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Herobrine, terza settimana di Ottobre 2012.

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  • Herobrine, terza settimana di Ottobre 2012.

    Terza settimana Ottobre 2012.

    Le giornate iniziano ad essere stressanti. Ho l'impressione che qualche cosa non vada, e non parlo del gioco, parlo della mia vita. Non ne ho parlato con nessuno ancora, ma lo sento dalla voce che anche Antonio mi nasconde qualche cosa. Di notte, dopo aver spento Minecraft, sento dei suoni. Non sono veri e propri rumori, ma delle specie di fruscii che vibrano da un non ben precisato punto del mio appartamento. Ho sempre un prurito sulla nuca e sulle spalle, come se avvertissi una costante presenza dietro di me, che mi osserva e non si fa vedere. Ho il terrore di svegliarmi nella notte e di trovarla li, di fianco a me, con quei maledetti occhi vuoti. Ogni angolo di casa sembra un nascondiglio, ogni riflesso un evidenza della sua presenza. Sto male, spero che tutto finisca presto.

    Quella sera decisi di fare delle prove di costruzione allo scopo di realizzare una struttura tubolare per creare una enorme cisterna d'acqua, che sarebbe servita da acquedotto per tutto il villaggio. Contemporaneamente Antonio si era dedicato ad un suo vecchio progetto che da sempre voleva portare a termine, una costruzione in vetro sottomarina. Il sito per tale progetto fù deciso dopo varie esplorazioni, ed i laghetto vicino al mio ranch, sembrava ideale. Tondeggiante fondo e con una bella atmosfera. Antonio aveva già studiato nei minimi dettagli come agire per ultimare il progetto. Dopo aver posizionato una base di vetro sul fondo del lago iniziò a scavare un tunnel veticale nelle vicinanze allo scopo di realizzare la costruzione direttamente sotto ad esso. In questo modo avrebbe evitato tutte le difficoltà di dover lavorare sotto l'acqua.

    Nel fare questo tunnel, come spesso accade in Minecraft, cadde letteralmente in una caverna sotterranea inesplorata. Ad un certo punto sentii Antonio dirmi ''Marco io risalgo perchè qui sotto c'è qualcosa di strano''. Incuriosito lo raggiunsi in superficie vicino al sito di scavo ed insieme decidemmo di tornare di sotto, anche perchè Antonio aveva avvistato dell'oro e non voleva di certo lasciarlo li.

    Mentre scendevamo giù non potei fare a meno di notare che il ritrovamento della caverna era avvenuto non lontano dal passaggio del malefico tunnel ferroviario, ma non dissi nulla onde evitare di scaldare gli animi già abbastanza turbati. Giunti nella galleria Antonio mi mostrò il motivo della sua perplessità. Posizionato non poco lontano dal nostro buco improvvisato c'era un cubetto di ciottolo sistemato come a voler formare un gradino. Capì subito cosa aveva preoccupato Antonio. I cubetti di ciottolo non possono essere creati random nella generazione del mondo ma l'unico modo per averli è tramite il loro posizionamento da parte di un altro giocatore. Effettivamente i dati erano abbastanza inquietanti, nel mondo, come evidenziato anche dalla mappa, c'eravamo solo io ed il mio amico e soprattutto quel dungeon sembrava davvero inesplorato come dimostrato dall'assenza di torce o segni del passaggio di qualche altro giocatore.

    Pensando che Antonio, approfittando della inquietante atmosfera degli ultimi tempi, volesse giocarmi un tiro mancino, presi coraggio e, con lui alle spalle, iniziai ad esplorare il dungeon sotterraneo. La caverna era inaspettatamente grossa e composta da un sacco di cunicoli che si univano formando tante biforcazioni. Procedendo totalmente a caso, come si fa di solito in questi casi e posizionando torce in posizione strategica al fine di poter agilmente ritrovare la via di casa, mi imbattei in una stanza leggermente più grossa delle altre, caratterizzata dalla presenza di una grossa cascata di lava al centro. Ciò che con orrore notammo immediatamente era la presenza di altri due cubetti di ciottolo, posizionati strategicamente sulla cascata a formare una specie di ponte.

    Questa fù la prova che quei cubetti non erano frutto di uno scherzo di Antonio, infatti il mio proseguire casualmente in quel labirinto sotterraneo lo scagionava dall'aver architettato qualsiasi cosa. Ci dividemmo per esplorare quella stanza cercando altre evidenze della presenza di qualcun'altro ma nulla. Poco tempo dopo raggiunsi nuovamente Antonio che, di spalle, era intento ad osservare un cunicolo la cui fine si perdeva nella nella penombra. Senza che potesse rilevare la mia presenza mi disse: ''Marco aspettami non ti infilare nel tunnel così velocemente che ci perdiamo''. Io Impallidii all'istante e con voce tremante gli risposi: ''Antonio... io sono dietro di te...''. Ci fu il silenzio, durò un tempo che mi sembro l'eternità al che Antonio si girò e mi guardò negli occhi. ''Marco'' disse '' andiamocene via da qua'' e mentre diceva queste parole scorsi un guizzo nell'ombra dietro di lui.

    Mentre correvamo negli stretti cunicoli cercò di spiegarmi che aveva visto qualcosa muoversi in quel tunnel scuro e pensando fossi io aveva iniziato a seguirla. Più mi parlava e più la paura ci attanagliava le viscere. Qualcosa era in quei tunnel con noi,era sempre stata li, ci aveva osservato, da lontano, dagli anfratti buii e noi non ce ne siamo accorti per tutto il tempo della nostra permanenza. I tunnel sembravano sempre più lunghi e tortuosi, le torce non disegnavano più un ordinato percorso per la via di casa, ma un intricato incrociarsi di sentieri e vie. ''Ci siamo persi!'' urlavamo in due oramai in preda al panico, quando finalmente, più per caso che altro, trovammo il pozzo d'uscita. Senza pensarci due volte risalimmo le lunghe scale a pioli e fu in quel momento che vidi apparire la scritta ''Antonio ha abbandonato il gioco''.

    Mi guardai in alto ed in basso ma il lungo cunicolo verticale era desolato, il mio amico era effettivamente uscito dal gioco. Sospeso a metà tra le viscere della terra e la superficie aspettavo di essere cacciato dalla partita, dato che Antonio era l'host di quel mondo, ma ciò non accadde. Rimasi allibito dal fatto che i minuti passavano ed il mondo rimaneva online. Indeciso sul da farsi coninuai la lunga salita e sbucato finalmente in cima il mio cuore ebbe un sussulto.

    Mi trovavo di nuovo in quella maledetta caverna. Non volevo crederci, preso dal panico inziai nuovamente a salire le scale a pioli ma esattamente come prima, mi ritrovai in quell'antro sotterraneo. Non so quante volte abbia risalito quel pozzo, ne quanto tempo passò quando, all'ennesimo tentativo, un fruscio alle mie spalle attirò la mia attenzione. Mi girai lentamente paralizzato dalla paura ed in fondo al cunicolo li vidi... Nel buio, dui puntini bianchi brillavano. Fermi, immobili, occhi vuoti.

    Fu in quel momento che la schermata divenne rossa e si aprì il classico menù di Minecraft con scritto ''sei morto''. Le uniche due opzioni disponibili erano ''Rigenera'' ed ''Esci dal gioco''. La prima opzione non mostrava nessuna intenzione di funzionare, allora selezionai la seconda. Lo schermo divenne nero, e la mia Xbox si spense senza dare più segni di vita. Pensai solo dopo ad un piccolo dettaglio che mi fece accaponare la pelle. ''Esci dal gioco''... E se quella frase non fosse riferita a me?

    Ho paura. La notte mi sveglio sempre più di frequente e trovo la mia Xbox accesa, con quei led verdi disposti a cerchio che illuminano la stanza. La TV lampeggia tra il nero ed il grigio come se non riuscisse a sintonizzarsi su nessun canale. Il decoder di SKY non risponde ed il cellulare non ha linea. Io spengo tutto ma ogni notte, puntualmente, il mio risveglio è accolto in questo modo.

    Adesso i rumori sono più forti, i bagliori più evidenti, la sensazione di non essere solo più penetrante. C'è qualcosa con me, prima era nel gioco, ora è nella realtà, nella mia casa. E' da qualche giorno che Antonio non mi chiama e non si fa vedere online. Non so che fine abbia fatto. Io non parlo più con nessuno, sono apatico, in balia degli eventi. So che è solo questione di tempo. Nessuno mi crede. Gli avvenimenti in casa sono sempre più evidenti. Un alone di morte pervade il mio stato d'animo. Rifletto e sento che queste sono le mie ultime parole, i suoi fruscii sono più vicini. I passi rieccheggiano nelle pareti.

    Ora li vedo. Noto quei maledetti occhi vuoti che mi fissano. Lui è dietro di me, lo so perchè lo vedo riflesso sullo schermo in cui sto scrivendo. Mi giro, non c'è nulla, ma nello schermo lui è ancora più vicino. So che la prossima volta che mi volterò sarà l'ultima. Vi voglio bene ragazzi!
    Addio.


    Marco,
    27 ottobre 2012

    Tratto da uno storia quasi vera.
    Autore: Marco Passaro aka Voradhor
    Last edited by Voradhor; 31 October 2012, 17:08.

  • #2
    figa

    sigpic

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    • #3
      Originariamente Scritto da Roscio360 Visualizza Messaggio
      figa
      Grazie mille, spero di aver fatto nascere almeno qualche brivido nei lettori!!!

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      • #4
        mi hai fatto rinascere la voglia di nerdare a minecraft. quello si

        sigpic

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