Utilizzo di Ghost in modalità DOS
Ora che il dischetto è pronto, vediamo come utilizzarlo.
Avviamo (o riavviamo, per chi si trova ancora in Windows) il computer con il dischetto inserito nel lettore floppy, avendo cura di verificare che sul BIOS sia attivata la funzione di boot da floppy (è più che ovvio, ma conviene ricordarlo, a scanso di dimenticanze ).
Come con un qualsiasi altro dischetto di avvio, Ghost carica i suoi driver, rileva le periferiche e poi ci propone una bella schermata come questa.
schermata
Dovrebbe anche comparire la richiesta se contrassegnare i dischi come utilizzabili da Ghost quando trova unità nuove, ma al momento mi sfugge se la richiesta compaia prima o dopo questa schermata.
In ogni caso, al primo utilizzo, dovremmo permettere a Ghost di contrassegnare i nostri dischi fissi.
Nella schermata proposta non ci sono molte possibilità di scelta e quindi scegliamo subito “OK”.
Ci verrà presentato il menù principale.
schermata
Nel caso che stiamo esaminando sceglieremo “Local”, specificando in questo modo che intendiamo operare sulla macchina locale.
Se avessimo creato un dischetto per il collegamento in rete saremmo anche in grado di utilizzare l’opzione Peer to peer (ma questo, eventualmente, sarà argomento di altra guida).
schermata
Premendo “Local” si apre un menù con varie opzioni:
- Disk: ci permette di effettuare delle operazioni su di un intero disco
- Partition:ci consente di lavorare sulle partizioni
- Check:ci offre la possibilità di fare un controllo di un file immagine creato in precedenza per verificarne la coerenza.
Questa la parte tecnico/strutturale del programma; di seguito esaminiamo la parte pratico/operativa dello stesso.
Ora che il dischetto è pronto, vediamo come utilizzarlo.
Avviamo (o riavviamo, per chi si trova ancora in Windows) il computer con il dischetto inserito nel lettore floppy, avendo cura di verificare che sul BIOS sia attivata la funzione di boot da floppy (è più che ovvio, ma conviene ricordarlo, a scanso di dimenticanze ).
Come con un qualsiasi altro dischetto di avvio, Ghost carica i suoi driver, rileva le periferiche e poi ci propone una bella schermata come questa.
schermata
Dovrebbe anche comparire la richiesta se contrassegnare i dischi come utilizzabili da Ghost quando trova unità nuove, ma al momento mi sfugge se la richiesta compaia prima o dopo questa schermata.
In ogni caso, al primo utilizzo, dovremmo permettere a Ghost di contrassegnare i nostri dischi fissi.
Nella schermata proposta non ci sono molte possibilità di scelta e quindi scegliamo subito “OK”.
Ci verrà presentato il menù principale.
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Nel caso che stiamo esaminando sceglieremo “Local”, specificando in questo modo che intendiamo operare sulla macchina locale.
Se avessimo creato un dischetto per il collegamento in rete saremmo anche in grado di utilizzare l’opzione Peer to peer (ma questo, eventualmente, sarà argomento di altra guida).
schermata
Premendo “Local” si apre un menù con varie opzioni:
- Disk: ci permette di effettuare delle operazioni su di un intero disco
- Partition:ci consente di lavorare sulle partizioni
- Check:ci offre la possibilità di fare un controllo di un file immagine creato in precedenza per verificarne la coerenza.
Questa la parte tecnico/strutturale del programma; di seguito esaminiamo la parte pratico/operativa dello stesso.
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