fantastiche queste song-fiction 6 davvero bravissima
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Raccolta One-Shot
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sigpic
Il mio primo video adesso rimodernato.... "braccio destro di Dante™"
Ed ecco il secondo OSCAR DBA 2007/2008 :"Miglior critico di ff"
Mia LongShot con Gogeta_89
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Ecco una One-Shot postata x il concorso indetto da Xea, ma la posto anke qui! Ah, poi volevo kiedere ai mod di spostare la discussione in "Dragon Fan"
Strong Love
Gohan diede un calcio ad una parete, poi un altro ancora, un calcio, un pugno, un altro calcio, in una successione senza fine.
Si odiava, si odiava terribilmente. Sua moglie, Videl, era morta da appena un anno a causa di un tumore, e lui già era innamorato di un'altra.
“Calmo, Gohan, calmo” si disse “Non c’è niente di male, succede…anche il tuo nuovo amore non ha più il marito, giusto? Giusto! Crilin è morto cinque anni fa in un incidente, quindi se sei innamorato di C18 non ci sono problemi…dopotutto tua moglie è morta…”
Gohan sbattè la testa contro il muro così forte che fece una crepa “E invece i problemi ci sono eccome!” urlò con quanto fiato aveva in corpo.
La giovane Pan, udite le urla del padre entrò in camera “Papà, ci sono problemi?” “No,no, tesoro, nessun problema…ma adesso è tardi, vai a letto” “Papà! Non puoi spedirmi in camera, ho ventidue anni, ormai, non sono più una bambina”. Gohan sorrise alla figlia e le disse di uscire comunque dalla sua camera, la figlia ubbidì e lui restò solo.
“Non posso continuare così, maledizione! Meglio se vado a fare un giro per schiarire le idee”.
Il sayan si vestì con jeans e maglietta, dopo la morte della moglie aveva smesso di vestire elegante, e decise di mettersi le lenti, anziché gli occhiali.
Durante il cammino continuò a pensare al suo amore, a quanto era bella C18, nonostante la preferisse vecchio stile, con i capelli più lunghi.
“Ragioniamo, Videl ormai è morta, Crilin ormai è morto, le sfere non le abbiamo più, non possiamo più fare niente…perché non dovrei rifarmi una vita con C18?” Gohan si sentì rincuorato da questi ragionamenti, ma poi cadde nuovamente in depressione “Ma lei vorrà rifarsi una vita? E vorrà rifarsela con me?”
Continuò a camminare, finchè giunse nei pressi di un vicolo malfamato.
“Mi vuoi lasciare in pace?”
La voce della donna lo fece sussultare, l’aveva riconosciuta subito come appartenente a C18
“Eddai, bambolina, perché fai così la scontrosa?”
Gohan prese per il colletto l’uomo che la importunava e lo lanciò dall’altra parte della strada, lui, spaventato, si alzò e se ne andò di corsa.
C18 guardò Gohan con aria di strafottenza “Guarda che non avevo problemi a cavarmela da sola”
“Lo so. Solo che volevo parlare con te, ed ho pensato di accelerare le cose”
“Volevi parlare con me? Ok, dimmi”
Gohan aveva deciso di rivelarle il suo amore, ma non aveva ancora trovato il coraggio. “Ehm, non c’è fretta. Che ne dici di prendere qualcosa al bar qui vicino?”
La cyborg fece spallucce e annuì, rendendo il sayan veramente contento.
“Bene, cosa ordini?” chiese Gohan una volta arrivati
“Mi basta un cappuccino, grazie”
“Bene. Due cappuccini” ordinò al cameriere, e quando l’ordinazione arrivò si preparò a fare la sua dichiarazione.
“C18, devo parlarti di una cosa molto importante”
“Parla, ti ascolto”
Gohan respirò profondamente per farsi coraggio “Ascolta, lo so che soffri ancora per la morte di Crilin…”
C18 poggiò la tazza sul tavolinetto, e a Gohan sembrò che i suoi occhi fossero stranamente lucidi, ma decise di continuare lo stesso “…ma volevo dirti che…ecco…io mi sono innamorato di te…”.
C18 spalancò gli occhi e rimase assorta nei suoi pensieri. Il ragazzo pensò non si trattasse di un rifiuto, al massimo di un dubbio, così si alzò dalla sedia e le andò alle spalle, quindi la abbracciò e le poggiò la testa nell’incavo delle spalle.
“Ti amo…” sussurrò prima di baciarle il collo, ma la donna ebbe una reazione brusca, lo spinse da parte e uscì velocemente dal locale. Il sayan rimase sbalordito per questa reazione, ma fu una cosa di un solo secondo, immediatamente si riprese e, pagato il conto, uscì per raggiungerla. Non ci mise molto, non era andata così lontano.
Il sayan la fermò per un braccio, facendola voltare “C18…scusa, io…non volevo mancarti di rispetto”
“Non è solo a me che sei mancato di rispetto, ma anche a Crilin!”
Gohan sospirò “C18…io…lo so che è dura, ma…devi renderti conto che Crilin è morto, non puoi cambiare il passato. Non vuoi stare con me? Mi sta bene, ma ti prego, non continuare a vivere nel passato”
C18 scoppiò a piangere e il sayan l’abbracciò. La cyborg non oppose resistenza, non ne aveva la forza morale
“Gohan…lui mi manca, non puoi nemmeno immaginare quanto mi manca…”
L’uomo le diede un buffetto sul mento, facendole sollevare il volto e le diede un bacio, un bacio dolce e gentile, un bacio che sapeva del vento che soffiava insensibile, un bacio che sapeva della pioggia che lenta cominciava a scendere, un bacio che sapeva del sale delle lacrime, un bacio che sapeva semplicemente dell’amore che lui provava per lei.
C18 si staccò bruscamente, dando una spinta tale al povero Gohan che per poco non lo fece cadere, quindi si allontanò di corsa.
Gohan, ripresosi, sentì una strana sensazione allo stomaco, non ci mise molto a capire che si trattava di ribrezzo, per se stesso. Quando l’aveva baciata aveva pensato che poi si sarebbe sentito bene, felice, invece sentiva un nodo alla gola ed una sensazione di rigetto imminente, si sentiva uno schifo, non solo aveva baciato una donna che ancora non aveva dimenticato il marito, ma per di più si era approfittato di un momento in cui lei era debole e fragile, più ci pensava, più si sentiva un verme.
C18 corse più forte che poteva, non riusciva a capacitarsi di quanto era appena successo…lei e Gohan…Gohan e lei…le immagini apparivano confuse nella sua testa mentre correva al massimo che le sue gambe le permettevano.
Si fermò solo quando arrivò nei pressi di un cimitero, a quell’ora era chiuso, ma lei scavalcò il cancello, lo faceva sempre.
Arrivò davanti ad una piccola tomba, il nome di suo marito appariva a chiare lettere, ed i fiori posti in un vasetto lì accanto erano ancora freschi. Si inginocchiò e sfiorò la lapide con le dita.
“Oh, Crilin…perdonami…io, non so cosa mi è preso…non volevo…” una mano si posò sulla sua spalla, facendola sussultare.
“Oh, Ianko, sei tu…mi hai spaventata…”
“Spaventata? Una come te si spaventa solo perché sente una mano in un cimitero? Avevi paura fossi uno zombie?” disse lui con un sorrisetto ironico sul volto, di solito si divertiva a stuzzicarla e farla innervosire, ma questa volta gli bastò uno sguardo sul suo volto, ancora rigato di lacrime, per capire che non era il caso.
“Hey, che ti prende, perché piangi? Non ti ho mai visto piangere davanti alla sua tomba…hai pianto solo quando…è successo”
C18 si pulì gli occhi con la manica della giacca, anche se la pioggia l’aveva ormai del tutto inzuppata.
“Vuoi proprio saperlo? Bè, a che serve nasconderlo? Poco fa Gohan mi ha confessato che è innamorato di me e mi ha baciato…ed io non so cosa fare…”
“Ecco, un altro pazzo al mondo dopo Crilin, ci serviva!”
“Ianko, non sono in vena…dico sul serio…”
L’uomo si inginocchiò vicino a lei “Ok, scusa…C18, ascolta, io e te non siamo mai andati troppo d’accordo, ma Crilin era il mio migliore amico, e, dopo la sua morte, io mi sento in parte responsabile per te e Marlon, anche se ormai lei è un’adulta, e non sto scherzando. Ormai sei parecchio grande, e non è un offesa in quanto io sono ancora più vecchio, e capisco che non sia facile ricominciare con un altro dopo tutti questi anni passati accanto a Crilin. Ma lo sai anche tu che lui non avrebbe mai voluto vederti soffrire, e stando da sola non puoi fare altro che pensare costantemente a lui, e soffrire. So che non hai chiesto il mio parere, ma secondo me devi avere accanto qualcuno, e sono sicuro che Crilin sarebbe più felice di vederti accanto a Gohan, che ad uno sconosciuto. E’ sempre stato il tuo migliore amico, sai anche tu che sarà un ottimo marito”
“Io non ce la faccio, Ianko…non posso stare con un altro, non posso dimenticarlo”
“Non devi dimenticarlo, infatti! Devi solo continuare ad essere felice, come, tra l’altro, avrebbe voluto lui. Crilin ha sempre fatto di tutto perché tu fossi felice, sono strasicuro che anche dopo la sua morte vorrebbe che tu lo fossi. Non stai facendo niente di male, 18, stai continuando la tua vita”
“Io…non lo so, Ianko…non voglio essere di qualcun altro…”
Ianko non sapeva cosa dire, era fermamente convinto di ogni parola pronunciata, ma capiva anche come poteva sentirsi C18.
“Bè…solo tu puoi sapere cosa è giusto per te…è una frase fatta, però è vera” disse con un sorriso, la cyborg gli sorrise di rimando, anche se il suo era un sorriso debole e forzato.
“Hey, robottina” C18 si girò nuovamente verso di lui “Lo sai che, nonostante tu sia irritante e scontrosa e io ti detesti, dopo tutto questo tempo che ci conosciamo ci tengo a te, vero?”
Questa volta il sorriso di C18 era sincero mentre annuiva e rispondeva “Grazie, Ianko”
L’uomo le diede un buffetto sulla guancia e se ne andò, lasciandola da sola, ad accarezzare quella lapide con le dita e ripensare ad ogni momento vissuto con Crilin.
“Come posso rifarmi una vita? Come posso dimenticarmi di un uomo che ho amato così tanto?” la donna stava piangendo silenziosamente, lo sentiva, forte e chiaro, che Crilin possedeva ancora il suo cuore, che lei non sarebbe potuta essere di nessun’altro…e che non voleva essere di nessun’altro!
Tornò a casa, quella casa dove lui l’aveva accolta, quella casa dove lei era vissuta, quella casa che era stata muta spettatrice del loro amore, quella casa che ora, senza di lui, sentiva vuota e fredda, nonostante Muten, Oscar e Tartaruga fossero tuttora lì.
Si buttò sul letto, quel letto dove avevano scherzato, quel letto su cui si erano stesi per rilassarsi guardando la televisione, quel letto dove si erano amati. C18 si sentì persa, ogni notte, quando si sdraiava su quel letto, sentiva di non farcela a stare senza di lui, di non poter essere felice se non l’aveva accanto.sigpic~E' meglio esser odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo~
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La notte della donna fu tormentata e piena di incubi, si trovava in un lungo corridoio, Crilin era in piedi lì accanto, ma nonostante lei corresse per raggiungerlo non riusciva mai ad avvicinarsi. Svegliarsi fu per lei un sollievo.
Scese a fare colazione, chiusa nel suo solito mutismo che ostentava ormai da cinque anni, Muten e Oscar cercarono più volte di inserirla nelle conversazioni, ma lei rispondeva a monosillabi e, a volte, non rispondeva del tutto. Finita la colazione si alzò ed andò a passeggiare lungo la spiaggia, continuando a pensare a lui, non lo faceva volontariamente, ma qualsiasi cosa vedesse, qualsiasi cosa pensasse, rimandavano il suo pensiero a lui. Ormai era così da quel fatale accaduto di cinque anni prima, e la cyborg sentiva di essere arrivata al capolinea.
Un acquascooter arrivò in quel momento, fermandosi proprio davanti a lei, ne scese Ianko, sorridente e abbronzato sotto la sua camicia hawaiana
“Ciao, 18” “Ciao”, l’uomo le si avvicinò e le disse “Ho incontrato Gohan questa mattina, voleva venire a trovarti ma gli ho detto che non era il caso…ho fatto bene?”
“Sì, grazie, sei stato gentile…strano, ma vero”
“Hey! Anche io so essere un gentiluomo, cosa credi?! Bè, vado dentro, vieni?”
“No, preferisco restare qua fuori”
Il moro sparì dentro la casa, lasciando nuovamente C18 sola con i suoi pensieri, forse per lei sarebbe stato meglio entrare in casa, ascoltare i discorsi degli altri, concentrandocisi, tanto per non pensare a lui. Ma, sebbene le facesse enormemente male, non riusciva a fare a meno di pensare ai momenti belli che avevano vissuto, e non pensarci la faceva sentire vuota, senza futuro. Ormai Marlon era adulta, e se n’era andata di casa, per andare ad abitare con il suo Trunks, quindi non aveva più nemmeno lei a farla sentire indispensabile lì.
“Ma, in fondo, se io me ne andassi, a chi nuocerei? Mia figlia ormai è grande, non ha bisogno di me…”
Questo pensiero le aveva attraversato la testa spesso la notte precedente e anche quella mattina, eppure le parole di Ianko la tenevano saldamente ancorata lì. Forse aveva ragione, e lei doveva farsi una nuova vita, e non buttare quella che aveva…ma non riusciva a decidersi.
“Prima o poi io e Crilin ci incontreremo ancora, nell’altro mondo…come posso farmi una nuova vita pensando che butterei la possibilità di stare con lui nell’aldilà?”
Eppure la vita era ancora lunga, lei lo sapeva, ma questo pensiero sebbene fosse uno dei motivi che la spingevano a rimanere solo sua, era il motivo più debole. La verità è che proprio non ci riusciva, le sembrava quasi di rinnegarlo, per tutta la vita era stata solo sua, lui era stato il primo, era giusto che fosse l’ultimo.
“Dopotutto” si diceva “Se io fossi morta, avrei sì voluto che lui fosse felice…ma non avrei sopportato che un’altra potesse passare con lui quello che ho passato io”
Tutte queste idee si affollavano nella testa di C18, in quel momento di solitudine, solo lei e il mare, i pensieri le brulicavano in testa, senza pace, senza tregua. La donna sentiva di essere prossima ad un esaurimento nervoso se non fosse riuscita a fare ordine nel suo cervello.
Si librò in aria e decise di fare un giro, un volo, per rasserenarsi.
Arrivò nei pressi del luogo dello scontro contro Cell, di tanti anni prima, i ricordi iniziarono ad impossessarsi di lei, Crilin che rompeva il telecomando per distruggerla, Crilin che cercava di proteggerla contro Cell, Crilin che le aveva quasi confessato i suoi sentimenti sull’obelisco, Crilin che le aveva fatto togliere il dispositivo di autodistruzione che aveva nel corpo, ma tutti questi ricordi erano niente in confronto al più grande.
La strada dove lei l’aveva baciato sulla guancia era poco distante, e proprio in quel punto, tanti anni fa, Crilin l’aveva portata una seconda volta, per chiederle di sposarlo. Ricordava tutto come se fosse successo il giorno prima, lui l’aveva portata fino lì, si era messo in ginocchio, le aveva detto che in quel posto, dove si era innamorato di lei, voleva suggellare il loro amore, ed infine le aveva chiesto di sposarlo. La cyborg ricordava ancora la gioia che quella domande le aveva portato, non si era mai sentita così felice, aveva cominciato a piangere come una stupida e gli aveva risposto di sì tra le lacrime.
Ma le lacrime che adesso rigano il bel volto della bionda non hanno niente a che fare con quelle di allora, queste rappresentano nostalgia, rappresentano dolore.
C18, volando, arrivò su quella strada, quella strada a lei tanto cara e che adesso le provocava tanto dolore.
“Crilin…non posso stare senza di te, ho provato a continuare la mia vita, ad essere felice, ma non riesco…”
La donna caricò un Ki Blast sulla mano destra, e se la appoggiò al cuore
“Un onda da questa distanza, e con questa forza, è letale anche per me…”
Caricò ancora di più l’onda e la lanciò, colpendosi con una forza tale da uccidersi senza bisogno di un secondo colpo.
Mentre cadeva e sentiva gli occhi chiudersi, con le ultime forze dalle labbra fece uscire un dolce e labile “Arrivo, amore mio”.sigpic~E' meglio esser odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo~
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belle queste storie..
ho trovato a giro per la rete il forum C18 e crilin's fan forum.. che è mica tuo?stasera mi sbronzo di brutto e alla fine mi sdraio per terra e dormo come un cane
mi passasse sopra un tir o un intercity io me ne frego - "e lei venne!" il teatro degli orrori
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Ecco una song fiction dedicata a 18 e crilin
Me la caverò
Occhi che mi guardano
dallo specchio osservano
occhi a volte un po' troppo severi scrutano
per capire quanto c'è
di diverso come se
dalla faccia e dai capelli fosse semplice
intuire se quello riflesso sono ancora io
se ogni piccolo dettaglio su quel volto è proprio mio
se ce la farò ogni giorno ad affrontare tutto
quello che verrà
tutto quello che verrà
Crilin si svegliò stiracchiandosi, si avviò in bagno e si sciacquò il viso con l’acqua fredda, si sentiva debole, inutile, non era riuscito a proteggere la sua famiglia da Majin Bu, neanche sacrificandosi per loro era riuscito a salvarle, come al solito ci avevano pensato Goku e Vegeta a risolvere tutto
me la caverò
proprio come ho sempre fatto
con le gambe ammortizzando il botto
poi mi rialzerò
ammaccato non distrutto
basterà una settimana a letto
poi verrà da se
ci sarà anche qualche sera in cui usciranno lacrime
ci sarà anche qualche sera in cui starò per cedere
ma poi piano piano tutto passerà
senza accorgermene tutto passerà
L’uomo sospirò, sedendosi sul letto, su cui sua moglie ancora dormiva, nella sua vita tante volte si era sentito inutile, ed era sempre riuscito ad andare avanti a testa alta, ce l’avrebbe fatta anche questa volta…perlomeno adesso non era più solo.
il silenzio a volte è
peggio del rumore che
perlomeno copre il brulicare delle idee
che di notte vengono
che di notte affollano
col loro brusio il cervello e lo martellano
e fanno sembrar difficile anche ciò che non lo è
e fanno sembrare enormi anche le cose minime
così mi alzo e guardo te che dormi accanto e penso
che miracolo
vedi a volte accadono
Crilin accarezzò dolcemente la guancia di sua moglie, lei non se l’era presa con lui, gli aveva detto che si era dimostrato un ottimo padre e marito provando a salvarle, incurante della sua vita. Quella donna era in sostanza l’unica cosa, insieme alla piccola, che desse all’uomo la voglia di continuare a vivere.
me la caverò
proprio come ho sempre fatto
con le gambe ammortizzando il botto
poi mi rialzerò
ammaccato non distrutto
basterà una settimana a letto
poi verrà da se
ci sarà anche qualche sera in cui usciranno lacrime
ci sarà anche qualche sera in cui starò per cedere
ma poi col tuo aiuto tutto passerà
senza accorgermene tutto passerà
Sorrise e si chinò a baciarla, con lei al suo fianco sarebbe stato capace di affrontare qualsiasi cosa, poteva essere molto più debole dei sayan, poteva essere inutile contro i nemici…ma aveva lei…questo bastava per renderlo l’uomo più felice del mondo.sigpic~E' meglio esser odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo~
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troppo bella strong love veramente scritta bene!!! ma anke povera c18 (essendo io crilin se c18 si fosse messa con gohan questa sarebba stata la mia reazione: "brutta t***a come c***o ti permetti di metterti cn un altro così mi insulti!!! ti aspetto nell'aldilà poi quando muori ti faccio vedere io!!! )
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