<<VOI NON PASSERETE!!! VOI PERIRETE QUI!!! SUDICI BASTARDI!!!>> John urlava a squarcia gola, la sua furia era incontrollabile, nessuno poteva resistere a un confronto aperto contro di lui.
Imbracciava il suo fucile, sporco e scheggiato.
La vista cominciava a offuscarsi, le gambe cominciavano a cedere e i suoi soldati stavano inziando a perdere terreno rispetto ai nemici.
Non poteva finire in questo modo.
John digrignò i denti, ma la sua espressione era velata dal casco che indossava e che aveva reso il suo volto anonimo a molte persone, ma che i nemici ricordavano molto bene.
La notte imcombeva sul campo di battaglia, ma la guerra continuava e John guidò il suo plotone sulla destra del pendio per evitare un accerchiamento.
Tutti i suoi soldati erano coraggiosi e non si sarebbero mai fermati davanti a nessuno, non finchè il capitano era al loro fianco.
I proiettili eliminavano i nemici uno ad uno, il sangue sgorgava dai loro corpi mutilati e crivellati dai proiettili.
D' un tratto, un bossolo vagante colpì il plotone di John, i suoi uomini caddero di fronte a quella furia devastatrice.
Lui però era ancora in vita, dolorante e ferito.
Fissava incredulo i suoi compagni che giacevano a terra privi di vita, le lacrime scendevano lungo il suo viso.
Si rialzò e per alcuni attimi scrutò il cielo, le stelle gli ricordavano la gioventù beata, i colleghi e i suoi preziosi compagni.
Erano attimi di nostalgia quelli che stava provando John.
D'un tratto un nemico si avvicinò, pronto a colpirlo.
Abbassato lo sguardo, braccò il braccio del nemico e lo ruppe.
Il soldato urlò per il dolore.
John si avvicinò con calma al suo fucile, lo raccolse e avvicinandosi al soldato morente
<<Spero che l'inferno sia per te il regno della sofferenza...>> un colpò vibrò sulla fronte di costui che cadde privo di vita sul gelido terreno.
John ripose il fucile sulla schiena e iniziò a correre verso un manipolo di nemici.
Estrasse dalla cintura uno scudo olografico che gli permise di respingere i proiettili senza troppa difficoltà.
Mentre correva pensava a tutto ciò che era accaduto in questi 10 anni di guerra, dell'inferno che aveva passato e dei compagni che aveva perduto, gli ultimi istanti della sua vita stavano balenando nella mente, non poteva morire per nessun motivo.
Estrasse il fucile e saltò giù dal pendio.
Un gruppo di soldati lo stava aspettando e John con furia sanguinaria e violenta li uccise senza pietà.
Proiettili, pugni, ormai il codice militare non aveva più un senso.
Ma in quel momento un proiettile vagante lo trafisse nell'addome.
John cadde sul terreno.
I suoi guanti erano sporchi di sangue, respirava affanosamente, ma con l'ultimo respiro che possdeva in corpo disse <<...è f-finita finalmente...>>.
Le sue palpebre si stavano chiudendo lentamente, quando un soldato della fazione opposta si avvicinò <<è ora che tu sparisca SPARTAN II...>> un colpò vibrò all'interno della tempia di John che cadde in un lungo sonno, ma questa volta senza ritorno.
TUM
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