Dragonball D

[GoTeo]

GRANDE METAAAL!!!!!! nn aspettavo altro
Ricomincia a posatre

[gotenks93]

Evvai!!!E intanto hai un fan in più!

[Rowelence]

Scusatemi! Avevo detto che oggi sarei riuscito a postare, ma purtroppo sono stato molto impegnato....comunque vi assicuro che il prima possibile potrete leggere il nuovo capitolo!

[GoTeo]

METAL! ,METAL! ,METAL!

[Rowelence]

Ecco a voi il capitolo 53 nella sua versione completa


Episodio 53: Gohan vs C-18


Gohan osservava con orgoglio la figlia, mentre un sorriso gli increspava la faccia. Era davvero contento di poter constatare una maturazione nel comportamento della ragazza...chissà...forse tutte le avventure vissute con suo nonno Goku e i recenti avvenimenti l'avevano resa una vera guerriera sayan.
Sorridendo il sayan spostò lo sguardo e involontariamente incrociò lo sguardo di C-18. Senza sapere il perché Gohan provò subito una strana sensazione e si sbrigò a voltare la testa per non dover più vedere quegli occhi così freddi e allo stesso tempo così caldi...
-Com'è possibile che io provi una simile sensazione? Non mi era mai successo prima...non con C-18 perlomeno...-
Nel formulare questi pensieri il sayan aveva tenuto la testa bassa, troppo imbarazzato per potersi guardare in giro...non avrebbe dovuto provare quei sentimenti, non avrebbe proprio dovuto...
Gohan rialzò lentamente il capo e quel che vide lo lasciò senza fiato:C-18 era a pochi centimetri da lui e lo fissava con uno sguardo penetrante.
“C-18...ehm...cosa c'è?” chiese Gohan.
“Ti sei forse dimenticato che sono il tuo avversario?” chiese la ragazza, con tono glaciale.
“No, non me lo sono dimenticato”
“E allora che aspetti a salire sul ring? Il nostro incontro é il prossimo....muoviti”
Detto questo la cyborg si voltò e si avviò a passo rapido ma sicuro verso il ring. Mentre camminava i suoi lunghi capelli biondi ondeggiavano leggermente mentre il caldi raggi del sole li illuminavano rendendoli di un colore simile all'oro.
Gohan rimase immobile per qualche secondo ad osservare la sua avversaria allontanarsi, mentre cercava di respingere il folle sentimento che lo invadeva. Poi, con passo lento, il sayan si avviò verso il ring da dove C-18 lo fissava, con i suoi occhi di ghiaccio.
Quando entrambi i contendenti furono saliti sul ring il giovane annunciatore prese in mano il microfono e disse: “Cari spettatori é finalmente giunto il momento dell'ultimo incontro delle eliminatorie. Chi tra C-18 e Gohan si aggiungerà alla lista dei semifinalisti? Lo scopriremo solo quando questa attesissima sfida sarà finita. Bene ora non ho altro da dire...gli sfidanti sono liberi di iniziare a combattere quando meglio credono...”
Quando ebbe finito di parlare il giovane ragazzo posò il microfono, alzò gli occhi al cielo e mormorò: “Spero che questo incontro sia di tuo gradimento, maestro Black...”
Poi scese dal ring, per lasciare lo spazio necessario ai due avversari.
“Allora sei pronto, Gohan?” chiese C-18 mentre si metteva in posizione di battaglia.
“Sì”
“Non dire cavolate....come speri di battermi senza prima esserti trasformato?”
“Bé avrei voluto tenere la trasformazione per dopo..” mormorò il sayan
“E invece ti trasformerai adesso. Voglio iniziare subito a fare sul serio...e non sarai certo tu ad impedirmelo....” disse C-18 con un tono di voce veramente minaccioso.
“E va bene..” mormorò Gohan.
Il sayan aumentò notevolmente l'aura e la sua potenza iniziò lentamente ad aumentare...
-Non é necessario che io mi trasformi nella mia versione Suprema....per battere C-18 mi sarà sufficiente diventare un super sayan....-
“Scordatelo” disse all'improvviso C-18.
“Eh?”
“So benissimo che non vuoi affrontarmi alla massima potenza per paura di potermi fare del male....lo leggo nei tuoi occhi. Ma sappi una cosa: se oggi non mi affronterai alla tua massima potenza io ti odierò per tutta la vita”
“Perché?” chiese il sayan, incapace di capire.
“Perché sono stanca di essere sottovalutata solo perché sono una donna!” esclamò la cyborg, furibonda “Voi uomini avete sempre mille riguardi quando combattete con me e non volete mai affrontare al massimo della vostra potenza...Non lo capisci che questo offende il mio orgoglio?!”
Per un po' Gohan non disse nulla. La sensazione che provava già da prima si stava intensificando sempre di più...presto non avrebbe più potuto ignorarla....
“E va bene, C-18” disse il sayan dopo alcuni secondi “Se proprio ci tieni ti affronterò al massimo della mia potenza”
“Non chiedo di meglio” disse la cyborg mentre un ghigno si dipingeva sul suo volto....

L'aura di Gohan aumentava sempre di più e con essa cresceva la potenza del sayan che nel giro di pochi secondi raggiunse il suo limite massimo. Con sguardo fiero il guerriero supremo scrutò C-18 con aria provocatoria.
“Volevi affrontarmi al massimo della potenza, giusto? Bé eccoti accontentata!”
Il forte sentimento che il sayan provava fino a pochi secondi prima era scomparso. Ora nel cuore di Gohan c'era solo un ardente desiderio di combattere e di vincere.
“Bene , vediamo come te la cavi...” mormorò C-18 mentre accumulava energia sui palmi delle mani, dove ben presto si formarono due sfere energetiche rosa di medie dimensioni. Con uno scatto fulmineo la cyborg si avvicinò al sayan e quando fu a pochi centimetri di distanza unì le due sfere di energie per crearne una sola, di notevoli dimensioni, che subito spinse contro l'avversario, colpendolo in pieno.
La violenza dell'attacco distrusse parte del ring, creando un gigantesco polverone.
“Guerriero supremo o no, non puoi certo subire un attacco come questo senza restare illeso!” esclamò C-18, in tono di trionfo.
“Ne sei sicura?” disse Gohan mentre usciva dalla nube di polvere...completamente illeso.
“Non é possibile! Non puoi essere uscito indenne da un attacco di tale potenza!”
“Evidentemente hai sottovalutato la mia potenza... o forse hai sopravalutato la tua” osservò con grande saggezza il guerriero supremo.
“TACI!” tuonò la cyborg con rabbia, mentre con uno scatto fulmineo si portava vicinissima Gohan pronta a massacrarlo a suon di calci e pugni.
Il sayan non si scompose quando i colpi di C-18 si abbatterono su di lui ne tentò di pararli. Semplicemente rimase immobile e impassibile, cosa che la cyborg trovò irritante e umiliante.
“Perché?! Perché non provi dolore?!” urlò l'androide mentre i suoi violentissimi colpi percuotevano l'addome dell'avversario.
“Avresti dovuto accontentarti di affrontarmi in versione super sayan...forse in quel caso qualche possibilità di vittoria l'avresti avuta. Ma tu hai voluto a tutti i costi affrontarmi alla massima potenza e io ho rispettato la tua richiesta pur sapendo che avresti sofferto quando ti saresti accorta del divario che si é creato tra la mia e la tua potenza. Non l'ho fatto per cattiveria, bensì per soddisfare la tua richiesta di essere trattata come un qualsiasi altro avversario. La sofferenza che ora stai provando te la sei creata con le tue mani”
A quelle parole la cyborg si fermò, apparentemente scioccata. Abbassò il capo verso terra e per parecchi, interminabili, secondi non lo rialzò. Poi lentamente voltò il capo in direzione di Gohan, lo fissò negli occhi e sorrise.
“Sono stata una sciocca ad arrabbiarmi con te. Tu sei stato così gentile da accettare la mia richiesta..e io per tutta risposta mi sono infuriata scoprendo che la tua potenza é nettamente superiore alla mia. No..sto dicendo una sciocchezza..io ho sempre saputo che la tua potenza é decisamente superiore alla mia...solo che non ho mai voluto accettarlo e oggi ne ho pagato le conseguenze. Dopotutto l'invidia non é mai una buona cosa e io é da anni che sono invidiosa dei tuoi poteri...”
“Se sei davvero invidiosa dei miei poteri l'unica cosa che puoi fare é allenarti costantemente nella speranza di diventare più forte di me. Un invidia fine a se stessa é inutile....ma se l'invidia può aiutarti a diventare una combattente migliore direi che é la benvenuta”
Mentre Gohan pronunciava le ultime parole un sorriso gli increspò il volto.
Anche C-18 sorrise.
“Per questa volta te la do vinta...ma la prossima volta che ci incontreremo andrà diversamente”
Detto questo la cyborg scese dal ring, con eleganza, regalando la vittoria al sayan. Continuando a sorridere Gohan ritornò alla forma normale e in quel momento il forte sentimento che la trasformazione nel guerriero supremo aveva nascosto ritornò in lui..con prepotenza.
Nonostante fosse assurdo Gohan pensò che non era la prima volta che provava quei sentimenti nei confronti della cyborg....ma per quanto si sforzasse non riusciva a ricordarsi quando lo aveva provato per la prima volta...

[Dark Genius]

Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iiiiiii! Metalotaku è tornato! Gran bel capitolo... Non me l'aspettavo sto sentimento di Gohan... EDIT: Il mio centesimo post!!!!!!!!

[Uomo Tigre]

Bravo come sempre!
I dialoghi di questo capitolo poi sono stati ottimi
Dico solo questo :non rovinare Gohan con qualche strano sentimento XD

[Rowelence]

Vi ringrazio entrambi, siete davvero gentili!
@Dark Genius: ho dato un'occhiata alla tua ff e devo ammettere che sei piuttosto bravo!
@Uomo Tigre: Rovinare Gohan? Non é mia intenzione farlo...eppure potrebbe accadere....nel resto in questa ff i personaggi si ritroveranno molto spesso in situazioni complesse e porveranno sentimenti mai provati prima

[Uomo Tigre]

@Uomo Tigre: Rovinare Gohan? Non é mia intenzione farlo...eppure potrebbe accadere....nel resto in questa ff i personaggi si ritroveranno molto spesso in situazioni complesse e porveranno sentimenti mai provati prima

Adesso sei riuscito a spaventarmi

[Dark Genius]

Adesso sei riuscito a spaventarmi

anche a me XD

Spoiler:

@Dark Genius: ho dato un'occhiata alla tua ff e devo ammettere che sei piuttosto bravo!

Non è che potresti lasciare qualche commentino?

[GoTeo]

Bello il capitolo completo ......... anche se nn mi sarei aspettato un divario talmente grande tra la potenza di Gohan e quella di C-18 (lei e pur sempre una cyborg )
si ,lei nn avrebbe avuto possibilità contro bu ,dialoghi sempre meravigliosi

GRANDE METAL!!!!

[Rowelence]

Bello il capitolo completo ......... anche se nn mi sarei aspettato un divario talmente grande tra la potenza di Gohan e quella di C-18 (lei e pur sempre una cyborg )
si ,lei nn avrebbe avuto possibilità contro bu ,dialoghi sempre meravigliosi

GRANDE METAL!!!!

C-18 sarà anche una cyborg...ma contro il guerriero Supremo non può nulla visto che giò il super sayan due era nettamente più forte di lei

[Il Nicco]

ecco anche Il Nicco comparire a commentare il tuo lavoro, carissimo otaku...
bel capitolo, anche se mi dispiace il divario di forze tra Gohan e 18, gli androidi mi piacciono tanto...
comunque un buon lavoro, vai così

[Dyana]

Povera 18... nn se la meritava quest'umiliazione... vero però che se l'è andata a cercare... bellissimo capitolo, Metal!! Scrivi presto, mi raccomando

[Rowelence]

Episodio 54: Raven Black


Con movimenti agili e scattanti due giovani uomini dal fisico nerboruto correvano lungo la caotica città di Satan City in cui il vocio dei passanti si mischiava al fastidioso rombo dei motori degli automezzi.
“Ho sempre odiato questa città” si lamentò il biondo Manfred Hoeneim, mentre con un agile balzo evitava un tir di notevoli dimensioni.
“Anch'io: la trovo troppo inquinata e confusionaria...anche se devo ammettere che ci sono dei lati positivi” osservò Michael Fad mentre faceva l'occhiolino a un gruppo di giovani ragazze che li osservavano con occhi curiosi e un po' impauriti.
“Michael! Ti sembra questo il momento di pensare alle ragazze?!”
“Certo che no, ma tanto anche se ci penso non cambia nulla, no?”
“Mi arrendo...”
I due Anziani saltarono per evitare di venire investiti da un paio di camion e una volta atterrati ripresero la loro folle corsa, diretti verso la zona in cui si trovavano i quartieri poveri della città. Man mano che si avvicinavano alla loro meta il numero di automezzi e di passanti che incontravano diminuiva con costanza, fino a quando non si ritrovarono completamente soli. A dirla tutta di persone vicino a loro ce n'erano ma non si trovavano all'esterno, bensì si nascondevano da loro stando rintanati nelle loro umili abitazioni a cui spesso mancavano addirittura dei pezzi di soffitto.
Le vecchie strade erano piene di polvere e di crepe che ovviamente nessuno dei residenti della zona poteva permettersi di far riparare, visto che nella maggior parte dei casi non avevano nemmeno i soldi per comprare da mangiare.
I due Anziani camminavano a passo lento e prudente lungo le strade di quel quartiere fantasma in cui le persone esistevano e al tempo stesso non esistevano talmente erano ritenute insignificanti e prive di importanza. Gli occhi dei due giovani osservavano con pietà quel deprimente spettacolo che al tempo stesso faceva venire voglia loro di urlare al mondo quanto tutto questo fosse ingiusto e d'altro canto li ammutoliva, rendendoli incapaci di trovare le parole adatte a descrivere la loro indignazione.
Dopo alcuni secondi di cammino si aprì dinnanzi agli occhi dei due combattenti uno scenario orribile: un cadavere giaceva lungo la strada e su di esso parecchi vermi di notevoli dimensioni strisciavano infilandosi nei buchi che i topi avevano aperto strappando pezzi su pezzi di carne putrida. Nonostante Michael Fad fosse una persona dal carattere molto forte e imperturbabile di fronte a uno spettacolo così angosciante non poté fare a meno di vomitare , disgustato e al tempo stesso disperato. Manfred Hoeneim riuscì con un grande sforzo di volontà a non vomitare, ma non potendo resistere alla vista del corpo in putrefazione chiuse con forza gli occhi.
“N-non pensavo di essere ancora capace di provare disgusto...” mormorò l'Anziano dai capelli blu mentre con un fazzoletto si puliva la bocca.
“Nemmeno io...ormai pensavo di essermi abituato a qualunque cosa...ma a quanto pare siamo ancora più umani di quanto possiamo credere” replicò Manfred, senza aprire gli occhi.
“Fortunatamente siamo quasi arrivati alla dimora di Raven Black...con un po' di fortuna riusciremo ad evitare di imbatterci in altre situazioni simili” osservò Michael Fad, per poi chiudere gli occhi e correre alla cieca oltre il cadavere. Il biondo Michael lo seguì dopo pochi istanti, giusto il tempo necessario alle sue orecchie per percepire il rumore dei passi dell'amico.
Una volta riaperti gli occhi i due videro una casa a forma di cupola di notevoli dimensioni che si stagliava d'innanzi a loro. Numerose crepe solcavano i muri dell'abitazione e il colore bianco con cui erano stati dipinti era un po' annerito, ma a parte questi dettagli la casa era in ottime condizioni. Appena sopra la porta di ingresso era appesa una bandiera dallo sfondo rosso sangue su cui era ricamato un corvo di colore nero: al di la di ogni ragionevole dubbio si trattava della dimora di Raven Black.
Con passi incerti i due Anziani varcarono la porta che ormai era quasi staccata del tutto dai cardini e si ritrovarono immersi nella penombra.
“Chiediamo permesso, signor Black” annunciò Fad, con voce forte e chiara.
“Negato” ringhiò una voce roca, proveniente da qualche punto della casa.
“Scusi?”
“Il permesso di entrare qui vi é negato. Andatevene”
Completamente spiazzati i due giovani si scambiarono un'occhiata piena del più totale stupore.
“Ci dev'essere un equivoco” disse Manfred Hoeneim tentando di ragionare col vecchio Black “Forse lei non si ricorda di noi. Vede, noi siamo...”
“So benissimo chi siete” lo interruppe seccamente Raven.
“E allora perché si ostina a non voler parlare con noi?”
“Perché non ho nulla da dirvi”
Nella casa piombò per alcuni secondi il silenzio più totale, silenzio che venne interrotto dalle parole di Michael Fad. “In ogni caso é nostro preciso dovere avvertirla di quanto é accaduto a suo fratello, che lei voglia ascoltarci o meno”
“Cosa diavolo é successo a mio fratello?” chiese la voce del vecchio, improvvisamente agitata.
“E' morto” disse l'Anziano dai capelli blu senza cercare di attenuare la drammatica notizia.
“Capisco” disse semplicemente Raven Black, senza far trasparire alcuna emozione.
“E ditemi....com'è morto?”
“Non ne siamo ancora certi ma le cose dovrebbero essere andate più o meno in questo modo: il maestro Black e Jean Hyke stavano conversando nella stanza che Phoenix occupava nei camerini del Torneo Satan. All'improvviso hanno fatto irruzione nella stanza due individui altamente pericolosi che hanno subito attaccato il maestro Black. Jean pur di difenderlo ha fatto un uso eccessivo della tecnica proibita che tuttavia é stato completamente inutile in quanto la suddetta tecnica ha colpito accidentalmente il maestro, causandone la morte. Ecco, quella che ha appena sentito é la nostra versione dei fatti. Ovviamente potremmo anche sbagliarci in pieno, ma comunque siamo abbastanza certi delle nostre affermazioni”
Dopo alcuni interminabili istanti Raven Black borbottò: “La tecnica proibita, eh? E' ironico come ancora una volta essa porti delle cicatrici terribili nella mia vita....E ditemi...cos'è successo a Jean Hyke? E' morto anche lui?”
“Non ne siamo certi...ma sembrerebbe proprio che l'uso eccessivo della tecnica proibita abbia mutato il suo DNA, trasformandolo in un drago..anche se sinceramente non sappiamo se questo sia possibile o meno”
Le parole di Michael Fad portarono il vecchio Raven ad avvicinarsi con passi lenti e stanchi ai due Anziani che così poterono finalmente vederlo. Raven Black era un uomo di circa sessant'anni il cui fisico atletico e allenato era solcato da numerosissime cicatrici. Anche il volto del vecchio era orribilmente butterato e in particolare una brutta cicatrice attraversava da parte a parte il suo occhio sinistro. I capelli del guerriero erano lunghi, bianchi e ricci anche se in alcuni punti tendevano al grigio a causa della sporcizia che si era depositata su di essi.
Con l'occhio buono Raven fissò i due giovani che poterono notare una particolarissima iride arancione.
“Purtroppo la trasformazione in drago in seguito a un eccessivo uso della tecnica proibita é un fatto possibile, inevitabile e irreversibile. Temo proprio che il vostro amico sarà destinato a restare un orrido mostro per tutto il resto della sua vita”
“Non c'è nulla che possiamo fare per aiutarlo?” chiese Manfred Hoeneim, speranzoso.
“No. Non c'è modo in cui Jean Hyke possa ritornare un essere umano” disse il vecchio Black, con serietà.
“Bé...comunque sia non posso certo lasciare che un nostro compagno sia costretto a lavorare per l'uomo che ha ucciso il nostro maestro! Andrò a cercarlo e quando lo avrò trovato lo riporterò indietro. Che sia drago o che sia umano lo voglio schierato dalla nostra parte e non certo da quella del nemico”
Michael Fad sorrise e disse: “E' esattamente ciò che anch'io ho intenzione di fare”
“Scordatevelo! E' troppo pericoloso! Anche se riusciste a ritrovare Jean lui appena vi vedrebbe vi attaccherebbe e ora che è diventato un drago é dannatamente pericoloso: non uscireste vivi da uno scontro con lui”
“Sappiamo di correre dei rischi, ma non siamo certo così ignobili da lasciare un nostro amico nelle mani del nemico” disse Michael, con voce determinata.
“Fate pure come diavolo credete” borbottò Raven Black “Non nient'altro da dirvi...adesso andatevene e lasciatemi solo”
“Come vuole” disse Manfred, non troppo dispiaciuto di dover lasciare quel posto.
I due Anziani uscirono dall'abitazione del fratello del maestro Black e dopo aver camminato per alcuni minuti senza dire una sola parola all'improvviso si fermarono e Michael Fad disse: “Bene. Ora che siamo certi al cento per cento che il drago che é stato visto volare via dall'arena é proprio Jean, non ci resta altro da fare che partire alla sua ricerca”
“Non sarà facile, ma sono certo che se uniremo le forze riusciremo a trovarlo e con un po' di fortuna troveremo anche il modo per riportarlo alla sua forma umana” affermò l'Anziano dai lunghi capelli biondi.
“E alla fine....torneremo ad essere un trio!” esclamarono i due Anziani, in contemporanea, mentre l'entusiasmo sprizzava da ogni singolo poro del loro corpo.

Rimasto solo Raven Black si sedette su una piccola poltrona mezza lacerata, col braccio destro afferrò una bottiglia di whisky e dopo averla aperta si tracannò tutto l'alcolico contenuto. Alcune gocce della bevanda colarono dalle sue labbra andando a mischiarsi alle calde lacrime che copiosamente uscivano dal suo unico occhi sano.
“Oh fratello....se solo non fossi stato così stupido da insegnare a Jean la dannata tecnica proibita queste orribili cicatrici non deturperebbero il mio corpo un tempo così meraviglioso...e tu...tu non saresti ancora morto...”