Ho da poco iniziato a scrivere una nuova ff originale e ho deciso di provare a postarla qui per vedere se piace o se va perfezionata. Non sempre posterò capitoli interi, ma più probabilmente li dividerò in parti. Quella che segue é la prima parte del primo capitolo...spero che vi piaccia!
p.s. sono graditi commenti (anche negativi)!
I
Un giovane ragazzo camminava con tranquillità lungo le vie del villaggio umano di Spiritia mentre una lieve brezza primaverile spettinava leggermente i suoi capelli rossi come il fuoco e appuntiti come spilli. Nei suoi occhi castani si poteva leggere una felicità davvero sorprendente come se avesse appena ricevuto la notizia più bella e lieta del mondo.
Mentre camminava i petali bianchi dei fiori dei numerosi ciliegi che circondavano il villaggio si depositavano sulla sua veste nera come la notte per poi volare via, con delicatezza, al primo alito di vento. Questo non faceva che aumentare la sua felicità, felicità che quel giorno sembrava aver contagiato tutti gli abitanti del villaggio che svolgevano le loro regolari attività con più entusiasmo del solito.
Alcuni uomini che stavano addobbando la via principale con bandiere e striscioni salutarono il ragazzo con entusiasmo e si rivolsero a lui dicendo: “Abbiamo appena saputo che sei stato per interpretare Lexanten nella cerimonia che aprirà la festa degli spiriti!”
Il giovane sorrise e disse: “Sì, é proprio così”
“Congratulazioni , ragazzo!” tuonò il più robusto e nerboruto del gruppo.
“Anch'io ai tempi ho avuto l'onore di interpretare Lexanten” disse un uomo alto e pelato.
“Ma per interpretare Lexanten bisogna avere i capelli rossi!” osservò il giovane.
L'uomo pelato scoppiò a ridere.
“Andiamo, Flaxion! Non penserai mica che io sia sempre stato pelato!”
Anche il ragazzo scoppiò a ridere.
“Scusami, ma non sono abituato ad immaginarti coi capelli”
“Non preoccuparti, quasi nessuno ci riesce” disse sorridendo un terzo uomo che aveva folti baffi neri.
Ci fu un altro scoppio di risate.
“Bé, adesso devo andare o il nonno si arrabbierà con me per essere arrivato in ritardo”
“Allora corri a casa, ragazzo! Le interminabili ramanzine del vecchio Ziakon é sempre meglio evitarle!”
“Niente di più vero. Allora buon lavoro e arrivederci!” esclamò Flaxion prima di mettersi a correre verso casa sua.
“Arrivederci, Flaxion!”
Flaxion attraversò con rapidità il quartiere commerciale e quello agricolo del villaggio, diretto alla zona del cimitero in cui si trovavano il cimitero (ovviamente), le case dei poveri e le case dei saggi tra cui c'era anche quella di suo nonno: il saggio Ziakon.
Il ragazzo era quasi arrivato a casa, quando una voce femminile lo fermò: “Flaxion!”
Il giovane si voltò e vide una ragazza molto bella ma dall'aspetto molto trasandato correre verso di lui. I vestiti che indossava erano sporchi e stracciati in più punti; la sua pelle olivastra era sporca di terra e i suoi lunghi capelli biondi necessitavano di una bella lavata: inutile dire che quella ragazza viveva nel quartiere povero.
“Ciao, Alexis!” la salutò Flaxion con entusiasmo.
“Ehi, sembri davvero felice oggi!” osservò la ragazza “ti é successo qualcosa di bello?”
“Altroché! Stamattina il capo del villaggio mi ha comunicato che ad interpretare Lexanten nella cerimonia d'apertura della festa degli spiriti sarò io!”
“Ah...bene. Solo una cosa: chi é Lexanten? E che cos'è la festa degli spiriti?”
“Oh, scusa, dimenticavo che tu sei arrivata da poco in questo villaggio. Bé Lexanten é il nome che la gente del villaggio ha dato allo spirito elementale del fuoco: solitamente viene interpretato dai ragazzi di sedici anni che hanno i capelli rossi come il fuoco. La festa degli spiriti é un avvenimento annuale in cui si rende omaggio agli spiriti elementali, ovvero le entità che vennero create dal dio della creazione Zanirhas per proteggere Staviras, ovvero il mondo in cui viviamo”
“Accidenti....ce ne sono di cose che non so...”
“Vuoi dire che non avevi mai sentito parlare degli spiriti elementali prima d'ora?”
“Esatto”
“Davvero strano...da quel che so tutti gli umani di Staviras conoscono e venerano gli spiriti elementali al pari di Zanirhas...”
“Bé...forse gli abitanti del villaggio in cui sono cresciuta ne parlavano....ma io non potevo capirli...”
“Non potevi capirli? Ma se mi hai detto di provenire da un villaggio di esseri umani!”
“Bé...ecco...io....devo andare a casa”
Detto questo Alexis si voltò e si mise a correre, diretta verso le abitazioni dei poveri.
“Ma tu non ce l'hai una casa, Alexis...” mormorò Flaxion, con tristezza.
Quella ragazza gli faceva davvero pena. Viveva da sola, non aveva una casa, non aveva da mangiare, non era benvoluta da nessun altro del villaggio eccetto lui e sembrava non conoscere molte cose che per lui erano scontate. Avrebbe tanto voluto poterla ospitare in casa sua, avrebbe persino accettato di dormire per terra pur di renderla felice, ma suo nonno per qualche strana ragione si era sempre rifiutato di dare una mano a quella ragazza sventurata.
Flaxion non riusciva proprio a capire: suo nonno di solito era una persona buona e generosa, quindi come poteva rifiutarsi di dare una mano ad Alexis? Certo il suo passato era alquanto nebuloso ma per il resto era una ragazza normale con un disperato bisogno d'aiuto e fin da quando l'aveva incontrata Flaxion aveva fatto il possibile per migliorare la sua condizione di vita, rinunciando a parte del suo pranzo per darlo a lei e cercando di passare sempre qualche ora in sua compagnia in modo da non farla sentire completamente sola. Ma da solo non poteva fare molto per aiutarla...aveva bisogno di trovare il modo per convincere suo nonno ad ospitarla..aveva disperatamente bisogno di un'idea....
E all'improvviso un'idea geniale attraversò la mente del giovane, un'idea che se ben gestita avrebbe potuto aiutarlo a raggiungere il suo obiettivo....
p.s. sono graditi commenti (anche negativi)!
I
Un giovane ragazzo camminava con tranquillità lungo le vie del villaggio umano di Spiritia mentre una lieve brezza primaverile spettinava leggermente i suoi capelli rossi come il fuoco e appuntiti come spilli. Nei suoi occhi castani si poteva leggere una felicità davvero sorprendente come se avesse appena ricevuto la notizia più bella e lieta del mondo.
Mentre camminava i petali bianchi dei fiori dei numerosi ciliegi che circondavano il villaggio si depositavano sulla sua veste nera come la notte per poi volare via, con delicatezza, al primo alito di vento. Questo non faceva che aumentare la sua felicità, felicità che quel giorno sembrava aver contagiato tutti gli abitanti del villaggio che svolgevano le loro regolari attività con più entusiasmo del solito.
Alcuni uomini che stavano addobbando la via principale con bandiere e striscioni salutarono il ragazzo con entusiasmo e si rivolsero a lui dicendo: “Abbiamo appena saputo che sei stato per interpretare Lexanten nella cerimonia che aprirà la festa degli spiriti!”
Il giovane sorrise e disse: “Sì, é proprio così”
“Congratulazioni , ragazzo!” tuonò il più robusto e nerboruto del gruppo.
“Anch'io ai tempi ho avuto l'onore di interpretare Lexanten” disse un uomo alto e pelato.
“Ma per interpretare Lexanten bisogna avere i capelli rossi!” osservò il giovane.
L'uomo pelato scoppiò a ridere.
“Andiamo, Flaxion! Non penserai mica che io sia sempre stato pelato!”
Anche il ragazzo scoppiò a ridere.
“Scusami, ma non sono abituato ad immaginarti coi capelli”
“Non preoccuparti, quasi nessuno ci riesce” disse sorridendo un terzo uomo che aveva folti baffi neri.
Ci fu un altro scoppio di risate.
“Bé, adesso devo andare o il nonno si arrabbierà con me per essere arrivato in ritardo”
“Allora corri a casa, ragazzo! Le interminabili ramanzine del vecchio Ziakon é sempre meglio evitarle!”
“Niente di più vero. Allora buon lavoro e arrivederci!” esclamò Flaxion prima di mettersi a correre verso casa sua.
“Arrivederci, Flaxion!”
Flaxion attraversò con rapidità il quartiere commerciale e quello agricolo del villaggio, diretto alla zona del cimitero in cui si trovavano il cimitero (ovviamente), le case dei poveri e le case dei saggi tra cui c'era anche quella di suo nonno: il saggio Ziakon.
Il ragazzo era quasi arrivato a casa, quando una voce femminile lo fermò: “Flaxion!”
Il giovane si voltò e vide una ragazza molto bella ma dall'aspetto molto trasandato correre verso di lui. I vestiti che indossava erano sporchi e stracciati in più punti; la sua pelle olivastra era sporca di terra e i suoi lunghi capelli biondi necessitavano di una bella lavata: inutile dire che quella ragazza viveva nel quartiere povero.
“Ciao, Alexis!” la salutò Flaxion con entusiasmo.
“Ehi, sembri davvero felice oggi!” osservò la ragazza “ti é successo qualcosa di bello?”
“Altroché! Stamattina il capo del villaggio mi ha comunicato che ad interpretare Lexanten nella cerimonia d'apertura della festa degli spiriti sarò io!”
“Ah...bene. Solo una cosa: chi é Lexanten? E che cos'è la festa degli spiriti?”
“Oh, scusa, dimenticavo che tu sei arrivata da poco in questo villaggio. Bé Lexanten é il nome che la gente del villaggio ha dato allo spirito elementale del fuoco: solitamente viene interpretato dai ragazzi di sedici anni che hanno i capelli rossi come il fuoco. La festa degli spiriti é un avvenimento annuale in cui si rende omaggio agli spiriti elementali, ovvero le entità che vennero create dal dio della creazione Zanirhas per proteggere Staviras, ovvero il mondo in cui viviamo”
“Accidenti....ce ne sono di cose che non so...”
“Vuoi dire che non avevi mai sentito parlare degli spiriti elementali prima d'ora?”
“Esatto”
“Davvero strano...da quel che so tutti gli umani di Staviras conoscono e venerano gli spiriti elementali al pari di Zanirhas...”
“Bé...forse gli abitanti del villaggio in cui sono cresciuta ne parlavano....ma io non potevo capirli...”
“Non potevi capirli? Ma se mi hai detto di provenire da un villaggio di esseri umani!”
“Bé...ecco...io....devo andare a casa”
Detto questo Alexis si voltò e si mise a correre, diretta verso le abitazioni dei poveri.
“Ma tu non ce l'hai una casa, Alexis...” mormorò Flaxion, con tristezza.
Quella ragazza gli faceva davvero pena. Viveva da sola, non aveva una casa, non aveva da mangiare, non era benvoluta da nessun altro del villaggio eccetto lui e sembrava non conoscere molte cose che per lui erano scontate. Avrebbe tanto voluto poterla ospitare in casa sua, avrebbe persino accettato di dormire per terra pur di renderla felice, ma suo nonno per qualche strana ragione si era sempre rifiutato di dare una mano a quella ragazza sventurata.
Flaxion non riusciva proprio a capire: suo nonno di solito era una persona buona e generosa, quindi come poteva rifiutarsi di dare una mano ad Alexis? Certo il suo passato era alquanto nebuloso ma per il resto era una ragazza normale con un disperato bisogno d'aiuto e fin da quando l'aveva incontrata Flaxion aveva fatto il possibile per migliorare la sua condizione di vita, rinunciando a parte del suo pranzo per darlo a lei e cercando di passare sempre qualche ora in sua compagnia in modo da non farla sentire completamente sola. Ma da solo non poteva fare molto per aiutarla...aveva bisogno di trovare il modo per convincere suo nonno ad ospitarla..aveva disperatamente bisogno di un'idea....
E all'improvviso un'idea geniale attraversò la mente del giovane, un'idea che se ben gestita avrebbe potuto aiutarlo a raggiungere il suo obiettivo....
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