hai commesso gaffe enormi (non nascondo che inalare combo mi ha strappato ben più di quattro risate) e del comparto tecnico – fiore all'occhiello del titolo – non hai praticamente accennato nulla.

        Ti consiglio di rimuovere completamente questo lavoro dalla tua mente e di seguire questi consigli:
        - non scrivere un intero blocco senza mai andare a caporiga, è un pugno all'occhio;
        - non appropriarti di un lessico che non ti appartiene, sei giovane e non ne hai bisogno;
        - piuttosto di perdere tempo con stupidaggini, pensa a seguire lo schema presentazione/trama/grafica&sonoro/longevità, almeno fino a quando non avrai affinato lo stile.

        Al prossimo turno mi auguro un approccio diametralmente opposto a questo.


        Voto: 5


        John Fitzgerald Gianni

        Spoiler:
        La review è una buona panoramica del titolo, non c'è che dire. Analizzi in maniera sufficiente tutti i parametri principali di Pokémon Rubino, seppur non approfondendo troppo, e dimostri di avere uno schema compatto e molto ordinato, non ho niente di particolare da farti notare.

        Devo dire che sul piano formale non mi fa impazzire, la trovo un po' monocorde e poco accattivante, un po' perché manca di originalità, un po' perché sei tu stesso a demotivare il lettore. Anche solo chiamare un paragrafo “Trama (?)” mi fa capire che le informazioni saranno poco interessanti. E' vero che in pokémon R/Z non brilla una storia degna di essere definita tale, ma credo sia tuo compito sopperire a questa mancanza con un po' di brio.

        Ma non voglio penalizzarti troppo per questo, sono sicuro che nel prossimo turno colmerai questa lacuna.

        Mi sembra quasi la situazione opposta a quella di Foppa. Professionale e funzionale, ma troppo freddo e distaccato, indi la valutazione credo debba essere simile.


        Voto: 7



        *chiunque eseguirà una RKO su Dargil guadagnerà un voto extra.
        M'illumino d'immenso.
        Shepard

        Comment


        • #19
          Foppa

          Lettura scorrevole e senza particolari magagne grammaticali, l’unica cosa che non mi ha convinto sono delle espressioni un po’.. inadeguate ad una recensione, tuttavia alla fine è più che accettabile, alla sufficienza piena ci arrivi (anche se cose come le chicche eccetera eccetera sono anche evitabili).

          6.5


          R-107

          Su questa non ci siamo.. tanti errori di punteggiatura e grammaticali che di certo non aiutano alla lettura già un po’ confusa del contenuto. Sinceramente, mi pare un lavoro fatto molto di fretta che avrebbe potuto essere migliorato (di molto, anche) con un paio di riletture e di attenzione.
          Hai spiegato troppo poco del gioco in troppo poche righe, temo che questo lavoro non sia sufficiente.. ovviamente si vede che di capacità ne hai, vedi di impegnarti di più nella prossima.

          5.5


          Generaleborio


          Ritengo sia uno dei lavori migliori, sei riuscito a catturare i punti chiave del gioco senza dilungarti troppo in discorsi inutili o per allungare il brodo. Nota positiva anche dal punto di vista di punteggiatura e grammatica, hai reso il tutto molto scorrevole e godibile da leggere, bravo.

          7


          Obscorey

          A mio parere questa è la recensione migliore del mucchio.. contenuti eccellenti, non hai avuto problemi a focalizzarti sui punti essenziali del gioco ed anche tu non hai allungato la questione in modo inutile. Forse qualche piccolo appunto, noto una certa mancanza di punteggiatura e quant’altro ma nulla di grave o illeggibile.

          8


          Uloz

          Pare che i problemi di punteggiatura siano una cosa comune.. per il resto è sufficiente, buon contenuto e descrivi in maniera abbastanza esaustiva le caratteristiche del gioco, anche se forse ti dilunghi troppo in alcuni punti.
          Come ho detto prima la sufficienza c’è, ma puoi fare decisamente di meglio.

          6


          Davide166

          Saltando l’introduzione della dopamina (tanto ilare quanto evitabile) del gioco hai detto ben poco e con certe gaffe che fanno irrimediabilmente calare la qualità della “recensione”, ad esempio “inalare” i nemici.
          Hai speso quattro righe sul gameplay descrivendolo in maniera alquanto grossolana tralasciando molti punti importanti del titolo, come ad esempio il comparto sonoro o la parte adventure.. ironicamente si può dire che hai parlato più della dopamina che degli altri aspetti del titolo in questione, non ci siamo per niente.

          4


          John Fitzgerald Gianni

          Molto buona sia nel contenuto che nella forma, ricapitoli abbastanza bene le caratteristiche del titolo senza scadere nel banale.
          Il problema, come hanno detto gli altri, sta nella monotonia del tutto.. l’ho trovata anche io un po’ troppo fredda e distaccata, mi aspetto un po’ più di entusiasmo nella prossima.

          7


          Smallman

          Mi è piaciuta anche se è stata un po' poco scorrevole a volte, penso abbia usato qualche virgola di troppo.
          A parte la punteggiatura è un buon lavoro, forse un pochetto confusionario all'inizio ma ti sei ripreso egregiamente andando avanti.. si riuscito a catturare l'essenza del gioco ed a spiegare pregi e difetti in maniera più che accettabile, hai la sufficienza piena ed oltre.

          7.5
          Last edited by ~Snake Eater; 21 July 2011, 13:31.
          sigpic
          Too proud to show your true face, eh? But a sporting hunt, it was.
          Spoiler:
          Snake-Strife

          Comment


          • #20
            Scusate se mi sono ridotto all'ultimo giorno, ma sto portando avanti una traduzione abbastanza sostanziosa di un gioco.

            Comunque, ecco a voi:

            Spoiler:
            Capolavoro o pietra miliare? Probabilmente entrambi.
            Return to Castle Wolfenstein è uno degli FPS più famosi creati dalla ID Software (dopo ovviamente l'epico Wolfenstein 3D) ed uscito nel lontato 2001, in contemporanea ad altri concorrenti di un certo livello, come il primo Halo, i 2 Serious Sam, Soldier of Fortune, e qualche anno primo anche Half Life e Quake 3 Arena.

            Il gioco è ambientato nella "classica" (per il tempo non così classica) Seconda Guerra Mondiale, facendovi vestire i panni del soldato americano B.J. Blazkowicz, mandato in missione in Germania (precisamente nel castello Wolfenstein) per controllare presunti piani segreti dei tedeschi (armi chimiche, esperimenti e quant'altro) oltre ad un'ottima dose di rituali occulti.
            E' inutile dire che verrete catturati ben presto e chiusi in cella: al vostro compagno di missione toccherà essere la cavia di uno degli esperimenti di un folle scienziato, nel quale perderà la vita. Voi, con il più classico dei colpi di fortuna, riuscite ad evadere dalla cella e ovviamente, come la logica impone, dovrete fuggire dal castello.
            Probabilmente, i primi 3 livelli nel castello, sono forse l'aspetto peggiore del gioco. Vero che nella "normalità" degli FPS i primi livelli sono per fare pratica, ma personalmente ho notato una certa facilità di fondo (probabilmente saranno i miei anni di esperienza con gli fps).
            Fortunamente, dopo questi 3 livelli, il gioco decolla letteralmente: sia la trama entra maggiormente nella parte più interessante, ovvero l'occulto a cui i tedeschi sono tanto interessanti, e sia il livello di difficoltà sale drasticamente (precisamente dall'entrata nelle catacombe) fino alla fine del gioco. Sembra proprio che il gioco ingrani sempre di più, dando al giocatore un alto senso di divertimento e sfida. Inoltre, la trama viene raccontata in modo consono all'avanzare dei livelli e sarete sempre più interessati ai suoi risvolti.
            A proprosito di trama (fin'ora non sono ancora sceso nel dettaglio), tra i principali obiettivi del giocatore, starà proprio scoprire cosa hanno in mente questi tedeschi. Dal filmato introduttivo si evince che il così chiamato "Cavaliere Nero", una specie di demone invincibile, rinchiuso in una prigione magica da uno stregone (periodo medioevale all'incirca), deve essere liberato dalle SS per poter utilizzare il suo enorme potere contro gli Alleati; contemporamente i tedeschi, in laboratori segreti, stanno proseguendo ogni tipo di esperimento su uomini, armi e quant'altro per ottenere la vittoria in guerra nel modo più semplice possibile e, come detto già sopra, toccherà a noi scoprire cosa hanno in mente e ovviamente fermarli.
            Prima o poi vi imbattere in una missione che non rimuoverò mai dalla mia mente: dovrete infiltrarvi in una base, recuperando nel frattempo un fucile di precisione sofisticatissimo ed il tutto senza far scattare l'allarme. E' inutile dire che le imprecazioni personali sono state tra le più variegate, soprattutto la prima volta che ci giocai, considerando quante volte ho fatto scattare l'allarme. Dopo questo "ostacolo" di missione (oltretutto molto atipica rispetto al resto del gioco), riprenderà il ritmo incalzante descritto poco prima. Probabilmente, questo forte e repentino cambio di ambientazione, può portare si ad una forte varietà, ma anche ad uno spezzettamento della trama e dell'immersione.
            Paraddosalmente, facendo un piccolo (forse non così piccolo) spoiler, il "vero boss" lo affronterete circa a metà gioco (il così chiamato uber-soldat), e semplicemente sarà uno dei boss più difficili che avrete mai visto (almeno a livello normale di difficoltà): dovrete scaricargli addosso veramente TUTTO quello che avete, e probabilmente rimarrete solo con il coltello.
            Come ogni FPS che si rispetti, avrete a vostra disposizione un gran arsenale di armi e munizioni da utilizzare in modo creativo contro i vostri nemici: la più classica pistola, 3 mitragliatori, fucili di precisione, fucile/mitragliatore da paracadutista, lanciafiamme, la devastante mitragliatrice Venom e anche il fucile sperimentale Tesla, oltre a granate e dinamite : insomma, non vi manca certo il volume di fuoco.
            Il tipo di FPS è quello vecchia scuola, ovvero tanti nemici e anche molto resistenti, molte armi, medikit (li preferisco a nascondersi dietro un muro) e poca spettacolarità (per citare in causa un Call of Duty random).
            Ad accompagnare tutto questo popò di roba, troverete un motore grafico a dir poco sbalorditivo (ovviamente per l'epoca, ma non male anche al giorno d'oggi): soprattutto l'effetto grafico del lanciafiamme è bellissimo (e addirittura al passo con i giochi moderni); sinceramente non tutte le texture sono all'altezza del resto, ma vengono compensate con modelli dei personaggi e animazioni veramente ben fatti; in più, tutti gli ambienti sono ricostruiti alla perfezione, e vi sembrerà proprio di trovarvi in un vero castello, in una cripta ecc..., anche se potevano essere migliorate di molto le esplosioni delle granate, che assomigliano quasi a dei piccoli botti di capodanno.
            Il sonoro di sottofondo è di alta qualità e varietà (che vi permetterà un'ottima immersione nel ritmo di gioco), unito ad un'ottimo doppiaggio (anche se i dialoghi sono un po' lenti); Tra l'altro, anche la traduzione in italiano è ben fatta, ed i testi sono fortemente esplicativi, ma mai verbosi.
            Sempre rimanendo in aspetti tecnici, l'IA è sicuramente "avanzata": non arriveremo certo ai livelli del primo FEAR, ma certi mostri riescono a schivare e proteggersi dai vostri colpi in modo molto "intelligente", anche se altri, tipo gli zombi, non faranno niente di particolare se non avvicinarsi e colpirvi senza pensarci 2 volte; in ogni caso, non ho notato nessuna azione dell'IA che sembrasse stupida.
            La durata invece, si attesta sulle 14-15 ore circa, forse non tante per l'epoca, ma decisamente molte per gli FPS moderni; in compenso, il gioco sembra avere una buona rigiocabilità.

            Concludendo, sicuramente questo gioco è una pietra miliare tra gli FPS; a mio parere, non si può dire di aver giocato ad un vero FPS, senza aver finito questo bellissimo gioco dal comparto tecnico (in generale) stupendo; Inoltre, è uno dei pochi FPS che si può veramente vantare di avere una trama adeguata al resto del gioco. Da provare assolutamente.


            So che avrei potuto aggiungere di più, ma non fatto in tempo a rifinire il gioco. : /

            perchè lo hai detto tu che sei ogni sapiente

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            • #21
              I lavori del secondo turno li analizzerò solo in seguito.

              Smallman_647
              Spoiler:
              Introduzione classica ma sempre d'effetto, che non perde tempo e va dritto al punto.

              I contenuti sono sufficientemente esaurienti, visto che traspare la tua esperienza personale senza però ledere l'analisi obiettiva del gioco, e descrivi accuratamente le meccaniche del gioco mostrando doverosa cura per l'arsenale del protagonista e per l'intelligenza artificiale dei nemici. Certo, un piccolo appunto per le aeree segrete potevi pur farlo, visto che rendono l'esplorazione delle location più meticolosa.

              Pollice alto per il comparto tecnico, probabilmente sei stato il più efficace a decantare pregi e difetti della grafica e del sonoro.

              Purtroppo ho trovato un po' disordinata la prima parte della review. Insomma, parti parlando della trama, poi intavoli un discorso sull'aumento progressivo del livello di sfida - e fin qui ci siamo -, per poi riprendere con la trama e concludendo ritornando sulla difficoltà di Wolfenstein citando degli esempi concreti (la frase lunga e contorta è voluta).
              Sistemando un po' questi elementi l'argomentazione sarebbe risultata più solida e compatta, anche perché muove osservazioni interessanti.

              Sul piano linguistico e grammaticale ci siamo, tolto qualche errorino (frutto di distrazione, spero) e qualche leggera ripetizione.
              Devo invece sottolineare l'uso spropositato che fai delle virgole, sono davvero troppe. Ogni frase è spezzettata e tende a frenare il ritmo, molte virgole sono piuttosto superflue se non dannose.
              Ovviamente non mi riferisco agli elenchi, farò qualche esempio.

              Probabilmente, i primi 3 livelli nel castello, sono forse l'aspetto peggiore del gioco.
              Qua dividi soggetto da predicato verbale, errore piuttosto comune ma non per questo leggero.

              Paraddosalmente, facendo un piccolo (forse non così piccolo) spoiler, il "vero boss" lo affronterete circa a metà gioco (il così chiamato uber-soldat), e semplicemente sarà uno dei boss più difficili che avrete mai visto (almeno a livello normale di difficoltà)
              Qua usi una virgola seguita da una coordinata, altro errore evitabile.
              E' possibile far seguire alla virgola una "e" solo quando dobbiamo chiudere una subordinata, ma non è il caso.

              Il sonoro di sottofondo è di alta qualità e varietà (che vi permetterà un'ottima immersione nel ritmo di gioco), unito ad un'ottimo doppiaggio (anche se i dialoghi sono un po' lenti); Tra l'altro, anche la traduzione in italiano è ben fatta, ed i testi sono fortemente esplicativi, ma mai verbosi.
              Questa invece l'ho presa per farti notare il paradosso: leggi ad alta voce le due frasi e nota quanto è incoerente il ritmo.

              Nel complesso il lavoro è buono, ma se gli altri devono imparare ad inserire più pause, tu devi fare il lavoro opposto e dosarle.


              Voto: 7
              Last edited by Dragon Slayer; 20 July 2011, 19:38.
              M'illumino d'immenso.
              Shepard

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              • #22
                Small

                Lavoro ben, come dire, confezionato e, sicuramente curato, certo che, potevi anche evitare di usare così tanto la punteggiatura, i periodi sono tutti a scatti, in pratica, e ci stanno male, considerando che, a livello di capoversi, avevi fatto un buon lavoro, capace di dare, al testo dico, un buon ritmo, poi, probabilmente, sei quello che, a livello di contenuti, è stato il migliore, visto che ti sei messo a dare informazioni, del gioco dico, molto importanti, e ricercate, per quanto riguarda appunto una recensione intendo, solo appunto, usa meno la punteggiatura, o le virgole in generale, cerca anche di non iniziare, prima dalla trama, per poi dedicarti al gameplay, e subito ritornare alla trama, ci sta male, ed è controproducente, visto che tu stesso hai detto che, non hai scritto tutto, buono, comunque

                7



                *l'ecessiva quantità, di virgole, in questo giudizio, è dedicata al famosissimo fan, di Vanille, Dragon, Slayer*

                Comment


                • #23
                  Smallman - Wolfenstein

                  Una recensione piuttosto lunghetta ed esaustiva, ma trovo che ti sei soffermato troppo spesso nei punti sbagliati. Che la spiegazione della trama si rubi più di metà recensione, per me, non va bene. Non hai saputo concentrarti sui punti focali, a mio parere. I punti focali vengono poi descritti, anche nel modo giusto, ma forse in maniera minore di come meriterebbero. Ma non è troppo grave. Non mi è piaciuto l'uso della punteggiatura, a volte minato da utilizzo eccessivo di virgole (le mette anche tra soggetto e verbo, per dirti, e quello è un errore). Non mi è piaciuta neanche la svolta soggettiva che fai prendere a varie frasi nel corso dell'articolo, come ho detto anche ad altri, preferibilmente da evitare. Fossi in te, mi dilungherei meno su alcune cose secondarie, come un particolare boss imbattibile o una missione stealth fuori luogo. Se dovessi scrivere io la recensione, avrei bollato il tutto con un "anche se il ritmo è altalenante, con boss e missioni a tratti squilibrati", senza dilungarmi per righe e righe e andando più sul vago (visto che, come hai fatto notare anche tu, cadi anche in mini-spoiler). Per il resto niente da dire, lo trovo un pezzo tuttosommato sufficiente. Io non ho mai giocato al titolo in questione, e il fatto che tu mi abbia fatto inquadrare perfettamente il gameplay pur senza che io lo conoscessi, è un lato positivissimo, perno principale di ogni recensione che si rispetti.

                  VOTO: 6

                  Per quanto riguarda R-107: la sua recensione è la seconda, giusto? Fa parte quindi di un turno successivo? Dobbiamo aspettarne almeno qualcun'altra prima di poter cominciare a valutare il secondo giro di lavori?
                  Facebook: Gennaro Davide Ottagono

                  Comment


                  • #24
                    Spyro The Dragon Recensione. Anche io ho cambiato completamente il modo di recensire cercando di seguire un pò i consigli ricevuti.

                    Spoiler:
                    Spyro The Dragon Recensione.

                    Introduzione.

                    La PlayStation 1 è stata sicuramente una console gloriosa che diede vita alle numerose saghe che si sviluppano in continuazione nelle nuove console di ultima generazione. I videogiocatori più nostalgici e accaniti ricorderanno sicuramente con gioia il simpatico draghetto viola di nome Spyro, che regalava momenti di spensieratezza e di divertimento non solo per i più piccini.
                    Il buon Spyro e tutta la sua combriccola approdarono nel mondo dei videogiochi nel 1998 con il primo capitolo: Spyro The Dragon sviluppato da Insomniac Games con la coproduzione di Universal Interactive Studios.
                    Il gioco riscosse un enorme successo grazie alla sua semplicità e al divertimento che offriva al giocatore, tanto da far uscire il secondo e terzo capitolo della serie sempre su Ps1 e da farlo diventare l'emblema del platform. La saga di Spyro continuò su PlayStation 2, non più con Insomniac Games ma solamente con Universal Studios, ma i nuovi capitoli persero un pò la vera "essenza" di Spyro, visto che con The Legend of Spyro il gioco assumeva quasi temi "dark" e non trovavamo più i bellissimi paesaggi colorati del Mondo dei Draghi. Tuttavia i tre capitoli apparsi su Ps1 sono sicuramente dei capisaldi del genere platform, capaci di regalare momenti indimenticabili.

                    Trama.

                    La pace regna sovrana nel Mondo dei Draghi se non fosse per il cattivo di turno, tale Nasty Norc, che trasforma con un potente sortilegio tutti i draghi in statue di cristallo. Egli è una creatura sgradevole, un orribile gnomo con attegiamenti da orco che invidiava le cinque famiglie di draghi nei loro cinque mondi, le loro gemme splendenti e il loro benestare.
                    Nel passato, quando Nasty divenne un grosso problema, egli fu cacciato nell'immondezzaio dei draghi, un posto tutt'altro che accogliente. Ma Nasty ci si trovò molto bene e lo ribattezzò "Il mondo di Nasty" (sai che fantasia ndr.). Iniziò a praticare la magia e quando trasformò tutti i draghi in statue di cristallo, chi sfuggì dalla nefasta magia? Bravi, siete perspicaci: niente di meno che il nostro adorato Spyro!
                    Nasty quindi trasformò tutte le gemme che riuscì a trovare in sudditi tutt'altro che amichevoli pronti ad obbedire a qualsiasi ordine e pronti a fermare Spyro a qualsiasi costo.
                    Da qui inizia la nostra avventura, nella quale Spyro dovrà attraversare i sei mondi dei draghi, compresa la zona industriale di Nasty, liberare tutti i draghi intrappolati nel cristallo, trovare tutte le gemme e naturalmente sconfiggere Nasty. Un'impresa non proprio semplice.

                    Gameplay.

                    Il bello di Spyro è proprio la sua semplicità. Il gameplay infatti è immediato e sopratutto divertente. Potremo utilizzare i comuni poteri di un drago con la pressione di un semplice tasto: potremo sputare fiamme o caricare i nemici con le appuntite corna di Spyro; ma attenzione: ci saranno alcuni nemici che saranno immuni a certi tipi d'attacco, quindi sta a noi trovare il punto debole dei nemici o capire quale tipo d'attacco utilizzare e metterli nel sacco!
                    Ma non è finita qui! Durante la partita potremo imbatterci in delle "sfide" che consistono nel volare attarverso dei cerchi volanti o eliminare tutti i nemici per accumulare numerose gemme, indispensabili per finire il gioco.
                    Spyro però potrà volare liberamente solo durante queste sfide: infatti essendo un drago ancora giovane e non avendo le ali completamente sviluppate, Spyro non riuscirà a volare, ma potrà planare. Planare è utilissimo per raggiungere zone altrimenti inacessibili solamente con il salto, e ci aiuterà tantissimo per trovare draghi intrappolati nascosti o altre gemme, anche se ci imbatteremo in alcune fasi del gioco dove verrà testata in modo sovraumano la pazienza del giocatore.
                    Durante la nostra avventura, ci accompagnerà un fidato amico, il migliore amico di Spyro: Sparx la libellula. Egli ha un ruolo fondamentale: se Sparx è fuori combattimento, noi siamo fuori combattimento. Infatti i colpi che riceviamo, si ripercuotono in Sparx che cambierà di colore a seconda del suo stato. Per ripristinare la salute di Sparx, dovremo eliminare dei piccoli animaletti che troveremo durante il gioco per far "apparire" delle farfalle, cibo del nostro amichetto. Subito Sparx si precipiterà verso la farfalla, e la mangierà ripristinando la salute.
                    Quindi sarà meglio tenere sotto controllo il nostro amichetto se non vogliamo fare una brutta fine!

                    Longevità.

                    Il gioco sarà capace di impegnarci per molto tempo prima di portarlo a termine. Oltre al fatto che dovremo liberare tutti i draghi (circa ottanta ndr.) e prendere tutte le gemme (in un mondo ce ne sono a bizzeffe, immaginate in cinque ndr.), dovremo completare tutte le sfide presenti nei vari mondi. Se poi pensiamo che in ogni mondo ci sono diversi "sotto mondi" da liberare dai scagnozzi di Nasty, non sarà facile finirlo subito.
                    La longevità inoltre è arricchita dai cinque mondi dei draghi esplorabili.
                    Per ogni mondo troveremo una specifica tipologia di draghi:

                    -Artigiani: Draghi molto socievoli che forniscono prodotti artistici molto raffinati. Sono i draghi più colti e amano vivere nelle colline rigogliose. La nostra avventura inizierà proprio nel mondo degli Artigiani.

                    -Pacificatori: Sono i draghi più potenti e possenti, e il loro compito è quello di far rispettare la legge. Vivono in canyon, caverne di ghiaccio o deserti.

                    -Stregoni: Sono dei draghi molto timidi e riservati, che forniscono agli altri draghi oggetti magici. Vivono sulle vette innevate delle montagne.

                    -Domatori: Questi draghi hanno il compito di introdurre nuove specie di animali nel Mondo di Draghi. Vivono spratutto nelle paludi o in delle palafitte costruite su delle pianure fangose.

                    -Tessisogni: I draghi che abitano questo mondo hanno il compito di impedire a degli incubi di turbare il sonno degli altri draghi. Vivono in isole fluttuanti tra le nuvole.

                    -Mondo di Nasty: In questo mondo, ovviamente non vivono dei draghi, ma solamente fantasmi e lo stesso Norc.

                    Grafica.

                    Dal punto di vista tecnico, Spyro The Dragon è davvero buono. Tenendo conto che è un gioco apparso su PlayStation 1, la grafica sarà sempre colorata e varia, anche si il numero di poligoni non è eccezionale ma sufficente per definire i personaggi.
                    Le musiche che ci accompagneranno durante l' avventura saranno appropriate per il generale tono fiabesco/comico del gioco, ma a lungo termine possono risultare un pò ripetitive e abbiamo una buona varietà di effetti sonori ed effetti speciali
                    In sostanza Spyro The Dragon è un buon titolo dal punto di vista tecnico, non il massimo ma comunque lo sappiamo, la grafica non è tutto, o no?

                    Commento finale.

                    Spyro The Dragon è un vero capisaldo del genere: semplice, immediato e sopratutto divertente. Un gioco che resterà nella storia e sopratutto nel cuore di noi videogiocatori nostalgici, che risulta alla pari con quel Crash Bandicoot 3: Warped che usciva in quel tempo.
                    Meglio giocare alla serie Spyro The Dragon, e lasciare perdere la serie su Ps2 The Legend of Dragon.
                    Un vero capolavoro, e simbolo della generazione della PlayStation 1.

                    Pro:
                    -Gioco simpatico e divertente
                    -Grafica colorata
                    -Ottima longevità
                    -Icona del genere platform

                    Contro:
                    -Nonostante la grafica colorata, dal punto di vista tecnico non è il massimo
                    -Doppiaggio non proprio fantastico
                    -Alcune fasi possono risultare un pò frustranti
                    Last edited by El Blaze; 21 July 2011, 21:00.


                    "La guerra è affascinante per chi non l'ha mai davvero provata" - Erasmo

                    Comment


                    • #25
                      Ragazzi, volevo solo avvertire che ho apportato delle modifiche alla mia recensione.


                      "La guerra è affascinante per chi non l'ha mai davvero provata" - Erasmo

                      Comment


                      • #26
                        Recensione di Call of duty 2 (versione pc)
                        Spoiler:
                        Nel momento del bisogno i veri eroi si riconoscono facilmente perché sono i primi ad accendere i loro pc e console pronti a sgominare per l’ennesima volta la macchina bellica nazista, che come ben sappiamo ha invaso tutta l’Europa continentale, tuttavia con Call of Duty 2 sarà assai divertente e originale, merito delle innovazioni che i ragazzi di IW hanno saputo apportare a questa tipologia di fps, che ha completamente riempito il mercato.

                        La particolarità di CoD 2, come già accennato in precedenza, è la varietà di situazioni che ci saranno proposte nel corso della campagna single player che si compone di quattro fronti differenti: combatteremo in russia a Stalingrado, Mosca e Leningrado con il soldato Vasili Koslov; in nord africa e poi in Normandia con il sergente inglese John Davis a fianco dell’intramontabile capitano Price; in Libia per sole 2 missioni impersoneremo il carrista britannico David Welsh; infine vestiremo i panni del caporale Bill Taylor del corpo dei Ranger durante lo sbarco a Utah Beach e negli scontri nell’entroterra francese. La varietà dei fronti non è certo una novità dato che già nel primo capitolo di questa serie erano tutti già presenti, tuttavia i compiti che ci saranno assegnati sono molto innovativi e complessi rispetto a prima, difatti se nel primo episodio spesso dovevamo avanzare da un punto A ad uno B eliminando ogni fonte di resistenza, ora abbiamo molti più obbiettivi da conseguire nel tragitto, inoltre potremo addirittura optare in alcune missioni in che ordine portarli a termine.

                        Nella prima campagna, quella sovietica,impersoneremo il soldato Vasili Koslov, che dovrà respingere l’offensiva tedesca in ogni modo possibile e sin dall’inizio possiamo notare la situazione disperata dei Russi, quando dovremo esercitarci al lancio delle granate con delle misere patate, tuttavia la scarsezza dei mezzi e compensata dall’eroica condotta di molti uomini e donne, come sono soliti raccontare i commissari di partito; comunque in queste prime fasi di gioco le missioni sono ben diversificate, per esempio dovremo infiltrarci in una ferrovia passando per i tubi del gas, dovremo riparare i cavi telefonici distrutti nei combattimenti o piazzare cariche esplosive per eliminare degli edifici difficilmente espugnabili. Nel corso della campagna britannica con il sergente Davis prenderemo parte ad azioni di sabotaggio e schermaglia, tipiche dei “ratti del deserto”, ma anche classici assalti frontali verso le trincee nemiche nella sanguinosa battaglia di El Alamein, mentre la parte ambientata in Francia avrà uno stile più classico, sebbene in alcune missioni potremo scegliere noi l’ordine degli obbiettivi. Infine abbiamo le due brevissime missioni da carristi, carine per spezzare un po’ la ripetitività, che si svolgono sempre in Nord Africa, ma soprattutto nella parte conclusiva del gioco vi è la campagna con l’esercito statunitense, certamente la più bella ed avvincente che trae ispirazioni da capolavori cinematografici come “Salvate il soldato Ryan”, “ Il giorno più lungo” e “Band of Brothers”, sapendo ricreare perfettamente quell’ambiente segnato sia da cinica brutalità che da sano cameratismo, che contribuirà a dare quella sensazione di sforzo corale in cui ogni uomo combatte fieramente per conseguire il proprio obbiettivo.

                        Il reparto multiplayer di Call of duty 2 è molto valido, sebbene la struttura sia sempre molto classica e semplice rispetto agli ultimi capitoli della saga, riesce ad intrattenere e svolge correttamente la sua funzione di divertimento spensierato proprio per il fatto che non ci sono punti, ricompense uccisioni, titoli e via dicendo. Inoltre è motivo di lode la grande varietà di mappe, più di 20 quelle ufficiali, più le svariate mod create dagli utenti, le quali vi stupiranno per la loro originalità e varietà.

                        Analizzando tecnicamente questo sparatutto, balza agli occhi soprattutto il comparto grafico che per l’anno di pubblicazione (2005) è sbalorditivo, grazie anche ai piccoli particolari come il fumo generato dalle granate fumogene oppure la fedele riproduzione di tutte le armi presenti sui vari fronti, inoltre sebbene manchi un motore grafico, tutte le interazioni dei corpi con le esplosioni sono state realizzate a mano e quindi vedremo verosimilmente volare un cadavere, risentendo degli effetti delle esplosioni. Il comparto sonoro è assai pregevole con musiche degne dei migliori film di guerra, con i suoni delle armi e delle battaglie perfettamente ricreate, non come nei capitoli successivi ( ogni riferimento a CoD WaW non è casuale). Infine grande motivo di vanto per questo gioco è l’intelligenza artificiale, davvero eccellente, sia quella dei nostri avversari, sia quella degli alleati; entrambi comunicheranno tra di loro utilizzando il Battle Chatter System, che sceglierà per loro le frasi più adatte al contesto.

                        COMMENTO FINALE

                        Call of duty 2 per molti è l’ennesimo sparatutto ambientato nel secondo conflitto mondiale, mentre io lo considero innanzitutto il primo fps tra quelli aventi questa ambientazione, questo per via della sua campagna, così ricca di situazioni ed eventi ricreati perfettamente dalle testimonianze dei reduci di guerra, oppure per la pregevole riproduzione delle armi, delle uniformi e dei mezzi, ma soprattutto per via delle sue meccaniche mai ripetitive, che consentono di immedesimarci in quei ragazzi che hanno fatto la storia, mettendo a repentaglio le proprie vite combattendo in prima linea per liberare il mondo intero dal giogo dell’oppressione, inoltre questo videogioco contribuirà in parte a tramandare il ricordo di quegli eventi, sebben romanzati, nella memoria delle nuove generazioni, stimolando magari la loro curiosità ad approfondire questa pagina della storia umana.
                        sigpic

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                        • #27
                          Recensione Portal - PC

                          Spoiler:
                          Portal.. Come si cataloga un capolavoro? Se vogliamo definirlo FPS, allora sappiate che Portal è la mosca bianca in una generazione caratterizzata sempre più spesso da giochi di questo genere. Portal non sarà la solità esperienza “sparacchina”, ma un gioco unico nel suo genere. Rompicapo? Senz’altro, vi ritroverete ben presto a dover fare i conti con le leggi della fisica, ma procediamo con ordine.

                          Come nel caso di “Saw”, film che ha rivoluzionato il mondo del cinema horror solo pochi anni fa, Portal viene partorito dalle menti brillanti di alcuni studenti universitari. Nel 2005, Valve, software house americana, posa gli occhi sul freeware “Narbacular Drop” e decide di mettere sotto contratto i giovani che l’hanno prodotto. Ottime potenzialità e mezzi appropriati, la combinazione non poteva essere più azzeccata, solo 2 anni dopo l’Orange Box vedrà la luce e verrà acclamato dalla critica, perché oltre a Portal, già un capolavoro in sé, conterrà Half Life 2 e Team Fortress 2.

                          Centro di arricchimento di aperture science. Una stanza di pochi metri quadri, un timer e una voce fredda e computerizzata. Basta questo a Portal per catapultarci in un'altra dimensione. Il giocatore in pochi passaggi si ritroverà avvolto in una situazione quanto mai kafkiana, cosa più unica che rara nel mondo videoludico. La meta sarà la stanza 19, l’ultima di un percorso predefinito. Obiettivo farsi strada nelle varie camere tramite veri e propri portali, che noi stessi posizioneremo con un paio di “Portal Gun”, cercando di avere la meglio su trappole, rifiuti tossici, torrette e forza di gravità. Sembrerebbe tutto semplice e lineare, beh non lo sarà, potete starne certi. Il percorso spesso e volentieri ci riserverà sorprese più o meno gradite e colpi di scena inaspettati, mettendo anche a rischio la nostra stessa vita virtuale. Ma c’è il punto forte, ad accompagnarci durante il gioco ecco una vocina stranamente indefinibile. Amichevole? Disponibile? Sinistra? Angosciante? Difficile dare un aggettivo a GLaDOS. E’ un computer, una voce registrata, ma stranamente mai inespressiva che porterà il giocatore a porsi belle domande. Ha davvero dei sentimenti? Beh state tranquilli, non siete diventati pazzi… I suoi monologhi esprimeranno affetto e rabbia, incoraggiamento e meschinità, felicità e paura costringendovi a ragionare e talune volte a strapparvi un sorriso. E’ GLaDOS, il primo paradosso in Portal, il primo di una lunga serie. Si, una lunga serie, infatti non sarà l’unico, oltre a GLaDOS, avremo l’onore di incrociare torrette di sorveglianza, aggressive e spietate almeno fino a che non le avremo messe fuori uso, quando per l’appunto si faranno tutt’un tratto amichevoli, facendoci sapere che non provano rancore con diverse citazioni, caratterizzate da una voce consolatoria e infantile, ancora una volta una miscela tra l’oggetto freddo e inanimato che può essere un robot e parole calorose da cui traspaiono sentimenti genuini. Ecco perché il gioco, nonostante un unico personaggio effettivo (esclusa la protagonista) non peccherà in caratterizzazione. Questo insieme di situazioni al limite e di paradossi, mischiato a un esilarante autoironia robotica, ad un humour coinvolgente, a una serie assuefacente di livelli e ad un finale appassionante rende Portal un piccolo capolavoro.

                          Fatte queste premesse, c’è davvero bisogno di approfondire il lato tecnico? Beh buttiamo giù due righe. Il gameplay è semplice e diretto. La struttura è quella tipica degli FPS, visuale in prima persona e arma al braccio, i movimenti e il motore fisico risultano realistici, i portali “immagazzineranno” persino la forza impressa nel vostro corpo nel momento in cui ci entrerete, per poi rilasciarla al momento dell’uscita. La grafica è curata sufficientemente. Le ambientazioni spente “da laboratorio” avranno un cambiamento radicale col proseguire del gioco, comunque il contrasto con l’atmosfera fornirà un buon risultato. Il sonoro non eccelle durante il gioco, tuttavia la colonna sonora ”Still Alive”, divertente e orecchiabile, è un po’ la ciliegina sulla torta, infatti risulterà azzeccatissima, calzando come un guanto il tema del gioco. La perfezione non esiste, quindi eccovi il tallone d’Achille, la longevità. Il gioco vi porterà via più o meno 3 ore, però i livelli bonus e gli achievements riusciranno, in parte, a rimediare a questa lacuna.

                          Portal.. Come si cataloga un capolavoro? A questo punto la definizione perfetta è “must have”. Originalità e ironia con un buon gameplay e tante piccole “chicche” abbinati a un comparto tecnico sopra la media lo rendono un titolo da avere a tutti i costi. I monologhi di GLaDOS valgono da soli il prezzo del biglietto e vi accorgerete che niente è più appagante di infrangere i piani di un computer. Buona torta!

                          “This was a triumph, i’m making a note here, huge success” ♬ (cit. Still Alive – Portal OST)
                          ObsCorey89
                          Originariamente Scritto da Phantasmagoria detto "Milf Hunter"
                          è chiaro che la descrizione "milf hunter" è puramente goliardica, serve solo non essere handicappati per capirlo
                          sigpic

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                          • #28
                            Recensione Portal - Xbox360

                            Possibili SPOILER

                            Spoiler:
                            RECENSIONE : PORTAL XBOX360
                            Portal è un titolo sviluppato da Valve che faceva parte inizialmente dell’Orange Box. In seguito ad un ottimo successo il gioco venne anche pubblicato come titolo a sé sul pc e sul marketplace di Xbox Live.

                            Portal è un gioco che offre un’interessante variante ai soliti fps che girano sul mercato, infatti nel corso del gioco non si dovrà mai ammazzare alieni con delle armi “superpompate” come già si è abituati a fare, ma si dovrà semplicemente risolvere una serie di puzzles per giungere alla fine del gioco.

                            Il gioco è quindi classificabile come un fps/rompicapo, poiché la telecamera e l’impostazione di base è quella di ogni fps, mentre l’obbiettivo del gioco è quello di “rompersi il capo” con dei Puzzles non sempre facili.
                            All’inizio del gioco la trama è appena accennata: il giocatore si trova in un laboratorio e l’unica voce che si sente e che si sentirà per tutto il resto del gioco è quella di Glados, un’intelligenza artificale che coordina le operazioni all’interno dei Laboratori di Aperture Science. Glados ci informerà che dovremo essere sottoposti ad un test che consiste nel risolvere degli enigmi e che avremo come premio finale……….una torta. Questo è tutto ciò che viene rivelato all’inizio del gioco, proseguendo, la trama si infittirà e il giocatore scoprirà la verità su quello che sta succedendo ai laboratori di Aperture Science.

                            GAMEPLAY
                            Nel corso del gioco il giocatore impersonificherà Chell, una “cavia umana” di cui non si sa nulla che sarà costretta a risolvere i vari enigmi nel corso del gioco. Chell è dotata di due protesi metalliche attaccate ai polpacci che le consentiranno di non farsi male durante le cadute; ciò non toglie il fatto che sarà possibile morire durante il gioco.

                            Durante il gioco il giocatore dovrà cimentarsi con 19 camere test (in poche parole ci sono 19 livelli), in ogni camera il giocatore dovrà risolvere un rompicapo che permetterà l’apertura del passaggio verso il livello successivo. Per risolvere i test Chell verrà dotata di un’ “arma” che spara dei portali. Esistono due tipi di portali : uno rosso e uno blu. Se si passa attraverso il portale blu si uscirà dal portale rosso e viceversa (per esempio se si spara il portale blu su una parete e quello rosso sul soffitto e si sceglie di entrare in quello blu, allora si entrerà in una parete e si cadrà dal soffitto nel punto dove c’è il portale). Questo fatto permette di accorciare le distanze a piacimento, (non sarà più necessario percorrere interamente una distanza), dando vita ad uno stile di gioco che non si era mai visto in precedenza. Attraverso quest’arma si potrà anche sollevare degli oggetti per spostarli a nostro vantaggio.

                            Nel corso del gioco la protagonista non incontrerà mai dei nemici veri e propri, ma soltanto degli ostacoli che Glados ha posto per rendere più difficile la risoluzione dell’enigma. Unica pecca in questo sistema di gameplay è la scarsa varietà di puzzles, in genere sono tutti improntati sulla stessa formula e non esiste una gran varietà di situazioni di gioco. La varietà degli ostacoli è limitata.

                            La difficoltà risulta ben calibrata, le prime camere test sono semplici e consentiranno di familiarizzare con i controlli, proseguendo nel gioco diverranno via via più difficili. Altro aspetto negativo del gioco è la longevità, 19 camere test si risolvono velocemente, considerando che le prime sono facili. Sarà possibile per un giocatore medio completare il gioco in 2 ore 30 minuti circa.

                            Una nota positiva è l’atmosfera che Valve è riuscita a ricreare. Gli ambienti di Aperture Science sono ordinati, puliti, perfetti e ogni cosa è al suo posto. Questo fatto dà inizialmente un senso di tranquillità, ma proseguendo il gioco tutto ciò che all’apparenza è normale diverrà inquietante e darà un senso di ansia. Questa nuova sensazione è ricreata grazie a ciò che il giocatore incontrerà nel corso dell’avventura: l’indimenticabile umorismo nero di Glados strapperà qualche risata al giocatore ma rivelerà anche la sua perversione e i suoi reali intenti, gli ostacoli che verranno posti sono in grado di uccidere rivelando che ciò che si affrontano sono più che semplici test, dietro l’apparente perfezione delle camere test si nasconde l’abbandono, infine i messaggi nascosti che il giocatore troverà daranno l’impressione che all’interno di Aperture Science è successo qualcosa.

                            GRAFICA
                            La grafica risulta fluida, pulita e senza sbavature. Gli ambienti di gioco sono volutamente vuoti, simili tra loro e poco dettagliati per accentuare il senso di vuoto e claustrofobia. C’è una netta differenza tra la realizzazione delle camere test (pulite,ordinate, e perfette) e la realizzazione degli ambienti di lavoro ( prevale la sporcizia, la ruggine, ci sono segni di abbandono).

                            SONORO
                            La voce di Glados è doppiata alla perfezione (la voce è in inglese ma ci sono i sottotitoli in italiano), ciò che dice è sempre permeato da una sorta di umorismo sadico nei confronti di Chell. Il giocatore si sentirà minacciato ma non potrà fare a meno di ammirare l’arguzia delle sue battute. I suoi repentini sbalzi di umore allarmeranno il giocatore.

                            Infine la colonna sonora ai titoli di coda è qualcosa di superlativo, una sorpresa. La canzone Still Alive è una trovata geniale, quasi un premio per i giocatori che sono riusciti a completare il gioco.

                            COMMENTO FINALE.
                            Portal è un esperimento ben riuscito. Un fps atipico con un gameplay unico e originale. La grafica è nella media dei giochi di quel periodo, mentre il doppiaggio è uno dei migliori di questa generazione. Se siete in cerca di un’esperienza diversa da quella dei soliti fps allora Portal fa al caso vostro. La risoluzione degli enigmi, soprattutto quelli più difficili, è appagante.

                            PREGI
                            Gameplay originale
                            Atmosfera ben ricreata
                            Doppiaggio e colonna sonora ai massimi livelli
                            DIFETTI
                            Scarsa longevità
                            Ambienti troppo simili tra loro e poco vari

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                            • #29
                              Prince of Persia PS2

                              Recensione Prince of Persia- Ps2
                              Parte1

                              Spoiler:

                              L’alba dei tempi:
                              Quando si parla di Prince of Persia la memoria di qualunque videogiocatore di vecchia data non può che tornare indietro nel tempo, e bearsi dei bellissimi ricordi legati al capostipite di questa amatissima e longeva saga.
                              La creazione di Jordan Mechner, rilasciata sul finire degli anni ’80, fu un vero e proprio capolavoro per l’epoca: un gameplay innovativo (su tutto, la necessità di completare l’avventura in real time), un’atmosfera magica e tanti piccoli accorgimenti che ne decretarono il successo, al punto da scolpirlo a forza nell’immaginario collettivo del grande pubblico.
                              I successivi capitoli, rilasciati negli anni a venire, non riuscirono però ad emulare la magnificienza raggiunta dall’originale. A dir poco fallimentare il terzo episodio, “Prince of Persia 3D”, che anzichè decretare l’entrata trionfale della serie nel nuovo mondo delle tre dimensioni, fu stroncato da critica e pubblico a causa di una lista chilometrica di problemi (bug, caricamenti secolari, eccessiva sudditanza verso Tomb Raider, IA inesistente).
                              Prince of Persia: Le Sabbie del Tempo nasce da queste premesse, e si presenta nel 2003 alla folla di fans del Principe come l’ennesimo tentativo di dare, a distanza di 15 anni, un degno erede al deus ex-machina della serie.

                              Il tempo: un mare in tempesta
                              La trama alla base PoP:Sands of Time per una volta evita i clichè dei suoi antenati: niente principessa da salvare. Qui è tutta una questione di Tempo. Al malvagio Visir Zervan ne è rimasto poco, in quanto prossimo alla morte. Pur di salvarsi, tradisce il suo padrone, il Marahjah, vendendone l’enorme palazzo all’esercito persiano di Re Sharaman. Quest’ultimo, affiancato in battaglia per la prima volta dal figlio, il Principe di Persia, entrerà tanto facilmente quanto trionfalmente nel palazzo, ne soggiogherà gli abitanti (compresa Farah, figlia del padrone di casa), e ne saccheggierà le immense ricchezze.
                              E la ricompensa di Zervan? Semplice, la possibilità di scegliere uno qualunque dei tesori contenuto nel palazzo. Scelta che il Visir vorrebbe far ricadere sul misterioso ed antico Pugnale del Tempo, uno strano artefatto capace di donare il controllo totale sul Tempo a chiunque lo possieda, e quindi anche l’immortalità tanto agognata dal visir. I suoi piani sono destinati però a fallire miseramente: il Principe di Persia sarà lesto ed abile nel trovare il pugnale per primo, e si rifiuterà di cedere al Visir il suo primo souvenir di guerra.
                              Al Visir non resterà che attendere un’occasione più propizia, che si presenterà all’interno del sontuoso Palazzo del Sultano D’Azad presso cui i Persiani si sono recati per festeggiare la vittoria sul Marahjah, nonchè per recare, quale dono in amicizia, la magnifica Clessidra del Tempo, secolare prigione delle temibili e pericolose Sabbie del Tempo. I cui poteri sono sconosciuti a tutti, ma non a Zervan, che con l’inganno spinge l’ingenuo Principe ad usare il pugnale per rompere la Clessidra, e liberare le Sabbie. Una volta fuori, le Sabbie porteranno distruzione nel Palazzo e trasformeranno tutti i presenti in orribili creature di sabbia.
                              Unici superstiti il Principe, Farah e Zervan, risparmiati dalle Sabbie per via di tre oggetti in loro possesso.
                              I due giovani fuggiranno per evitare che Zervan sottragga loro il Pugnale del Tempo.

                              PoP: Le Sabbie del Tempo è un action/adventure in terza persona con una fortissima componente platform, dove il giocatore si troverà a guidare il Principe di Persia nella difficile missione di esplorare l’immenso Palazzo del Sultano d’Azad, caduto in rovina a causa delle Sabbie ma pur sempre magnifico ed enorme, superare ostacoli e trabocchetti vari, e disfarsi dei fastidiosi mostri di sabbia, al fine di raccogliere tutte le Sabbie del Tempo perdute, e riporle infine nella Clessidra, in modo da rimediare al pasticcio combinato all’inizio del gioco. Destinazione finale Torre Aurora, luogo in cui Zervan ha nascosto la Clessidra.

                              Lo schema di gioco risulta piuttosto lineare, e questa mancanza di libertà rappresenta forse l’unico vero difetto del titolo. Il Principe dovrà affrontare di volta in volta stanze, saloni, giardini all’aperto, piscine regali, grotte, sotterranei, torri o costruzioni da scalare, in generale varie ambientazioni del palazzo, con lo scopo di trovarne l’uscita per completare il livello e passare al successivo. In alcuni casi questi luoghi saranno privi di nemici, e la vostra unica fatica sarà quella di far funzionare la materia grigia di cui vi ha fatto dono il Signore, onde identificare la strada per raggiungere l’uscita. In altre occasioni invece, gli ambienti di gioco saranno infestati dalle creature di sabbia, che cercheranno di farvi la pelle. Quindi, prima di capire come uscirne, dovrete pensare a distruggerli, per poi dedicarvi alla fase esplorativa.
                              Sebbene non abbiate chiesto il suo aiuto, la bella Farah vi accompagnerà in quasi tutte le fasi del gioco, e in più frangenti saprà rendersi utile e darvi una mano concreta per proseguire nel vostro viaggio.
                              Laddove il Principe resterà bloccato nel suo cammino, Farah troverà una fessura, un pertugio o un cunicolo dove infilarsi grazie al suo corpo sinuoso ed aggraziato, e, sbloccando leve o bottoni, vi aprirà una nuova strada.
                              Nel corso dei combattimenti vi darà supporto con il suo arco, senza però provocare molti danni, ed anzi sarete voi stessi a doverla proteggere dai nemici, impedendone la morte. Pena, il game over.
                              Molto interessante l’evoluzione del rapporto fra i due giovani, inizialmente freddo e basato su una totale mancanza di fiducia reciproca, salvo poi sfociare in un sentimento profondo ben al di là di una semplice amicizia.
                              Oltre alla necessità di cooperare con Farah, sono due i punti fermi del gameplay. Innanzitutto l’estrema agilità ed atletismo del Principe, di cui potrete rendervi conto fin dalle prime fasi di gioco. Già nel breve tutorial potrete familiarizzare con tutta una serie di salti, capriole, corse sui muri, e camminate in quilibrio, degne del miglior ginnasta al mondo.
                              Il tutto facilmente padroneggiabile con la pressione del tasto dorsale L1 per le fondamentali corse sui muri, ed X per i salti.
                              Queste abilità sono un’ingrediente fondamentale dell’avventura, senza le quali il protagonsita non riuscirebbe a muovere nemmeno un passo all’interno di tutte le insidie che lo aspettano. Sarà fondamentale effettuare delle combo di salti e piroette, in modo da raggiungere altezze altrimenti inarrivabili.
                              Bellissimo il campionario di mosse, che vede il principe effettuare scalate improbabili rimbalzando da un muro all’altro, oppure dandosi lo slancio per raggiungere appigli e cornicioni.

                              Il Principe brandisce nella mano destra una scimitarra (quadrato per attaccare, R1 per parare) ma la pressione becera dei tasti non vi basterà per avere la meglio sui vostri avversari. Generalmente le creature di sabbia vi attaccheranno in gruppo, cercando di mettervi all’angolo, e per poterli sconfiggere dovrete cimentarvi in salti ed evoluzioni aeree sfruttando l’ambiente che vi circonda (rimbalazando su mura, colonne ed altro) che vi permetteranno di colpire e finire i vostri nemici alle spalle. Nemici non certo dotati di I.A. stellare, ma capaci comunque di piazzare parate ed affondi in momenti chiave dello scontro.
                              Nella mano sinistra il Principe inpugna invece il misterioso Pugnale, che vi garantirà il controllo totale sul Tempo, vero protagonista del gioco.
                              Inanzitutto il Principe potrà tornare indietro nel tempo a suo piacimento, in modo da rimediare ad eventuali errori del giocatore che possano aver decretato il game-over. Esempio? Avete spiccato un salto da una colonna altissima, ma anzichè atterrare su un balcone, vi siete sfracellati al suolo? Poco male. Tenendo premuto L1 farete tornare il Principe indietro sui suoi passi fino al punto di partenza, ma PRIMA che commetta l’errore. Con la possibilità di ritentare il salto, stavolta con cognizione di causa. Pensate ad un combattimento. Una creatura vi sferra una martellata in testa, e vi uccide. Tornate indietro al punto giusto, e potrete non solo schivare la martellata, ma contrattaccare il nemico e finirlo.
                              L’uso di questo potere sarà fondamentale, in quanto la fretta di salire su un cornicione o di saltare sull’asta di una bandiera sarà tale, da farvi commettere immacabilmente qualche sbaglio, a cui dover rimediare. Ed il modo per porvi rimedio è geniale.
                              Gli altri poteri offerti dal pugnale saranno il bloccaggio temporaneo dei nemici a schermo, nonchè l’opzione scenografica ma scarsamente utile di rallentare l’azione nel corso di certe fasi.
                              Non cantate vittoria troppo presto però, in quanto l’uso di tutti i poteri del Tempo è limitato al quantitativo di sabbia da voi raccolto nel corso dell’avventura. Sarà bene quindi monitorare in modo puntuale l’indicatore delle sabbie raccolte (subito sotto alla barra dell’energia), centellinandone l’uso per situazioni delicate.
                              Se da un lato riuscirete a salvarvi molto spesso da situazioni disperate manovrando sapientemente il corso temporale degli eventi, dall’altro vi capiterà a volte di gioire troppo presto rendendovi conto che la sabbia accumulata non vi basterà per rimediare ad un vostro svarione.

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                              • #30
                                Parte2

                                Spoiler:

                                Tecnicamente il gioco è una meraviglia: ogni ambiente è ben disegnato, con un’attenzione spasmodica per ogni dettaglio. Mura crepate, drappi colorati svolazzanti, vetrate, palme altissime, fontane d’acqua, cascate, cornicioni, saloni lussureggianti, grotte sotterranee. Ce n’è per tutti i gusti, ma la grafica fa sempre il suo dovere e lascia il giocatore a bocca aperta, soprattutto per l’enormità degli spazi in cui si muove il Principe. Una volta entrati in un nuovo livello, vedrete l’inquadratura allargarsi per catturare il paesaggio intero...impressionante. Il Principe rimane un puntino sullo sfondo, un’inezia all’interno di uno spazio così grande e fedelmente riprodotto. La sensazione inziale sarà sempre di impotenza, “come fare per raggiungere l’uscita che sembra lontana anni luce?”. Pochi attimi, e l’azione vi travolgerà, e in poche mosse sarete in cime a strutture che vi sembravano indomabili.
                                Questo è il senso di magnificienza grafica del titolo, e vi accompagnerà per tutta la durata del gioco con alti e bassi, in cui ad ogni modo lo stupore rimarrà sempre al vostro fianco come terzo incomodo fra voi e Farah.
                                Il sonoro è perfettamente in armonia con lo stile di gioco, musiche e refrain di stampo orientale, mai invasive se non in alcuni momenti in cui tendono a coprire la voce del Principe. Voce narrante che ci accompagnerà per tutta la durata del gioco, spiegando al giocatore (e non solo a lui) quali fatti straordinari gli siano capitati.
                                Difficoltà del gioco media, ma ben calibrata a crescere nel corso dell’avanzamento, con checkpoint di salvataggio frequenti, rappresentati da coni di luce, posti ad inizio di molti livelli, che rendono l’eventuale morte meno frustrante. In più attraversando il cono di luce, il giocatore avrà una breve visione del futuro, un “flash” improvviso, in cui potrà visualizzare ciò che lo attende a breve, nonchè qualche suggerimento su come affrontarlo.

                                Commento finale:
                                Prince of Persia ha trovato finalmente un valido erede, un degno successore capace di riportare la saga del Principe ai fasti di un tempo. Ci sono giochi che ci divertono, altri che ci divertono molto, e poi ci sono capolavori come questo, talmente riusciti in tutto e per tutto, che non ti permettono di staccarti dalla console finchè non l’hai finito tutto d’un fiato.
                                Grafica e tecnica da soli non sono niente, d’altronde la potenza è nulla senza controllo. Ma a questo le Sabbie del Tempo aggiunge stile e personalità, ma non tanto del protagonista, che in fondo, in certi momenti (perlomeno a inizio avventura) risulta perfino irritante. E’ proprio lo stile di gioco ad avere carisma, il gameplay incentrato sulla manipolazione del tempo e sulle acrobazie dell’eroe a sprizzare originalità da ogni poro.
                                Un gioco adventure/action in cui le fasi di combattimento per quanto ultra-coreografiche e spettacolari, potrebbero perfino essere saltate a piè pari senza nulla tolgiere al giudizio finale sul prodotto.
                                Atmosfera mediorientale, splendide ambientazioni e un pizzico di stupore ad ogni stanza incontrata, incolleranno il giocatore al pad per accompagnare il Principe nel mare tempestoso del tempo, alla ricerca della redenzione dal proprio peccato originale e al coronamento del proprio destino in un mondo misterioso in cui tutto può accadere. Anche dover accettare inevitabilmente che la donna che hai capito di amare non ricorda nemmeno chi tu sia. Scherzi del Tempo, che rendono quest’avventura speciale.

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