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La mia prima Fan Fiction: La Camera del Demonio

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  • La mia prima Fan Fiction: La Camera del Demonio

    Ciao,
    in questo topic posterò, per la mia prima volta assoluta, la mia FF, pur non essendo di DB. Il genere è l'Horror. Lascio giudicare a voi!

    Are we ready? Go!!!



    LA CAMERA DEL DEMONIO



    1° Capitolo – Notti Movimentate

    America, New York, Venerdì 3 Giugno 2010.
    In una camera d’albergo vive Patrick Oxford, un uomo francese di 32 anni, non sposato, che ha dedicato gran parte della sua vita al lavoro. Di professione fa il medico e, dato che aveva dato un buon rendimento lavorativo a Marsiglia, in Francia, il suo principale ha deciso di spedirlo per qualche mese a in America per lavorare come primario in un ospedale di New York.
    Patrick è un uomo alto, snello, con i capelli castano chiaro e gli occhi verdi. Un bel ragazzo insomma.
    Le giornate in quell’albergo sembravano passare felici, Patrick era contento della sua nuova vita e stava pure pensando di rimanere in America anche per qualche anno. Patrick era solito passeggiare negli immensi corridoi dell’albergo, nella hall, dava il benvenuto ai nuovi ospiti, insomma si era fatto una reputazione di uomo generoso, affettuoso, ecc... in quell’albergo.
    Tutto sembra filare per il meglio, ma ecco che un giorno, dopo una settimana di residenza in quella citt&#224; e in quella camera, Patrick comincia a sentire una strana presenza vicino a lui, qualcosa di lugubre e misterioso che gli fa salire i brividi alla schiena. Si sente maledettamente osservato. <<E’ lo stress>> pens&#242;. Ma sempre quella presenza opprimente e sospetta andava avanti per giorni e faceva rabbrividire, quasi involontariamente, Patrick e cominci&#242; a pensare davvero che qualcosa non andava.
    Si informa con gli altri inquilini se anche loro avevano percepito qualcosa negli ultimi giorni, una presenza per esempio. La risposta fu negativa e quasi lo prendevano per pazzo.
    Da quel momento in poi Patrick finir&#224; di essere l’uomo di prima, generoso e premuroso, ma comincer&#224; a condurre una vita lugubre, sempre chiuso in se stesso, diffidente. Neanche lui sapeva il perch&#233; di questo suo cambiamento. <<E se ci fosse davvero una presenza maligna che mi vuole solo morto?>> pens&#242; ma si sment&#236; subito dandosi uno schiaffo come per risvegliarsi da un sogno <<Ma che cavolo mi salta in mente?!? Questa storia della presenza maligna mi sta solo rovinando la vita!!>>
    Cerc&#242; di rassicurarsi in tutti i modi, ma arriv&#242; al punto in cui davvero non ce la faceva pi&#249; di sentire addosso quella cosa, non mangiava, a stento dormiva. Un giorno decise addirittura di suicidarsi, fortunatamente nello stesso momento entr&#242; la cameriera del servizio in camera e mand&#242; all’aria tutto. Patrick la mand&#242; via in malo modo.
    <<Ma che sto facendo? Che mi prende?>>
    E’ evidente che era spinto da una forza che proprio non si poteva scollare di dosso.
    Indignato, pos&#242; il cappio che aveva preparato e si avvi&#242; per scusarsi con la cameriera. Ma appena giunto sull’uscio della propria camera e stava per mettere il piede fuori, ecco che all’improvviso una forza, quasi delle braccia o dei tentacoli lo stringe in una morsa d’acciaio! Lo voleva riportare dentro! Non mollava! Era lei! Patrick ebbe appena il tempo di gridare un <<AIUT...>> che fu tirato dentro alla sua camera!
    <<Non &#232; possibile>> disse immobile scrutando tutta la stanza in ogni minimo particolare <<in camera ci sono solo io... o no?>>. Dette le ultime due parole il suo viso si ricopr&#236; di un pallore cadaverico e il sudore scendeva a fiumi dalla sua fronte; in quel momento ebbe un sospetto tremendo che gli imponeva di credere davvero che in quella casa c’era qualcosa di oscuro e di malvagio. Qualcosa che lo voleva con s&#233; in quella dannata camera, e cap&#236; subito che il suo destino era segnato.
    Era venerd&#236; 17 giugno.
    Barcollante, verso le 22:36, torn&#242; nella camera da letto, girandosi di tanto in tanto per vedere se c’era qualcuno, ma dietro di se vedeva solo un’oscurit&#224; che sembrava dilagarsi sempre pi&#249;.
    Cos&#236;, si addorment&#242;. Ma quella fu l’ultima notte di Patrick in quell’albergo maledetto...


    A presto la 2a puntata! Via con i commenti!
    Last edited by Goku ssj7; 15 January 2009, 17:33.
    sigpic

  • #2
    bello... ma non avevi detto che volevi il tema di DB!? comunque bella e soprattutto solo farina del tuo sacco! senza il mio aiuto! BRAVO!

    Comment


    • #3
      Mmmh, dato che mi sei simpatico, ti sparo un paio di dritte.

      Secondo me il tuo errore pi&#249; grande &#232; stato iniziare la storia col presente narrativo senza poi saperlo gestire.
      A me succedeva spesso.
      Si sente maledettamente osservato. <<E’ lo stress>> pens&#242;.
      A questo punto suggerisco di scriverla tutta al passato remoto

      Bah, per il resto non vedo errori. Ultimo consiglio: per alleggerire il testo, limita le inserzioni di subordinate esplicite; proprio l'unica che ho notato &#232; "Dato che aveva dato un buon rendimento...". Ecco, se lo sostituissi con un complemento di causa (A causa/Per/A ragione del suo rendimento...) o con una subordinata implicita (Visto il suo rendimento...), noteresti un sostanziale miglioramento nella lettura.

      Per quanto riguarda la storia, mi sembra abbastanza originale e credo ti seguir&#242;.

      Comment


      • #4
        Originariamente Scritto da El_blaze94 Visualizza Messaggio
        Mmmh, dato che mi sei simpatico, ti sparo un paio di dritte.

        Secondo me il tuo errore più grande è stato iniziare la storia col presente narrativo senza poi saperlo gestire.
        A me succedeva spesso.

        A questo punto suggerisco di scriverla tutta al passato remoto

        Bah, per il resto non vedo errori. Ultimo consiglio: per alleggerire il testo, limita le inserzioni di subordinate esplicite; proprio l'unica che ho notato è "Dato che aveva dato un buon rendimento...". Ecco, se lo sostituissi con un complemento di causa (A causa/Per/A ragione del suo rendimento...) o con una subordinata implicita (Visto il suo rendimento...), noteresti un sostanziale miglioramento nella lettura.

        Per quanto riguarda la storia, mi sembra abbastanza originale e credo ti seguirò.

        mago della scrittura

        Comunque carina la fanfic ma puoi migliorare
        Last.fm
        Rockstadium

        Comment


        • #5
          Originariamente Scritto da crilin's power Visualizza Messaggio
          bello... ma non avevi detto che volevi il tema di DB!? comunque bella e soprattutto solo farina del tuo sacco! senza il mio aiuto! BRAVO!
          Eh Eh mi è venuta l'ispirazione...

          Originariamente Scritto da El_blaze94 Visualizza Messaggio
          Mmmh, dato che mi sei simpatico, ti sparo un paio di dritte.

          Secondo me il tuo errore più grande è stato iniziare la storia col presente narrativo senza poi saperlo gestire.
          A me succedeva spesso.

          A questo punto suggerisco di scriverla tutta al passato remoto

          Bah, per il resto non vedo errori. Ultimo consiglio: per alleggerire il testo, limita le inserzioni di subordinate esplicite; proprio l'unica che ho notato è "Dato che aveva dato un buon rendimento...". Ecco, se lo sostituissi con un complemento di causa (A causa/Per/A ragione del suo rendimento...) o con una subordinata implicita (Visto il suo rendimento...), noteresti un sostanziale miglioramento nella lettura.

          Per quanto riguarda la storia, mi sembra abbastanza originale e credo ti seguirò.
          Mmm... ok!

          Originariamente Scritto da supersaiyan_st Visualizza Messaggio
          mago della scrittura

          Comunque carina la fanfic ma puoi migliorare
          Beh, è la prima volta che scrivo! XD



          Grazie a tutti, stasera scrivo la seconda puntata!
          sigpic

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          • #6
            Bella storia, ma devi stare attento ai tempi verbali.

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            • #7
              Ecco il secondo capitolo. Ho cercato di correggere i tempi. A voi!


              LA CAMERA DEL DEMONIO


              2&#176; Capitolo – Uno strano incubo...

              Quella fu una notte da dimenticare. Patrick si gir&#242; e si rigir&#242; tra le lenzuola, non prendendo sonno per ore. Pensava a quell’avvenimento agghiacciante che lo aveva colpito la mattina ed era preoccupato, molto preoccupato. Finalmente, verso le 2:00 del mattino, riesce a prendere sonno e si addorment&#242;. Ma, a pensarci, sarebbe stato meglio che non si fosse mai addormentato.
              Subito si ritrov&#242; nel suo letto, un po' intontito, e vide che la sua casa non era quella che ricordava: l’atmosfera era lugubre, opprimente, spettrea e i muri e gli oggetti erano coperti da una sostanza che andava dal rosso al marrone e che si estendeva come una ragnatela, per tutta la stanza. Patrick cerc&#242; di chiamare la reception, ma il telefono era muto.
              Pur essendo in un incubo, Patrick prov&#242; un brivido lungo la schiena che lo fece rabbrividire di brutto.
              Prov&#242;, dimenandosi nell’oscurit&#224;, a vedere gli altri oggetti.
              <<E’ inutile>> disse <<non si vede un fico secco!>>
              Detto questo, prov&#242; ad aprire la tapparella della finestra vicino al letto, che, misteriosamente, era chiusa ed appena prov&#242; ad aprirla, non ci riusc&#236; poich&#233; era bloccata. Tra i fori della tapparella riusc&#236; a scorgere alcune tavole di legno che sbarravano la finestra. Prov&#242; pure ad accendere la luce, ma non c’era corrente. Tutto in quella stanza gli risultava altamente assurdo e, senza volerlo, pauroso.
              Tuttavia, nell’oscurit&#224; si riuscivano a scorgere il suo pc, la sua lampada e la sua scrivania. Anch’esse erano ricoperte di quella sostanza. Prov&#242; a toccarli, ma non avevano tatto. Tutto sembrava surreale. Not&#242; pure che i quadri e le foto, oltre ad essere anch’esse coperte in parte da quella cosa, contenevano immagini che lui pareva non aver visto mai! Raffiguravano chiese, cimiteri, e uno pure un messaggio scritto col sangue che diceva <<YOU ARE DEAD>>, e in quello pi&#249; grande, che si trovava sopra la scrivania, stava raffigurato un villaggio distrutto, posseduto dalle tenebre, che stava dietro ad una collina su cui stava una figura che assomigliava tanto ad un patibolo.
              Si avvi&#242; verso la cucina.
              L’oscurit&#224; l’opprimeva sempre di pi&#249;.
              Arrivato in cucina, ecco che si trov&#242; uno spettacolo terrificante: oltre che essere interamente ricoperta da quella sostanza, era ricoperta pure di un’altra sostanza, stavolta rosso vivo. Aveva tatto e, dopo essersene assicurato, si accorse che era sangue. Si accorse pure che gli elettrodomestici, cos&#236; come la dispensa, erano vuoti e guasti.
              <<Ma com’&#232; possibile tutto questo?>> pens&#242;.
              Una luce fioca illuminava la cucina, e in questo modo riusc&#236; a scorgere un mobile, una cassettiera bassa in legno, che lui non aveva mai posseduto, ed era messa in una posizione tale che Patrick, nel sogno, non pot&#232; far altro che spostarla. Spostato il mobile spinto da una forza misteriosa che gli sussurrava <<Spostalo e vedrai... spostalo e vedrai...>>, si abbass&#242; per vedere che cosa nascondeva dietro e not&#242; che nel muro c’era una fenditura, una fenditura strana, che, se guardata attentamente, dava l’idea di una croce. Gli guard&#242; dentro. Sembrava non esserci niente dall’altra parte. <<Ma che scherzo &#232; questo?>>... ma neanche il tempo di formulare la domanda ecco che una faccia cadaverica e insanguinata cade a terra al di l&#224; della fenditura, all’improvviso, con un tonfo e un atteggiamento che fece fare un salto di tre metri a Patrick. <<AAAAAAAAAARGHHH!!!>>
              Ripresosi dallo shock, Patrick alz&#242; lo sguardo e vide sul tetto delle cose che non aveva visto pochi attimi prima: decine di facce terrorizzate, stampate sul muro e sul tetto, come un cielo stellato e le cui stelle sono dei volti cadaverici, che avevano il terrore nel volto e che a guardarli facevano rabbrividire.
              Per&#242;, nel muro adiacente al divano in pelle, alla sua destra, c’era una faccia diversa dalle altre; era pi&#249; chiara e sembrava 3D, quasi viva.
              Si avvicin&#242; per toccarla, facendo attenzione. Avvicinatosi, aguzz&#242; lo sguardo ed ebbe l’impressione che quella cosa si muoveva.
              Ma ad un certo punto ecco che una figura selvaggia e oscura, simile ad uno zombie, usc&#236; da quella faccia.
              Patrick venne aggredito, la figura lo sbalz&#242; a terra e gli si mise di sopra, ma Patrick ebbe la freddezza di scansarsi e di cercare una via di fuga verso la porta.
              Ma appena cerc&#242; d’aprirla si accorse che era sbarrata completamente da catene, lucchetti e assi di legno. Era in trappola. La figura avanzava verso di lui con un passo cadaverico e irregolare e nel momento in cui Patrick viene attaccato da quel coso, si svegli&#242;.
              Erano gi&#224; le 8:05 del mattino.
              Era sudato, pallido, e anche se era stato solo un terribile incubo, Patrick aveva un nonsoche che lo faceva rabbrividire.
              Si alz&#242; dal letto, si vest&#236; e and&#242; per prepararsi la colazione.
              <<Pfui... che incubo... rimanere chiuso nella propria camera, con la porta sbarrata e persino con uno zombie alle costole... che cavolata...>>
              Ma ebbe il tempo di dire queste parole, che si accorse, in uno sguardo fortuito, che l’incubo si era avverato.
              Era rimasto chiuso in camera.
              Freneticamente, facendo come un matto, Patrick cominci&#242; a sbattere contro la porta, cercando invano di rompere le catene.
              <<AIUTOOOOOOO!!!>> grid&#242;, ma nessuno lo poteva sentire. Patrick in quell’albergo era come se non fosse mai esistito.
              Last edited by Goku ssj7; 15 January 2009, 17:38.
              sigpic

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              • #8
                C'&#232; qualche errore ma &#232; comunque un bel capitolo. Aspetto il prossimo.

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                • #9
                  Altri commenti?
                  sigpic

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                  • #10
                    Ancora problemi con il rispetto dei tempi.

                    Finalmente, verso le 2:00 del mattino, riesce a prendere sonno e si addorment&#242;.
                    Vedi?
                    Evita espressioni tipiche del parlato come di brutto e, se proprio vuoi fare il figo, evita le onomatopee come pfui.
                    Visto, meno errori.
                    Per quanto riguarda la storia, mi intriga abbastanza e mi piace l'intestazione.

                    Comment


                    • #11
                      Ecco a voi il 3&#176; capitolo:

                      LA CAMERA DEL DEMONIO

                      3&#176; Capitolo – La Metropolitana

                      Il mattino seguente, dopo una notte passata tra pensieri alquanto preoccupanti per Patrick, quest’ultimo cerc&#242; di trovarsi una ragione logica per tutti quegli avvenimenti misteriosi, dato che Patrick era un tipo realista e cercava sempre una spiegazione logica a tutto.
                      Pens&#242; e ripens&#242; tutto il giorno, assorto in pensieri che lo facevano rabbrividire. Ma non riusc&#236; a spiegarsi tutto ci&#242;.
                      <<E’ assurdo>> disse <<Questi avvenimenti non hanno assolutamente un senso logico. L’incubo, il sangue, lo zombie... la porta sbarrata...>>
                      Al dire questa ultima frase, Patrick non pot&#232; far altro che rivolgere lo sguardo a quella dannata porta.
                      Aveva l’aspetto terrificante e, al solo sguardo, a Patrick veniva la voglia di uccidersi.
                      Un altro giorno pass&#242;.
                      L’indomani, erano le 7:04 quando Patrick fu svegliato da un fracasso proveniente dall’altra stanza.
                      Si alz&#242; di scatto.
                      <<Me lo sar&#242; immaginato...>> e si riaddorment&#242;.
                      Ma d’improvviso, una strana aria tirava in quella casa e Patrick non pot&#232; far altro che accorgersene.
                      Come un venticello maligno che soffiava sul suo collo.
                      Stavolta si alz&#242; davvero.
                      Si diresse in cucina, la esamin&#242; da cima a fondo: dentro il frigorifero, sotto i mobili, nello sgabuzzino... ma restava ancora una stanza. Il bagno.
                      A stentoni si avvicin&#242; alla porta del bagno, stette 30 secondi davanti ad essa, immobile, come se volesse andarci, ma nello stesso tempo qualcosa lo fermava. Si decise ad entrare. Con la mano tremante, afferr&#242; la bella maniglia di ottone che ornava la porta. La apr&#236;.
                      Quello che vide davanti a se lo lasci&#242; senza fiato.
                      C’era un buco enorme vicino il lavandino. Sembrava la “porta” d’ingresso verso il mondo degl’inferi.
                      Era profondo. Buio.
                      <<E’ un altro di quegli stupidi incubi o &#232; uno scherzo?>> pens&#242;.
                      Ma nell’oscurit&#224;, not&#242; un pezzo di carta ingiallita. Era scritta col sangue con una scrittura irregolare.
                      Diceva: <<ONCE ENTERED, YOUR DESINY WILL BE MARKED>>
                      Patrick cap&#236; all’istante che quello non era uno dei soliti incubi, ma era tutto maledettamente vero.
                      And&#242; per guardarci dentro. Non si vedeva niente.
                      Patrick si tir&#242; fuori. Stette a rimurginare un po' davanti a quel buco.
                      <<Ma che...>> ma neanche il tempo di completare la frase, che fu spinto dentro al buco da una forza indeterminata e invisibile, quasi da un fantasma.
                      Ma Patrick ebbe la freddezza di aggrapparsi all’orlo del buco con un piede e ad opporre resistenza.
                      <<Cosa vuoi da me?!? Chi sei?!? Che stai facen... AAAAAAAAARGHH!!!>>
                      E cadde dentro.
                      Una lunga serie di capovolte accompagn&#242; Patrick nell’inesorabile discesa in quel tunnel, che sembrava infinito.
                      Arrivato alla fine, perse i sensi.
                      Risvegliatosi, si trov&#242; in un posto malandato, spettrale, che gli ricordava tanto la sua camera nell’incubo, ma stavolta nelle pareti non c’era niente, oltre che decine di ragnatele.
                      Si guard&#242; dietro.
                      <<Come cavolo ci sono finito qui?>>
                      Ma non vide altro che il solito buco.
                      Prov&#242; a risalirci, ma qualcosa, come quando due calamite della stessa polarit&#224; si respingono, lo spingeva in basso.
                      Era sconvolto. Non sapeva che pensare e come agire. Si guard&#242; avanti. Si rese conto che era in una specie di metropolitana, una delle tante di NY, all’altezza di South Ferry, ma non era esattamente come la immaginava. Era in un mondo parallelo, ne era certo. Cos&#236; come lo era la sua casa.
                      Fatte le dovute riflessioni, Patrick si avvi&#242; verso l’oscurit&#224; e per lui cominceranno i veri guai.
                      sigpic

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                      • #12
                        dato che Patrick era un tipo realista e cercava sempre una spiegazione logica a tutto.
                        Stesso discorso di prima per le subordinate.
                        Essendo Patrick un tipo realista che cercava sempre una spiegazione logica a tutto.


                        come se volesse andarci, ma nello stesso tempo qualcosa lo fermava.
                        Hai iniziato col congiuntivo imperfetto, chiudere con l'indicativo mi sembra a dir poco riduttivo. Io alleggerirei rendendo passiva la seconda frase:
                        Come se volesse andarci, ma nello stesso tempo fosse fermato da qualcosa.


                        Fatte le dovute riflessioni, Patrick si avvi&#242; verso l’oscurit&#224; e per lui cominceranno i veri guai.
                        Qui manca proprio un pezzo. La frase non ha senso.

                        Per la trama, nonostante mi ricordi qualcosa, mi attrae

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                        • #13
                          Che cosa ti ricorda? O_o
                          sigpic

                          Comment


                          • #14
                            Bel capitolo anche se le azione compiute da Patrick mi sembrano descritte in maniera troppo veloce.

                            Comment


                            • #15
                              mmm ... carina, bravo
                              DRAGON BALL DN http://gamesurf.tiscali.it/forum/showthread.php?t=71396
                              THE SIMPSON'S Z http://gamesurf.tiscali.it/forum/showthread.php?t=72782
                              SPECIAL DB Z http://gamesurf.tiscali.it/forum/showthread.php?t=79883

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