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anche le mie one-shots

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  • anche le mie one-shots

    Ehhh... ispirato dalle storei di Videl90 e il torneo ho deciso di pubblicare anch'io qualche storia breve. Questa l'ho trovata sul Pc come spin-off di una mia FF incompleta lasciata a metà (Se mai dovessi continuarla e postarla la ritroverete) Si, sono fissata con le storie sui saiyan...

    Se scrivo altre storielle le pubblicerò qui... SE...(!)
    Banda alla cience, partiamo che é meglio...

    1. Sono il Re!

    „Finalmente é passata… Che fatica fare bel viso al cattivo gioco…”, sospirò il re Vegeto. Era stata una giornata che sembrò interminabile. L’imperatore Freezer aveva avuto la gloriosa idea di fare una visitina a quelli che considerava la sua armata speciale per i lavori sporchi, i saiyan. Ora che l’odiato alieno e i suoi scagnozzi leccapiedi se ne erano finalmente andati il sovrano di questo pianeta si trovava finalmente da solo nella immensa sala principale per i ricevimenti.
    Dove di solito vi era luogo di accesi dibattiti e discussioni tra i vari esponenti delle famiglie nobili del pianeta regnò il silenzio quasi palpabile. Il sole principale di Vegeta stava per tramontare, la sua luce rossastra illuminò la sala con una luce rossa fuoco come se fuori ci fosse un incendio. Lo sguardo del Re passò sopra i vari dipinti appesi alla mura tra le finestre, rappresentanti scene delle leggende saiyan con le gesta di ormai defunti guerrieri della sua specie guerriera. Alla sua destra vi era un dipinto di suo padre, Re Vegan II, raffigurato come uccise il Re degli Tsufuru… come si chiamava? Non se lo ricordava… Ormai anche la Grande Guerra era finita da quasi mezzo secolo, a quel epoca anche lui aveva avuto neanche cinque anni.
    Vegeto sospirò e si sedette sul suo trono in testa al grande tavolo ornato, a destra e sinistra erano ancora posti le 23 sedie per i rappresentanti del senato imperiale, orma vuote, ma perfettamente in ordine. Il trono nel frattempo si era raffreddato, per fortuna, sentirsi sotto il sedere il calore rilasciato del culo di Freezer lo avrebbe fatto vomitare.
    “Come ha osato? Sedersi sul mio trono come niente fosse…!”, pensò Vegeto ringhiando dalla collera. Chiuse gli occhi, nonostante cercò di impedirlo, si ricordò delle scene accadute poco fa in questo luogo.
    Nel ben mezzo della riunione settimanale Freezer e i suoi scagnozzi erano entrati con una naturalezza incedibile, segno della scarsa opinione che avevano di lui e della sua autorità. Lui era seduto come sempre sul trono e fissò l’intruso con aria si sfida, tutti gli presenti lo stavano osservando. Cosa fare? Il suo istinto gli aveva ordinato di attaccarlo, di fargli capire dove si trovava e con chi stava parlando, ma il suo corpo non si mosse. Bastava una frase di quel gelido alieno per cacciarlo.
    “Re Vegeta… Salve.”
    Lo diceva sempre con quel aria di benevolenza fasulla, in realtà questo suo sorriso era una minaccia di morte. Per un secondo il re era tentato di opporsi, di non obbedirgli. Senza nessuna parola fissò Freezer direttamente negli occhi, e lui ricambiò lo sguardo senza nessuna paura. Seguirono solo alcuni secondi di assoluto silenzio, ma in questi secondi Vegeto aveva visto l’inferno.
    Cos’era stato? Un’allucinazione? Ipnosi? Manifestazione della sua paura? Si era sentito bruciare, la sua carne sciogliersi, mentre quel fuoco gli stava rubando ogni senso della realtà. Era cosi sconvolto che prima che se ne era reso conto si era già alzato dal trono per lasciare il posto a Freezer. Le gocce di sudore dovevano brillare sotto le luci della sala come stelle.
    Che vergogna! Perdere la testa in tal modo! Tremare come un foglio davanti a quel essere immondo!
    “Maledetto! Vorrei tanto sapere qual è il colore del tuo sangue!”, gridò ad un tratto. Strinse i suoi pugni finche sotto i suoi guanti bianchi le ossa non cominciarono a scricchiolare.
    La cosa peggiore era ben un’altra. Non l’umiliazione personale, quella arrivava e passava dopo un po’. Ma l’umiliazione davanti ai suoi sudditi, quella si che era grave! Il Re aveva orecchie fini per queste cose, giá da prima erano girati voci poco carine su di lui. Lo chiamavano marionetta, Re fasullo , o cosa ancora peggiori. Erano stati in pochi ad osare dirlo in pubblico, questo schiocchi gli aveva eliminato personalmente. Ma oramai il loro numero era aumentato troppo, non poteva certo uccidere metà della sua corte!
    Rivolse lo sguardo nuovamente verso suo padre, che sembrò fissarlo con occhi duri per rimproverarlo. Non ce nera bisogno, era lui stesso che si stava rimproverando per questi suoi pensieri. Lo sapeva benissimo, accuse senza fonda non lo avrebbero fatto arrovellare in tal modo, ma le accuse stavolta erano fondate. Lo sapeva. Ormai lui era solo il Re degli Saiyan, ma non il sovrano del suo pianeta. Un burattino nella mano di Freezer. Ostentava la sua autorità a tutto il mondo con mano feroce, ma dentro di se si sentiva vuoto. Persino suo figlio ne dovette subire a volte…
    “Cosa avresti fatti tu al posto mio?”, chiese al ritratto.
    Ovviamente non vi fu nessuna risposta. Assente Vegeto si strofinò la barba corvina, normalmente questo gesto era sufficiente per accendere i suoi neuroni, ma stavolta neanche questo gli fece venire un’idea.
    Era stato un errore madornale a collaborare con Freezer… o meglio, accettare questo compromesso. Si ricordò della giornata fatidica come se fosse stata ieri. Freezer era piombato su Vegeta senza preavviso, stava cercando mercenari per la sua armata. In un primo momento Vegeto non avrebbe mai accettato di collaborare, ma Freezer era furbo. Lo aveva preso con se mostrando la grandezza del suo imperio, gli aveva promesso una bella parte. Già da lì avrebbe dovuto capire le sue vere intenzioni,. Freezer che condivide qualcosa? Non scherziamo.
    Era troppo giovane… neanche 16 anni e giá Re. Suo padre non aveva voluto lasciare il trono nonostante la sua età di 50 anni, età miracolosa per un Saiyan. Vegeto aveva accelerato il processo, la principe a Re in meno di tre anni.
    Dopo alcuni anni la cultura Saiyan stava cambiando, da semplici guerrieri che combattevano tra di loro o solo per divertimento divennero mercenari organizzati con una gerarchia fissa e inflessibile. Si combatteva per denaro, il pianeta che governava si stava evolvendo. Con il crescere delle città anche le forze combattive dei suoi uomini aumentava continuamente, ciò che ai tempi di Vegan II° era stata una forza straordinaria, ora era la norma.
    Le cosa non potevano andare meglio.
    Un giorno Freezer mostrò la sua vera faccia, anche se solo a lui. Lo aveva invitato sulla sua astronave per discutere di una razza guerriera rivale dei saiyan, i Khelan. Anche loro anni fa avevano accettato di lavorare per lui come lo avevano fatto i Saiyan, ma ora stavano diventando troppo potenti. Ovviamente Freezer trovò un’altra scusa, quando distrusse davanti ai suoi occhi il loro pianeta natele. E poi quello strano sorriso sinistro.
    “Quelli erano stati tanto stolti da sfidarmi. Spero che tu non sia tanto stupido, mio Re!”
    Quello era stato una minaccia bella e buona, da quel giorno erano passati ormai nove anni. Da quel momento ebbe inizio il processo di alienazione che persisteva fino ad oggi. Vegeto si sentiva soffocare, voleva liberarsi da quella stretta, ma non sapeva come. Il suo istinto gli ordinava di ucciderlo, ma la sua ragione lo fermò. Era troppo forte, troppo potente.
    E lo sapeva. Oh, si, e se ne godeva ogni volta! Si divertiva scuramente da morire vederlo impotente di agire davanti a tutto il senato. Nessuno era al corrente che a Freezer bastava un gesto per ucciderli tutti, lo sapeva solo lui.
    “Basta!!! Al diavolo con lui!!!”, esplose la sua rabbia, alzandosi di scatto. ”Qualunque cosa dicono, rimango io il Re di questo pianeta! Vedrai!”
    La sua voce risuonò dalle pareti della sala, dandogli un volume impressionante, poi il Re si voltò facendo svolatizzare il suo mantello reale per lasciare la sala deserta.

    Spero in tanti bei commenti...!
    Last edited by BK-81; 03 August 2007, 17:30.
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  • #2
    bella complimenti
    La mia FF A Saiyan's Story
    Aiuta Vegeth City a crescere e diventare una metropoli!!!
    Membro dei VBM (Very Bastard Members)

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    • #3
      Quasi,quasi aprirò anch'io un topic per le mie one-shot.Ma passiamo al commento.

      Ottimo il quadro mentale che hai dato di Re Vegeta,la sua sensazione di inferiorità è evidente e palpabile,come il suo dilemma nel reagire o accusare.Linguaggio e grammatica di alto livello(tranne in un punto che hai scritto netele invece di natale) ma questo lo sapevamo già. Interessante anche qualche figura avvolta nel mistero come Vegan e il re degli tsufuru.Bella anche la caratterizzazione di Freezer che appare proprio come un essere spietato rispettando al massimo lo stile del tory.
      Personalmente non condivido questa figura quasi buona di re Vegeta,come re che si prende le colpe e protegge il suo popolo ma questi sono pareri personali.

      Ottima one-shot!
      I embrace my desire
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      • #4
        Si, che buono... a furia di nascondere le sue debolezze uccide sudditi che parlano troppo...
        non so se ho rese l'idea ...
        sigpic
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        • #5
          Intendevo in un altro senso forse sono io a non aver reso l'idea. Diciamo che non avrei mai pensato che avesse tutti questi rimorsi e problemi di coscienza.
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          • #6
            ora capisco... si, ma cosa sarebbe un re senza un popolo su cui regnare?
            sigpic
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            • #7
              Molto bella questa one shot, mi ha sempre affascinato l'impero saiyan... Tu lo descrivi molto bene, si intuiscono la sua struttura e la mentalità guerriera dei suoi abitanti solo attraverso i pensieri del Re! Molti spunti e aneddoti in poche pagine rendono bene l'idea della complessità della situazione! Ben fatte anche le riflessioni del Re! ^_^
              sigpic
              "(...) Ogni dolore nasconde una gioia e ogni fine un principio (...)"

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              • #8
                Originariamente Scritto da BK-81 Visualizza Messaggio
                ora capisco... si, ma cosa sarebbe un re senza un popolo su cui regnare?
                Si è vero ma avendo l'esempio di Vegeta che quando ha avuto la notizia che il suo pianeta era scoppiato non ha fatto una piega...diciamo che mi ero fatto un'idea simile anche del padre!
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                • #9
                  uao che bella è veramente fantastico il modo i cui descrivi la personalità del Re Vegeta e isuoi tormenti,un personaggio che mi ha sempre affascinato e che nn è mai stato approfondito,sn peretti i dettagli come la reggia sayan e quadri,sei veramente brava

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                  • #10
                    Caspita!!! 6 molto brava!!! :-) hai descritto benissimo i pensieri e le preoccupazioni del re complimenti!! :-)
                    sigpic

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                    • #11
                      come avevo già detto una volta ne ho fatta anche una storia breve su Bardack e Cauli, in realtà non é una vera oneshot, in quanto composto da più capitoli...


                      2. Una storia come altre...

                      „Tempo di guarigione stimata: nove ore.“
                      La voce monotona del medico di base del infermeria principale di Kharalia Veges, la capitale di Vegeta, informò gli altri quattro guerrieri Saiyan delle condizioni del loro capitano. Il gruppo era appena tornato da una missione di grado A, come sempre il capitano non si era risparmiato combattendo nonostante ferite tutt’altro che superficiali.
                      “Ci è andato anche bene. Dica a Bardack che lo aspettiamo nel solito punto.”, fece Toma con un sospiro. Quasi ogni volta dopo le missioni aveva dovuto trascinare Bardack in infermeria, cosi come stavolta. Ma non imparava mai? Beh, in combattimento era sempre serio e concentrato, e anche cocciuto come un mulo. Non si arrendeva mai. Toma dubitava che non conoscesse neanche quella parola. E ogni volta finiva male.
                      “È vero. Considerano la ferocia di quelle creature abbiamo anche avuto fortuna… ma lui è sempre il solito.”, sospirò anche Celipa vicino a lui. Lei era l’unica ragazza del gruppo, seppur di statura piccola era una guerriera a tutti gli effetti. Non per niente era la sorella di Bardack.
                      “Dai, andiamo. Ho fame!”, gli incitò il terzo guerriero, Punkin, con aria impaziente. Toma e Celipa rivolsero un’ultima volta lo sguardo verso la vasca di rianimazione, in cui era immerso il loro capitano, poi il gruppetto lasciò l’infermeria. I medici avevano già curato le loro ferite, perciò ora erano liberi.

                      Dopo neanche sei ore gli strumenti medici indicavano giá la prematura fine del processo di guarigione. Il medico controllò più volte i parametri vitali, nonostante i dubbi doveva dare ragione ai computer: il saiyan era già guarito, più di due ore prima del previsto!
                      Terminò il processo di cura, il liquido verdastro uscì dalla capsula, sul corpo muscoloso del guerriero Saiyan i lividi e le ferite erano scomparse.
                      “Come Si sente, Bardack?”
                      Dopo esseri tolto impaziente la maschera d’ossigeno, il Saiyan aprì gli occhi neri come la notte e si alzò in piedi. Dai suoi capelli secondavano alcune gocce verdi rendendoli ancora più selvaggi. Aprì e chiuse i pugni per prova, e sorrise.
                      “Bene… come nuovo. Buon lavoro.”
                      Bardack era uno dei pochi guerrieri che apprezzavano il lavoro dei medici per i Saiyan, di solito quella del medico era un lavoro per i cosiddetti “falliti”, che non erano nemmeno stati mandati su altri pianeti. Valeva per saiyan e non.
                      Dopo essersi asciugato Bardack si vestì con i suoi soliti vestiti, sopra di essi la sua armatura nera-verde e uno Scouter dallo stesso colore.
                      “Dove sono gli altri?”, chiese il medico.
                      “Non lo so… hanno detto “il solito posto”…”, rispose questo.
                      “Ho capito.”

                      Essendo pomeriggio tardi le strade del quartiere Shikuko cominciarono ad affollarsi. La capitale era la più grande di Vegeta con ben 100.000 abitanti Saiyan, quasi un decimo della popolazione totale. Giá quel numero era quasi troppo, cosi tanti saiyan in uno stesso punto erano pericolosi.
                      Bardack girellò tra queste strade passano davanti ad alcune trattorie, finche raggiunse la sua meta. Da dentro si sentì un boato tremendo, seguito da grida agitate, in rapido aumento. Raggiungeva il culmine, quando un uomo venne scaraventato attraverso una finestra sulla strada. Il guerriero Saiyan a terra si rialzò a fatica e barcollando e bestemmiando rientrò, dopo un minuto un altro fece lo stesso volo, atterrando davanti a un Bardack poco meravigliato. Spaventato si alzò piedi, quando lo riconobbe:
                      “Ba… Bardack?! Shei già tornato?”
                      Bardack fece una smorfia di disgusto: “Sei tu… Sholath… Dio, persino un Sh’tar sa quando ha bevuto troppo… che puzza…!”
                      “She fosscie acqua anch’io lo saprei… Hic… Ehi, Toma e gli altri ti ashpettano dentro…”
                      “Vengo…”
                      Bardack seguì Sholat a debita distanza, le mano affondate nelle tasche. Appena messo piedi dovette scansare una bottiglia che qualcuno aveva lanciato nella furia di una rissa. Di lá trovò infine i suoi amici, Punkin stava cantando una canzone da quattro soldi che aveva sentito chissá dove, Toma e Toteppo risero di gusto, mentre Celipa li osservava con aria annoiata. Lei per prima si accorse del suo arrivo.
                      “Bardack! Siamo qui!”
                      Con grande calma si aggiunse a loro e si sedette su una sedia ordinando subito qualcosa da bere.
                      “Sei di nuovo in forma? La smetti di spaventarci cosi?!”, rise Toma battendo con la mano sulla spalla del suo amico. Questo fece una smorfia e prese in mano il suo calice contenente vino scuro.
                      “Ma smettila! Io sto bene! Basta! Ho sete!”
                      Detto questo alzò il suo bicchiere e tutti brindavano alla vittoria nella scorsa missione. I cinque parlavano del più e del meno, finche Celipa non si ricordò di una cosa importante.
                      “Ti devo avvertire…”
                      “Di cosa?”
                      “Del ritorno di Cauli. È appena tornata su Vegeta… anzì, dovrebbe essere nei paraggi…”
                      Bardack guardò sua sorella con aria leggermente scombussolata. Cercò di sembrare calmo come sempre prendendo un sorso dal suo bicchiere.
                      “E allora? Non me ne frega niente.”
                      Forse avrebbe funzionato con chiunque, ma non con lei. Celipa si accorse subito del suo cambiamento di umore, non poté nascondere un sorriso.
                      “Beh, non vi siete visti per quasi tre anni… Non vuoi incontrala?”
                      “Ma dimmi da dove vuoi sapere del suo ritorno? L’hai vista per caso?”
                      “Si… poco fa, se t’interessa.”
                      L’espressione di Bardack divenne sempre più confusa, una goccia di sudore comparve sulla sua fronte. Il suo autocontrollo era al limite, in più sentii gli sguardi dei suoi compagni posarsi su di lui. Cercò di sembrare calmo come sempre quando disse:
                      “E allora? Non me ne frega niente di niente! Per me può fare quel che vuole! Non voglio più aver niente a che fare con quell’arpia!”
                      Bardack si appoggiò alla spalliera dalla sua sedia incrociando le braccia dietro la testa, ora si rese conto degli sguardi stranamente divertiti dei suoi amici. Stavano guardando a qualcosa dietro di lui spettando il culmine della scena.
                      E arrivò.
                      “Ah si? Ma è interessante! Sarei un’arpia? E chi fra noi due è quello che non si lascia mai passare un’ occasione per spassarsela?”, risuonò una voce femminile dietro di lui.
                      Bardack alzò la testa per vedere in faccia quella donna insolente e che lo stava guardando con le braccia incrociate e con un gran sorriso di scherno. I suoi capelli lunghi e neri le cadevano sopra le spalle, mentre i suoi occhi, anch’egli corvini, lo stavano fissando con aria divertita. In un momento si silenzio l’uomo la stava solo guardando incredulo, come se avesse davanti a se un fantasma o una roba simile. Purtroppo cosi facendo spostò il suo baricentro cosi tanto indietro che piombò a terra insieme alla sua sedia e con gran fracasso. E logicamente tutti lo derisero.
                      “Cauli…! Ma che… ma che diavolo fai tu qua?! Dio… che giornata sfottuta…!”, gli scappò, mentre cercò di rialzarsi il più presto possibile. La cosa peggiore non era ne la figuraccia, le il vino versato, ma il fatto che la sua faccia arrossita. Bardack si risedette e cercò di nascondere il suo volto, finche si fosse calmato un po’.
                      “Eccoti! Abbiamo appena parlato di te!”, disse Celipa vicino a lui, con un certo terrore lui vide che la stava invitando a tavolo. Per fortuna Cauli sentì l’imbarazzo dell’uomo e rifiutò sorridendo.
                      “Grazie, ma mi aspettano i miei ragazzi… Volevo solo salutarvi! Ma temo che per qualcuno qui quel saluto era già troppo. Vero, Bardack?”
                      “Umpf… Si, vattene che è meglio… Sciò…!”, fece lui abbastanza scortese, poi si accorse di una cosa. “Che? Ma da quando anche tu sei un comandante di gruppo?! Che storia, affidare te un gruppo…!”
                      La donna fece una smorfia indignata, per poi fece nuovamente sorridendo: “Si vede che non ci siamo visti da molto tempo… Credi che solo tu puoi fare carriera? Dovresti conoscermi meglio…”
                      “Appunto! Per questo mi meraviglio! Dio… e noi in tempo eravamo una coppia?!”
                      “Si… sono gli errori della vita… Ormai sono passati cosi tanti anni…. Sei? Mi chiedo che sta accendo Raddish ora…”, disse leggermente melanconica, a sua sorpresa anche Bardack sembrò di condividere questo sentimento, anche se si sforzò di non guardarla in faccia. “Beh, io vado… ho voglia di fare un viaggetto verso le terre di Khamali… voglio riprendermi dalla scorsa missione…”
                      “Ehi, non puoi aspettare? Resta con noi! La notte è appena iniziata!”
                      Cauli salutò Celipa e Bardack, e si voltò per lasciare la locanda. Finalmente Bardack poté alzare lo sguardo, con un sorso svuotò il bicchiere davanti a se, subito ne ordinò un altro. Mentre i suoi compagni maschili ritrovarono ben presto la loro serenità, lui si sentì ancora leggermente melanconico. Alla fine gli parlò Celipa, che lo stava osservando preoccupata tutto il tempo.
                      “Bardack… che hai?”
                      “Cosa dovrei avere?”, volle sapere con aria innocente.
                      “Lei ti piace ancora, vero?”, costatò lei.
                      “Sei matta. Con noi è giá acqua passata! Era solo una storia come altre…”
                      “Una storia abbastanza produttiva.”
                      “Umpf..!”, fece lui colpito. Purtroppo il suo bicchiere era giá nuovamente vuoto, cosi voleva ordinarsene uno nuovo, ma Celipa lo fermò senza esitazioni.
                      “Bardack… Ti conosco fin troppo bene. Se si trattasse davvero di una storia come altre, non ti comporteresti in modo talmente strano! Forza, vai! Chiarite la faccenda, sennò andrà avanti per l’eternità!”
                      Il guerriero Saiyan la fisso insicuro sul da farsi, come se dovesse come se dovesse lottare contro se stesso, ma qualcosa nel suo sguardo gli fece prendere una decisione.
                      “Uffa… Sei una ficcanaso, Celipa…!”, disse grattandosi la nuca, mentre si alzò. Gli altri volevano sapere dove volesse andare a quest’ora, ma lui non rispose. Un breve sguardo verso Celipa, che annuì sorridendo, poi Bardack uscì dal portone.
                      Last edited by BK-81; 03 August 2007, 17:31.
                      sigpic
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                      • #12
                        scritta bene hai descritto bene la madre di Goku e hai chiarito anke perchè radish ha quella capigliatura,ma c'è anke una continuazione?

                        Comment


                        • #13
                          Si... ma devo ancora vedere, faceva parte di una FF lasciata a metà con dettagli che x una one-shot sono superflui... ma vedo di continuare... almeno 2 capitoli dovrebbero starci... spero.
                          sigpic
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                          • #14
                            lì leggerò sicuramente

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                            • #15
                              Bellissime Bk-81!!! Voglio leggere anke la proxima!!!!!
                              I want be free... I WILL BE free!
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                              Cuore di Metallo Capitolo IX, Gohan

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