ma ha ragione!!
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Scuola Superiore (mia nuova ff)
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Originariamente Scritto da *°Kiki°* Visualizza Messaggioma ha ragione!!vegeth è il migliore,non quella pippa di gogeta (sia ssj che ssj4)
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leggete scuola media di vincenzopan nel frattempoOriginariamente Scritto da vincenzopanscusate,ma si può usare anche il masterizzatore al posto dello scanner?Perchè io lo scanner non ce l'ho,almeno posto un disegno attraverso il masterizzatore,si può fare?
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Capitolo sedici: La verità
Crilin parcheggiò lo scooter davanti casa di Marion, e scese velocemente, doveva parlarle.
“Marion! Esci!”.
La testa della ragazza fece capolino dalla porta “Crilin! Dimmi!” disse guardandolo in modo strano, aveva uno sguardo che non le piaceva.
“Cosa cavolo ti metti a dire a Buster cose non vere?”
“Io?Ma…cosa gli ho detto che possa interessare a te??”
“Gli hai detto che io e te siamo andati a letto insieme, mentre non è vero!”.
Marion spalancò gli occhi “Io non ho mai detto nulla di tutto ciò!!”.
Crilin sbiancò di colpo “Buster ha detto a C18 che tu gli hai detto che noi siamo andati a letto insieme!”
“Ma non gliel’ho mai detto! Perché avrei dovuto dirgli una bugia simile? Cosa ne ricavavo?”. Marion lo guardava accigliata, Crilin decise di crederle, salì sullo scooter, ingranò la marcia e percorse il vialetto di ingresso alla casa di Marion.
“Crilin! Ma…che fai? Passi sul vialetto con lo scooter?”
“Sali!”
“Eh? Ma…”
“Sali!”.
Lo sguardo di Crilin era duro, e non ammetteva repliche, Marion salì ed il ragazzo partì.
“Dove stiamo andando?”
“Dimmi dove abita Buster! Andiamo da lui!”
“402/2 di Tompson Street”.
Il ragazzo aumentò la velocità, voleva arrivare il prima possibile.
C18 era dentro il bar, insieme a Bulma, sorseggiava la sua cioccolata e cercava di reprimere le lacrime, non ce la faceva più.
Bulma stava bevendo una tazza di te caldo e mangiucchiando un croissant.
“Bulma…”
“Dimmi!”
“Andiamocene…per piacere…”.
Bulma stava per ribattere, ma vide gli occhi lucidi della bionda, si vedeva che reprimeva a stento le lacrime, così afferrò il cellulare e compose in fretta il numero di Vegeta.
Il ragazzo arrivò prontamente, caricò C18 sullo scooter e partì, promettendo a Bulma che sarebbe arrivato subito a prenderla.
“C18…sapevi che tuo fratello è innamorato di Nazos?”.
La ragazza appoggiò il viso sulla schiena di Vegeta. “Pensa a guidare, piuttosto…mi aveva detto che la trovava molto carina, niente di più”
“Invece ne è proprio innamorato…a me nemmeno che la trovava carina ha detto…”.
“E qual è il problema? Se non te l’ha detto che problema c’è?”.
Vegeta fermò lo scooter, accostandosi ad un vialetto, per non intralciare il traffico.
“Il problema è che ho sempre pensato di essere un amico per tuo fratello”
“E lo sei…adesso puoi portarmi a casa?”.
Vegeta non rispose all’ultima domanda.
“Lo sono…ma non me l’ha detto…”.
La bionda fece spallucce “Neppure io ho detto a Bulma e Chichi di te e Buster…”.
Vegeta la guardò dura “C’è differenza…”
“Che differenza?” “Tu dici che Chichi e Bulma son le tue migliori amiche, e viceversa…ma non è proprio così…quando ti sei messa con Crilin non le hai quasi più sentite, cioè che vi ha tenuto unite è che frequentate la stessa scuola. Idem quando Bulma si è messa con me e Chichi con Goku…avete tutte messo l’amore prima dell’amicizia…se permetti tra me e tuo fratello è diverso”.
La ragazza non rispose, forse non aveva nemmeno ascoltato…aveva gli occhi spalancati, con le lacrime in bilico, che in poco avrebbero iniziato a scorrere.
“18…” Vegeta si era accorto che qualcosa non andava “Cosa c’è?” .
La ragazza aprì la bocca per rispondere, ma non vi uscì nessun suono, se non uno strozzato lamento.
“18…”.
La ragazza spinse Vegeta per una spalla, facendolo voltare, ed il moro vide finalmente cosa l’aveva shokkata così tanto.
Crilin e Marion erano insieme sullo scooter, avevano appena curvato, ed ora erano sulla loro stessa strada, ma nel senso opposto. Vegeta guardò Crilin, per un fugace secondo, era troppo concentrato per accorgersi di loro.
“18…”.
La ragazza stava piangendo silenziosamente, e amare lacrime le solcavano le guance.
“Portami a casa, Vegeta…”
“Sì, subito”.
Vegeta salì di nuovo sullo scooter e partì a tutta velocità, diretto verso la casa della ragazza.
Crilin e Marion arrivarono a casa di Buster, ed il ragazzo suonò il campanello. Venne ad aprire un ragazzo alto e muscoloso. Marion si fece avanti, vedendo che Crilin era rimasto sbigottito.
“Ciao, Steve!”
“Marion! E’ da tanto che non ci si vede!”
“Già! Cercavamo Buster, devo parlargli urgentemente”
“Te lo chiamo subito!”.
Il ragazzo entrò in casa e due secondi dopo fece la sua apparizione Buster.
“Ciao, Marion! Che ci fai con quel bamboccio?”
“Io non ti ho mai detto di essere andata a letto con lui, non ci sono mai andata!”.
Buster li guardò interrogativo, poi ricordò.
“Ohhh, già!” si rivolse a Crilin “Bè, era solo un modo per convincere C18 a lasciarti, e magari tornare con me, anche se questo dubito lo farà, e, se tu sei qui, devo esserci riuscito!”.
Crilin serrò i pugni, era infuriato. Buster gli aveva fatto perdere la persona alla quale teneva di più al mondo.
Goku era seduto ad un tavolinetto, in un bar. Sorseggiava un cocktail e pensava…pensava a Chichi, a quanto l’amava, a quanto l’aveva ferita.
Afferrò il cellulare e compose il numero del suo allenatore.
“Allenatore Muten!”
“Dimmi, Goku!”
“Non voglio andare a Roma…”
“Cosa? Ma…vuoi mollare anche tu il baseball?”
“No, affatto, continuerò a giocare a baseball e a mantenere il titolo…ma non voglio andare a Roma…”
“Uhm…ragazzo…è una grande occasione per te, nel mondo del baseball”
“Ne ho avute di più importanti nella vita, e le ho tutte sprecate, non voglio fare di nuovo lo stesso errore, non voglio far soffrire una persona, non posso perderla. Solo lei mi rende così felice, un campo, un avversario, una pallina…non ce la fanno”
“Va bene, ragazzo…come desideri tu”.
Goku ripose il cellulare, e si alzò, salendo sullo scooter.
“Arrivo Chichina mia! Ho scelto te, contenta? Ahahahaha!”
Forse aveva bevuto più di un cocktail…la voce era un po’ strascicata dall’alcool, ma al telefono, l’allenatore non se n’era accorto. Aumentò la velocità, voleva arrivare velocemente da Chichi. Nella fretta non mise il casco, non poteva perdere tempo.
Crilin si avvicinò minaccioso a Buster.
“Brutto figlio di…”
“Hey, hey, piano con le parole! Ma ti sei visto allo specchio? Sei basso, pelato e orribile! Non ti meriti una gnocca come C18!”.
Crilin diventò rosso per la rabbia.
“Forse preferisce stare con me perché so che ha qualcos’altro oltre al corpo!”
“Mha…certo…ma la cosa più importante in una donna è quella!”.
Crilin andò incontro a Buster e fece per dargli un pugno, ma stavolta il ragazzo non si fece cogliere impreparato, se l’aspettava. Fermò il colpo, come se niente fosse, quindi ricambiò il pugno, colpendo Crilin in pieno viso e facendolo cascare per terra, con il viso sanguinante, nel punto dove avrebbe dovuto esserci il naso. Marion si coprì la bocca con le mani. Buster si avvicinò a Crilin, ancora per terra, ed iniziò a riempirlo di calci nello stomaco e nell’addome.
Chichi era a casa sua, seduta sulla sedia di vimini in camera sua. Leggeva un romanzo rosa e sospirava.
Quanto avrebbe voluto che i suo Goku fosse come uno di quei personaggi dei libri. Pronto a tutto per la sua dama. Pronto a rinunciare a qualsiasi cosa per la donna amata. Peccato che Goku non fosse così…
Chichi sospirò, forse avrebbe dovuto chiamare Kirano…dopotutto aveva ragione lui, Goku pensava solo al baseball…
Bulma se ne stava nel bar, aspettando Vegeta.
“Dio, ma quanto ci mette ad accompagnarla a casa! Mica abita in Africa!” sbuffò. Ordinò un’altra cioccolata, sarebbe stata attenta alla linea in un’altra occasione, ora non le andava.
Sentì la porta del bar aprirsi e si sporse a vedere, più per noia che per curiosità.
“Ciao, Kirano”
“Bulma! Che piacere rivederti! Che ci fai qui?”
“Aspetto che Vegeta venga a prendermi”
“Ahhh, stai ancora con Vegeta?”
“Bè, sì, certo!”
“Già…lo invidio”
“Lo invidi?” Bulma era stupita. Kirano non aveva mai manifestato sentimenti per lei.
“Sì…anche io vorrei avere un bel rapporto con te…” dicendo così si era avvicinato con la sedia a quella della ragazza.
Vegeta arrivò a casa di C18, e fece entrare la ragazza.
“Bè, allora…torno a prendere Bulma…”
“Sì”
“Posso fare qualcosa per te?”
“No”.
Le risposte di C18 erano laconiche e stanche. Vegeta capì che la ragazza stava male, e anche lui, adesso…
“18…”
“Dimmi…”
“Sì, Kirano, adesso vado”.
Bulma si alzò di scatto, prendendo la borsetta.
Decise di allontanarsi dal ragazzo, poi avrebbe chiamato Vegeta per dirgli di prenderla in un altro posto. Ma non aveva voglia di stare con Kirano.
“Bè, ecco…io…”
“Vegeta, c’è qualche problema?”
“No, volevo…solo dirti…che…insomma, c’è una forte amicizia che mi lega con tuo fratello e, quindi, se hai bisogno di qualcosa, dimmelo”
“Sì, grazie”. Vegeta la guardò, era uguale al fratello, era praticamente lui versione femminile.
Bulma si era fermata vicino ad un edicola, sulla strada per il bar, in modo da fermare Vegeta quando fosse arrivato, ma Vegeta ancora non si era fatto vedere, così aveva deciso di raggiungere direttamente la casa di C18.
Ora era abbastanza vicina.
“Bè, allora…spero tu non abbia bisogno di niente…” Vegeta la osservò meglio, sì, decisamente uguale al fratello. Aveva anche un carattere come il fratello, dura fuori, tenera dentro. Vegeta inconsciamente si avvicinò a lei.
“Non ho bisogno di niente che tu possa darmi…” disse piano la ragazza, il moro capì che si riferiva a Crilin.
Adesso Bulma era poco lontano dalla casa di C18, riusciva a vederli, la bionda era dentro casa, mentre Vegeta era appoggiato all’uscio. Si avvicinò camminando e sorridendo.
Vegeta si avvicinò ancora di più, ancora pochi centimetri e le sue labbra si sarebbero unite a quelle di lei. Si fermò a pochi centimetri dal suo volto e tornò indietro.
“Meglio se vado da Bulma”
“Sì, è meglio!” il tono di lei era duro, si girò ed entrò in casa, chiudendo la porta.
Vegeta si girò e si stupì di trovare Bulma, le sorrise e le si avvicinò, dandole un leggero bacio. Era contento di non aver baciato C18.sigpic~E' meglio esser odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo~
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La bionda si buttò sul letto, piangendo. Non c’era nessuno in casa, era sola, non aveva motivo di trattenersi, di non far vedere ciò che provava, come si sentiva all’aver visto Crilin e Marion insieme.
Affondò il viso nel cuscino, piangendo più forte, non ce la faceva.
“Non è giusto! Non è giusto! E’ così che mi ami, eh, Crilin? Ma io ti amo ancora, dannazione, ti amo ancora!”.
Pianse più forte ed afferrò il telefono, compose il numero della persona che in questo momento più odiava e amava contemporaneamente.
Crilin stava spuntando sangue, Buster non aveva smesso di colpirlo, in compenso Marion se n’era andata, non voleva assistere alla scena.
Il telefono di Crilin squillò in quel momento, ma lui non poteva rispondere.
La suoneria smise di farsi sentire, e Buster colpì il ragazzo con un ultimo calcio all’addome. Poi lo afferrò per il colletto e lo buttò fuori.
Crilin fu costretto a salire sullo scooter e partire.
“Stronzo! Nemmeno mi risponde, ma sì, divertiti pure con Marion! Stronzo!”. Fece nuovamente il numero, con rabbia.
Sentendo la suoneria, Crilin pensò di non rispondere, dato che era in scooter. Ma siccome il cellulare squillava insistentemente, lo prese, per lo meno per guardare di chi si trattasse.
Quando lesse il nome di C18 rispose istantaneamente.
“18!”
“Crilin! Finalmente!”
“Scusa, sono in scooter…”
“Sì, certo, scommetto che eri con quella troia di Marion!”
“Ma no! Non è vero, sono in scooter, dico sul serio”
“E’ una scusa per non parlarmi?”
“No,no! Non scherzare! Senti, 18, ho parlato con Marion, Buster si è inventato tutto, ora mi credi?”
“Perché dovrei crederti?”
“Chiedi a Marion! Anche lei ti dirà che non siamo mai andati a letto! Io sono sempre stato solo tuo!”
“Io non ti credo, sei un bastardo! Adesso non mi rispondevi, ti ho chiamato prima e non rispondevi!”
“Le stavo prendendo da Buster! C18 ti giuro che ti amo!”
“Non ti credo! Ti ho visto in scooter con Marion, prima!”
“Ma no! Io…”
Crilin si era distratto a parlare con lei, e non aveva dato attenzione alla strada. Non si era accorto di una curva, e prese in pieno il muro.
“Crilin…? Crilin…?”
“Ah…18…ho…fatto…un incidente…”
“Cosa? Dove sei?”
“Non lo so…vicino al…Bar Jolly…”
“Arrivo subito, Crilin! Chiamo un ambulanza e ti faccio venire a prenderti, stai tranquillo, non è niente!”
La ragazza chiuse la telefonata e chiamò immediatamente l’ambulanza, dandogli le indicazioni per raggiungere il Bar Jolly, poi chiamò Vegeta, ma il cellulare era spento, e lo tesso dicasi per suo fratello.
“Dio santo! Come ci vado, adesso?...Ecco!”
Afferrò il cellulare e compose in fretta il numero, sbagliandolo spesso per l’agitazione.
Goku andava velocissimo, l’alcool non era tanto, non era ubriaco, ma si sentiva eccitato. La suoneria del cellulare lo riportò alla realtà.
“Pronto?”
“Goku! Sono io, C18! Devi venire immediatamente a casa mia! Dobbiamo raggiungere Crilin, ha fatto un incidente!”
“Cosa???Presto, dimmi dove si trova!”
“No, sennò ci vai, senza venire a prendere me!”
“Va bene, dimmi dove abiti!”.
La ragazza glielo comunicò con precisione, e Goku partì per andarla a prendere, allacciandosi bene il casco, non voleva fare lo stesso errore dell’amico di sottovalutare la strada.sigpic~E' meglio esser odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo~
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