Lo so, non ci crederete mai ma....ho ritrovato la mia vena creativa!!!!! Dopo mesi e mesi di inattività posto due capitoli a distanza di un giorno, quanto tempo che non succedeva, mi vengono le lacrime agli occhi...
Su, ammettetelo, siete contenti anche voi, mostratemi la vostra gratitudine commentando(come saprete, sono aperto ad ogni genere di critica)
Direi che da dire on rimanga più altro, vi lascio alla lettura di questo nuovo, esclusivo, entusiasmante episodio della fanfiction più diluita del forum(almeno da quando sono iscritto io), prendete il vostro popcorn e sedetevi al pc, si comincia
23-L'inizio...
Un altro giorno come tutti gli altri si stava concludendo nel monastero; un giorno privo di eventi eclatanti, di pura meditazione e allenamento...
Enito aveva deciso: il giorno in cui Clarinetto fosse venuto a sapere la sua risposta, avrebbe saputo cosa rispondere, e quel pensiero l'aveva rassicurato.
Aveva preso ad allenarsi più tempo con il fratello, insegnandogli gran parte delle tecniche di sua conoscenza, e rimanendo spesso stupito dalle sue capacità di apprendimento...sarebbe diventato un abile combattente.
Ma la situazione tranquilla che fino ad allora si era mantenuta stava per essere stravolta dall'arrivo di un'orda di demoni, guidati dal più potente dei figli del Grande Mago Piccolo.
Inizialmente non se ne accorse nessuno; per un caso della sorte, i combattenti del monastero si trovavano nella sala di meditazione mentre i demoni raggiungevano la zona.
Fu solo quando raggi di energia colpirono il monastero che si comprese la gravità della situazione; tutti possedevano le capacità di combattere, più o meno efficacemente, contro i demoni, ma sarebbe stato estremamente difficile vincere.
Uscirono dalle porte del monastero e uno spettacolo impressionante si presentò ai loro occhi: centinaia di demoni di ogni varietà si trovavano laggiù, decisamente troppi per le poche decine di combattenti di fronte a loro.
Clarinetto, dal centro della schiera, si posò a terra, insieme ai demoni sprovvisti di ali; lentamente si avvicinò al gruppo di uomini.
"Confesso di essere un po' deluso"
Quella voce...dopo tanto tempo Enito poteva sentire quel tono così aspro e divertito, quello di chi sa di avere la situazione in pugno e non riesce a contenere una risata interiore che risuona anche nella voce; e ora che Enito ne conosceva le capacità di combattente sapeva che il suo pensiero era tutt'altro che sbagliato.
"Non mi lascerò soggiogare", pensò, "io non sono un debole"
Il demonio riprese a parlare.
"Mi aspettavo che questo monastero fosse provvisto di qualche combattente in più...così sarà fin troppo facile eliminarvi"
I demoni al suo seguito emisero una sguaiata risata, gelida e penetrante.
"Tu ci stai prendendo alla leggera, Clarinetto, ti garantisco che nessuno di noi cadrà prima che lo abbiano fatto molti dei tuoi"
Un ghigno sadico apparve sul volto di Clarinetto.
"Non pensavo che mi conosceste addirittura per nome...meglio, perderò meno tempo in chiacchiere"
Le ali del demone si aprirono per riportarlo in aria; Enito non le aveva mai notate. L'ampiezza doveva raggiungere circa i tre-quattro metri ed erano formate da un sottilissimo strato di pelle verde pallido tesa tra le ossa. Nella loro attuale posizione, quelle ali si trovavano a metà strada tra i suoi occhi e il sole, coprendo l'area di una tenue luce pallida.
"Mpf, proprio la luce adatta", pensò Enito.
Gli occhi del demone lo fissarono, gelidi; quegli occhi, così terribili e sicuri: dal loro primo incontro non aveva mai visto un solo tremito di incertezza in essi.
Deglutì.
Di colpo una voce si presentò nella sua testa.
"Conosci perfettamente l'esito di questa battaglia, rinuncia e passa dalla mia parte...ho bisogno di te, e tu hai bisogno di me"
Le certezze del guerriero vennero minate una volta di più, ma non voleva cedere. Iniziò a sudare freddo.
"N-no", rispose, "no, io non ho bisogno di unirmi a te, posso ottenere ciò che desidero senza venire meno al mio dovere"
"Sciocco! Smettila di mentire a te stesso, tu non sei che una nullità, un misero ostacolo che non mi farò alcuno scrupolo ad eliminare...passa dalla mia parte, e otterrai il potere; opponiti e verrai ucciso"
"No!", urlò di colpo, "Tu non ci ucciderai, non prima che io veda il brivido dell'incertezza balenarti negli occhi"
Clarinetto chiuse gli occhi un momento, scuotendo la testa.
Il resto di quanti stavano per partecipare alla battaglia non capiva, ma non avrebbe fatto alcuna differenza.
"Molto bene", ruggì, "vediamo se le tue parole sono veritiere o meno, attaccate!"
Le ali sbatterono alcune volte per portarlo ancora più in alto, mentre tutti i demoni andavano all'attacco ruggendo, imitati dai guerrieri.
"Bravo ragazzo",pensò Craig prima di caricare anch'egli la massa ruggente, "hai preso la decisione giusta"
Su, ammettetelo, siete contenti anche voi, mostratemi la vostra gratitudine commentando(come saprete, sono aperto ad ogni genere di critica)
Direi che da dire on rimanga più altro, vi lascio alla lettura di questo nuovo, esclusivo, entusiasmante episodio della fanfiction più diluita del forum(almeno da quando sono iscritto io), prendete il vostro popcorn e sedetevi al pc, si comincia
23-L'inizio...
Un altro giorno come tutti gli altri si stava concludendo nel monastero; un giorno privo di eventi eclatanti, di pura meditazione e allenamento...
Enito aveva deciso: il giorno in cui Clarinetto fosse venuto a sapere la sua risposta, avrebbe saputo cosa rispondere, e quel pensiero l'aveva rassicurato.
Aveva preso ad allenarsi più tempo con il fratello, insegnandogli gran parte delle tecniche di sua conoscenza, e rimanendo spesso stupito dalle sue capacità di apprendimento...sarebbe diventato un abile combattente.
Ma la situazione tranquilla che fino ad allora si era mantenuta stava per essere stravolta dall'arrivo di un'orda di demoni, guidati dal più potente dei figli del Grande Mago Piccolo.
Inizialmente non se ne accorse nessuno; per un caso della sorte, i combattenti del monastero si trovavano nella sala di meditazione mentre i demoni raggiungevano la zona.
Fu solo quando raggi di energia colpirono il monastero che si comprese la gravità della situazione; tutti possedevano le capacità di combattere, più o meno efficacemente, contro i demoni, ma sarebbe stato estremamente difficile vincere.
Uscirono dalle porte del monastero e uno spettacolo impressionante si presentò ai loro occhi: centinaia di demoni di ogni varietà si trovavano laggiù, decisamente troppi per le poche decine di combattenti di fronte a loro.
Clarinetto, dal centro della schiera, si posò a terra, insieme ai demoni sprovvisti di ali; lentamente si avvicinò al gruppo di uomini.
"Confesso di essere un po' deluso"
Quella voce...dopo tanto tempo Enito poteva sentire quel tono così aspro e divertito, quello di chi sa di avere la situazione in pugno e non riesce a contenere una risata interiore che risuona anche nella voce; e ora che Enito ne conosceva le capacità di combattente sapeva che il suo pensiero era tutt'altro che sbagliato.
"Non mi lascerò soggiogare", pensò, "io non sono un debole"
Il demonio riprese a parlare.
"Mi aspettavo che questo monastero fosse provvisto di qualche combattente in più...così sarà fin troppo facile eliminarvi"
I demoni al suo seguito emisero una sguaiata risata, gelida e penetrante.
"Tu ci stai prendendo alla leggera, Clarinetto, ti garantisco che nessuno di noi cadrà prima che lo abbiano fatto molti dei tuoi"
Un ghigno sadico apparve sul volto di Clarinetto.
"Non pensavo che mi conosceste addirittura per nome...meglio, perderò meno tempo in chiacchiere"
Le ali del demone si aprirono per riportarlo in aria; Enito non le aveva mai notate. L'ampiezza doveva raggiungere circa i tre-quattro metri ed erano formate da un sottilissimo strato di pelle verde pallido tesa tra le ossa. Nella loro attuale posizione, quelle ali si trovavano a metà strada tra i suoi occhi e il sole, coprendo l'area di una tenue luce pallida.
"Mpf, proprio la luce adatta", pensò Enito.
Gli occhi del demone lo fissarono, gelidi; quegli occhi, così terribili e sicuri: dal loro primo incontro non aveva mai visto un solo tremito di incertezza in essi.
Deglutì.
Di colpo una voce si presentò nella sua testa.
"Conosci perfettamente l'esito di questa battaglia, rinuncia e passa dalla mia parte...ho bisogno di te, e tu hai bisogno di me"
Le certezze del guerriero vennero minate una volta di più, ma non voleva cedere. Iniziò a sudare freddo.
"N-no", rispose, "no, io non ho bisogno di unirmi a te, posso ottenere ciò che desidero senza venire meno al mio dovere"
"Sciocco! Smettila di mentire a te stesso, tu non sei che una nullità, un misero ostacolo che non mi farò alcuno scrupolo ad eliminare...passa dalla mia parte, e otterrai il potere; opponiti e verrai ucciso"
"No!", urlò di colpo, "Tu non ci ucciderai, non prima che io veda il brivido dell'incertezza balenarti negli occhi"
Clarinetto chiuse gli occhi un momento, scuotendo la testa.
Il resto di quanti stavano per partecipare alla battaglia non capiva, ma non avrebbe fatto alcuna differenza.
"Molto bene", ruggì, "vediamo se le tue parole sono veritiere o meno, attaccate!"
Le ali sbatterono alcune volte per portarlo ancora più in alto, mentre tutti i demoni andavano all'attacco ruggendo, imitati dai guerrieri.
"Bravo ragazzo",pensò Craig prima di caricare anch'egli la massa ruggente, "hai preso la decisione giusta"
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