MANGA.
GENERE: giallo, spy story (alcuni episodi)
EDITORE: Star Comics
MANGAKA: Gōshō Aoyama (青山 剛昌, Aoyama Gōshō), pseudonimo di Yoshimasa Aoyama (青山 剛昌, Aoyama Yoshimasa). Attualmente ha 46 anni.
NUMERI: attualmente sono stati pubblicati circa 68 Tankobon,ognuno con 11 "files" cioè casi o parti di essi. In Italia siamo al volume 62.
ANIME.
PUNTATE: 558+ (Giappone), 468+ (Italia)
FILM: attualmente esistono 13 film ma ben 6 non sono stati ancora tradotti in Italiano. Inoltre ci sono anche 9 Original Anime Video.
RECENSIONE: Partirò dicendo subito una cosa: se questo anime è stato scelto come ambasciatore giapponese nel mondo ci sarà un motivo.
La trama si dimostra entusiasmante fin dalle prime battute del primissimo episodio. Il liceale diciassettenne Shinichi Kudo si reca al luna park insieme all'amica di infanzia Ran Mouri. No,adesso non pensate al solito surrogato di mielose banalità romantiche che potrebbe far venire in mente questa scena. In Meitantei Konan l'azione si presenta subito con un omicidio che avviene nelle prime battute,su un trenino del parco. Fin da subito possiamo apprezzare le doti deduttive del giovane Shinichi,partorite dalla mente del geniale Aoyama.
Spoiler:
Poco dopo aver risolto il caso Shinichi segue gli uomini in un crescendo di suspence che culmina con l'uomo dai capelli argentat i(che si apprenderà chiamarsi Gin) che stordisce il liceale e gli fa ingerire un potente veleno. Sembra finita per Kudo ma anche stavolta l'autore ci stupisce facendoci trovare a contatto, nella puntata successiva,con un bambino che,ben presto scopriremo essere lo stesso Shinichi. Egli infatti è rimpicciolito per apoptosi. La sua mente è costantemente quella del famoso detective liceale ma ora è un bambino ed è costretto a confrontarsi con un mondo che ormai pensava di essersi lasciato alla spalle,il mondo dei 6 anni. Così rimpicciolito Kudo non riesce neanche ad entrare nella sua dimora ed è costretto a chiamare il vicino,il dottore Hiroshi Agasa, che lo riconosce e lo ospita. Sotto queste sembianze Shinichi sa che nessuno lo deve riconoscere per evitare una vendetta degli uomini in nero. Così è costretto a mentire alla sua amica Ran e si inventa il nome Conan Edogawa. Incomincia così una nuova vita....
La trama è caratterizzata da forti colpi di scena e suspense, e questo la rende incalzante e coinvolgente. Non ci sono casi in cui Gosho scade nel vecchio o nel banale ed ogni puntata lo spettatore si arrovella per arrivare alla soluzione prima del meitantei mentre la trama prosegue ineluttabile con le vittime che si susseguono in una rossa scia di morte. La soluzione del caso arriva sempre puntuale con l'addormentamento del detective Goro Mouri o chi per lui,e la simulazione della sua voce tramite il papillon cambia voce. Il caso viene svelato e il colpevole viene arrestato ma è difficile capire il colpevole per noi comuni mortali. XD!
Questo è dato dalla mente geniale e contorta dell'autore che idea casi complicati,risolvibili solo con una buona immaginazione e tanta logica. Però i cosiddetti casi non di Gosho (i filler) sono veramente banali e dimostrano quanto poco la Toei si impegni per rendere piacevoli i casi. La soluzione è stupida, il colpevole è scovato in fretta e furia e gli indizi sono pochi e troppo logici. Inoltre il movente è impregnato di sentimentalismo rendendo così sgradevole la visione. Il problema è che questi filler sono diffusi lungo tutto la serie e rendono meno perfetto un anime che sarebbe perfetto di per sè. Sui disegni nulla da dire. Ben fatti e molto ben disegnati.
IL MANGA: il manga è prettamente uguale all'anime ma con la differenza che non ha storie filler e banalotte. I casi del manga, però, hanno meno suspence perchè molti si concludono nel manga stesso!
VOTO FINALE: 9 e mezzo
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