Ciao a tutti!!! Devo ammettere che questa one-shot non mi ha mai convinto totalmente, ma sono troppo curiosa di sapere cosa ne pensate!!! Prima di tutto sconsiglierei questa lettura a chi odia Bulma (ehm, forse così perdo tutti i lettori! XDXD), poi... beh, vi prometto che nella prossima one-shot cambierò un po' i personaggi (lo so, sono fissata...)
Ah, il titolo è la storpiatura del libro/film "Orgoglio e Pregiudizio", anche se non c'entra niente....
Un'altra cosa: questa storia è volutamente piena di... ehm... significati nascosti! Vediamo se li riconoscete tutti!!
Diciamo che ogni riferimento a luoghi, fatti o persone è puramente casuale!
BUONA LETTURA!!!!
Orgoglio e... Giudizio
Avanzava lentamente con passo fiero ed altezzoso, di chi sa di non dover temere nessuno. Le sue labbra mostravano un sorriso soddisfatto, anche se ancora non conoscevano l’esito della sfida.
La figura si bloccò davanti a quella rivale, scrutandola attentamente con lo sguardo. Era inferiore, di sicuro. Senza alcuna ombra di dubbio.
Suo padre era sempre stato orgoglioso delle enormi doti della sua creatura: d’altronde aveva preso da lui, anche se fin da quando era in fasce molti avevano notato che le sue qualità erano addirittura superiori.
Ora, come ormai da parecchi anni, ne stava dando la prova. Nessuno poteva competere con le sue capacità. Nessuno, soprattutto se la persona con cui si stava per sfidare era nata sul suo stesso pianeta.
Già, perché nessun essere della sua stessa razza poteva essere superiore, né ora né mai. E tutti lo credevano.
-Benvenuta, signora Bulma- disse uno scienziato con un foglio in mano -Vedo che si è presentata puntuale, come d’altronde la signora Rabbit-
Sentendo pronunciare il suo nome, l’altra scienziata sorrise allegramente, per poi rivolgersi alla collega.
-Ciao Bulma!- esclamò avvicinandosi -Che vinca il migliore!-
Rabbit allungò la mano destra per stringerla alla sfidante, la quale rimase per un attimo ferma a guardarla.
Bulma odiava quella donna, dalla prima volta che l’aveva vista. Ma ora doveva mostrarsi cortese, e stringerle la mano. Tanto quel concorso non sarebbe andato avanti ancora per molto. La figlia del dottor Brief non poteva perdere: era assolutamente impossibile. Tutti gli abitanti della Terra conoscevano le sue invenzioni; lei, con la sua azienda, aveva il monopolio tecnologico e scientifico su tutto il pianeta. Era semplicemente una donna geniale. Nessuno poteva creare qualcosa di migliore delle sue invenzioni. Nessuno.
Rabbit era una ragazza cresciuta fuori città, figlia di contadini. Nonostante da piccola nessuno avesse rilevato le sue doti intellettive, da adulta si era dimostrata in grado di costruire macchinari estremamente complessi. Una cosa che aveva stupito molte persone e che le aveva fatto ottenere l’appoggio di tutti i suoi compaesani. E così quell’anno si era ritrovata a partecipare al concorso mondiale delle invenzioni, qualificandosi per la finale insieme alla figlia del proprietario della Capsule Corporation. Un traguardo che poteva sembrare impensabile, ma che lei non aveva mai smesso di sognare.
Ed ora si trovava lì, faccia a faccia con la sua avversaria, la quale si stava sforzando di sorriderle. Bulma era sempre stata orgogliosa delle sue qualità, e Rabbit lo sapeva.
-Se non vi dispiace, ora dichiarerò la vincitrice del concorso!- annunciò lo scienziato.
Il pubblico, che da tempo aspettava una reazione da parte degli individui sul palco, si mise subito in ascolto.
-Dunque, signore e signori- disse l’uomo leggendo il foglio -Come ben sapete, le invenzioni che si contendono il primo posto sono due: quella della signora Rabbit, il registratore di sogni, e quella della signora Bulma, l’orologio con il costume da carnevale incorporato!-
Bulma si voltò verso la folla di scienziati ed esibì uno dei suoi sorrisi migliori. In realtà la sua invenzione non era altro che l’abito di Great Saiyaman, che dalla morte di Majin Bu, qualche mese fa, aveva costruito anche a Videl. Purtroppo nell’ultimo periodo non aveva avuto il tempo per dedicarsi ad un’invenzione più originale, così era stata costretta a proporre quella. In fondo, però, non era per nulla dispiaciuta di averlo fatto: era sicura infatti che avrebbe vinto lo stesso. D’altronde erano anni che nessuno riusciva a competere con la sua genialità. E ovviamente non le era mai dispiaciuto vantarsene. La sua intelligenza e la sua bellezza erano ciò di cui era sempre andata fiera, fin da bambina. Ora doveva solo attendere il giudizio finale di quello scienziato, per poi tornare a casa esibendo l’ennesimo trofeo.
-L’invenzione che si aggiudica il primo premio è...- iniziò l’uomo, tenendo tutti con il fiato sospeso.
Bulma riprese a scrutare lo sguardo della rivale, che non sembrava per nulla tesa, ma al contrario allegra e tranquilla.
-...il registratore di sogni, della signora Rabbit!-
Gli applausi invasero l’enorme stanza ad una velocità incredibile, mentre la ragazza di campagna iniziò a grattarsi la testa imbarazzata.
-Grazie mille! Accidenti, non ci credo! Sono così emozionata!- esclamò, mentre cercava di trattenere le lacrime di gioia.
Bulma fissò Rabbit con uno sguardo perso nel vuoto, ignorando i complimenti che qualche suo collega, nonostante la sconfitta, le stava rivolgendo.
Aveva perso. Un’altra scienziata l’aveva superata. E non era un’aliena, ma una terrestre come lei. Com’era possibile? Lei era Bulma Brief, aveva ereditato il quoziente intellettivo di suo padre. Lei fin da piccola era una bambina prodigio. Rabbit no. Era figlia di contadini e le sue doti erano state scoperte da poco. Perché? Come poteva una scienziata di così infimo livello sconfiggere la donna più intelligente del pianeta?
Lo scienziato si avvicinò sorridente a Rabbit, consegnandole una coppa.
-Vede, signora, lei ha totalizzato 288 punti, mentre la signora Bulma ne ha ottenuti 287-
-Che cosa?- esclamò la vincitrice stupita -Ho vinto solo per un punto? Accidenti, che fortuna!-
Bulma cercò di contenere la rabbia. Fortuna? Lei aveva sempre distaccato il vincitore di almeno venti punti! Ora era stata addirittura superata... inaudito...
Rabbit continuò ad osservare la coppa sorridendo, poi, con un gesto improvviso, la restituì allo scienziato.
-Ma che fa?!?- le chiese l’uomo scettico.
La ragazza sorrise.
-Beh, visto che ho vinto per così poco, avrei una proposta da farle. Che ne direbbe di uno spareggio? Insomma, io ho ottenuto il premio solo per un punto, quindi in un certo senso non merito la vittoria. Mi piacerebbe concedere a Bulma un’altra possibilità, prima di toglierle la vittoria dalle mani. Insomma, potremmo fare una nuova sfida, magari fra qualche mese...-
Detto ciò, si avvicinò alla donna dai capelli turchini, aspettando il suo consenso.
Bulma le rivolse uno sguardo interrogativo, cercando di non irritarsi ulteriormente.
-Non capisco quale sia il tuo scopo- disse -Che cosa speri di ottenere con una nuova sfida? Una vittoria più schiacciante, forse? Beh, sai che ti dico? Accetto la tua proposta. Ma ti avverto: ti pentirai di avermi dato un’altra possibilità... io sono una persona per bene, per cui accetto gentilmente la sfida, ma sappi che il tuo gesto mi irrita abbastanza... Non mi farò prendere in giro da te in questo modo, sia ben chiaro!-
Rabbit rimase impassibile alle provocazioni e le rivolse invece un piccolo sorriso.
-Pensa quello che vuoi- rispose -Io ti aspetto fra qualche mese per la nuova sfida! Spero proprio di vederti realizzare qualcosa di geniale, perché anch’io mi impegnerò molto per questo spareggio!-
E così, dopo aver preso gli ultimi accordi, le due scienziate si avviarono nelle loro rispettive case, iniziando a spremersi le meningi per creare qualcosa di originale ed innovativo.
“Rabbit...” pensò Bulma entrando nel giardino della Capsule Corporation “ti pentirai di non aver accettato il primo premio! Io sono sempre stata la migliore e non mi farò certo superare da te! Ma come ti sei permessa di umiliarmi in questa maniera? La pagherai cara! Fra qualche mese te ne tornerai in campagna a mangiare carote!”
Con questi pensieri per la testa, la donna aprì la porta di casa, con l’intenzione di dirigersi al più presto in laboratorio.
-Ora mi metto una tuta ed inizio subito a lavorare!-
Continua...
Ah, il titolo è la storpiatura del libro/film "Orgoglio e Pregiudizio", anche se non c'entra niente....
Un'altra cosa: questa storia è volutamente piena di... ehm... significati nascosti! Vediamo se li riconoscete tutti!!
Diciamo che ogni riferimento a luoghi, fatti o persone è puramente casuale!
BUONA LETTURA!!!!
Orgoglio e... Giudizio
Avanzava lentamente con passo fiero ed altezzoso, di chi sa di non dover temere nessuno. Le sue labbra mostravano un sorriso soddisfatto, anche se ancora non conoscevano l’esito della sfida.
La figura si bloccò davanti a quella rivale, scrutandola attentamente con lo sguardo. Era inferiore, di sicuro. Senza alcuna ombra di dubbio.
Suo padre era sempre stato orgoglioso delle enormi doti della sua creatura: d’altronde aveva preso da lui, anche se fin da quando era in fasce molti avevano notato che le sue qualità erano addirittura superiori.
Ora, come ormai da parecchi anni, ne stava dando la prova. Nessuno poteva competere con le sue capacità. Nessuno, soprattutto se la persona con cui si stava per sfidare era nata sul suo stesso pianeta.
Già, perché nessun essere della sua stessa razza poteva essere superiore, né ora né mai. E tutti lo credevano.
-Benvenuta, signora Bulma- disse uno scienziato con un foglio in mano -Vedo che si è presentata puntuale, come d’altronde la signora Rabbit-
Sentendo pronunciare il suo nome, l’altra scienziata sorrise allegramente, per poi rivolgersi alla collega.
-Ciao Bulma!- esclamò avvicinandosi -Che vinca il migliore!-
Rabbit allungò la mano destra per stringerla alla sfidante, la quale rimase per un attimo ferma a guardarla.
Bulma odiava quella donna, dalla prima volta che l’aveva vista. Ma ora doveva mostrarsi cortese, e stringerle la mano. Tanto quel concorso non sarebbe andato avanti ancora per molto. La figlia del dottor Brief non poteva perdere: era assolutamente impossibile. Tutti gli abitanti della Terra conoscevano le sue invenzioni; lei, con la sua azienda, aveva il monopolio tecnologico e scientifico su tutto il pianeta. Era semplicemente una donna geniale. Nessuno poteva creare qualcosa di migliore delle sue invenzioni. Nessuno.
Rabbit era una ragazza cresciuta fuori città, figlia di contadini. Nonostante da piccola nessuno avesse rilevato le sue doti intellettive, da adulta si era dimostrata in grado di costruire macchinari estremamente complessi. Una cosa che aveva stupito molte persone e che le aveva fatto ottenere l’appoggio di tutti i suoi compaesani. E così quell’anno si era ritrovata a partecipare al concorso mondiale delle invenzioni, qualificandosi per la finale insieme alla figlia del proprietario della Capsule Corporation. Un traguardo che poteva sembrare impensabile, ma che lei non aveva mai smesso di sognare.
Ed ora si trovava lì, faccia a faccia con la sua avversaria, la quale si stava sforzando di sorriderle. Bulma era sempre stata orgogliosa delle sue qualità, e Rabbit lo sapeva.
-Se non vi dispiace, ora dichiarerò la vincitrice del concorso!- annunciò lo scienziato.
Il pubblico, che da tempo aspettava una reazione da parte degli individui sul palco, si mise subito in ascolto.
-Dunque, signore e signori- disse l’uomo leggendo il foglio -Come ben sapete, le invenzioni che si contendono il primo posto sono due: quella della signora Rabbit, il registratore di sogni, e quella della signora Bulma, l’orologio con il costume da carnevale incorporato!-
Bulma si voltò verso la folla di scienziati ed esibì uno dei suoi sorrisi migliori. In realtà la sua invenzione non era altro che l’abito di Great Saiyaman, che dalla morte di Majin Bu, qualche mese fa, aveva costruito anche a Videl. Purtroppo nell’ultimo periodo non aveva avuto il tempo per dedicarsi ad un’invenzione più originale, così era stata costretta a proporre quella. In fondo, però, non era per nulla dispiaciuta di averlo fatto: era sicura infatti che avrebbe vinto lo stesso. D’altronde erano anni che nessuno riusciva a competere con la sua genialità. E ovviamente non le era mai dispiaciuto vantarsene. La sua intelligenza e la sua bellezza erano ciò di cui era sempre andata fiera, fin da bambina. Ora doveva solo attendere il giudizio finale di quello scienziato, per poi tornare a casa esibendo l’ennesimo trofeo.
-L’invenzione che si aggiudica il primo premio è...- iniziò l’uomo, tenendo tutti con il fiato sospeso.
Bulma riprese a scrutare lo sguardo della rivale, che non sembrava per nulla tesa, ma al contrario allegra e tranquilla.
-...il registratore di sogni, della signora Rabbit!-
Gli applausi invasero l’enorme stanza ad una velocità incredibile, mentre la ragazza di campagna iniziò a grattarsi la testa imbarazzata.
-Grazie mille! Accidenti, non ci credo! Sono così emozionata!- esclamò, mentre cercava di trattenere le lacrime di gioia.
Bulma fissò Rabbit con uno sguardo perso nel vuoto, ignorando i complimenti che qualche suo collega, nonostante la sconfitta, le stava rivolgendo.
Aveva perso. Un’altra scienziata l’aveva superata. E non era un’aliena, ma una terrestre come lei. Com’era possibile? Lei era Bulma Brief, aveva ereditato il quoziente intellettivo di suo padre. Lei fin da piccola era una bambina prodigio. Rabbit no. Era figlia di contadini e le sue doti erano state scoperte da poco. Perché? Come poteva una scienziata di così infimo livello sconfiggere la donna più intelligente del pianeta?
Lo scienziato si avvicinò sorridente a Rabbit, consegnandole una coppa.
-Vede, signora, lei ha totalizzato 288 punti, mentre la signora Bulma ne ha ottenuti 287-
-Che cosa?- esclamò la vincitrice stupita -Ho vinto solo per un punto? Accidenti, che fortuna!-
Bulma cercò di contenere la rabbia. Fortuna? Lei aveva sempre distaccato il vincitore di almeno venti punti! Ora era stata addirittura superata... inaudito...
Rabbit continuò ad osservare la coppa sorridendo, poi, con un gesto improvviso, la restituì allo scienziato.
-Ma che fa?!?- le chiese l’uomo scettico.
La ragazza sorrise.
-Beh, visto che ho vinto per così poco, avrei una proposta da farle. Che ne direbbe di uno spareggio? Insomma, io ho ottenuto il premio solo per un punto, quindi in un certo senso non merito la vittoria. Mi piacerebbe concedere a Bulma un’altra possibilità, prima di toglierle la vittoria dalle mani. Insomma, potremmo fare una nuova sfida, magari fra qualche mese...-
Detto ciò, si avvicinò alla donna dai capelli turchini, aspettando il suo consenso.
Bulma le rivolse uno sguardo interrogativo, cercando di non irritarsi ulteriormente.
-Non capisco quale sia il tuo scopo- disse -Che cosa speri di ottenere con una nuova sfida? Una vittoria più schiacciante, forse? Beh, sai che ti dico? Accetto la tua proposta. Ma ti avverto: ti pentirai di avermi dato un’altra possibilità... io sono una persona per bene, per cui accetto gentilmente la sfida, ma sappi che il tuo gesto mi irrita abbastanza... Non mi farò prendere in giro da te in questo modo, sia ben chiaro!-
Rabbit rimase impassibile alle provocazioni e le rivolse invece un piccolo sorriso.
-Pensa quello che vuoi- rispose -Io ti aspetto fra qualche mese per la nuova sfida! Spero proprio di vederti realizzare qualcosa di geniale, perché anch’io mi impegnerò molto per questo spareggio!-
E così, dopo aver preso gli ultimi accordi, le due scienziate si avviarono nelle loro rispettive case, iniziando a spremersi le meningi per creare qualcosa di originale ed innovativo.
“Rabbit...” pensò Bulma entrando nel giardino della Capsule Corporation “ti pentirai di non aver accettato il primo premio! Io sono sempre stata la migliore e non mi farò certo superare da te! Ma come ti sei permessa di umiliarmi in questa maniera? La pagherai cara! Fra qualche mese te ne tornerai in campagna a mangiare carote!”
Con questi pensieri per la testa, la donna aprì la porta di casa, con l’intenzione di dirigersi al più presto in laboratorio.
-Ora mi metto una tuta ed inizio subito a lavorare!-
Continua...
Comment