DEFINIZIONE
L'overburning è una tecnica di scrittura che permette di scrivere su un supporto ottico una quantità di dati maggiore rispetto a quella dichiarata dal produttore. Questo risultato si ottiene andando a scrivere in una porzione del supporto diversa da quella normalmente usata per la registrazione dei dati, e proprio per questo motivo la possibilità di utilizzare l'overburning e la quantità supplementare di dati dipendono dall'accoppiata supporto e masterizzatore. Oggi tutti i programmi di masterizzazione permettono di usare l'overburning: è sufficiente attivare la relativa opzione ed impostare un parametro di tempo maggiore rispetto a quello riportato dal supporto (in termini pratici: se il supporto è da 80 minuti, si deve impostare un tempo superiore ad 80 minuti) e quindi tentare la scrittura del supporto. "Tentare" perché:
[list][*]non è detto che sul supporto sia possibile scrivere tutta la quantità aggiuntiva di dati. In tal caso è necessario, con quel tipo (marca e modello, anche se in effetti quel che conta è il produttore reale) di supporto, ridurre l'indice di overburning.[*]non è detto che, dopo essere stato masterizzato in overburning, il disco sia leggibile. La quantità supplementare di dati viene infatti scritta nell'area che segna la fine del disco (la "Lead-Out", che normalmente viene riempita di dati 0). I lettori più vecchi, trovando una Lead-Out più corta del normale, potrebbero rifiutarsi di leggere il disco.[*]non è detto che il masterizzatore sia in grado di scrivere tutta la quantità di dati aggiuntivi. Per poter scrivere nella Lead-Out, è necessario che la meccanica del masterizzatore sia in grado di usare anche la Lead-Out per la scrittura dei dati. A riguardo, è d'obbligo segnalare che forzare il masterizzatore a scrivere in overburning può anche causare la rottura del masterizzatore stesso.[/list]
UTILIZZO
Ai tempi della nascita della masterizzazione erano disponibili solo CD-R da 650 MB (ovvero 74 minuti di audio).
L'overburning consentiva di fare il back-up di alcuni CD musicali che duravano qualcosa oltre i 74 minuti (forse proprio per rendere più difficoltose le copie).
Oggi non è più così: i CD-R costano pochissimo ed esiste il taglio da 80 minuti che consente il back-up di qualsiasi CD-DA.
Le motivazioni sono quindi quelle della comodità (quando per pochi MB bisogna ricorrere ad un secondo CD-R) e del gusto di fare di più, di spingere al massimo le cose (un po' come l'overclock dei processori).
REQUISITI DI SISTEMA
Questa tecnica richiede un software che la preveda (Nero, ad esempio) ed un hardware (masterizzatore) capace di supportarla (oggi lo sono quasi tutti).
Il masterizzatore in particolare (vedremo subito dopo perché) è responsabile anche della quantità di overburning che si riesce a fare.
Per verificare se il proprio masterizzatore è in grado di scrivere in overburning e quanto tempo in più è in grado di scrivere, si può consultare QUESTO DATABASE
TECNICAMENTE PARLANDO
Come già accennato, l'overburning va a scrivere in zone "aggiuntive" a quelle previste dallo standard utilizzandole fin dove la meccanica del masterizzatore consente.
La prima zona è quella "regolare" (ogni produttore prevede, infatti, una certa abbondanza di spazio): se viene prodotto un CD-R da 650 MB, quasi sempre ci saranno almeno 4-10 MB in più.
In realtà almeno una parte di questo spazio aggiuntivo viene già letta nelle caratteristiche del CD-R da qualsiasi software di masterizzazione ed a volte viene utilizzata anche in una normale masterizzazione senza che si possa parlare di overburning.
La seconda zona è quella destinata al "lead-out": ovvero la fine del CD-R dove vengono incisi circa 13-14 MB di "silenzio digitale". Questa zona serve a far capire ai riproduttori che il CD è finito.
Usando anche questa zona siamo nell'overburning vero e proprio.
E' proprio questa la ragione che rende obbligatorio per l'overburning fare i CD nella modalità Disk at Once: solo in questo caso infatti la sequenza di incisione delle varie parti del CD è tale da lasciare il lead-out come ultima cosa da fare dopo aver inciso tutto.
In questo modo se lo spazio finisce improvvisamente (teniamo presente che non esiste un metodo per calcolare lo spazio realmente disponibile in più) rimarrà incompleta questa zona (o addirittura assente).
Un disco senza lead-out o con uno di misura inferiore allo standard, risulta comunque leggibile senza problemi nella maggioranza dei lettori, anche audio.
L'overburning è una tecnica di scrittura che permette di scrivere su un supporto ottico una quantità di dati maggiore rispetto a quella dichiarata dal produttore. Questo risultato si ottiene andando a scrivere in una porzione del supporto diversa da quella normalmente usata per la registrazione dei dati, e proprio per questo motivo la possibilità di utilizzare l'overburning e la quantità supplementare di dati dipendono dall'accoppiata supporto e masterizzatore. Oggi tutti i programmi di masterizzazione permettono di usare l'overburning: è sufficiente attivare la relativa opzione ed impostare un parametro di tempo maggiore rispetto a quello riportato dal supporto (in termini pratici: se il supporto è da 80 minuti, si deve impostare un tempo superiore ad 80 minuti) e quindi tentare la scrittura del supporto. "Tentare" perché:
[list][*]non è detto che sul supporto sia possibile scrivere tutta la quantità aggiuntiva di dati. In tal caso è necessario, con quel tipo (marca e modello, anche se in effetti quel che conta è il produttore reale) di supporto, ridurre l'indice di overburning.[*]non è detto che, dopo essere stato masterizzato in overburning, il disco sia leggibile. La quantità supplementare di dati viene infatti scritta nell'area che segna la fine del disco (la "Lead-Out", che normalmente viene riempita di dati 0). I lettori più vecchi, trovando una Lead-Out più corta del normale, potrebbero rifiutarsi di leggere il disco.[*]non è detto che il masterizzatore sia in grado di scrivere tutta la quantità di dati aggiuntivi. Per poter scrivere nella Lead-Out, è necessario che la meccanica del masterizzatore sia in grado di usare anche la Lead-Out per la scrittura dei dati. A riguardo, è d'obbligo segnalare che forzare il masterizzatore a scrivere in overburning può anche causare la rottura del masterizzatore stesso.[/list]
UTILIZZO
Ai tempi della nascita della masterizzazione erano disponibili solo CD-R da 650 MB (ovvero 74 minuti di audio).
L'overburning consentiva di fare il back-up di alcuni CD musicali che duravano qualcosa oltre i 74 minuti (forse proprio per rendere più difficoltose le copie).
Oggi non è più così: i CD-R costano pochissimo ed esiste il taglio da 80 minuti che consente il back-up di qualsiasi CD-DA.
Le motivazioni sono quindi quelle della comodità (quando per pochi MB bisogna ricorrere ad un secondo CD-R) e del gusto di fare di più, di spingere al massimo le cose (un po' come l'overclock dei processori).
REQUISITI DI SISTEMA
Questa tecnica richiede un software che la preveda (Nero, ad esempio) ed un hardware (masterizzatore) capace di supportarla (oggi lo sono quasi tutti).
Il masterizzatore in particolare (vedremo subito dopo perché) è responsabile anche della quantità di overburning che si riesce a fare.
Per verificare se il proprio masterizzatore è in grado di scrivere in overburning e quanto tempo in più è in grado di scrivere, si può consultare QUESTO DATABASE
TECNICAMENTE PARLANDO
Come già accennato, l'overburning va a scrivere in zone "aggiuntive" a quelle previste dallo standard utilizzandole fin dove la meccanica del masterizzatore consente.
La prima zona è quella "regolare" (ogni produttore prevede, infatti, una certa abbondanza di spazio): se viene prodotto un CD-R da 650 MB, quasi sempre ci saranno almeno 4-10 MB in più.
In realtà almeno una parte di questo spazio aggiuntivo viene già letta nelle caratteristiche del CD-R da qualsiasi software di masterizzazione ed a volte viene utilizzata anche in una normale masterizzazione senza che si possa parlare di overburning.
La seconda zona è quella destinata al "lead-out": ovvero la fine del CD-R dove vengono incisi circa 13-14 MB di "silenzio digitale". Questa zona serve a far capire ai riproduttori che il CD è finito.
Usando anche questa zona siamo nell'overburning vero e proprio.
E' proprio questa la ragione che rende obbligatorio per l'overburning fare i CD nella modalità Disk at Once: solo in questo caso infatti la sequenza di incisione delle varie parti del CD è tale da lasciare il lead-out come ultima cosa da fare dopo aver inciso tutto.
In questo modo se lo spazio finisce improvvisamente (teniamo presente che non esiste un metodo per calcolare lo spazio realmente disponibile in più) rimarrà incompleta questa zona (o addirittura assente).
Un disco senza lead-out o con uno di misura inferiore allo standard, risulta comunque leggibile senza problemi nella maggioranza dei lettori, anche audio.
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