Salve a tutti ragazzi miei! ecco l'atteso capitolo 13... spero sia di vostro gradimento...
CAPITOLO 13: Non è Così Facile!
“E quindi mi hai scoperto eh? Lurido schifoso bastardo!” la forza di Vegeta cominciò a salire vertiginosamente e Freezer non esitò ad accorgersene… “Sei cresciuto Vegeta… e per di più hai una forza mica male… e pensare che fino a qualche tempo fa avevi un misero livello di 18.000…” disse Freezer prima di una risatina… Vegeta non rispose… si limitò ad accrescere la sua potenza in silenzio. Freezer finalmente si girò: teneva le mani con i polpastrelli uniti davanti alla bocca… finalmente Vegeta parlò: “MALEDETTO! PERCHÈ HAI VOLUTO UCCIDERE MIO PADRE! PERCHÈ!!!” … “suvvia Vegeta… non vorrai farmi una scenata vero? Tuo padre era solo un piccolo ostacolo da togliere di mezzo per arrivare allo scopo finale…” disse Freezer come per deridere Vegeta… “quale scopo?! QUALE?” urlò Vegeta … “la distruzione del pianeta Vegeta e di tutta la sua razza logicamente…” rispose Freezer con una calma del tutto innaturale, come se stesse parlando di una qualsiasi mansione giornaliera… “ti abbiamo servito… ti siamo stati sempre fedeli… abbiamo costruito la tua ricchezza… abbiamo svolto tutti i compiti che ci hai assegnato… e qual è il ringraziamento? IL GENOCIDIO DI TUTTI I SAIYAN? LA RAZZA Più POTENTE DELL’UNIVERSO?” gli urlò Vegeta… “IO SONO LA RAZZA Più POTENTE DELL’UNIVERSO! IIIOOOOO!” gli gridò di risposta Freezer. “ma se sei così tanto potente… perché dovresti sbarazzarti di noi, ‘piccoli ostacoli’ EH!?” disse Vegeta con un sorriso malvagio… “devo dirti la verità, tu non sei un piccolo ostacolo… ma hai voluto ficcanasare negli affaracci miei vero?!? Se tu non avessi scoperto niente ora sarei in procinto di eliminare per sempre dall’universo il nome ‘Saiyan’!! e nessuno avrebbe detto nulla! Nessuno avrebbe avuto IL TEMPO DI DIRE NULLA! E invece tu… hai voluto fare il ribelle… il giovane eroe… ma tu non sei altro che una scimmia! UN PRIMATO DA ADDESTRARE COME SERVO! Come tutti i tuoi amichetti laggiù!” sbraitò Freezer indicando il pianeta fuori dal vetro… “credo che tu non abbia risposto alla domanda… allora credo che risponderò io stesso… TU CI TEMI!” disse Vegeta che aveva ancora quel sorrisino in faccia… “io? AHAHAHAH! E CHE COSA DOVREI TEMERE DI UN BRANCO DI SCIMPANZÈ?” disse Freezer deridendo Vegeta… “temi che in un qualche modo noi potremmo ribellarci… un modo chiamato Super Saiyan…” disse Vegeta… “AAAAAAAAAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!! !! CREDI, CREDI ANCORA A QUELLE STORIELLE PER BAMBINI??” disse Freezer… “e, immagino che tu sia un Super scimm- ehm Saiyan vero?” continuò Freezer cercando di trattenere le risate… “ e allora ti ri-porgo la domanda: perché vorresti eliminarci se non abbiamo modo di ribellarci, anzi, di disobbedirti? In fondo noi siamo solo ‘un branco di scimpanzé’ no?” disse Vegeta “quel giorno… poco dopo che tu uccidesti mio padre, io entrai nella tua navicella e ascoltai un bel discorsetto! È ho sentito persino questo! Hai paura che il Super Saiyan ti distrugga!” riprese Vegeta urlando… “e va bene… lo ammetto! All’inizio pensavo di credere alla fiaba del ‘Super Saiyan’ ma mi è bastato un secondo per pensare in che modo un branco di ibridi senza alcuna capacità speciale avrebbe potuto scaturire un potenziale pari a quello narrato dai vostri stupidi miti… e indovina? Non mi è venuto in mente nulla!!! AHAHAH perché è impossibile!” rispose Freezer che si era immerso in un’altra grassa risata… “io… non te lo permetto…” sussurrò Vegeta a capo basso… “NON TI PERMETTO DI INSULTARE ME E IL MIO POPOLOOOO!!!! AAAAAAAHHHH!” e detto questo Vegeta si lanciò contro Freezer preparando un pugno potente… ma il feroce fendente non arrivò a destinazione… infatti fu bloccato dall’avversario che si era alzato dalla poltrona… “non è così facile Vegeta, non è così facile…” disse Freezer facendosi serio ma mantenendo il solito sorriso insopportabile…
Intanto fuori Cui si dava da fare… non avrebbe mai pensato che fosse così lungo battere 500 persone…
Nello stesso momento, a non meno di 10 Km dal Pianeta Vegeta, a bordo di una navicella monoposto, un uomo molto malridotto tornava a casa… respirava con la mascherina, era ferito molto gravemente, il sangue usciva da quasi tutto il suo corpo, aveva dei capelli neri con una forma molto strana: punte che guardavano dappertutto, una lunga cicatrice a X solcava la sua guancia sinistra, portava una fascia rossa sulla fronte e una vecchia Battle Suit blu scuro e verde distrutta probabilmente dal combattimento precedente… il suo nome era Bardack.
La navicella viaggiava alla massima velocità, in segno di massima urgenza… Bardack ebbe l’impressione di sentire un rumore… molto familiare… molto simile a quello del motore della sua navicella… senza muoversi mormorò: “Toma?” e aprì un occhio per vedere… in effetti dall’oblò vide una navicella monoposto… ma gli veniva incontro… si avvicinava sempre più ma non ci sarebbe stato un impatto tra le due… erano spostate di qualche metro… quando la vista sfocata di Bardack potè accertarsi di quel che vedeva nell’oblò dell’altra navicella, egli si stupì… nella navicella c’era un neonato… era identico a Bardack! Dormiva appollaiato sul sedile con il pollice in bocca… Bardack lo riconobbe subito… anche se non lo aveva mai visto da quando era nato sapeva molto bene che quello era Kakaroth… suo figlio…
L’attimo in cui Bardack si accorse di chi aveva davanti sembrò durare in eterno…
FINE CAPITOLO 13
CAPITOLO 13: Non è Così Facile!
“E quindi mi hai scoperto eh? Lurido schifoso bastardo!” la forza di Vegeta cominciò a salire vertiginosamente e Freezer non esitò ad accorgersene… “Sei cresciuto Vegeta… e per di più hai una forza mica male… e pensare che fino a qualche tempo fa avevi un misero livello di 18.000…” disse Freezer prima di una risatina… Vegeta non rispose… si limitò ad accrescere la sua potenza in silenzio. Freezer finalmente si girò: teneva le mani con i polpastrelli uniti davanti alla bocca… finalmente Vegeta parlò: “MALEDETTO! PERCHÈ HAI VOLUTO UCCIDERE MIO PADRE! PERCHÈ!!!” … “suvvia Vegeta… non vorrai farmi una scenata vero? Tuo padre era solo un piccolo ostacolo da togliere di mezzo per arrivare allo scopo finale…” disse Freezer come per deridere Vegeta… “quale scopo?! QUALE?” urlò Vegeta … “la distruzione del pianeta Vegeta e di tutta la sua razza logicamente…” rispose Freezer con una calma del tutto innaturale, come se stesse parlando di una qualsiasi mansione giornaliera… “ti abbiamo servito… ti siamo stati sempre fedeli… abbiamo costruito la tua ricchezza… abbiamo svolto tutti i compiti che ci hai assegnato… e qual è il ringraziamento? IL GENOCIDIO DI TUTTI I SAIYAN? LA RAZZA Più POTENTE DELL’UNIVERSO?” gli urlò Vegeta… “IO SONO LA RAZZA Più POTENTE DELL’UNIVERSO! IIIOOOOO!” gli gridò di risposta Freezer. “ma se sei così tanto potente… perché dovresti sbarazzarti di noi, ‘piccoli ostacoli’ EH!?” disse Vegeta con un sorriso malvagio… “devo dirti la verità, tu non sei un piccolo ostacolo… ma hai voluto ficcanasare negli affaracci miei vero?!? Se tu non avessi scoperto niente ora sarei in procinto di eliminare per sempre dall’universo il nome ‘Saiyan’!! e nessuno avrebbe detto nulla! Nessuno avrebbe avuto IL TEMPO DI DIRE NULLA! E invece tu… hai voluto fare il ribelle… il giovane eroe… ma tu non sei altro che una scimmia! UN PRIMATO DA ADDESTRARE COME SERVO! Come tutti i tuoi amichetti laggiù!” sbraitò Freezer indicando il pianeta fuori dal vetro… “credo che tu non abbia risposto alla domanda… allora credo che risponderò io stesso… TU CI TEMI!” disse Vegeta che aveva ancora quel sorrisino in faccia… “io? AHAHAHAH! E CHE COSA DOVREI TEMERE DI UN BRANCO DI SCIMPANZÈ?” disse Freezer deridendo Vegeta… “temi che in un qualche modo noi potremmo ribellarci… un modo chiamato Super Saiyan…” disse Vegeta… “AAAAAAAAAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!! !! CREDI, CREDI ANCORA A QUELLE STORIELLE PER BAMBINI??” disse Freezer… “e, immagino che tu sia un Super scimm- ehm Saiyan vero?” continuò Freezer cercando di trattenere le risate… “ e allora ti ri-porgo la domanda: perché vorresti eliminarci se non abbiamo modo di ribellarci, anzi, di disobbedirti? In fondo noi siamo solo ‘un branco di scimpanzé’ no?” disse Vegeta “quel giorno… poco dopo che tu uccidesti mio padre, io entrai nella tua navicella e ascoltai un bel discorsetto! È ho sentito persino questo! Hai paura che il Super Saiyan ti distrugga!” riprese Vegeta urlando… “e va bene… lo ammetto! All’inizio pensavo di credere alla fiaba del ‘Super Saiyan’ ma mi è bastato un secondo per pensare in che modo un branco di ibridi senza alcuna capacità speciale avrebbe potuto scaturire un potenziale pari a quello narrato dai vostri stupidi miti… e indovina? Non mi è venuto in mente nulla!!! AHAHAH perché è impossibile!” rispose Freezer che si era immerso in un’altra grassa risata… “io… non te lo permetto…” sussurrò Vegeta a capo basso… “NON TI PERMETTO DI INSULTARE ME E IL MIO POPOLOOOO!!!! AAAAAAAHHHH!” e detto questo Vegeta si lanciò contro Freezer preparando un pugno potente… ma il feroce fendente non arrivò a destinazione… infatti fu bloccato dall’avversario che si era alzato dalla poltrona… “non è così facile Vegeta, non è così facile…” disse Freezer facendosi serio ma mantenendo il solito sorriso insopportabile…
Intanto fuori Cui si dava da fare… non avrebbe mai pensato che fosse così lungo battere 500 persone…
Nello stesso momento, a non meno di 10 Km dal Pianeta Vegeta, a bordo di una navicella monoposto, un uomo molto malridotto tornava a casa… respirava con la mascherina, era ferito molto gravemente, il sangue usciva da quasi tutto il suo corpo, aveva dei capelli neri con una forma molto strana: punte che guardavano dappertutto, una lunga cicatrice a X solcava la sua guancia sinistra, portava una fascia rossa sulla fronte e una vecchia Battle Suit blu scuro e verde distrutta probabilmente dal combattimento precedente… il suo nome era Bardack.
La navicella viaggiava alla massima velocità, in segno di massima urgenza… Bardack ebbe l’impressione di sentire un rumore… molto familiare… molto simile a quello del motore della sua navicella… senza muoversi mormorò: “Toma?” e aprì un occhio per vedere… in effetti dall’oblò vide una navicella monoposto… ma gli veniva incontro… si avvicinava sempre più ma non ci sarebbe stato un impatto tra le due… erano spostate di qualche metro… quando la vista sfocata di Bardack potè accertarsi di quel che vedeva nell’oblò dell’altra navicella, egli si stupì… nella navicella c’era un neonato… era identico a Bardack! Dormiva appollaiato sul sedile con il pollice in bocca… Bardack lo riconobbe subito… anche se non lo aveva mai visto da quando era nato sapeva molto bene che quello era Kakaroth… suo figlio…
L’attimo in cui Bardack si accorse di chi aveva davanti sembrò durare in eterno…
FINE CAPITOLO 13
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