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“In che strada abita il ragazzo che stiamo cercando?” chiese Rechel urlando per sovrastare le urla dei demoni che si lanciavano al loro attacco.
“Nightmare street, la strada degli incubi” rispose Alexander.
Rechel si guardò intorno alla ricerca della suddetta strada e miracolosamente la individuò.
“Al prossimo bivio gira a sinistra su un cartello c’è scritto che Nightmare street si trova in quella direzione!” esclamò Rechel.
“Ricevuto!” rispose Alexander.
Continuarono a farsi strada tra i demoni che cercavano di ostacolarli, rischiando più volte di andare a sbattere contro un grattacielo dal momento che l’orda di demoni continuava a coprire loro la visuale. Nonostante queste difficoltà riuscirono a raggiungere Nightmare street piuttosto velocemente e meno male che fu così. Infatti appena entrarono nella strada, che era una di quelle che i demoni avevano maggiormente danneggiato, videro un ragazzo di circa quindici anni che cercava di fuggire da un gigantesco demone alato.
“Quello è il ragazzo che stiamo cercando?” chiese Rechel.
“Sì” rispose Alexander poi frenò bruscamente e scese dalla moto seguito da Rechel.
“Ce l’hai ancora la pistola?” chiese Alexander.
“Sì”
“Allora preparati ad usarla”
“E tu con cosa combatti?”
“Lo vedrai” disse Alexander sorridendo. Il ragazzo premette un tasto sul bagwatch e ne tirò fuori una lunga frusta nera. I due raggiunsero il ragazzo appena in tempo, dal momento che il demone stava per colpirlo con i suoi micidiali artigli. Alexander lo colpì violentemente alla schiena con la frusta e dalla ferita uscì del sangue nero.
Il demone si voltò a guardarli infuriato. Era un essere gigantesco con una faccia lunga e scura, aveva un corpo possente e muscoloso e mani che terminavano in lunghi artigli.
“Come pensi di sconfiggere un bestione del genere?” chiese Rechel.
“Ne ho affrontati di più grossi” rispose Alexander sorridendo “tu comunque tieniti pronta con la pistola, non si sa mai.”
Il demone si lanciò all’attacco di Alexander che riuscì ad evitarlo con un balzo e a colpirlo con la frusta procurandogli una ferita sull’addome. Il mostro ringhiò infuriato e si lanciò un'altra volta all’attacco ma anche questa volta Alexander riuscì ad evitarlo e a ferirlo alla testa con la frusta. Rechel osservava meravigliata il combattimento. Aveva sentito dire che i cacciatori di demoni erano abilissimi a combattere, ma non si aspettava fino a questo punto. Un urlo alle sue spalle la distrasse dal combattimento. Si voltò e vide che alcuni demoni erano entrati in Nightmare street. La ragazza si voltò un momento verso Alexander e vide che era ancora impegnato col demone alato e corse il rischio di farsi prendere dal panico.
Si obbligò a tranquillizzarsi e si preparò a sparare contro il demone più vicino. Sparò tre colpì che colpirono in pieno il demone uccidendolo. Com’è possibile?, si chiese Rechel spaventata. Aveva pensato che la pistola sarebbe stata utile per rallentare i demoni ma non per ucciderli. Sparò tre colpi contro un altro demone e poi ancora tre contro un'altra creatura demoniaca uccidendoli entrambi.
Nel frattempo il demone alato era stremato. Combattevano da alcuni minuti e lui non era riuscito a colpire nemmeno una volta Alexander mentre il ragazzo lo aveva ferito innumerevoli volte con la frusta. Vedendo com’era conciato il suo avversario Alexander decise di finirlo una volta per tutte. Agitò la frusta con un colpo deciso ed essa si trasformò in una magnifica spada dall’elsa nera. Il ragazzo evitò un ultimo attacco del demone e lo colpì al cuore con la spada. Il demone si contorse in preda al dolore per alcuni secondi poi, con un tonfo sordo, cadde a terra, esanime.
Alexander raggiunse il luogo in cui aveva visto l’ultima volta il ragazzo e lo trovò accasciato a terra. Gli sentì il polso e constatando che era ancora vivo capì che era svenuto. Alexander osservò il ragazzo per un po’ per capire se fosse proprio quello che cercava. Dopo qualche secondo constatò che era proprio lui: aveva gli stessi capelli corti e neri e la stessa faccia pallida che aveva già visto una volta in fotografia. Si voltò allora a cercare Rechel e vide che la ragazza non era nella migliore delle situazioni: aveva finito i proiettili e tre demoni le si stavano avvicinando. Corse in suo aiuto e uccise i tre demoni con la spada.
“Grazie mille, Alexander” disse Rechel “però questo non sarebbe successo se mi avessi dato più proiettili!”
“Scusami, non pensavo che sarebbero arrivati così tanti demoni. Comunque come ti sei trovata con la pistola?” chiese Alexander.
“Molto bene. Devo ammettere che non pensavo fosse possibile che una comune pistola potesse uccidere dei demoni.” rispose la ragazza.
“Infatti quella non è una normale pistola, bensì un arma usata dai cacciatori di demoni professionisti.”
“Capisco. E il ragazzo come sta?”
“Bene, anche se è svenuto. Comunque penso che sia meglio andare via di qui prima che arrivino altri demoni” disse Alexander.
“Aspetta un momento, la tua moto è solo per due persone! Come cavolo facciamo a portare via di qui quel ragazzo?!” chiese Rechel.
“Giusto” disse Alexander. Si avvicinò alla moto, premette un tasto e in tre secondi la moto si trasformo il una sportiva auto nera a quattro posti.
Rechel rimase allibita. “Ma com’è possibile?”
Alexander sorrise. “Magie della meccanica” disse, poi si avvicinò al ragazzo dai capelli neri e lo sollevò.
“Aprimi la portiera per favore” disse Alexander a Rechel. La ragazza obbedì e Alexander fece sdraiare il ragazzo sui due sedili posteriori. Poi si sedette al posto di guida e aspettò che Rechel si sedette al suo fianco, poi mise in moto il motore.
“Per caso in macchina vai veloce come in moto?” chiese Rechel leggermente preoccupata.
Alexander sorrise. “Naturalmente sì.”
In passato le persone prima di affrontare un lungo viaggio erano solite a preparare un bagaglio. Ma in tempi recenti il bagaglio era stato sostituito da un oggetto molto più piccolo e maneggevole: il bagwatch, un orologio da polso ultramoderno in cui potevano essere inseriti fino a cinquemila oggetti e questo nei modelli meno capienti.
Così a Rechel era bastato indossare il bagwatch prima di uscire di casa con Alexander per avere a disposizione moltissimi oggetti. Inoltre lo stesso Alexander ne possedeva uno in cui teneva anche delle armi da usare in caso di combattimento con demoni.
Mentre i due erano in ascensore Alexander spiegò a Rechel che prima di tutto sarebbero andati a rintracciare un altro ragazzo che, come lei, aveva un importanza fondamentale nella lotta contro i demoni. L’ascensore raggiunse il piano terra e i due uscirono dal palazzo. Appena Rechel vide la gigantesca moto rimase senza parole. “Alexander non è che per caso questa moto è tua?” chiese Rechel trattenendo a stento l’eccitazione.
“Sì, l’ho comprata un anno fa per poter viaggiare molto più velocemente” spiegò Alexander.
“Ma questa moto è assolutamente fantastica! Dio solo sa quanto mi piacerebbe averne una!Va molto veloce?” chiese Rechel.
Alexander sorrise poi disse in tono misterioso: “Stai per scoprirlo.”
I due salirono sulla moto, Alexander accese il motore e partirono. Inizialmente la moto mantenne una velocità costante poi iniziò ad accelerare sempre di più, sempre di più, sempre di più…
“Non ti pare di esagerare?!” chiese Rechel che fino a quel momento si era divertita ma che stava iniziando a preoccuparsi.
“Non credo” rispose Alexander tranquillo.
“Non credi?! Stiamo andando alla velocità di una macchina da formula 1!”
“Se vuoi viaggiare con me devi abituarti. Comunque tranquillizzati non ho mai fatto un incidente in vita mia.” disse Alexander.
“C’è sempre una prima volta!” esclamò la ragazza. Alexander si limitò a sorridere.
Mentre parlavano erano ormai usciti da Mutan city e adesso stavano percorrendo una strada sterrata che un tempo avrebbe potuto benissimo essere una campagna, ma adesso era irriconoscibile. Le risaie si erano prosciugate, le erbacce si erano diffuse a macchia d’olio e nei campi non cresceva più niente. La moto sfrecciava lungo queste vie di campagna tutte uguali lasciando dietro di se un gigantesco polverone.
Rechel si era quasi abituata alla sensazione di velocità quando udì un rumore forte e strano che ricordava quello delle pale degli elicotteri. La ragazza guardò in cielo e vide proprio un elicottero vecchio tipo che sembrava stesse inseguendo loro. Il velivolo era completamente grigio ad eccezione di una scritta rossa che diceva: “Driv”.
“Ehi, Alexander credi che quell’elicottero ci stia inseguendo?” chiese Rechel.
Alexander non si voltò neanche a scrutare il cielo perché ormai conosceva bene il rumore dell’elicottero. Invece si limitò a dire: “Sicuramente sì.”
“E si può sapere per quale motivo ci sta inseguendo?” chiese Rechel, un po’irritata dall’atteggiamento tranquillo del ragazzo.
“Devi sapere che c’è un associazione, la Driv, che sta cercando un modo per sfruttare i demoni a proprio vantaggio e che quindi cerca di ostacolare il lavoro di noi cacciatori di demoni” spiegò Alexander.
“E in che modo cerca di ostacolarvi?”
“Cercando di ucciderci.”
“Di uccidervi?! Ma questo…” Rechel non riuscì a finire la frase, perché proprio in quel momento l’elicottero si era messo a sparare contro di loro. Alexander evitò i proiettili spostando la moto leggermente a destra, poi l’elicottero sparò ancora e Alexander fu costretto a fare un articolata manovra per evitarlo. Altre tre volte l’elicottero sparò e in ogni occasione Alexander riuscì ad evitare i proiettili.
“Non possiamo continuare così all’infinito!” esclamò Rechel “non c’è un modo per seminarlo?”
“Dobbiamo cercare di farlo schiantare contro qualcosa” disse Alexander poi toccò un tasto sul suo bagwatch e una pistola uscì fuori dall’orologio. Il ragazzo mise la pistola in mano a Rechel. “Mentre io cerco di trovare il modo di farlo schiantare tu sparagli addosso con questa, così almeno dovremmo riuscire a rallentarlo”
“Ma non ho mai sparato in vita mia!” esclamò Rechel.
“Come hai detto tu c’è sempre una prima volta” ribatté Alexander sorridendo.
Rechel impugnò la pistola con mani tremanti, cercando nel frattempo di fare di tutto per non cadere dalla moto.
Riuscì a mettere a fuoco l’elicottero e sparò un primo colpo che però manco completamente il bersaglio. Allora la ragazza cercò di prendere meglio la mira e sparò un secondo colpo che però mancò di pochi centimetri l’elicottero. Sempre meglio di prima, pensò Rechel. Prese la mira una terza volta e stavolta riuscì a colpire l’elicottero rallentandolo un po’.
Nel frattempo Alexander aveva individuato un piccolo bosco in cui l’elicottero non sarebbe riuscito a raggiungerli.
“Tieniti forte!” esclamò Alexander, poi aumentò la velocità per entrare il prima possibile nel bosco.
“Aspetta cosa vuoi fare?!” chiese Rechel.
“Se riusciamo a entrare in quel bosco l’elicottero farà fatica a inseguirci, non credi?”
Rechel si aggrappò il più possibile alla vita di Alexander e chiuse gli occhi spaventata da quella velocità folle. Poi sentì la moto rallentare e azzardò ad aprire gli occhi. Vide subito che erano riusciti a entrare nel bosco e che lo stavano attraversando con cautela.
“Purtroppo qui dentro saremo al sicuro solo per poco tempo perché in un modo o nell’altro riusciranno lo stesso a raggiungerci” disse Alexander.
“Allora cosa pensi di fare?” chiese Rechel.
“Dobbiamo raggiungere la città in cui abita l’altro ragazzo ed entrare in un edificio. Quasi sicuramente manderanno qualcuno ad ucciderci e a quel punto io sarò pronto a farlo fuori.” rispose Alexander.
“Quanto manca alla città in cui vive il ragazzo?”
“Non molto, una volta usciti da questo bosco dovremo raggiungerla in meno di venti minuti.”
“Allora credo che ci convenga uscire in fretta di qui” disse Rechel.
“Va bene, tieniti forte”. La moto accelerò e raggiunse una velocità considerevole. In men che non si dica furono fuori dal bosco e l’elicottero riprese ad inseguirli. Continuarono a viaggiare a una velocità impressionante evitando i proiettili dell’elicottero e dopo dieci minuti di fuga iniziarono a intravedere la sagoma di East city.
Subito Alexander si accorse che qualcosa non andava, perché oltre al profilo della città si potevano distinguere degli altri profili, profili di creature in movimento.
“O mio Dio! Quella città è sotto attacco dei demoni!” esclamò Rechel.
“Se il ragazzo muore non ci sarà più speranza per l’umanità!” esclamò Alexander e aumentò ancora la velocità della moto. In cinque minuti raggiunsero East city e si trovarono di fronte a uno spettacolo orribile. I demoni stavano devastando tutto: la maggior parte degli edifici era distrutta e sparsi per le strade c’erano molti cadaveri.
L’orrore di quella visione aveva fatto dimenticare ai due ragazzi che l’elicottero li stava ancora inseguendo, ma se ne ricordarono quando questi cercò di colpirli con una raffica di proiettili che Alexander riuscì a evitare solo all’ultimo istante. Purtroppo i proiettili colpirono uno dei demoni che solo in quel momento si accorsero della presenza dell’elicottero e della moto. Subito le creature demoniache si lanciarono al loro attacco. Alexander fu molto abile nell’evitarle ma non altrettanto bravo fu il pilota dell’elicottero che si trovò la visuale offuscata da un gigantesco demone alato che si era attaccato al parabrezza e questo causò la fine dell’elicottero che andò a schiantarsi contro un grattacielo di metallo.
Secondo me una persona, intendo scrittore, che scrie fanfiction, parte con uno stile e lo può solo migliorare, cambiare è quasi impossibile, anche perchè altrimenti cambierebbe scrittore!!
La fanfiction è intrigante, questo sta a significare che questo è il tuo stile, avvolgere nella storia il lettore e fargli sembrare di essere realmente all'interno della storia, poter immaginarsi un seguito che poi con un colpo di scena stravolgi e questo sinceramente mi piace moltissimo, perchè non da monotonia alla fanfiction!!
Avvolgi le tue storie, compresa ovviamente Dragonball D in un alone di mistero e questo, a parer mio ti premia!!
Complimenti
Dopo questo nn saprei che altro dire che nn sia ripetuto
Quoto in pieno
BRAVISSIMO!!!!
Secondo me una persona, intendo scrittore, che scrie fanfiction, parte con uno stile e lo può solo migliorare, cambiare è quasi impossibile, anche perchè altrimenti cambierebbe scrittore!!
La fanfiction è intrigante, questo sta a significare che questo è il tuo stile, avvolgere nella storia il lettore e fargli sembrare di essere realmente all'interno della storia, poter immaginarsi un seguito che poi con un colpo di scena stravolgi e questo sinceramente mi piace moltissimo, perchè non da monotonia alla fanfiction!!
Avvolgi le tue storie, compresa ovviamente Dragonball D in un alone di mistero e questo, a parer mio ti premia!!
Complimenti
mi hai fatto prendere un colpo!
Sono contento che ti piaccia! Il bello è che ho tutti i capitoli salvati e non devo fare altro che postarne uno al giorno...quindi x settembre la serie sarà finita!
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