Bene, bene bene.
Una One-shot su C18 e Crilin. E' OOC e AU. Niente inerente a DB.
L'ho scritta, così, di botto. Mi è venuta l'idea mentre lavavo i piatti. XD
Guardo, guardo il cielo. Poi poso lo sguardo sull'orologio: sono ore che fisso il cielo.
Non riesco a staccare gli occhi da quell'immensità scura punteggiata da tante stelline. La luna è piena, grande, luminosa. E' una delle poche notti senza nuvole, una delle notti in cui non servono i lampioni per vedere. Sono potenti, i raggi argentei che mi accarezzano il viso. Un'atmosfera magica, uno spettacolo unico.
Soffia un leggero venticello profumato che fa danzare le chiome degli alberi e mi scompiglia i capelli. Improvvisamente diventa violento, si fionda nella stanza e fa scuotere violentemente un vaso appoggiato sul comodino. Dentro c'è un fiore molto prezioso; per fortuna non si è sfracellato al suolo come temevo.
Scendo dalla finestra, mi infilo le ciabatte e vado a raccogliere il mio gioiello. Riprendo la mia posizione, in mano il fiore; lo annuso, passo le dita sui suoi delicati petali. Non è un fiore bellissimo, non è una rosa d'amore: è un piccolo ed esile fiore che non vanta colori particolari. Ma ha un buon profumo, e una storia.
La storia che lo rende così prezioso.
Me lo ha donato lui, quel piccoletto della classe accanto. Eravamo fuori, nel cortile, quando ha colto per me questo fiore. E' un tipo timido, lui, riservato. Non parla, non ride, non gioca. E nemmeno palpa il sedere alle ragazze, non sbircia sotto le gonne e non ulula di piacere quando vede nudità.
Semplicemente, è fatto così. Di solito non indossa abiti firmati, non ha pettinature particolari, non segue la moda. Intendiamoci: non è un figo, e nessuna ragazza lo vuole. Un tipo che non spiccica parola, non partecipa alle cazzate che si dicono non lo vuole nessuna, nemmeno le cozze.
Io però non sono una cozza, sia chiaro, ma quello è un altro discorso.
Dicevo che da un po' questo tizio mi guarda ovunque io sia: fuori dalla classe, dentro alla mia quando lui passa per andare in bagno, all'intervallo, all'uscita della scuola e alle attività pomeridiane.
Aveva scelto quel maledettissimo giorno per dichiararsi. Aprendo le mani chiuse a coppa che nascondevano il dono, era avvampato e aveva iniziato a borbottare frasi sconnesse. Quando la gente fa così mi innervosisco. Così gli strappai il fiore di mano, crudelmente, e lo mandai a qual paese. Mi chiedo se Quel Paese non sia pieno, visto che tutti ci mandano tutti quando non si sopportano.
Ci rimase malissimo. Penso che stesse per piangere, davvero! Ma se ne andò mogio mogio senza dire niente.
Mi odio per quello che ho fatto. Comincia a piacermi, giuro, giorno dopo giorno. E più giorni passano, più lui mi ignora e io più ci soffro. Ormai non trascorro notte senza rivolgere a lui i miei ultimi pensieri.
Torno a guardare il mio cielo, la mia luna. Ultimamente ho notato una stella grande proprio ad est. Dapprima l'avevo scambiata per un aereo, ma adesso ho la conferma della sua vera identità.
Deve essere una di quelle stelle che ti tengono compagnia, ti ascoltano e ti fanno riflettere. Già mi sento bene. Da molte sere ripenso all'accaduto, scrutando incerta nella la buia notte. Adesso sono riuscita a trovare me stessa, ne sono sicura.
Bacio il fiore, lo stringo al petto. Oops, l'ho stretto troppo forte, e si è sbriciolato sulla mia maglietta. Sorrido, mentre il cuore mi batte a mille. Otterrò un altro fiore, uno più bello, lo so.
Mi sento un po' strana. Leggera. Felice.
Che sia...Che sia AMORE?
Una One-shot su C18 e Crilin. E' OOC e AU. Niente inerente a DB.
L'ho scritta, così, di botto. Mi è venuta l'idea mentre lavavo i piatti. XD
Che sia Amore?
Guardo, guardo il cielo. Poi poso lo sguardo sull'orologio: sono ore che fisso il cielo.
Non riesco a staccare gli occhi da quell'immensità scura punteggiata da tante stelline. La luna è piena, grande, luminosa. E' una delle poche notti senza nuvole, una delle notti in cui non servono i lampioni per vedere. Sono potenti, i raggi argentei che mi accarezzano il viso. Un'atmosfera magica, uno spettacolo unico.
Soffia un leggero venticello profumato che fa danzare le chiome degli alberi e mi scompiglia i capelli. Improvvisamente diventa violento, si fionda nella stanza e fa scuotere violentemente un vaso appoggiato sul comodino. Dentro c'è un fiore molto prezioso; per fortuna non si è sfracellato al suolo come temevo.
Scendo dalla finestra, mi infilo le ciabatte e vado a raccogliere il mio gioiello. Riprendo la mia posizione, in mano il fiore; lo annuso, passo le dita sui suoi delicati petali. Non è un fiore bellissimo, non è una rosa d'amore: è un piccolo ed esile fiore che non vanta colori particolari. Ma ha un buon profumo, e una storia.
La storia che lo rende così prezioso.
Me lo ha donato lui, quel piccoletto della classe accanto. Eravamo fuori, nel cortile, quando ha colto per me questo fiore. E' un tipo timido, lui, riservato. Non parla, non ride, non gioca. E nemmeno palpa il sedere alle ragazze, non sbircia sotto le gonne e non ulula di piacere quando vede nudità.
Semplicemente, è fatto così. Di solito non indossa abiti firmati, non ha pettinature particolari, non segue la moda. Intendiamoci: non è un figo, e nessuna ragazza lo vuole. Un tipo che non spiccica parola, non partecipa alle cazzate che si dicono non lo vuole nessuna, nemmeno le cozze.
Io però non sono una cozza, sia chiaro, ma quello è un altro discorso.
Dicevo che da un po' questo tizio mi guarda ovunque io sia: fuori dalla classe, dentro alla mia quando lui passa per andare in bagno, all'intervallo, all'uscita della scuola e alle attività pomeridiane.
Aveva scelto quel maledettissimo giorno per dichiararsi. Aprendo le mani chiuse a coppa che nascondevano il dono, era avvampato e aveva iniziato a borbottare frasi sconnesse. Quando la gente fa così mi innervosisco. Così gli strappai il fiore di mano, crudelmente, e lo mandai a qual paese. Mi chiedo se Quel Paese non sia pieno, visto che tutti ci mandano tutti quando non si sopportano.
Ci rimase malissimo. Penso che stesse per piangere, davvero! Ma se ne andò mogio mogio senza dire niente.
Mi odio per quello che ho fatto. Comincia a piacermi, giuro, giorno dopo giorno. E più giorni passano, più lui mi ignora e io più ci soffro. Ormai non trascorro notte senza rivolgere a lui i miei ultimi pensieri.
Torno a guardare il mio cielo, la mia luna. Ultimamente ho notato una stella grande proprio ad est. Dapprima l'avevo scambiata per un aereo, ma adesso ho la conferma della sua vera identità.
Deve essere una di quelle stelle che ti tengono compagnia, ti ascoltano e ti fanno riflettere. Già mi sento bene. Da molte sere ripenso all'accaduto, scrutando incerta nella la buia notte. Adesso sono riuscita a trovare me stessa, ne sono sicura.
Bacio il fiore, lo stringo al petto. Oops, l'ho stretto troppo forte, e si è sbriciolato sulla mia maglietta. Sorrido, mentre il cuore mi batte a mille. Otterrò un altro fiore, uno più bello, lo so.
Mi sento un po' strana. Leggera. Felice.
Che sia...Che sia AMORE?
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