Black Mirror è una miniserie inglese creata da Charlie Brooker (noto per Dead Set e How tv ruined your life) e composta, per ora, da due stagioni di tre episodi di 45/60 minuti l'una.
Ogni episodio racconta una storia diversa, le quali non sono fra loro collegate. L'unica costante è la critica alle situazioni che un uso scorretto della tecnologia potrebbe generare in un futuro più o meno remoto. Vengono anche messi in luce i lati più negativi dell'umanità.
Descritta così potrebbe non sembrare nulla di eccezionale, ma vi assicuro che siamo di fronte ad una serie di altissimo profilo. In ogni singolo episodio è possibile trovare una trama interessante, una recitazione magistrale e delle scelte di regia azzeccatissime. Giusto per farvi capire quanto possano essere differenti le puntate tra loro, vi parlo in breve della trama dei primi tre episodi (senza fare spoiler).
La puntata 1x01 è ambientata nell'inghilterra dei giorni nostri. Il protagonista è il primo ministro inglese, il quale una mattina si sveglia e scopre che la duchessa Susannah (meglio nota come la principessa) è stata rapita. La richiesta del rapitore è alquanto inusuale: per ottenere la liberazione dell'ostaggio il primo ministro dovrà fare sesso in diretta nazionale con un maiale. La premessa può sembrare assurda e strappare una risata, ma vi assicuro che alla fine dell'episodio non riderete più.
Il lato più interessante è che il video in cui il rapitore fa la sua bizzarra richiesta è stato caricato su youtube ed è diventato virale. Viene quindi mostrato il potere di internet rispetto alla televisione (più vincolata al potere politico) e la sua influenza sulle persone. Le reazioni delle persone comuni che seguono la vicenda sono quelle di un popolo ormai assuefatto al più becero intrattenimento. Un episodio che fa riflettere.
Il secondo episodio è un gigantesco tributo a capolavori della letteratura distopica come 1984 di Orwell o Brave new world di Huxley. In un futuro remoto l'umanità vive in una struttura non meglio definita e si riposa in stanzette minusole sulle cui pareti sono presenti degli schermi che mostrano continuamente dei programmi televisivi di basso spessore. Gli abitanti sono costretti a guardare continuamente la televisione (se il contatto visivo si interrompe nella stanza risuona un fastidioso allarme) e possono saltare la pubblicità solamente pagando una cifra. La valuta di questo mondo distopico sono i Meriti, dei punti virtuali che le persone guadagnano pedalando una cyclette (in pratica è la loro occupazione). Con i meriti possono acquistare ben poco di utile: oltre al cibo e al dentifricio possono giusto spenderli per acquistare cavolate come cappellini per i loro avatar o abbonamenti ai canali erotici. Vi è anche una forte divisione tra grassi e magri; infatti chi è sovrappeso è costretto a fare i lavori più umili e degradanti o a farsi umiliare per soldi in alcuni programmi televisivi osceni. L'unica possibilità per liberarsi dalla rigida routine è partecipare ad un talent show (pagando 15 milioni di meriti) e sperare di essere notati. Non vi dico altro, ma sappiate che è uno dei migliori episodi dell'intera serie.
Il terzo episodio ruota attorno al Grain: un piccolo chip impiantato nel cervello che permette al possessore di archiviare tutti i suoi ricordi come se fossero dei video e di riprodurli nella mente o su un qualsiasi dispositivo multimediale. L'utilizzo del Grain si intreccia col timore del protagonista di essere stato tradito dalla moglie. Il timore si trasforma presto in una ossessione incontrollabile, che porta a delle conseguenze poco piacevoli.
Se qualcuno ha visto la serie scriva pure un suo commento. Se nessuno l'ha fatto...Bè, vi consiglio di rimediare!
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