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Il futuro di WINDOWS ha il "CUORE" leggero

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    Il futuro di WINDOWS ha il "CUORE" leggero

    E' atteso per il 2010 il nuovo sistema operativo di Microsfot: Windows Blackcomb o Windows 7
    Dicono che cambierà radicalmente fisionomia e forse tornerà alle origini
    La notizia è circolata nei giorni scorsi su internet, grazie a una presentazione tenuta all'Università dell'Illinois da Eric Traut, programmatore senior della Microsoft.
    ImageTraut ha mostrato un prototipo di KERNEL denominato MinWin (nocciolo) che dovrebbe essrela base per il futuro Windows 7
    Differenze?: Soltanto un centinaio di files contro i circa 5mila che fanno oggi il cuore di Vista e un'occupazione su disco di 25 megabytes contro 4 giga Mr. Green
    MinWin può lavorare in uno spazio di 40 megabyte di memoria (la dotazione di un telefonino a basso costo di oggi Mr. Green ) e gestire un server web (http) e qualche altra applicazione.
    Nel 1988, quasi vent'anni fa, Windows Nt 3.1 (l'antenato dell'attuale Vista) si presentò sulla scena con un kernel poi non molto diverso, per dimensioni. In pratica tutte le funzioni base del sistema operativo necessarie per gestire la memoria, l'organizzazione dei files e dei processi di calcolo. Il resto invece assegnato ad appositi moduli (interfaccia grafica, protocolli di rete..) che il kernel avrebbe caricato e scaricato ogni volta, a domanda.
    Fu un approccio non molto efficiente (richiede un continuo uso di memoria Ram e di capacità di calcolo), dato che la stessa Microsoft, nella versioni successive di Nt (e poi Xp) fece gradualmente "ingrassare" il kernel inserendovi prima la gestione dell'interfaccia grafica e poi dei protocolli di rete e di alcune periferiche. Fino a Vista, che nel kernel ha persino complesse funzioni di visualizzazione tridimensionale, velocissime ma costose.
    Alla fin dei conti (e analoga fu l'esperienza di Apple, Ibm e dello stesso Linux) si capì che su un pc monoprocessore e a larga disponibilità di Ram e dischi la necessità di un sistema operativo altamente modularizzato non era poi tanto impellente, anzi i costi ne superavano i benefici reali.
    Oggi però il microkernel sta tornando in auge
    I microprocessori diventano multicore, la compatibilità tra dispositivi personali piccoli (come telefonini, videocamere o lettori Mp3) e pc è sempre più importante. E soprattutto il futuro sta nell'incorporare software in oggetti diffusi e cooperanti, dove un piccolo kernel più una singola applicazione può fare la differenza. E MinWin (su cui stanno lavorando circa 200 ingegneri Microsoft) può per esempio replicarsi su 256 processori e lavorare in un sistema coordinato (multiprocessing). Non solo: un microkernel, con connesso sistema operativo modulare è la miglior soluzione per ambienti di virtualizzazione, come Hypervisor, che consente di eseguire, sullo stesso pc, più ambienti operativi, nuovi e del passato.


    Letto su:IlSole 24 ore


    Insomma: Forse qualcuno laggiù comincia vedere la luce nel tunnel!
    Sistemi operativi leggeri e veloci!
    basta PORCONATE tipo Vista ..piene di nulla e solo grafica e incompatibilità!

  • #2
    speriamo non sia un flop come vista
    Don't you think if I were wrong I'd know it?

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