Annuncio

Collapse
No announcement yet.

Real: Un manga stupendo!!

Collapse
X
 
  • Filter
  • Ora
  • Show
Clear All
new posts

  • Real: Un manga stupendo!!

    Ho preso questo mese il primo numero di Real. L'autore è Takehiko Inoue, famoso per Slam Dunk e autore dell'opera ancora in corso in Giappone Vagabond. Sono rimasto stupefatto. Per chi non fosse al corrente nel manga si parla ancora di basket. Stavolta però siamo ben lontani dal clima scanzonato e spensierato di Slam Dunk, ma anzi drammatico. Qui si parla di giocatori in carrozzella.
    Il disegno è ovviamente stupendo e la sceneggiatura, punto debole del sensei (infatti Slam Dunk era partito un gran bene ma poi si era ridotto a partite e basta), sembra finalmente all'altezza della qualità grafica. Il manga è molto toccante e va letto in tranquillità per apprendere a fondo il dramma della paralisi o dell'amputazione. Se la storia continuerà ad essere di questo livello per me, fan di Slam Dunk, questo manga sarà un vero e proprio capolavoro. Ovviamente a chi piacciono altri generi di storie è sconsigliato, questo è un manga per certi palati, non per tutti. Comunque io consiglio a tutti di leggerlo. Potreste cambiare opinione.
    http://whilecitysleep.tumblr.com/

    Il mio blog sul cinema :)

  • #2
    Io già l'avevo addocchiato molto prima dell'uscita leggendo qualche scansione in inglese e mi era piaciuto parecchio.
    L'ho riletto in italiano e confermo il giudizio, direi che se continua di questo passo la definizione "capolavoro" non ci stà nemmeno stretta.
    Per ora direi che è superiore a Slam Dunk che ha il difetto di perdersi sulla distanza e a Vagabond che insiste forse troppo sulla storia dell'incomparabilmente forte.
    Bellissimo anche perché parla della passione maggiore del sensei Inoue (il basket) ma visto da un punto di vista inusuale, quello del basket da disabili.
    Mirabile la psicologia dei personaggi e la delicatezza del tema, che nonostante non sia affatto di facile trattazione sempre rendere davvero tanto, probabilmente se la narrazione continuerà ad avere questo spessore potrebbe essere quel qualcosa in più capace di rendere Real un opera da tramandare ai posteri.
    Sicuramente è da comprare.

    Comment


    • #3
      Non l'ho visto per niente in fumetteria, deve essermi sfuggito perché di solito se "becco" il primo numero di un manga lo prendo e poi se mi piace lo continuo a comprare!
      È uscito da molto?
      I AM THE PRINCE OF ALL SAIYANS ONCE AGAIN! - VEGETA -

      Comment


      • #4
        Umh, 4 o 5 giorni massimo, probabilmente quando sei passata l'ultima volta non lo ha visto.

        Comment


        • #5
          Può essere che io non lo abbia visto così come può essere che effettivamente non fosse ancora arrivato: dalle mie parti (Abruzzo) spesso succede che i manga "arrivino" anche 6-7 giorni dopo la data di pubblicazione (quella indicata sui siti delle case editrici).
          Anzi a tal proposito ditemi, voi che abitate nel Nord, le uscite dei manga sono puntuali così come sono pubblicate?
          I AM THE PRINCE OF ALL SAIYANS ONCE AGAIN! - VEGETA -

          Comment


          • #6
            Dipende da fumetteria a fumetteria.

            Generalmente mi riferisco da una di Milano dove i fumetti arrivano massimo 1 giorno dopo l'arrivo nelle fumetterie più veloci (questo lo scopro comparando le uscite che trovo in giro per il web e quando arrivano a milano) mentre i DVD a volte ritardano anche di 3 giorni (in compenso lì vicino c'è lo yamato shop dove i DVD sono sempre puntuali).
            Quelle di Varese più o meno sono simile, 1 massimo 2 giorni di ritardo.
            Quella di Gallarate (la più vicina a casa mia) invece tarda di diverso tempo, minimo 2 giorni massimo anche una settimana mi sà), quella di Busto Arsizio (la seconda più vicina a casa) invece è mediamente puntuale, con ritardi che vanno da 1 a circa 3 giorni così ad occhio).
            Insomma, più che la disposizione geografica conta la dislocazione della fumetteria (in provincia sono meno puntuali, nei capoluoghi di più generalmente) e quanto i proprietari si sbattano a fare ordini diversificati (esempio, di grandi distributori esistono starshop, pandistribuzione e pegasus. starshop è buono per roba star comics, pandistribuzione per panini comics (no, non è un caso la somiglianza del nome) mentre pegasus è la scelta migliore per ordinare roba playpress (molti però non vogliono fare ordini piccoli a pegasus e quindi la roba playpress la ordinano tramite altri distributori, così arriva male e in ritardo), chiaro che se ordini tutto da starshop si avranno star puntuali e altri in leggero ritardo e così via).
            Spero di essere stato chiaro e di non aver fatto un polpettone

            Comment


            • #7
              Originariamente Scritto da Chibi Goku
              Dipende da fumetteria a fumetteria.
              .................................................
              Spero di essere stato chiaro e di non aver fatto un polpettone
              Chiarissimo grazie! ^___^
              I AM THE PRINCE OF ALL SAIYANS ONCE AGAIN! - VEGETA -

              Comment


              • #8
                Io invece vivendo in un paese di provincia come al solito non ho trovato nessuna edicola veramente attrezzata con i manga. Quindi mi affido a quella della Rinascente (Auchan) che invece è fornitissima in fatto di manga. Ci sono proprio tutti esclusi ovviamente quelli da fumetteria che invece sta in città. Meglio di niente o no??
                Real: Così come primo contatto lo ripeto è un manga stupendo. Sono toccantissime le ultime pagine del primo numero. Leggere per credere.
                Mi sono stupito nel confrontare Slam Dunk con questo manga. Inoue è proprio maturato come mangaka.
                Last edited by H Sakuragi; 05 September 2004, 23:43. Motivo: Errore ortografico
                http://whilecitysleep.tumblr.com/

                Il mio blog sul cinema :)

                Comment


                • #9
                  E' un gran bel manga. Inoue è Inoue.
                  Ma sbaglio o ci mette mooolto tempo a realizzarlo?

                  Per quanto riguarda la questione "uscite", anch'io uomo del Nord ( ) constato la puntualità espressa da Chibi, e aggiungo che nel periodo estivo spesso e (temo) volentieri si può verificare qualche ritardo, in special modo nelle edicole.
                  Falli tattici fan club Brianza

                  Comment


                  • #10
                    Originariamente Scritto da Ieyasu
                    Ma sbaglio o ci mette mooolto tempo a realizzarlo?
                    Circa un numero all'anno ma Inoue sta anche realizzando Vagabond.
                    Adesso si è preso una pausa con Vagabond quindi probabilmente proseguirà Real più speditamente.

                    Originariamente Scritto da Ieyasu
                    constato la puntualità espressa da Chibi, e aggiungo che nel periodo estivo spesso e (temo) volentieri si può verificare qualche ritardo, in special modo nelle edicole.
                    Vabbè, io le edicole non le conto proprio, visto che saranno anni che non compro più un manga lì, preferisco scegliermi la copia e annusare il buon profumo di carta stampata (e poi ormai sono di casa a milano ).
                    Il mese più simpatico però è agosto, con le uscite raggruppate nella prima settimana o nell'ultima (la playpress invece evita proprio di far uscire i manga in agosto in tutta simpatia).

                    Comment


                    • #11
                      Sapevo dell'esistenza di questo manga dal giorno stesso in cui se ne sentì anche solo parlare in Giappone...
                      In quel periodo della mia vita avrei dato un braccio (ok probabilmente il sinistro.. ) pur di avere un qualche tipo di 'seguito' di Slam Dunk, anche solo ideale, e per parecchio tempo ho dovuto resistere alla tentazione di comprarmelo in giapponese... Poi per fortuna è arrivato Vegeta a distrarmi! Ma ho sempre continuato a sperare con tutto il cuore che si decidessero a portarlo anche in Italia.

                      Inoue è un autore che mi è sempre piaciuto molto, sia a livello grafico che a livello narrativo.
                      Slam Dunk è stato uno dei miei grandi "amori" passati, e adoro il modo in cui questo autore descrive il basket... trasmette in modo perfetto la sua passione per questo sport.
                      Vagabond mi piace meno da questo punto di vista, perché anche se graficamente è qualcosa di straordinario la passione per il soggetto narrato è meno evidente che nelle storie riguardanti il basket.

                      Riprendere in mano dopo 4 anni qualcosa di nuovo sul basket scritto da Inoue è comunque emozionante... però devo dire che in parte dissento dalle opinioni fin qui espresse.
                      Inoue è sempre Inoue, e questo è vero. Ma c'è qualcosa nel modo che ha di descrivere i suoi protagonisti in "Real" che mi ha un po' deluso... Mi sono abituata leggendo le opere di questo autore a incontrare personaggi che parlano poco ed agiscono molto, sviluppando i loro cambiamenti interiori in un arco di tempo molto ampio e molto complesso, senza alcun bisogno di dover DIRE che sono cambiati... perché si vede.
                      In questo manga invece mi sono trovata davanti a dei soggetti che dovrebbero essere psicologicamente molto più complessi ad esempio di quelli di Slam Dunk, e che invece (per adesso) vengono 'scoperti' e descritti in modo un po' troppo frettoloso, operando dei cambiamenti nel loro modo di vedere il mondo talmente rapidi che l'autore si vede costretto a fargli DIRE che sono cambiati, per paura che la cosa non si capisca.
                      Il tema è molto più delicato dei precedenti, e i soggetti molto più difficili da descrivere, eppure per adesso sembrano trattati con meno attenzione di un Rukawa che ci mette 58 numeri -italiani- a sorridere, o un Hanamichi che ce ne mette 62 per capire veramente che cos'è il basket.
                      Qui trovo un ragazzo sulla sedia a rotelle che in 200 pagine ha già cambiato il suo modo di vedere il mondo, e lo dice. Un ragazzo che ha gli occhi e la bocca di Rukawa ed i capelli di Hanamichi.
                      Intendiamoci, quest'ultima cosa non mi dispiace affatto, vuol dire che Inoue ancora tiene ai suoi vecchi personaggi, così come ci tengo io, ma onestamente mi aspettavo qualcosa di più 'realistico' se mi passate la battuta...
                      Mi aspettavo e mi aspetto ancora a dire il vero, perché guai allo sciagurato che giudica un'opera dal suo primo numero!! Deve ancora entrare in scena uno dei tre personaggi principali, che tra l'altro è anche quello che si trova nella posizione di cambiamento più drammatica, ed è infatti stato preso molto più alla lontana dall'autore.

                      Aspetterò di aver letto gli altri due numeri per farmi un'idea più completa....

                      Ammazza che poema!! Lo sapevo che finiva così parlando di Inoue..

                      Comunque!
                      Ci tengo a precisare che a me questo manga è comunque piaciuto molto. E' senza dubbio uno dei migliori in assoluto che abbia preso in mano da due anni a questa parte... solo non mi è piaciuto quanto mi aspettavo.
                      E' un po' come quando ti aspetti il record del mondo dal centometrista del secolo... e lui ti fa solo il record olimpico... Ma in fondo siamo ancora ai quarti di finale...

                      Kabu.
                      Last edited by Kabu; 07 September 2004, 09:50.
                      sigpic

                      Comment


                      • #12
                        Originariamente Scritto da H Sakuragi
                        Ho preso questo mese il primo numero di Real. L'autore è Takehiko Inoue, famoso per Slam Dunk e autore dell'opera ancora in corso in Giappone Vagabond. Sono rimasto stupefatto. Per chi non fosse al corrente nel manga si parla ancora di basket. Stavolta però siamo ben lontani dal clima scanzonato e spensierato di Slam Dunk, ma anzi drammatico. Qui si parla di giocatori in carrozzella.
                        Il disegno è ovviamente stupendo e la sceneggiatura, punto debole del sensei (infatti Slam Dunk era partito un gran bene ma poi si era ridotto a partite e basta), sembra finalmente all'altezza della qualità grafica. Il manga è molto toccante e va letto in tranquillità per apprendere a fondo il dramma della paralisi o dell'amputazione. Se la storia continuerà ad essere di questo livello per me, fan di Slam Dunk, questo manga sarà un vero e proprio capolavoro. Ovviamente a chi piacciono altri generi di storie è sconsigliato, questo è un manga per certi palati, non per tutti. Comunque io consiglio a tutti di leggerlo. Potreste cambiare opinione.
                        Forse lo saprai già, in edicola è in circolazione anche Hokuto No Ken "le origini del mito". A mio parere è molto interessante e da un taglio più moderno e più vicino alla realtà della già famosa trilogia precedente.
                        ciao
                        Max
                        m@x
                        http://www.ladyofthecake.com/mel/spa.../schwartz1.jpg

                        la bellezza delle cose esiste nella mente di chi le contempla (Hume)
                        "Usa la forza Luke!" - Obi Wan Kenobi

                        Comment


                        • #13
                          Mah, secondo me la vicenda di Kiyoharu non è così semplice come sembra, il fatto che lui continui a dire "lui ha rotto il guscio, ora posso farcela" più che star lì a significare che è completamente cambiato è un autoconvincimento, lui si è reso conto che stare da solo non è comunque la soluzione e confida ancora nell'aiuto altrui (è stato lui a rompere il guscio, ovvero da solo non ce la farebbe comunque a superare le ovvie divergenze tra lui e la squadra).
                          Cambiamento radicale? Neanche più di tanto.
                          Dato che di tempo ne è passato a sufficienza a me sembrava una scelta obbligata (dalle circostanze interne al manga) e nemmeno troppo affrettata.
                          Sarebbe stata una vera palla se invece non fosse accaduto il contrario.
                          Slam Dunk soffre di uno stallo emotivo tremendo da quando iniziano le partite a quando finisce.
                          I cambiamenti di Rukawa e Hanamichi si potevano far risalire a molto tempo prima, in pratica da quando iniziano a giocare tutti sembrano soffrire di uno stallo, le relazioni interpersonali sembrano messe in freezer e via dicendo.
                          Ben venga il fatto che Real non prenda spunto da lì altrimenti avremmo visto un kiyoharu (19 anni, mica un bambino capriccioso) che per mesi e mesi continua a fare street basket in carrozzina senza neanche provare a ritornare alle competizioni nonostante la persona più cara per lui e il suo nuovo amico lo spingano in questa direzione.
                          Insomma, la cosa sarebbe stata abbastanza ridicola.

                          Comment


                          • #14
                            Stallo emotivo?...
                            Da un ragazzo questa affermazione non me la sarei mai aspettata...
                            L'ho sentita dire tante di quelle volte da alcune mie amiche le quali credono che emozione sia un sinonimo di amore e sbaciucchio, ma i ragazzi di solito considerano emozioni proprio QUELLE che descrive Inoue durante le sue partite.
                            Ci sono tante di quelle emozioni là in mezzo...
                            Durano decine di numeri e non si porebbe togliere una sola vignetta, non esiste una singola scena che non sia essenziale per comprendere le psicologie dei ragazzi che sono in campo, ed i cambiamenti che avvengono in loro DURANTE il gioco.
                            E' durante il gioco che questi ragazzi crescono, imparano, vivono, odiano, amano. Ed è esattamente questo il motivo per cui adoro quel manga, perché ti fa capire davvero quello che prova un VERO giocatore di basket, che vive solo quando sta in campo, e quello che accade fuori per lui non conta un accidente...
                            Rukawa è l'incarnazione di questa passione: un personaggio che DORME se non palleggia. Non vive se non gioca.

                            Non c'è niente di tutto questo in Real.
                            Al meno non per adesso.
                            Quello che finora ho visto è la sommaria presentazione di soggetti che dovrebbero essere mille volte più complessi, un avvicinamento troppo rapido a psicologie che dovrebbero essere molto più accuratamente descritte.
                            Dove sta la rabbia? Dove sta l'angoscia? Dove sta l'impotenza di un ragazzo che ama il basket e non potrà mai più praticarlo per tutta la sua vita?
                            Io ancora non l'ho vista... e aspetto che Kanta si alzi da quel letto per vederla, perché so che Inoue sa raccontarlo, e sa raccontarlo anche benissimo. Mi dispiace solo di aver perso un po' per strada gli altri due personaggi in questo primo numero, ma spero di ritrovarli più 'reali' nel secondo.
                            Dopotutto il primo numero è sempre il primo numero.. anche per un autore ormai così esperto come Inoue.

                            kabu.
                            sigpic

                            Comment


                            • #15
                              Originariamente Scritto da Kabu
                              Stallo emotivo?...
                              Da un ragazzo questa affermazione non me la sarei mai aspettata...
                              L'ho sentita dire tante di quelle volte da alcune mie amiche le quali credono che emozione sia un sinonimo di amore e sbaciucchio, ma i ragazzi di solito considerano emozioni proprio QUELLE che descrive Inoue durante le sue partite.
                              Ho detto stallo emotivo, non mancanza di emozioni.
                              Si era già capito dopo pochi numeri che ad hanamichi il basket sarebbe finito per piacere e molto, si sapeva già come si sarebbe evoluto il rapporto rukawa-hanamichi.
                              Di nuovo veramente poco all'orizzonte.

                              Originariamente Scritto da Kabu
                              Ci sono tante di quelle emozioni là in mezzo...
                              Durano decine di numeri e non si porebbe togliere una sola vignetta, non esiste una singola scena che non sia essenziale per comprendere le psicologie dei ragazzi che sono in campo, ed i cambiamenti che avvengono in loro DURANTE il gioco.
                              Stai facendo pubblicità?
                              Sfatiamo questo mito, sarebbe stato possibile eliminare tantissime scene che servono alla fine solo per approfondire avversari che tanto poi sarebbero finiti sconfitti e la cosa finché mi può andar bene per gli avversari più importanti non mi va bene per quelli minori perché rende la narrazione fin troppo pesante.
                              E che palle (per esempio) tutta la menata di Sawakita, poteva essere resa con metà vignette e sarebbe stata molto più compatta.
                              Ma si parla di shonen jump e l'allungare è decisamente di casa da quelle parti.

                              Originariamente Scritto da Kabu
                              E' durante il gioco che questi ragazzi crescono, imparano, vivono, odiano, amano. Ed è esattamente questo il motivo per cui adoro quel manga, perché ti fa capire davvero quello che prova un VERO giocatore di basket, che vive solo quando sta in campo, e quello che accade fuori per lui non conta un accidente...
                              Rukawa è l'incarnazione di questa passione: un personaggio che DORME se non palleggia. Non vive se non gioca.
                              Sarà, io un po' di calcio l'ho praticato insieme a qualche altro sport e questa tua visione mi pare eccessiva.
                              Conosco anche un giocatore semi-professionista di basket e proprio non mi ritrovo con la tua descrizione.
                              Quello è un eccesso di Inoue, diciamo le cose come stanno, e non è certo un pregio.
                              Non mi puoi parlare della vita dei giocatori solo tramite delle partite, anche perché dopo che lo hai fatto 2 o 3 volte il tutto viene un po' a noia.

                              Originariamente Scritto da Kabu
                              Quello che finora ho visto è la sommaria presentazione di soggetti che dovrebbero essere mille volte più complessi, un avvicinamento troppo rapido a psicologie che dovrebbero essere molto più accuratamente descritte.
                              Sarebbero le psicologie non accuratamente descritte?

                              Originariamente Scritto da Kabu
                              Dove sta la rabbia? Dove sta l'angoscia? Dove sta l'impotenza di un ragazzo che ama il basket e non potrà mai più praticarlo per tutta la sua vita?
                              Bè, dato che per ora abbiamo visto solo persone che già giocano con la sedia a rotelle cosa volevi vedere?
                              Intanto vediamo due atteggiamenti opposti, i giocatori compagni di kiyoharu che sono rassegnati, sanno che l'handicap è pesante e hanno perso la voglia di agonismo, sentimento che si scontra con quello di kiyoharu che rifiuta l'handicap, non lo considera e vive le partite come se non fosse menomato.
                              Ti pare poco?

                              Tra l'altro questa non realtà dei personaggi io non l'ho vista (per lo meno, di sicuro sono molto più reali dei personaggi di slam dunk che pensano solo al basket e basta).

                              Comment

                              Working...
                              X