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I Giochi Elettronici Competitivi riconosciuti dal CONI

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  • I Giochi Elettronici Competitivi riconosciuti dal CONI

    I videogiocatori tesserati riconoscitui come atleti

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    https://www.gamesurf.it

  • #2
    Chi si iscriverà?
    Il tesseramento dovrebbe costare 3......

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    • #3
      vedremo, certo che però come prima cosa ti chiedono i soldi e poi il resto...
      http://blackblaze.wordpress.com

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      • #4
        Originariamente Scritto da blackblaze78 Visualizza Messaggio
        vedremo, certo che però come prima cosa ti chiedono i soldi e poi il resto...
        ahahahahahaahah si hai ragione!!!!!!!

        Tipo: ciao, ciao sono 3.......come hai detto che ti chiami?

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        • #5
          Ormai il termine "atleta" rischia di essere abusato quanto quello di "artista".

          Competo nel simracing internazionale da un paio d'anni, con una squadra sponsorizzata che ha vinto il titolo mondiale nel 2002, quando ancora non esistevano questi riconoscimenti.."sportivi". Se enti come il CONI vogliono investire nel settore ben venga, altrimenti non ne vedo la necessità; le grandi comunità virtuali hanno già i propri regolamenti, con annessi contratti ed avvocati. O magari sto sottovalutando GEC, chissà..
          Alessio "Primaguida" Campus - Simdriver Crown7 NetRex in FSR - Grazie F1-Fullsim

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          • #6
            Quello che dici sulle comunità virtuali è certametne vero, am qui si parla di un'associazionismo che teoricamente racchiuda TUTTI i videogiocatori, un po' come succede per TUTTI gli sport. La finalità è l'organizzazione a livello nazionale e internazionale delle competizioni, con un riconoscimento professionistico e un regolamento "di base" da applicare a tutte le discipline.

            Personalmente però ammetto che la cosa non mi sconfinfera. I videogiochi cambiano con TROPPA velocità, e anche se alcuni riescono a vivere per 10 anni o più (per esempio WOW) sono comunque un'inezia in confronto ai cicli vitali degli sport.

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            • #7
              Una realtà che racchiuda tutti i videogiocatori in tal senso è un progetto molto ambizioso, anche senza mettere in conto il ciclo videoludico; vedremo.
              Alessio "Primaguida" Campus - Simdriver Crown7 NetRex in FSR - Grazie F1-Fullsim

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              • #8
                Originariamente Scritto da Tatsumaki Visualizza Messaggio
                Quello che dici sulle comunità virtuali è certametne vero, am qui si parla di un'associazionismo che teoricamente racchiuda TUTTI i videogiocatori, un po' come succede per TUTTI gli sport. La finalità è l'organizzazione a livello nazionale e internazionale delle competizioni, con un riconoscimento professionistico e un regolamento "di base" da applicare a tutte le discipline.

                Personalmente però ammetto che la cosa non mi sconfinfera. I videogiochi cambiano con TROPPA velocità, e anche se alcuni riescono a vivere per 10 anni o più (per esempio WOW) sono comunque un'inezia in confronto ai cicli vitali degli sport.
                I tornei di giochi di calcio/guida/lotta si fanno da sempre. Certo può cambiare il gioco o la piattaforma, ma il genere mi pare difficile

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                • #9
                  Giova, il problema non è solo quello. La mia perplessità è legata al fatto che lo sport agonistico professionistico non è una parentesi nella vita di una persona. Facciamo un esempio col calcio: si inizia a giocare da ragazzini, ci si forma, non bastano due mesi per diventare un campione, neanche un anno, c'è da fare tanta gavetta, poi quelli veramente in gamba raggiungono categorie elevate. Poi c'è la parabola discendente, am rimarranno sempre nel mondo del calcio, alcuni come allenatori, altri come dirigenti. E' un'occupaziona che occupa tutta la vita di una persona, dalla scuola calcio fino ad accompagnare la nazionale ai mondiali come Gigi Riva nel 2006.
                  E non credere che per gli altri sport sia così differente. Onestamente, non riesco a vedere un ambiente così simile nei videogiochi, dove impari i fondamenti di un gioco in una sera, dopo due settimane hai padroneggiato il gioco e poi hai un anno per migliorare prima che esca la prossima versione.
                  Onestamente lo vedo più come un tentativo di "estendere un organo di controllo", con gli annessi e connessi (nel bene e nel male) su qualcosa che vorrebbe ma non può essere paragonabile ad un mondo specifico.

                  Mi spiego meglio: l'idea che possano voler portare FIFA alle olimpiadi mi fa ribrezzo.

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                  • #10
                    >

                    Il sogno è diventato realtà troppo tardi
                    http://digilander.libero.it/bigdrill/bycb86.gif

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                    • #11
                      Io sono dell'opinione che sport e videogioco sono cose diversissime che necessitano di soluzioni diverse. Senza voler togliere nulla al videogioco, tenendoci anche lontani dai polemici del videogioco, lo sport ha anche una funzione sociale che si concreta nel tenere sani i praticanti, mentalmente e fisicamente. Ha quindi una importantissima funzione sociale, è per questo che è oggetto di contributi e di aiuti da parte dello stato. Il videogioco è solo divertimento. Sebbene io non sia assolutamente contro una sua utilizzazione anche più diffusa, il Coni dovrebbe pensare a ben altro. E lo fa. Sono convinto che l'introdurre questa novità, non serve ai giocatori, ma all'ente per rilanciare una cassa vuota e un'immagine deteriorata.

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                      • #12
                        Originariamente Scritto da Tatsumaki Visualizza Messaggio
                        Giova, il problema non è solo quello. La mia perplessità è legata al fatto che lo sport agonistico professionistico non è una parentesi nella vita di una persona. Facciamo un esempio col calcio: si inizia a giocare da ragazzini, ci si forma, non bastano due mesi per diventare un campione, neanche un anno, c'è da fare tanta gavetta, poi quelli veramente in gamba raggiungono categorie elevate. Poi c'è la parabola discendente, am rimarranno sempre nel mondo del calcio, alcuni come allenatori, altri come dirigenti. E' un'occupaziona che occupa tutta la vita di una persona, dalla scuola calcio fino ad accompagnare la nazionale ai mondiali come Gigi Riva nel 2006.
                        E non credere che per gli altri sport sia così differente. Onestamente, non riesco a vedere un ambiente così simile nei videogiochi, dove impari i fondamenti di un gioco in una sera, dopo due settimane hai padroneggiato il gioco e poi hai un anno per migliorare prima che esca la prossima versione.
                        Onestamente lo vedo più come un tentativo di "estendere un organo di controllo", con gli annessi e connessi (nel bene e nel male) su qualcosa che vorrebbe ma non può essere paragonabile ad un mondo specifico.

                        Mi spiego meglio: l'idea che possano voler portare FIFA alle olimpiadi mi fa ribrezzo.
                        Ovvio che a entrare nella categoria saranno solamente che già hanno dimostrato di avere un'area professionistica di rilievo. Picchiaduro, MOBA, RTS e altri giochi per cui non bastano due settimane, ma nemmeno quattro anni per essere padroneggiato al meglio, e per cui bisogna costantemente essere aggiornati alla current meta, fare allenamenti quotidiani, eccetera. E il post-carriera è pieno di possibilità: da manager a allenatori, coordinatori, commentatori, tecnici, organizzatori.
                        L'unico mio dubbio riguarda appunto la possibile durata del tale e-sport. Quando i MOBA non verranno più seguiti cosa succederà a tutto il mondo competitivo che si è creato in questi anni? Non mi aspetto certo che duri secoli come gli sport normali, prima che venga sostituito da un nuovo genere e nuove meccaniche, e questo dipende dal fatto che gli sport si evolvono a pari passo con il corpo umano (nuove preparazioni atletiche, nuove tecniche), mentre gli e-sport si basano principalmente sull'evoluzione tecnologica corrente, che va spedita e difficilmente lascerà in vita l'interesse per giochi che inesorabilmente diverranno datati.

                        Originariamente Scritto da Andrew Clemence Visualizza Messaggio
                        Io sono dell'opinione che sport e videogioco sono cose diversissime che necessitano di soluzioni diverse. Senza voler togliere nulla al videogioco, tenendoci anche lontani dai polemici del videogioco, lo sport ha anche una funzione sociale che si concreta nel tenere sani i praticanti, mentalmente e fisicamente. Ha quindi una importantissima funzione sociale, è per questo che è oggetto di contributi e di aiuti da parte dello stato. Il videogioco è solo divertimento.
                        Adesso però non è che i giocatori professionali sono tutti nerd ciccioni che rischiano da un momento all'altro un attacco cardiaco per l'alimentazione scorretta e per l'assenza di esercizio fisico.
                        Sono anzi tenuti a rimanere in buona forma sia mentale che fisica, perché quando si tratta di competizione vince chi ha maggior capacità di pensiero critico e riflessi più svelti.
                        Last edited by Black Ghost; 02 November 2014, 20:03.
                        sigpic

                        stupid sexy greedo butt

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                        • #13
                          Adesso però non è che i giocatori professionali sono tutti nerd ciccioni che rischiano da un momento all'altro un attacco cardiaco per l'alimentazione scorretta e per l'assenza di esercizio fisico.
                          Sono anzi tenuti a rimanere in buona forma sia mentale che fisica, perché quando si tratta di competizione vince chi ha maggior capacità di pensiero critico e riflessi più svelti.
                          E che c'entra scusa? Anche chi gioca a rubamazzetto non deve essere grasso per forza. il fatto è semplicemente che il videogioco non ha finalità sociale. Prettamente quella dello sport è aggregazione ma sopratutto forma fisica. Verissimo che chi gioca non deve per forza essere nerd, ma se è magro e in forma non lo è certo perché corre in Cod. Semplicemente i videogiochi non hanno finalità sociale. Nota bene che non ho detto che il videogioco deve essere ripudiato, ma semplicemente non incentivato con contributi. Poi l'ipotesi dei riflessi è piuttosto risicata... Tantopiù che l'aumentare i riflessi dei propri cittadini non è obiettivo comune nelle politiche sociali statali...

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