Comunque le modifiche sono comprase ben prima della PSX... ma apparte questo vorrei fare un discorso meno capitalista e forse farvi ragionare sul fatto che mentre per la produzione del Wonder Boy di turno (il primo che mi è venuto in mente) poteva bastare un team ridotto, oggi le produzioni sono sempre più costose, e non solo per la crisi, e richiedono team e risorse veramente costose perchè produrre a basso costo non garantisce spesso il ritorno in denaro che serve per coprire le spese (i licenziamenti di questo periodo sono una prova che questo settore è sempre più messo male). Molti team cominciano le loro avventure in passivo. Si arriverà al punto che 70 euro (se non si è già a questo punto) comprensivi di copertina, manualistica e stampa del disco, non saranno sufficienti ad avere un ritorno economico importante da parte delle produzioni più costose se le vendite sono al di sotto di un target stabilito molto importante. A fronte di questo problema è ovvio che si cerca una alternativa e effettivamente eliminare il costo derivante dalla distribuzione (quindi via disco, via scatola e tutti i relativi costi) può essere un metodo intelligente per ottimizzare i costi, eliminare un eventuale mercato dell'usato, un'altro. La Pirateria ci sarà sempre e sarà sempre combattuta. Ma il ragionamento che se la benzina costerà un giorno 5 euro al litro allora la ruberemo, perdonatemi, è squallido.
Hai perfettamente ragione. Nelle software house, ci sono squadre di ingegneri e di grafici, ed altre figure professionali di supporto, che devono pur ricevere quello stipiendio o quell'onorario che deve permettergli di vivere degnamente dopo aver lavorato per darci sti benedetti videogames. Su questo condivido, infatti, da un altra parte scrissi: il problema non è il prezzo del singolo videogame, ma è che il consumatore deve semplicemente avere la possibilità di comprarlo. E qui, entriamo nella politica .... e cmq, se entrassero concetti politici, finalmente avremmo Raimobow six, CoD e Battlefield con trame al contrario!!!
Hai perfettamente ragione. Nelle software house, ci sono squadre di ingegneri e di grafici, ed altre figure professionali di supporto, che devono pur ricevere quello stipiendio o quell'onorario che deve permettergli di vivere degnamente dopo aver lavorato per darci sti benedetti videogames. Su questo condivido, infatti, da un altra parte scrissi: il problema non è il prezzo del singolo videogame, ma è che il consumatore deve semplicemente avere la possibilità di comprarlo. E qui, entriamo nella politica .... e cmq, se entrassero concetti politici, finalmente avremmo Raimobow six, CoD e Battlefield con trame al contrario!!!
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