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Il gioco del cinema

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  • #61
    I vostri commenti su Memento mi hanno fatto morire dentro.
    M'illumino d'immenso.
    Shepard

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    • #62
      Originariamente Scritto da Dragon Slayer Visualizza Messaggio
      I vostri commenti su Memento mi hanno fatto morire dentro.
      Eddai Rob, è un giochino di prospettive. Carino per carità, pure interessante, ma non è certo un film che rimarrà negli annali del cinema per qualcos'altro oltre all'essere un magheggio con fabula e intreccio.
      Forse quando rimarrà solo sale e terra e le stelle cadranno, ti sentirai a casa.

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      • #63
        Originariamente Scritto da sentinel Visualizza Messaggio
        Eddai Rob, è un giochino di prospettive. Carino per carità, pure interessante, ma non è certo un film che rimarrà negli annali del cinema per qualcos'altro oltre all'essere un magheggio con fabula e intreccio.
        Al contrario per me invece. Memento è e resta un capolavoro. Non lo sminuirei come un semplice gioco di prospettive, lì Nolan disintegra decenni di cinema noir e thriller e manipolando la struttura a suo piacimento cambia le regole del montaggio e del cilmax del genere. E scusate se è poco
        Dragon Slayer riguardo Devil's Third
        Originariamente Scritto da Dragon Slayer
        No seriamente, 'sto gioco ha tutto. [...] Il troione che se lo porta a letto HBO SEX RANDOM [...] Mancano solo il KGB e gli alieni, AIP

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        • #64
          Originariamente Scritto da sentinel Visualizza Messaggio
          Eddai Rob, è un giochino di prospettive. Carino per carità, pure interessante, ma non è certo un film che rimarrà negli annali del cinema per qualcos'altro oltre all'essere un magheggio con fabula e intreccio.
          Solo se non hai capito a cosa il film punta davvero, tu perché hai citato una corrente che non c'entra praticamente niente, Marc che l'ha banalizzato definendolo un film da twist, quando il vero twist nemmeno ce l'ha.

          Il dadaismo è una corrente culturale estrema, che afferma la totale negazione dei canoni estetici classici, rifiutando così qualsiasi regola ed immergendosi in un mondo alternativo dove non ci sono paletti, spesso buttandola nel parodistico/grottesco. Il dadaismo è distruzione del modus operandi, e lo puoi trovare in artisti come Tsukamoto o Lynch.
          Ma cos'è che rifiuta Memento? Nolan non ha distrutto niente, ha preso lo stereotipo del classico thriller americano e lo ha totalmente dissezionato, rielaborandolo attraverso un complesso schema. Non è dadaista, è maniacale, matematico, c'è molto più rispetto del canone classico rispetto a tanti classiconi hollywoodiani che si limitano a seguire il banalissimo modus operandi collaudato. È come definire Fellini surrealista, non ci siamo proprio. Ma questa è solo la tecnica pura, e tu chiaramente nell'analisi del film ti sei fermato qua, non vedendo il vero messaggio del film.
          Il concetto di base di Memento non sta nel mostrare colpi di scena random, bensì nel denunciare il disturbo della memoria a breve termine, che è sempre stata piuttosto tralasciata per fare spazio all'amnesia che invece è molto più gettonata, perché molto funzionale alla trama di un film. Ma Nolan non ha semplicemente realizzato una denuncia, non nel classico dei modi, mostrando la sofferenza dell'individuo e il disagio sociale a cui è sottoposto. No, Christopher ha trasformato il disturbo della malattia a breve termine in CINEMA. Tu lo chiamo gioco di prospettive, ma hai mai pensato che il caos di tale schema narrativo è finalizzato a qualcosa di più grande del semplice colpo di scena? Serve a fondere protagonista con spettatore, il punto di vita di Pearce diventa il nostro, e quindi di riflesso subiamo la malattia. Noi magari non comprendiamo subito la denuncia che Nolan vuole fare, ma non ha importanza, perché lo scopo del regista non è quello di farci inghiottire qualche pillola di moralità, bensì quella di immergerci nel contesto stesso, di comprendere ciò che si prova. Non è empatia del cazzo, non è morale facilona, è un esperimento che si può definire a tutti gli effetti scientifico per cura dei particolari ed effetto sul paziente. È destrutturazione del cinema classico, indagine dei meccanismi della mente senza buttarla sulla filosofia spicciola, sulla psicologia didascalica o sul flusso di coscienza già trattato da altri, tanto che perfino uno come Cronenberg invidia un film del genere. È pura arte, che mischia l'intrattenimento narrativo con il proprio messaggio in connubio perfetto dove le due cose non si distinguono più.
          Sono affranto che nel 2013 ci siano ancora poche persone che abbiano davvero compreso il cuore di questo capolavoro, davvero. Hollywood ha vinto di nuovo, immagino.
          Last edited by Dragon Slayer; 17 July 2013, 13:41.
          M'illumino d'immenso.
          Shepard

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          • #65
            Originariamente Scritto da Sengu Visualizza Messaggio
            Al contrario per me invece. Memento è e resta un capolavoro. Non lo sminuirei come un semplice gioco di prospettive, lì Nolan disintegra decenni di cinema noir e thriller e manipolando la struttura a suo piacimento cambia le regole del montaggio e del cilmax del genere. E scusate se è poco
            Ma non è di certo il primo film a fare una cosa simile.
            Originariamente Scritto da GiovanniAuditore ironico
            la grafica è l'ultima cosa che guardo in un videogame, se ho un computer di ultimissima generazione è perché voglio giocare fluido a diablo1.
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            • #66
              Originariamente Scritto da Dragon Slayer Visualizza Messaggio
              Solo se non hai capito a cosa il film punta davvero, tu perché hai citato una corrente che non c'entra praticamente niente, Marc che l'ha banalizzato definendolo un film da twist, quando il vero twist nemmeno ce l'ha.

              Il dadaismo è una corrente culturale estrema, che afferma la totale negazione dei canoni estetici classici, rifiutando così qualsiasi regola ed immergendosi in un mondo alternativo dove non ci sono paletti, spesso buttandola nel parodistico/grottesco. Il dadaismo è distruzione del modus operandi, e lo puoi trovare in artisti come Tsukamoto o Lynch.
              Ma cos'è che rifiuta Memento? Nolan non ha distrutto niente, ha preso lo stereotipo del classico thriller americano e lo ha totalmente dissezionato, rielaborandolo attraverso un complesso schema. Non è dadaista, è maniacale, matematico, c'è molto più rispetto del canone classico rispetto a tanti classiconi hollywoodiani che si limitano a seguire il banalissimo modus operandi collaudato. È come definire Fellini surrealista, non ci siamo proprio. Ma questa è solo la tecnica pura, e tu chiaramente nell'analisi del film ti sei fermato qua, non vedendo il vero messaggio del film.
              Il concetto di base di Memento non sta nel mostrare colpi di scena random, bensì nel denunciare il disturbo della memoria a breve termine, che è sempre stata piuttosto tralasciata per fare spazio all'amnesia che invece è molto più gettonata, perché molto funzionale alla trama di un film. Ma Nolan non ha semplicemente realizzato una denuncia, non nel classico dei modi, mostrando la sofferenza dell'individuo e il disagio sociale a cui è sottoposto. No, Christopher ha trasformato il disturbo della malattia a breve termine in CINEMA. Tu lo chiamo gioco di prospettive, ma hai mai pensato che il caos di tale schema narrativo è finalizzato a qualcosa di più grande del semplice colpo di scena? Serve a fondere protagonista con spettatore, il punto di vita di Pearce diventa il nostro, e quindi di riflesso subiamo la malattia. Noi magari non comprendiamo subito la denuncia che Nolan vuole fare, ma non ha importanza, perché lo scopo del regista non è quello di farci inghiottire qualche pillola di moralità, bensì quella di immergerci nel contesto stesso, di comprendere ciò che si prova. Non è empatia del cazzo, non è morale facilona, è un esperimento che si può definire a tutti gli effetti scientifico per cura dei particolari ed effetto sul paziente. È destrutturazione del cinema classico, indagine dei meccanismi della mente senza buttarla sulla filosofia spicciola, sulla psicologia didascalica o sul flusso di coscienza già trattato da altri, tanto che perfino uno come Cronenberg invidia un film del genere. È pura arte, che mischia l'intrattenimento narrativo con il proprio messaggio in connubio perfetto dove le due cose non si distinguono più.
              Sono affranto che nel 2013 ci siano ancora poche persone che abbiano davvero compreso il cuore di questo capolavoro, davvero. Hollywood ha vinto di nuovo, immagino.
              Scoprire che in realtà si approfittano tutti di lui è un colpo di scena sul quale si regge il film.
              Cronenberg non invidia il film, lo ha definito interessante.

              Quello che voglio dire è che non è il primo film con un montaggio non lineare e questa narrazione non ha nulla a che fare con la malattia di Hawke.
              Poi se c'è una cosa che insegna Molaison è che quelli come lui non hanno la più pallida idea di aver perso la memoria, la sua reazione più normale ogni mattina alla vista dei tatuaggi sarebbe pensare ad una sbronza e/o la disperazione.

              Non lo vedo da molto ed è probabile mi sfugga qualcosa quindi mi sa che oggi o domani me lo rivedo.
              Originariamente Scritto da GiovanniAuditore ironico
              la grafica è l'ultima cosa che guardo in un videogame, se ho un computer di ultimissima generazione è perché voglio giocare fluido a diablo1.
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              • #67
                E boh, se continui a dirmi che per te il film si sorregge su un twist vuol dire non averci capito un cazzo, e ci credo che lo poni dietro a The Prestige che invece sul colpo di scena ci costruisce giustamente la trama.

                Sallie Baxendale invece definisce perfettamente plausibile la condizione di Leonard, che non rappresenta ovviamente la norma del pazienza afflitto dalla malattia, ma che presenta sintomi che si possono realizzare. Sul montaggio ti rimando alla prima frase del post, fermarsi lì vuol dire appunto non averci capito granché. Pensare che il film sia semplicemente un'opera manieristica tanto per mescolare le carte è superficiale.

                Cronenberg lo invida non perché l'abbia detto, ma perché è da anni che prova a fare qualcosa del genere senza avvicinarsi minimamente.
                Last edited by Dragon Slayer; 17 July 2013, 13:57.
                M'illumino d'immenso.
                Shepard

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                • #68
                  Allora quale sarebbe la motivazione del montaggio?

                  La narrazione così alternata non è nulla più che uno sfoggio della propria abilità che non aggiunge nulla a quanto si fa da decenni e per questo non è un capolavoro.

                  Magari mi sfugge ma sul serio io questo montaggio lo vedo come un qualcosa di superfluo.
                  Originariamente Scritto da GiovanniAuditore ironico
                  la grafica è l'ultima cosa che guardo in un videogame, se ho un computer di ultimissima generazione è perché voglio giocare fluido a diablo1.
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                  • #69
                    Mah, prima riguardatelo a questo punto, perché l'ho già spiegato, poi casomai se ne riparla.
                    M'illumino d'immenso.
                    Shepard

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                    • #70
                      Originariamente Scritto da Dragon Slayer Visualizza Messaggio
                      Solo se non hai capito a cosa il film punta davvero, tu perché hai citato una corrente che non c'entra praticamente niente, Marc che l'ha banalizzato definendolo un film da twist, quando il vero twist nemmeno ce l'ha.

                      Il dadaismo è una corrente culturale estrema, che afferma la totale negazione dei canoni estetici classici, rifiutando così qualsiasi regola ed immergendosi in un mondo alternativo dove non ci sono paletti, spesso buttandola nel parodistico/grottesco. Il dadaismo è distruzione del modus operandi, e lo puoi trovare in artisti come Tsukamoto o Lynch.
                      Ma cos'è che rifiuta Memento? Nolan non ha distrutto niente, ha preso lo stereotipo del classico thriller americano e lo ha totalmente dissezionato, rielaborandolo attraverso un complesso schema. Non è dadaista, è maniacale, matematico, c'è molto più rispetto del canone classico rispetto a tanti classiconi hollywoodiani che si limitano a seguire il banalissimo modus operandi collaudato. È come definire Fellini surrealista, non ci siamo proprio. Ma questa è solo la tecnica pura, e tu chiaramente nell'analisi del film ti sei fermato qua, non vedendo il vero messaggio del film.
                      Il concetto di base di Memento non sta nel mostrare colpi di scena random, bensì nel denunciare il disturbo della memoria a breve termine, che è sempre stata piuttosto tralasciata per fare spazio all'amnesia che invece è molto più gettonata, perché molto funzionale alla trama di un film. Ma Nolan non ha semplicemente realizzato una denuncia, non nel classico dei modi, mostrando la sofferenza dell'individuo e il disagio sociale a cui è sottoposto. No, Christopher ha trasformato il disturbo della malattia a breve termine in CINEMA. Tu lo chiamo gioco di prospettive, ma hai mai pensato che il caos di tale schema narrativo è finalizzato a qualcosa di più grande del semplice colpo di scena? Serve a fondere protagonista con spettatore, il punto di vita di Pearce diventa il nostro, e quindi di riflesso subiamo la malattia. Noi magari non comprendiamo subito la denuncia che Nolan vuole fare, ma non ha importanza, perché lo scopo del regista non è quello di farci inghiottire qualche pillola di moralità, bensì quella di immergerci nel contesto stesso, di comprendere ciò che si prova. Non è empatia del cazzo, non è morale facilona, è un esperimento che si può definire a tutti gli effetti scientifico per cura dei particolari ed effetto sul paziente. È destrutturazione del cinema classico, indagine dei meccanismi della mente senza buttarla sulla filosofia spicciola, sulla psicologia didascalica o sul flusso di coscienza già trattato da altri, tanto che perfino uno come Cronenberg invidia un film del genere. È pura arte, che mischia l'intrattenimento narrativo con il proprio messaggio in connubio perfetto dove le due cose non si distinguono più.
                      Sono affranto che nel 2013 ci siano ancora poche persone che abbiano davvero compreso il cuore di questo capolavoro, davvero. Hollywood ha vinto di nuovo, immagino.
                      Vabbeh Rob, è un po' capzioso sto ragionamento, che Memento non distrugge, ma rielabora. Opinabile, decisamente opinabile. Io lo vedo come un esercizio virtuoso, se Nolan riesce a tenere più piatti possibili in equilibro senza farne cadere uno. Ora mi metto a spaccar capelli e probabilmente è perché il termine l'hai buttato giù così, ma non c'è nulla da denunciare su amnesia e memorie a breve termine, sono accadimenti sfortunati della vita, e pure discretamente rari. Nolan ha reso benissimo il travaglio e le difficoltà cognitive che si hanno quando ti ritrovi in una condizione così sfortunata, ma è una cosa che si racconta, non che si denuncia. E come ogni storia che utilizza una accidente come focus e non come trampolino, finisci il film e dici: bellino via, e non ti rimane più niente. Questo significa che uno può fare un film sulla memoria a breve termine, per carità, ma usando il tutto per far vedere come una persona ne esce dal punto di vista esistenziale, affettivo, emotivo. Nolan invece ci costruisce un puzzle, per carità ben fatto e bello da vedere, ma per me assolutamente non classificabile come capolavoro ma come felice esperimento. Vedo sperimentazione senza riflessione, in Memento. Si capisce un problema, che è la fissità del cinema moderno, ma né si offre una soluzione, né ci si riflette particolarmente sopra. Piuttosto si dice "guardate cosa si può fare con una storia, con quegli strumenti che usate sempre nello stesso modo".

                      Nolan mostra certo una mente acuta, molto più acuta del 99% dei registi odierni, e sono certo che ben pochi hanno capito cosa significhi realmente il gioco di Nolan. Ma rimane quello, un gioco. Il troppo stroppia, tiri troppo la corda e diventa tutto troppo fine a se stesso, "io so farlo".

                      tldr

                      ho ragione io

                      eat it rob
                      Forse quando rimarrà solo sale e terra e le stelle cadranno, ti sentirai a casa.

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                      • #71
                        Intanto io butto dentro il prossimo.

                        Vorrei sapere cosa ne pensa il foro di Nicholas Winding Refn. Di mio ho visto solo due suoi film quindi salto
                        Dragon Slayer riguardo Devil's Third
                        Originariamente Scritto da Dragon Slayer
                        No seriamente, 'sto gioco ha tutto. [...] Il troione che se lo porta a letto HBO SEX RANDOM [...] Mancano solo il KGB e gli alieni, AIP

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                        • #72
                          Ma sperimentazione cosa? È una pratica piuttosto vecchia il montaggio non lineare.
                          Entro qualche giorno me lo rivedo così per vedere se mi sfugge qualcosa.

                          Io ho visto solo Bronson, Valhalla Rising e Drive.
                          Non capisco chi li definisce capolavori quando i primi due sono sul buono e Drive sull'ottimo.
                          Comunque che bello Drive con le sue inquadrature lunghe e la telecamera ferma.

                          Come sono i Pusher?
                          Originariamente Scritto da GiovanniAuditore ironico
                          la grafica è l'ultima cosa che guardo in un videogame, se ho un computer di ultimissima generazione è perché voglio giocare fluido a diablo1.
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                          • #73
                            Originariamente Scritto da sentinel Visualizza Messaggio

                            Nolan mostra certo una mente acuta, molto più acuta del 99% dei registi odierni, e sono certo che ben pochi hanno capito cosa significhi realmente il gioco di Nolan. Ma rimane quello, un gioco. Il troppo stroppia, tiri troppo la corda e diventa tutto troppo fine a se stesso, "io so farlo".
                            Ti risponderei pure step by step, ma se il tuo preconcetto è "Nolan manierista vuoto", allora non ne usciamo più. Il tuo post lo trovo un trionfo totale dell'imposizione dei canoni dell'industria cinematografica americana, dove è impossibile trasmettere qualcosa con il crudo realismo e che il messaggio debba essere necessariamente addobbato da una regia pomposa e retorica all'inverosimile. È il trionfo del Malick moderno, quello che riprende i temi esistenziali di Badlands e Days Of Heaven ma perdendo totalmente il contatto con la realtà e annacquando il tutto nella tecnica autoindulgente arida e priva di cuore. È il trionfo di Refn che si perde nel suo stesso labirinto onirico. È il tronfo di un Sorrentino che maschera i limiti narrativi con la sua maestria pittoresca.
                            Sono pedante, ma perfettamente coerente con quello che voglio dire: la necessità dello spettatore moderno intenditore - quello che va oltre i blockbuster e le commedie da decerebrati per intenderci - di avere appunto un'analisi esplicita e pomposa del cammino del protagonista, invece di riuscire da sé ad estrapolarne i contenuti e il processo.
                            Io non ve ne faccio una colpa se in Memento vedete solo la tecnica e non l'anima vera del racconto: è colpa di processo di degenerazione che si sta ramificando sempre di più nel cinema moderno, che predilige la copertina patinata al vero contenuto, e se una cosa è troppo vicina alla mediocre realtà che conosciamo, perde totalmente fascino. Deve essere romanzata, confezionata, riecheggiata. È questo che mi provoca tristezza. Non la vostra opinione in sé, ma cosa si richiede al regista d'autore oggigiorno, o forse quello che gli stesso vuole presentare, è difficile da capire.

                            Fatto sta che Memento per quanto mi riguarda rimane il più puro esempio di tecnica passionale, totalmente funzionale allo scopo del messaggio, siamo proprio distanti dal concetto di manierismo, se tu in Memento ci vedi solo un gioco e non una denuncia [e anche qua, si può denunciare qualcosa senza scadere nella retorica fine a se stessa] me ne dispiaccio, perché ti perdi un tassello fondamentale del cinema contemporaneo. Poi francamente trovo incredibilmente pretestuoso pretendere da una storia realistica, che tratta un problema del genere, una soluzione pronta all'uso, è irreale ed arrogante. Non stiamo mica parlando di "banale" alcolismo. Il cinema dovrebbe mostrare e trasmettere una cosa, riuscire ad immedesimare chi la guarda con empatia o anche con la tecnica del paradosso, se voglio necessariamente una lunga disanima sulle disfunzioni sociali a cui può portare tale status, tanto vale che prendo in mano dei libri di psicologia e medicina, che saranno sicuramente più accurati e non cercheranno di trovare un banale compromesso tra intrattenimento e realtà. E siccome sto diventando a mia volta Malickiano, la chiudo qua con Nolan, tutto quello che volevo dire c'è e non mi serve nemmeno una risposta.


                            Michael Fassbender.


                            Ah, tocca pure a Refn, che casualmente ho citato nel wallpost. Eccezionale tratto artistico, la sua abilità nel creare contrasti in penombra e dare risalto ai giochi di luce è fenomenale, purtroppo però è anche un narratore mediocre e spesso tende a perdersi nella sua simbologia, molto Lynch wannabe.
                            Last edited by Dragon Slayer; 17 July 2013, 18:39.
                            M'illumino d'immenso.
                            Shepard

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                            • #74
                              Mi ero promesso di non replicare ma ci casco di nuovo.

                              Premesso che il cinema non deve prendere posizione (quindi la denuncia non ha senso di esistere nel bel cinema) ma deve raccontare io non capisco cosa abbia di funzionale al racconto di uno che soffre di amnesia il raccontare una storia in questa maniera.
                              La narrazione non lineare ha senso quando si parte da una situazione e si cerca di capire da cosa sia generata mentre qua abbiamo in gran parte un avanti-indietro superfluo ai fini della narrazione. Nel dvd c'è la versione lineare e vedendola ci si rende perfettamente conto di come molti di questi salti (tutti?) siano assolutamente superflui.

                              Tu dici che è un grande film per come rifiuta i canoni di un genere ed un certo tipo di narrazione ma così lo sarebbe se fosse stato un film di sessant'anni fa. Per come la vedo io un esercizio simile nel 2000 non è ben poco funzionale.
                              Rimane un ottimo film ed è pure più sensazionale visto che è poco più di un'opera prima ma di certo non una pietra miliare.

                              Piuttosto riflettiamo su come l'ultimo batman sembri una presa in giro.
                              Originariamente Scritto da GiovanniAuditore ironico
                              la grafica è l'ultima cosa che guardo in un videogame, se ho un computer di ultimissima generazione è perché voglio giocare fluido a diablo1.
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                              • #75
                                Dall'alto della mia ignoranza in campo cinematografico, di Nolan ho visto Memento, Inception e i Batman e mi sono piaciuti tutti.
                                Anzi direi che sono tra i miei preferiti.
                                last fm

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