Tweet
Rifiutare il sacrificio, sfuggire alla ruota del destino e sfidare il proprio fato.
Antico come la storia umana, il desiderio di sfuggire al proprio destino si materializza nuovamente nei bit di casa Eidos, evidenziandosi in tutta la sua foga nella sinuosa lama mietitrice di anime. Kain e Raziel tornano per ricordarci che nulla può essere inciso così profondamente nei nostri destini, tantomeno un futuro fatto di morte e distruzione.
Kain è davvero il prescelto? Il suo rifiuto ha condannato allo sfacelo per sempre i pilastri di Nosgoth? Chi o cosa è Raziel? C’è forse un fine nobile che giustifica la sua drammatica esistenza, nel baratro tra la realtà e il disperato regno delle ombre?
Volutamente comincio questa piccola parentesi con un riflessioni che vanno oltre i puri elogi tecnici. Non si può fare altrimenti quando si parla di un gioco che ha forse segnato più della stessa Lara Croft il mondo di casa Eidos e il modo di vivere i videogames di molti.
Parlare di LOKD implica prima di tutto una serie di considerazioni che vanno ben oltre la mera analisi tecnica o lo snocciolare dei pregi e difetti del software: iniziamo infatti con il chiederci perché si gioca a questo videogame. Tralasciando le fanfare elargite da quasi tutti i siti e riviste più o meno specializzate, quasi nessun articolo cui mi sono potuto imbattere si è soffermato a ciò che ha di più importante questo gioco: la trama.
Ovviamente non si poteva né si voleva rivelare qualcosa di quest’ultima sceneggiatura (perché così la si può considerare) e per fortuna c’è stato qualche bravo e (raro) recensore che ha pazientemente ricostruito l’epopea dei due vampiri protagonisti . Certo è che molti si sono soffermati sulla bellezza degli ambienti squisitamente gotici o sull’ostica interfaccia di giochi palesemente di matrice console; In pochi invece si sono avventurati nei cupi affreschi di Nosgoth alla ricerca di una spiegazione “all’enigma Raziel” .
LOKD è ciò che si può davvero definire videogame; non è una passiva sequenza di enigmi più o meno difficili, o di scontri cruenti…..è un’avventura che trascina il giocatore al più nobile fine che un videogioco può regalare: farlo sognare.
Antico come la storia umana, il desiderio di sfuggire al proprio destino si materializza nuovamente nei bit di casa Eidos, evidenziandosi in tutta la sua foga nella sinuosa lama mietitrice di anime. Kain e Raziel tornano per ricordarci che nulla può essere inciso così profondamente nei nostri destini, tantomeno un futuro fatto di morte e distruzione.
Kain è davvero il prescelto? Il suo rifiuto ha condannato allo sfacelo per sempre i pilastri di Nosgoth? Chi o cosa è Raziel? C’è forse un fine nobile che giustifica la sua drammatica esistenza, nel baratro tra la realtà e il disperato regno delle ombre?
Volutamente comincio questa piccola parentesi con un riflessioni che vanno oltre i puri elogi tecnici. Non si può fare altrimenti quando si parla di un gioco che ha forse segnato più della stessa Lara Croft il mondo di casa Eidos e il modo di vivere i videogames di molti.
Parlare di LOKD implica prima di tutto una serie di considerazioni che vanno ben oltre la mera analisi tecnica o lo snocciolare dei pregi e difetti del software: iniziamo infatti con il chiederci perché si gioca a questo videogame. Tralasciando le fanfare elargite da quasi tutti i siti e riviste più o meno specializzate, quasi nessun articolo cui mi sono potuto imbattere si è soffermato a ciò che ha di più importante questo gioco: la trama.
Ovviamente non si poteva né si voleva rivelare qualcosa di quest’ultima sceneggiatura (perché così la si può considerare) e per fortuna c’è stato qualche bravo e (raro) recensore che ha pazientemente ricostruito l’epopea dei due vampiri protagonisti . Certo è che molti si sono soffermati sulla bellezza degli ambienti squisitamente gotici o sull’ostica interfaccia di giochi palesemente di matrice console; In pochi invece si sono avventurati nei cupi affreschi di Nosgoth alla ricerca di una spiegazione “all’enigma Raziel” .
LOKD è ciò che si può davvero definire videogame; non è una passiva sequenza di enigmi più o meno difficili, o di scontri cruenti…..è un’avventura che trascina il giocatore al più nobile fine che un videogioco può regalare: farlo sognare.
Comment