Ho preferito mettere questa One-Shot da sola, invece che inserirla nella mia raccolta ^^
Eccovela:
First Time
Pioggia, una pioggia impetuosa batteva contro i vetri della casa, tuoni si abbattevano tutt’intorno, con un fragore inusuale agli abitanti della Kame House.
“Uff, qui piove pochissimo, ma quando piove è una noia mortale” Crilin stava sparecchiando la tavola della cena, 18 era seduta sul divano, intenta a guardare un film, Muten era nella sua camera, con chissà quali riviste in mano, mentre Oscar, Puar e Tartaruga erano a giocare a monopoli sul pavimento.
Il rasato e la bella androide stavano insieme da un mese, e la loro relazione andava a gonfie vele, anche se ogni tanto la fidanzata restava seduta su una sedia, sul bordo del letto o sul divano con lo sguardo assente e la testa impegnata altrove, ed il ragazzo non capiva perché.
Si avvicinò a 18 e le posò un braccio sulle spalle, lei sorrise debolmente e appoggiò la testa contro il suo torace, chiudendo gli occhi e lasciandosi cullare dalle sue braccia; in breve si addormentò, e Crilin rimase seduto su quel divano con lei fra le braccia anche quando Oscar, Puar e Tartaruga andarono a dormire.
La pioggia era sempre più fitta, e lo scalpiccio delle gocce sul vetro produsse un effetto sonnolento su Crilin che, unito all’ora tarda, lo convinse a svegliare C18.
“Tesoro…”
“Uhm…Crilin? Ma…mi sono addormentata?”
“Sì” sorrise lui, quindi le diede un leggero bacio sulla punta del naso e un bacio più passionale sulla bocca.
Lei sorrise e si alzò dirigendosi verso la sua camera.
Crilin sospirò, sdraiandosi sul divano con le mani dietro la testa.
Quando l’aveva ospitata a casa sua le aveva dato la sua camera, non ne avevano altre, così lui si era adattato a dormire sul divano, in fondo non ci stava poi così scomodo, poi si erano messi insieme, ma 18, ovviamente, non aveva voluto farlo dormire con lei, era troppo presto, anche solo per dormire insieme.
Il ragazzo sospirò nuovamente, gli sarebbe piaciuto dormire con 18…arrossì e scosse la testa, nel momento in cui lo pensava alla mente non si erano affacciate le immagini di una semplice dormita, e lui non voleva pensare neppure lontanamente a certe cose. Sapeva che 18 era vergine, e non voleva che nulla lo tentasse a fare pressioni su di lei.
Si addormentò con in testa il dolce sorriso della sua amata.
Venne svegliato verso le tre di notte da un tuono più forte degli altri, che gli fece fare un salto tale da finire fuori dal divano.
Istintivamente guardò vero l’alto, verso la porta dietro la quale la sua 18 con tutta probabilità stava dormendo.
Sorrise e salì le scale, per controllare se per caso dormiva o se aveva bisogno di qualcosa.
Aprì con dolcezza la porta e vide la sua fidanzata seduta sul letto, sotto le lenzuola, con gli occhi aperti e le mani in grembo.
Entrò e lei sussultò nel sentirlo arrivare, ma quando vide che era il suo Crilin si tranquillizzò.
“Crilin…”
“Come mai non dormi, amore?”
“Non riesco a dormire…tu?”
“Sono stato svegliato da un tuono stranamente forte…perché non riesci a dormire?”
“Forse il temporale…”
Crilin le si sedette accanto, infilandosi sotto le lenzuola con lei, ma rimanendo seduto come la cyborg.
“Hai paura del temporale?”
Lei rise, una risata sommessa, allegra e cristallina, che affascinò Crilin, lui adorava il suo sorriso e le sue risate
“Non ho paura…solo che…sia quando sono arrivata nel laboratorio, sia quando sono stata trasformata in cyborg, c’era il temporale…ironia del destino, eh? E’ strano che entrambe le volte ci fosse, ma ne sono sicura…è una delle poche cose che ricordo della mia vita prima di diventare ciò che sono…”
Crilin la strinse a sé “Stai tranquilla, qui sei al sicuro, nessuno ti farà più del male”
Lei annuì e si appoggiò al fidanzato.
Il rasato la strinse più forte che poteva, voleva farla sentire protetta, al sicuro.
Non sapeva perché, l’istinto lo guidava, ma iniziò a coprire tutto il viso della ragazza con dolci baci, per poi iniziare a baciarla sul collo, lei lo scostò gentilmente con due dita e lui la guardò negli occhi, continuando a perdersi in quella distesa color ghiaccio finchè nei begli occhi dell’androide smise di vedere il velo della paura per notare la lucidità della sicurezza, la baciò nuovamente, e questa volta lei non lo respinse.
I due finirono uno sopra l’altro, le mani del ragazzo privavano se stesso e la sua compagnia di ogni indumento, ma lui si fermò prima di fare sul serio.
“18, non voglio fare nessuna pressione, sei sicura di voler andare oltre?”
“Sì…sono sicura”
I due ragazzi si unirono in un'unica entità, impacciati all’inizio per una cosa nuova per loro, ma dopo poco si muovevano allo stesso ritmo, in una passionale danza.
Crilin baciò ogni centimetro del suo corpo, ma si fermò quando sentì un sapore salato.
Alzò la testa e vide che gli splendidi occhi dell’amata stavano grondando lacrime
“Ma…18…perché piangi? Ti ho fatto molto male?...O forse hai cambiato idea?” era seriamente preoccupato, lei sorrise dolcemente e gli accarezzò la guancia con la mano destra
“Non esistono solo le lacrime di dolore, sai?” lo baciò e quando si staccò da lui lo guardò negli occhi “Grazie, Crilin…grazie di essere qui con me, grazie di essermi accanto in ogni momento…grazie di amarmi così tanto”
Il ragazzo sorrise e, prima di commuoversi, la baciò ardentemente. Lei gli prese la testa e lo fece sdraiare nuovamente su di lei
“Crilin…per la prima volta da quando sono diventata una macchina, fammi sentire una donna…la tua donna”
Crilin in risposta la baciò e insieme ripresero quella danza interrotta, con un bisogno dell’altro ancora maggiore di prima.
La mattina li colse abbracciati, con ancora le guance di 18 rigate di lacrime. Il braccio del ragazzo le teneva la vita e la testa della ragazza era appoggiata sul suo torace.
I due si svegliarono quasi contemporaneamente e si baciarono
“Grazie per questa bellissima notte, 18…non potrei stare senza di te, tu mi completi, mi fai sentire…intero”
“Abbiamo trovato le nostre metà della mela”
Lui annuì e la baciò di nuovo, quindi si sdraiò, era ancora stanco, non voleva alzarsi, c’era ancora tempo, la ragazza seguì il suo esempio e si accoccolò contro il suo torace…felice per la prima volta.
Eccovela:
First Time
Pioggia, una pioggia impetuosa batteva contro i vetri della casa, tuoni si abbattevano tutt’intorno, con un fragore inusuale agli abitanti della Kame House.
“Uff, qui piove pochissimo, ma quando piove è una noia mortale” Crilin stava sparecchiando la tavola della cena, 18 era seduta sul divano, intenta a guardare un film, Muten era nella sua camera, con chissà quali riviste in mano, mentre Oscar, Puar e Tartaruga erano a giocare a monopoli sul pavimento.
Il rasato e la bella androide stavano insieme da un mese, e la loro relazione andava a gonfie vele, anche se ogni tanto la fidanzata restava seduta su una sedia, sul bordo del letto o sul divano con lo sguardo assente e la testa impegnata altrove, ed il ragazzo non capiva perché.
Si avvicinò a 18 e le posò un braccio sulle spalle, lei sorrise debolmente e appoggiò la testa contro il suo torace, chiudendo gli occhi e lasciandosi cullare dalle sue braccia; in breve si addormentò, e Crilin rimase seduto su quel divano con lei fra le braccia anche quando Oscar, Puar e Tartaruga andarono a dormire.
La pioggia era sempre più fitta, e lo scalpiccio delle gocce sul vetro produsse un effetto sonnolento su Crilin che, unito all’ora tarda, lo convinse a svegliare C18.
“Tesoro…”
“Uhm…Crilin? Ma…mi sono addormentata?”
“Sì” sorrise lui, quindi le diede un leggero bacio sulla punta del naso e un bacio più passionale sulla bocca.
Lei sorrise e si alzò dirigendosi verso la sua camera.
Crilin sospirò, sdraiandosi sul divano con le mani dietro la testa.
Quando l’aveva ospitata a casa sua le aveva dato la sua camera, non ne avevano altre, così lui si era adattato a dormire sul divano, in fondo non ci stava poi così scomodo, poi si erano messi insieme, ma 18, ovviamente, non aveva voluto farlo dormire con lei, era troppo presto, anche solo per dormire insieme.
Il ragazzo sospirò nuovamente, gli sarebbe piaciuto dormire con 18…arrossì e scosse la testa, nel momento in cui lo pensava alla mente non si erano affacciate le immagini di una semplice dormita, e lui non voleva pensare neppure lontanamente a certe cose. Sapeva che 18 era vergine, e non voleva che nulla lo tentasse a fare pressioni su di lei.
Si addormentò con in testa il dolce sorriso della sua amata.
Venne svegliato verso le tre di notte da un tuono più forte degli altri, che gli fece fare un salto tale da finire fuori dal divano.
Istintivamente guardò vero l’alto, verso la porta dietro la quale la sua 18 con tutta probabilità stava dormendo.
Sorrise e salì le scale, per controllare se per caso dormiva o se aveva bisogno di qualcosa.
Aprì con dolcezza la porta e vide la sua fidanzata seduta sul letto, sotto le lenzuola, con gli occhi aperti e le mani in grembo.
Entrò e lei sussultò nel sentirlo arrivare, ma quando vide che era il suo Crilin si tranquillizzò.
“Crilin…”
“Come mai non dormi, amore?”
“Non riesco a dormire…tu?”
“Sono stato svegliato da un tuono stranamente forte…perché non riesci a dormire?”
“Forse il temporale…”
Crilin le si sedette accanto, infilandosi sotto le lenzuola con lei, ma rimanendo seduto come la cyborg.
“Hai paura del temporale?”
Lei rise, una risata sommessa, allegra e cristallina, che affascinò Crilin, lui adorava il suo sorriso e le sue risate
“Non ho paura…solo che…sia quando sono arrivata nel laboratorio, sia quando sono stata trasformata in cyborg, c’era il temporale…ironia del destino, eh? E’ strano che entrambe le volte ci fosse, ma ne sono sicura…è una delle poche cose che ricordo della mia vita prima di diventare ciò che sono…”
Crilin la strinse a sé “Stai tranquilla, qui sei al sicuro, nessuno ti farà più del male”
Lei annuì e si appoggiò al fidanzato.
Il rasato la strinse più forte che poteva, voleva farla sentire protetta, al sicuro.
Non sapeva perché, l’istinto lo guidava, ma iniziò a coprire tutto il viso della ragazza con dolci baci, per poi iniziare a baciarla sul collo, lei lo scostò gentilmente con due dita e lui la guardò negli occhi, continuando a perdersi in quella distesa color ghiaccio finchè nei begli occhi dell’androide smise di vedere il velo della paura per notare la lucidità della sicurezza, la baciò nuovamente, e questa volta lei non lo respinse.
I due finirono uno sopra l’altro, le mani del ragazzo privavano se stesso e la sua compagnia di ogni indumento, ma lui si fermò prima di fare sul serio.
“18, non voglio fare nessuna pressione, sei sicura di voler andare oltre?”
“Sì…sono sicura”
I due ragazzi si unirono in un'unica entità, impacciati all’inizio per una cosa nuova per loro, ma dopo poco si muovevano allo stesso ritmo, in una passionale danza.
Crilin baciò ogni centimetro del suo corpo, ma si fermò quando sentì un sapore salato.
Alzò la testa e vide che gli splendidi occhi dell’amata stavano grondando lacrime
“Ma…18…perché piangi? Ti ho fatto molto male?...O forse hai cambiato idea?” era seriamente preoccupato, lei sorrise dolcemente e gli accarezzò la guancia con la mano destra
“Non esistono solo le lacrime di dolore, sai?” lo baciò e quando si staccò da lui lo guardò negli occhi “Grazie, Crilin…grazie di essere qui con me, grazie di essermi accanto in ogni momento…grazie di amarmi così tanto”
Il ragazzo sorrise e, prima di commuoversi, la baciò ardentemente. Lei gli prese la testa e lo fece sdraiare nuovamente su di lei
“Crilin…per la prima volta da quando sono diventata una macchina, fammi sentire una donna…la tua donna”
Crilin in risposta la baciò e insieme ripresero quella danza interrotta, con un bisogno dell’altro ancora maggiore di prima.
La mattina li colse abbracciati, con ancora le guance di 18 rigate di lacrime. Il braccio del ragazzo le teneva la vita e la testa della ragazza era appoggiata sul suo torace.
I due si svegliarono quasi contemporaneamente e si baciarono
“Grazie per questa bellissima notte, 18…non potrei stare senza di te, tu mi completi, mi fai sentire…intero”
“Abbiamo trovato le nostre metà della mela”
Lui annuì e la baciò di nuovo, quindi si sdraiò, era ancora stanco, non voleva alzarsi, c’era ancora tempo, la ragazza seguì il suo esempio e si accoccolò contro il suo torace…felice per la prima volta.
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