Tengen Toppa Gurren-Lagann (Sfondamento dei Cieli, Gurren-Lagann)
Tipologia: anime shōnen
Genere: fantascientifico/commedia/drammatico
Numero di puntate: 27
Informazioni: TTGL è stato realizzato dagli studi GAINAX, industria già famosa per la produzione dell’anime Neon Genesis Evangelion (Shin Seiki Evangelion), e co-prodotto da Aniplex e Konami. Produttore della serie è niente popò di meno che Takami Akai, co-fondatore della GAINAX stessa. In realtà, da quel che si può apprendere in base alle voci che corrono attraverso i meandri del web, Takami Akai ha potuto dirigere la produzione solo fino alla quarta puntata, a partire dalla quale nacque un breve diverbio con il pubblico di parte più estremista-otaku (legato a motivi grafico-stilistici), le cui conclusioni cacciarono Akai dal progetto e dallo studio stesso. Ancora non è chiaro se si trattasse di una trovata per pubblicizzare l’anime (dagli ascolti non troppo elevati, dato l’orario mattutino nel quale veniva trasmesso per la prima volta), ma pare che questo dibattito sia effettivamente avvenuto, ed abbia un bel po’ diffamato la professionalità degli esponenti dello studio. Interessante è sapere (anche al fine di comprendere la variazione grafica fin troppo evidente del fantomatico quarto episodio) che questo anime sia di stampo sperimentale, e voglia un cambio completo della regia di episodio in episodio. Qua in Italia, è stato tradotto dalla Dynit, e quindi trasmesso per la prima volta presso l’Anime Night di Rai 4, mentre, per quanto riguarda il manga, l’uscita è prevista per il 22 Luglio di quest’anno.
Trama: Ambientata in un lontano futuro nel quale gli uomini vivono da generazioni nel sottosuolo (credendo alla superficie come ad una leggenda), la storia si focalizza sulla vita di un giovane scavatore di nome Simon, ragazzo orfano, timido e sfiduciato, apprezzato ed appoggiato solo da Kamina, uomo dal carattere focoso ed impavido. I due, in apparenza molto diversi fra loro, sono soliti chiamarsi reciprocamente “aniki” (ovvero, tradotto, “fratelli nello spirito”). Nel villaggio di orfani, di nome Jiiha, che ha accolto Kamina e Simon, ogni giovane trascorre le giornate scavando, per ingrandire il territorio e ricevere la propria razione giornaliera di cibo. Ma il mondo esterno è ben diverso, e tutto sommato, al confronto, quello degli scavatori si rivela quasi comodo, per quanto limitato: questo è ciò che impareranno i due amici, a partire da quando un ostile mecha ed una giovane tiratrice di nome Yoko, piomberanno casualmente attraverso il soffitto del villaggio e daranno inizio alla storia vera e propria. A partire da quell’incontro, la vita dei due cambierà radicalmente, dovranno (potranno) fare i conti con la vita libera e selvaggia che Kamina aveva sempre anelato… e subirne le conseguenze. Quanto seguirà è un susseguirsi di azione e comicità, a sua volta intrecciata a spunti drammatici e riflessivi che rendono Tengen Toppa Gurren-Lagann un piccolo, esordiente gioiellino di casa GAINAX.
L’anime esordisce nella prima puntata con una discutibile anticipazione, alla quale verranno successivamente apportate molte modifiche. Non è molto chiaro il motivo per il quale l’anime, nello svolgimento della seconda parte, sia stato rivoluzionato così espressamente. Tuttavia questa fittizia anticipazione, essendo molto vicina al vero futuro della storia, per quanto non identica, ha probabilmente dato spunto alla creazione dei molteplici Parallel Works* che hanno succeduto la pubblicazione dell’anime, ed hanno reso per primi il progetto Gurren-Lagann una fucina di idee fresche ed originali (alcune delle quali tuttavia piuttosto discutibili). Di essi, sono già usciti due pack, l’uno composto da otto e l’altro da sette brevi video musicali. Il primo ha avuto per soggetti musicali le colonne sonore dell’anime stesso, mentre il secondo comprendeva musiche inedite, sempre made by Iwasaki. Il secondo pack viene per il momento giudicato di qualità almeno lievemente superiore, sebbene alcuni video si siano rivelati noiosetti e poco interessanti. Fra i migliori citerei Sense Of Wonder, Kittan Zero e Kiyal no Magical Moment.
* Parallel Works: brevi video di diverse realtà, parallele alla storia originale, accompagnati dalle musiche del famoso Taku Iwasaki.
La storia si divide in due parti nette: la prima è di quindici episodi, e riprende lo stile vivace ed impetuoso di Kamina, mentre la seconda, distanziata di ben sette anni dalla precedente, sembra meglio rispecchiare lo stile di Simon, fondendo una forte drammaticità ad un’atmosfera più seria ed adulta, oltre che prettamente più fantascientifica. Le prime puntate non si concentrano sullo svolgimento della trama, quanto piuttosto fanno gli episodi successivi all’ottavo, puntata a partire dalla quale i toni della storia cambieranno radicalmente.
Luci, colore, azione, sentimento. Tutti elementi che rendono l’anime fresco, scorrevole, mai sgradevole, divertente e, se ci si lascia un po’ andare alla forza dell’irrazionalità, altamente coinvolgente. Aldilà dei dati pratici e della trama in sé, Gurren-Lagann vuole trasmettere l’altro sentimento emergente dell’otaku-tipo giapponese: una rivalsa contro il sistema ferreo e conciso del paese, intesa però come diverso modo di risolvere i problemi, molto meno rigido, più sciolto e più avvincente, quindi pieno di sentimento, e diverso rispetto alla sensazione di freddo e rigido che solo dei giapponesi al lavoro possono farti provare (XD). Infatti, non si può non notare il contrasto fra la razionalità e l’irrazionalità, che vige costante all’interno dell’opera, senza mai abbandonare la scena ed anzi, riempiendola in ogni singolo secondo, con frasi da citazione ed eventi d'impatto grafico decisamente coinvolgente. Il percorso vuole però essere una formazione graduale, che inizia con la grande forza di volontà di un uomo e termina con la vittoria di un altro uomo, più adulto, più consapevole e, alla fine dell’anime, quasi arreso nonostante la vittoria.
Non si tratta, insomma, solo di una coinvolgente spirale di sentimenti, ma un vero e proprio cammino di crescita che percorre il sentiero verso la libertà.
- Ogni azione ha delle conseguenze inevitabili.
- La razionalità può essere il fattore più irrazionale dell’uomo.
- Esistono più modi di esprimere uno stesso concetto.
- L’amore domina l’universo, ed è stato in parte colui che ha fatto in modo di rendere l’uomo differente da qualunque altro animale.
Queste sono, senza contare l’aspetto più materiale del concetto di “amore” (che tutto sommato va considerato anch'esso, ed anche parecchio ), alcune delle lezioni che l’anime vuole trasmettere, con la dovuta drammaticità, ma anche con leggerezza e, almeno inizialmente, senza grandissime pretese. Una trama non proprio entusiasmante, resa invece accattivante dagli svolgimenti e da un’apparato grafico dinamico e di buona qualità. Ciò che rende l’anime speciale è l’infinità di parallelismi e citazioni con i grandi master fra gli anime di mecha sino a Gurren-Lagann realizzati. Le citazioni, e questo è un buon colpo di stile, si possono intuire anche e soprattutto attraverso la realizzazione dei design dei vari mecha, dal volto simile a quello di chi lo pilota, ma al tempo stesso fautori di rimandi che saltano bene all’occhio degli appassionati, stabilendo così un contatto speciale anche con i fans più datati o più esperti del genere preso in considerazione.
Bene, temo di non poter portare avanti la recensione senza spoilerare qualcosa, quindi...
No! Non è finita
Un’ultima nota di riguardo spetta sicuramente alle realizzazioni successive: oltre ai due già citati pack di Parallel Works, sono stati prodotti una parodia, un breve OAV di poco conto (collocabile a cavallo fra la seconda e la terza puntata), un breve video musicale di nome S.T.A.R.S, cantato dalla doppiatrice di Yoko, e che ha per protagonista la maggiorata (sì, diciamocelo pure), in svariate vesti diverse, in un turbinìo avvolgente di fan service, per quanto non dobbiate pensare a nudi, o almeno non eccessivi... (“Quanto fan service si può accalcare in un video di 5 minuti?” Risposta: Lo scoprirete vedendo S.T.A.R.S!). Infine le due produzioni più importanti, ovviamente: i due film riassuntivi. Riassumere anime in film, a quanto pare, è un vizio della cara casa produttrice in questione. E sia, vada per i mega-riassuntoni, a patto che non inizino a piombarci addosso anche innumerevoli finali di natura ogni volta differente, con incalcolabili quantità di spiegazioni possibili, e via dicendo (ogni riferimento a fatti ed ANIME è puramente casuale ). Al di là di questo, si può dire che il risultato derivato dalla realizzazione dei film sia discreto: il primo film, Gurren-hen, è quasi privo di varianti, eccezion fatta per il finale, che nonostante l'ottima qualità dei disegni e delle animazioni, può definirsi non troppo pretenzioso. Un lavoro da 7 pieno, all’incirca.
Invece, una nota di maggior merito può farsi attribuire a Lagann-hen, il secondo film, anch’esso mega-riassuntone, ma annegato, con una certa gioia da parte mia e da parte di molti fans, in varianti brevi ma emozionanti e ben realizzate, accostate da una doverosa limata all’apparato grafico, leggermente scandente in alcuni punti delle puntate originali. Dovendo riassumere decine di puntate in un paio d’ore, le opere risultano dunque ben realizzate, e nonostante i tagli non perdono la loro grinta e la passione che sono in grado di trasmettere. Anzi, si può dire che il finale del secondo film sia praticamente al livello del finale dell’anime, se non addirittura superiore e, diciamocela tutta, ce ne vuole per superarsi ulteriormente, dopo un risultato del genere.
Sì, stavolta è finita per davvero.
Tipologia: anime shōnen
Spoiler:
Genere: fantascientifico/commedia/drammatico
Numero di puntate: 27
Informazioni: TTGL è stato realizzato dagli studi GAINAX, industria già famosa per la produzione dell’anime Neon Genesis Evangelion (Shin Seiki Evangelion), e co-prodotto da Aniplex e Konami. Produttore della serie è niente popò di meno che Takami Akai, co-fondatore della GAINAX stessa. In realtà, da quel che si può apprendere in base alle voci che corrono attraverso i meandri del web, Takami Akai ha potuto dirigere la produzione solo fino alla quarta puntata, a partire dalla quale nacque un breve diverbio con il pubblico di parte più estremista-otaku (legato a motivi grafico-stilistici), le cui conclusioni cacciarono Akai dal progetto e dallo studio stesso. Ancora non è chiaro se si trattasse di una trovata per pubblicizzare l’anime (dagli ascolti non troppo elevati, dato l’orario mattutino nel quale veniva trasmesso per la prima volta), ma pare che questo dibattito sia effettivamente avvenuto, ed abbia un bel po’ diffamato la professionalità degli esponenti dello studio. Interessante è sapere (anche al fine di comprendere la variazione grafica fin troppo evidente del fantomatico quarto episodio) che questo anime sia di stampo sperimentale, e voglia un cambio completo della regia di episodio in episodio. Qua in Italia, è stato tradotto dalla Dynit, e quindi trasmesso per la prima volta presso l’Anime Night di Rai 4, mentre, per quanto riguarda il manga, l’uscita è prevista per il 22 Luglio di quest’anno.
Trama: Ambientata in un lontano futuro nel quale gli uomini vivono da generazioni nel sottosuolo (credendo alla superficie come ad una leggenda), la storia si focalizza sulla vita di un giovane scavatore di nome Simon, ragazzo orfano, timido e sfiduciato, apprezzato ed appoggiato solo da Kamina, uomo dal carattere focoso ed impavido. I due, in apparenza molto diversi fra loro, sono soliti chiamarsi reciprocamente “aniki” (ovvero, tradotto, “fratelli nello spirito”). Nel villaggio di orfani, di nome Jiiha, che ha accolto Kamina e Simon, ogni giovane trascorre le giornate scavando, per ingrandire il territorio e ricevere la propria razione giornaliera di cibo. Ma il mondo esterno è ben diverso, e tutto sommato, al confronto, quello degli scavatori si rivela quasi comodo, per quanto limitato: questo è ciò che impareranno i due amici, a partire da quando un ostile mecha ed una giovane tiratrice di nome Yoko, piomberanno casualmente attraverso il soffitto del villaggio e daranno inizio alla storia vera e propria. A partire da quell’incontro, la vita dei due cambierà radicalmente, dovranno (potranno) fare i conti con la vita libera e selvaggia che Kamina aveva sempre anelato… e subirne le conseguenze. Quanto seguirà è un susseguirsi di azione e comicità, a sua volta intrecciata a spunti drammatici e riflessivi che rendono Tengen Toppa Gurren-Lagann un piccolo, esordiente gioiellino di casa GAINAX.
L’anime esordisce nella prima puntata con una discutibile anticipazione, alla quale verranno successivamente apportate molte modifiche. Non è molto chiaro il motivo per il quale l’anime, nello svolgimento della seconda parte, sia stato rivoluzionato così espressamente. Tuttavia questa fittizia anticipazione, essendo molto vicina al vero futuro della storia, per quanto non identica, ha probabilmente dato spunto alla creazione dei molteplici Parallel Works* che hanno succeduto la pubblicazione dell’anime, ed hanno reso per primi il progetto Gurren-Lagann una fucina di idee fresche ed originali (alcune delle quali tuttavia piuttosto discutibili). Di essi, sono già usciti due pack, l’uno composto da otto e l’altro da sette brevi video musicali. Il primo ha avuto per soggetti musicali le colonne sonore dell’anime stesso, mentre il secondo comprendeva musiche inedite, sempre made by Iwasaki. Il secondo pack viene per il momento giudicato di qualità almeno lievemente superiore, sebbene alcuni video si siano rivelati noiosetti e poco interessanti. Fra i migliori citerei Sense Of Wonder, Kittan Zero e Kiyal no Magical Moment.
* Parallel Works: brevi video di diverse realtà, parallele alla storia originale, accompagnati dalle musiche del famoso Taku Iwasaki.
La storia si divide in due parti nette: la prima è di quindici episodi, e riprende lo stile vivace ed impetuoso di Kamina, mentre la seconda, distanziata di ben sette anni dalla precedente, sembra meglio rispecchiare lo stile di Simon, fondendo una forte drammaticità ad un’atmosfera più seria ed adulta, oltre che prettamente più fantascientifica. Le prime puntate non si concentrano sullo svolgimento della trama, quanto piuttosto fanno gli episodi successivi all’ottavo, puntata a partire dalla quale i toni della storia cambieranno radicalmente.
Luci, colore, azione, sentimento. Tutti elementi che rendono l’anime fresco, scorrevole, mai sgradevole, divertente e, se ci si lascia un po’ andare alla forza dell’irrazionalità, altamente coinvolgente. Aldilà dei dati pratici e della trama in sé, Gurren-Lagann vuole trasmettere l’altro sentimento emergente dell’otaku-tipo giapponese: una rivalsa contro il sistema ferreo e conciso del paese, intesa però come diverso modo di risolvere i problemi, molto meno rigido, più sciolto e più avvincente, quindi pieno di sentimento, e diverso rispetto alla sensazione di freddo e rigido che solo dei giapponesi al lavoro possono farti provare (XD). Infatti, non si può non notare il contrasto fra la razionalità e l’irrazionalità, che vige costante all’interno dell’opera, senza mai abbandonare la scena ed anzi, riempiendola in ogni singolo secondo, con frasi da citazione ed eventi d'impatto grafico decisamente coinvolgente. Il percorso vuole però essere una formazione graduale, che inizia con la grande forza di volontà di un uomo e termina con la vittoria di un altro uomo, più adulto, più consapevole e, alla fine dell’anime, quasi arreso nonostante la vittoria.
Non si tratta, insomma, solo di una coinvolgente spirale di sentimenti, ma un vero e proprio cammino di crescita che percorre il sentiero verso la libertà.
- Ogni azione ha delle conseguenze inevitabili.
- La razionalità può essere il fattore più irrazionale dell’uomo.
- Esistono più modi di esprimere uno stesso concetto.
- L’amore domina l’universo, ed è stato in parte colui che ha fatto in modo di rendere l’uomo differente da qualunque altro animale.
Queste sono, senza contare l’aspetto più materiale del concetto di “amore” (che tutto sommato va considerato anch'esso, ed anche parecchio ), alcune delle lezioni che l’anime vuole trasmettere, con la dovuta drammaticità, ma anche con leggerezza e, almeno inizialmente, senza grandissime pretese. Una trama non proprio entusiasmante, resa invece accattivante dagli svolgimenti e da un’apparato grafico dinamico e di buona qualità. Ciò che rende l’anime speciale è l’infinità di parallelismi e citazioni con i grandi master fra gli anime di mecha sino a Gurren-Lagann realizzati. Le citazioni, e questo è un buon colpo di stile, si possono intuire anche e soprattutto attraverso la realizzazione dei design dei vari mecha, dal volto simile a quello di chi lo pilota, ma al tempo stesso fautori di rimandi che saltano bene all’occhio degli appassionati, stabilendo così un contatto speciale anche con i fans più datati o più esperti del genere preso in considerazione.
Bene, temo di non poter portare avanti la recensione senza spoilerare qualcosa, quindi...
No! Non è finita
Un’ultima nota di riguardo spetta sicuramente alle realizzazioni successive: oltre ai due già citati pack di Parallel Works, sono stati prodotti una parodia, un breve OAV di poco conto (collocabile a cavallo fra la seconda e la terza puntata), un breve video musicale di nome S.T.A.R.S, cantato dalla doppiatrice di Yoko, e che ha per protagonista la maggiorata (sì, diciamocelo pure), in svariate vesti diverse, in un turbinìo avvolgente di fan service, per quanto non dobbiate pensare a nudi, o almeno non eccessivi... (“Quanto fan service si può accalcare in un video di 5 minuti?” Risposta: Lo scoprirete vedendo S.T.A.R.S!). Infine le due produzioni più importanti, ovviamente: i due film riassuntivi. Riassumere anime in film, a quanto pare, è un vizio della cara casa produttrice in questione. E sia, vada per i mega-riassuntoni, a patto che non inizino a piombarci addosso anche innumerevoli finali di natura ogni volta differente, con incalcolabili quantità di spiegazioni possibili, e via dicendo (ogni riferimento a fatti ed ANIME è puramente casuale ). Al di là di questo, si può dire che il risultato derivato dalla realizzazione dei film sia discreto: il primo film, Gurren-hen, è quasi privo di varianti, eccezion fatta per il finale, che nonostante l'ottima qualità dei disegni e delle animazioni, può definirsi non troppo pretenzioso. Un lavoro da 7 pieno, all’incirca.
Invece, una nota di maggior merito può farsi attribuire a Lagann-hen, il secondo film, anch’esso mega-riassuntone, ma annegato, con una certa gioia da parte mia e da parte di molti fans, in varianti brevi ma emozionanti e ben realizzate, accostate da una doverosa limata all’apparato grafico, leggermente scandente in alcuni punti delle puntate originali. Dovendo riassumere decine di puntate in un paio d’ore, le opere risultano dunque ben realizzate, e nonostante i tagli non perdono la loro grinta e la passione che sono in grado di trasmettere. Anzi, si può dire che il finale del secondo film sia praticamente al livello del finale dell’anime, se non addirittura superiore e, diciamocela tutta, ce ne vuole per superarsi ulteriormente, dopo un risultato del genere.
Sì, stavolta è finita per davvero.
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