A causa dei recenti problemi del forum il topic che avevo aperto qualche giorno fa è andato perso quindi non ho altra scelta che aprirlo di nuovo.
Avevo già postato qualche episodio di questa fanfic in passato, ma nel frattempo l'ho modificata un po' e sono andato parecchio avanti per cui ritengo opportuno ricominciare a postarla dall'inizio. E' una fic ispirata alla serie di videogiochi Ace Attorney e ambientata sette anni dopo la conclusione del terzo gioco della saga. Per ulteriori informazioni non esistate a chiedere.
Justin Shield: Ace Attorney
Turnabout Bullets
Atto primo: Una decisione inaspettata
[Studio legale Odaki e co.-14 Novembre- ore O9:31]
Justin Shield era seduto alla sua scrivania nello studio legale Odaki e co. e si stava terribilmente annoiando. Erano due settimane che lui e il signor Odaki attendevano un nuovo caso eppure non era ancora arrivata nessuna richiesta di assistenza legale. Restare fermi senza far niente era snervante così Justin si alzò e prese una delle riviste posate sulla scrivania del signor Kogoro Odaki che nel frattempo stava schiacciando un pisolino.
-Sarà pure uno dei migliori avvocati del mondo ma visto così sembra solo un vecchio nonnetto- pensò il giovane avvocato sedendosi.
L'occhio gli cadde sul titolo della rivista che aveva tra le mani: "Playboy"
Una goccia gli apparve dietro alla nuca.
-Ecco perché la leggeva con così tanto entusiasmo-
Iniziò a sfogliare la rivista rifacendosi gli occhi con tutto il ben di Dio che vide.
All'improvviso il citofono suonò facendo svegliare il vecchio Odaki.
"Vai a sentire chi è" disse l'avvocato con voce impastata dal sonno.
"Va bene"
Justin alzò la cornetta del citofono e chiese: "Chi è?"
"Parlo con il signor Odaki?" chiese una voce maschile.
"No, sono l'avvocato Shield, una specie di allievo del signor Odaki"
"Ma il signor Odaki c'è?"
"Sì"
"Allora mi apra, per favore! Ho disperatamente bisogno di un avvocato!"
"Ok, le apro" disse Justin premendo un pulsante sul citofono.
-Chissà che tipo sarà questo cliente...-
Dopo qualche secondo la porta dell'ufficio legale si aprì e venne varcata da un ragazzo di media altezza, dai capelli neri e arruffati che indossava una maglietta bianca e un paio di Jeans. Il ragazzo era scortato a breve distanza da due agenti di polizia.
-Cosa ci fanno qui degli agenti di polizia?- pensò Justin.
"Buongiorno, lei è il signor Odaki?" chiese il ragazzo. Era giovane, non doveva avere più di diciannove anni.
"No, sono io" disse l'avvocato alzandosi dalla sedia.
Pur essendo anziano e costretto a camminare col bastone il signor Odaki conservava ancora una certa eleganza e una serietà professionale che lo aveva distinto nel corso di tutta la sua lunga carriera. Quel giorno indossava un'elegantissima giacca bianca, dei pantaloni gessati, una lunga cravatta azzurra e un paio di occhiali da vista. Il bastone a cui si appoggiava era di legno d'ebano e aveva con un grosso pomo d'oro con incise le parole: "Io cerco la verità".
"Dimmi, ragazzo, mi cercavi?"
"Sì, signor Odaki. Mi chiamo Ren Anderson e ho disperatamente bisogno della sua assistenza legale...sempre se vorrà darmela..." mormorò il ragazzo, amareggiato.
"Perché non dovrei darti la mia assistenza legale?" chiese Kogoro, perplesso.
"Perché il mio è un caso impossibile! Non c'è nessuna speranza che io venga dichiarato innocente!"
"In vita mia ho risolto anche casi apparentemente impossibili, per cui non temo le sfide...ma prima di offrirti la mia assistenza legale voglio capire quali sono le accuse che sono state mosse contro di te"
"Sono stato accusato...di omicidio...ma io sono innocente! Sono sicuro di esserlo! Ma non posso dimostrarlo..."
"Perché?" chiesero Justin e il signor Odaki all'unisono.
"Perché io non ricordo niente di ciò che è successo ieri sera..."
"Come mai?"
"Non ne sono sicuro ma credo di essere svenuto vicino al luogo del delitto...quando mi sono risvegliato ero al centro di detenzione, circondato da poliziotti che mi accusavano di omicidio..."
"Puoi raccontarci quello che ti ricordi con esattezza?" chiese Odaki.
"Sì, certamente"
_Testimonianza di Ren Anderson_
"Ieri sera verso le 23:30 mi sono diretto al poligono di tiro com'è mia abitudine fare. Sono arrivato alle 23:45 ed essendo piuttosto tardi non mi sono stupito di vedere che oltre a me c'erano solo tre persone: il guardiano e due uomini che erano già impegnati a sparare ai bersagli. Prima di unirmi a loro sono andato un attimo in bagno. Poi quando sono uscito ho sentito un forte dolore al collo e credo di essere svenuto. Non ricordo nient'altro"
Kogoro rimase per un po' in silenzio, pensieroso, poi chiese: "Dei tre uomini che c'erano al poligono di tiro quanti ne conoscevi?"
"Solo uno, cioè la guardia: anche se non ci ho mai parlato lo conosco di vista perché mi capita spesso di andare in quel luogo, ultimamente"
"E dei tre uomini chi è stato ucciso?"
"Questo non lo so..."
"Posso rispondere io, signore" disse uno dei due agenti di polizia.
"La vittima era Jack Steel, un chirurgo di quarantanove anni e la sera del delitto era uno dei due uomini che il signor Anderson aveva visto sparare ai bersagli mentre si recava al bagno"
"Bene, non mi serve sapere altro. Mi dispiace ragazzo ma non ho intenzione di darti la mia assistenza legale"
"Cosa?!" esclamò Justin, interdetto. In tutta la sua carriera Kogoro Odaki non aveva mai rifiutato una sola causa!
"No, signor Odaki, la prego...ho bisogno di aiuto..." mormorò tristemente il giovane Ren.
"In compenso il mio allievo, il signor Justin Shield, sarà felice di difenderti nel corso del processo" annunciò Kogoro.
"Che cosa?! Io?!" esclamò il giovane avvocato.
"Allora mi aiuterà, signor Shield?" chiese Ren Anderson.
"Bé, lo farei volentieri...ma io non ho molta esperienza....in effetti per il momento non ho ancora difeso un solo imputato!"
"Allora non è forse il caso di iniziare a difenderne almeno uno?" chiese il signor Odaki.
"Ma, Kogoro! Questo è un caso troppo difficile per me!"
"Hai paura di perdere?"
"No, ma non voglio che un innocente finisca in prigione per colpa della mia inesperienza!"
"Non succederà perché tu hai appena dichiarato di essere convinto della sua innocenza e quando un avvocato difensore è convinto di questo non c'è niente che possa impedirgli di far trionfare la giustizia. E poi non dimenticare che ci sarò io al tuo fianco, pronto a darti consigli e aiuti"
"Allora, signor Shield, mi aiuterà?"
"Sì...forse sono un pazzo... ma ho deciso che ti aiuterò...perché io credo nella tua innocenza!"
"Grazie mille, signor Shield! Non sarà facile ma forse lei riuscirà a salvarmi!" esclamò il giovane Ren, felicissimo.
"Non credi anche tu che questo sia il modo migliore per iniziare la tua carriera?" chiese Kogoro.
"Sì, ne sono convinto"
-Finalmente avrò l'occasione di mettere alla prova gli insegnamenti di Odaki! Grazie mille, maestro, ora ho capito che l'unico motivo che l'ha spinta a rifiutare questo caso è perché voleva che fossi io ad affrontarlo!-
------------------------------------------------------------------
Note dell'autore: Nel corso del capitolo non sono riuscito a inserire la descrizione fisica di Kogoro Odaki e di Justin Shield, come ovviamente vi sarete accorti. Per rimediare a questa mancanza dedicherò queste note proprio alla descrizione fisica dei due avvocati difensori.
-Justin Shield: Il giovane Justin ha i capelli neri e tagliati a spazzola con due ciuffi che gli ricadono sulla fronte (un po' come il super sayan di secondo livello XD), mentre i suoi occhi sono neri come la notte. Non é molto alto, ha un fisico magro, slanciato e sufficientemente allenato.
-Kogoro Odaki: Il vecchio Kogoro é pelato ma in compenso ha una lunga barba bianca e delle folte sopracciglia (avete presente il maestro Muten di Dragonball? Praticamente é uguale a lui XD), mentre i suoi occhi sono neri. Non é molto alto e ha alcuni problemi alle gambe, per questo é costretto a camminare appoggiandosi al suo magnifico bastone.
Avevo già postato qualche episodio di questa fanfic in passato, ma nel frattempo l'ho modificata un po' e sono andato parecchio avanti per cui ritengo opportuno ricominciare a postarla dall'inizio. E' una fic ispirata alla serie di videogiochi Ace Attorney e ambientata sette anni dopo la conclusione del terzo gioco della saga. Per ulteriori informazioni non esistate a chiedere.
Justin Shield: Ace Attorney
Turnabout Bullets
Atto primo: Una decisione inaspettata
[Studio legale Odaki e co.-14 Novembre- ore O9:31]
Justin Shield era seduto alla sua scrivania nello studio legale Odaki e co. e si stava terribilmente annoiando. Erano due settimane che lui e il signor Odaki attendevano un nuovo caso eppure non era ancora arrivata nessuna richiesta di assistenza legale. Restare fermi senza far niente era snervante così Justin si alzò e prese una delle riviste posate sulla scrivania del signor Kogoro Odaki che nel frattempo stava schiacciando un pisolino.
-Sarà pure uno dei migliori avvocati del mondo ma visto così sembra solo un vecchio nonnetto- pensò il giovane avvocato sedendosi.
L'occhio gli cadde sul titolo della rivista che aveva tra le mani: "Playboy"
Una goccia gli apparve dietro alla nuca.
-Ecco perché la leggeva con così tanto entusiasmo-
Iniziò a sfogliare la rivista rifacendosi gli occhi con tutto il ben di Dio che vide.
All'improvviso il citofono suonò facendo svegliare il vecchio Odaki.
"Vai a sentire chi è" disse l'avvocato con voce impastata dal sonno.
"Va bene"
Justin alzò la cornetta del citofono e chiese: "Chi è?"
"Parlo con il signor Odaki?" chiese una voce maschile.
"No, sono l'avvocato Shield, una specie di allievo del signor Odaki"
"Ma il signor Odaki c'è?"
"Sì"
"Allora mi apra, per favore! Ho disperatamente bisogno di un avvocato!"
"Ok, le apro" disse Justin premendo un pulsante sul citofono.
-Chissà che tipo sarà questo cliente...-
Dopo qualche secondo la porta dell'ufficio legale si aprì e venne varcata da un ragazzo di media altezza, dai capelli neri e arruffati che indossava una maglietta bianca e un paio di Jeans. Il ragazzo era scortato a breve distanza da due agenti di polizia.
-Cosa ci fanno qui degli agenti di polizia?- pensò Justin.
"Buongiorno, lei è il signor Odaki?" chiese il ragazzo. Era giovane, non doveva avere più di diciannove anni.
"No, sono io" disse l'avvocato alzandosi dalla sedia.
Pur essendo anziano e costretto a camminare col bastone il signor Odaki conservava ancora una certa eleganza e una serietà professionale che lo aveva distinto nel corso di tutta la sua lunga carriera. Quel giorno indossava un'elegantissima giacca bianca, dei pantaloni gessati, una lunga cravatta azzurra e un paio di occhiali da vista. Il bastone a cui si appoggiava era di legno d'ebano e aveva con un grosso pomo d'oro con incise le parole: "Io cerco la verità".
"Dimmi, ragazzo, mi cercavi?"
"Sì, signor Odaki. Mi chiamo Ren Anderson e ho disperatamente bisogno della sua assistenza legale...sempre se vorrà darmela..." mormorò il ragazzo, amareggiato.
"Perché non dovrei darti la mia assistenza legale?" chiese Kogoro, perplesso.
"Perché il mio è un caso impossibile! Non c'è nessuna speranza che io venga dichiarato innocente!"
"In vita mia ho risolto anche casi apparentemente impossibili, per cui non temo le sfide...ma prima di offrirti la mia assistenza legale voglio capire quali sono le accuse che sono state mosse contro di te"
"Sono stato accusato...di omicidio...ma io sono innocente! Sono sicuro di esserlo! Ma non posso dimostrarlo..."
"Perché?" chiesero Justin e il signor Odaki all'unisono.
"Perché io non ricordo niente di ciò che è successo ieri sera..."
"Come mai?"
"Non ne sono sicuro ma credo di essere svenuto vicino al luogo del delitto...quando mi sono risvegliato ero al centro di detenzione, circondato da poliziotti che mi accusavano di omicidio..."
"Puoi raccontarci quello che ti ricordi con esattezza?" chiese Odaki.
"Sì, certamente"
_Testimonianza di Ren Anderson_
"Ieri sera verso le 23:30 mi sono diretto al poligono di tiro com'è mia abitudine fare. Sono arrivato alle 23:45 ed essendo piuttosto tardi non mi sono stupito di vedere che oltre a me c'erano solo tre persone: il guardiano e due uomini che erano già impegnati a sparare ai bersagli. Prima di unirmi a loro sono andato un attimo in bagno. Poi quando sono uscito ho sentito un forte dolore al collo e credo di essere svenuto. Non ricordo nient'altro"
Kogoro rimase per un po' in silenzio, pensieroso, poi chiese: "Dei tre uomini che c'erano al poligono di tiro quanti ne conoscevi?"
"Solo uno, cioè la guardia: anche se non ci ho mai parlato lo conosco di vista perché mi capita spesso di andare in quel luogo, ultimamente"
"E dei tre uomini chi è stato ucciso?"
"Questo non lo so..."
"Posso rispondere io, signore" disse uno dei due agenti di polizia.
"La vittima era Jack Steel, un chirurgo di quarantanove anni e la sera del delitto era uno dei due uomini che il signor Anderson aveva visto sparare ai bersagli mentre si recava al bagno"
"Bene, non mi serve sapere altro. Mi dispiace ragazzo ma non ho intenzione di darti la mia assistenza legale"
"Cosa?!" esclamò Justin, interdetto. In tutta la sua carriera Kogoro Odaki non aveva mai rifiutato una sola causa!
"No, signor Odaki, la prego...ho bisogno di aiuto..." mormorò tristemente il giovane Ren.
"In compenso il mio allievo, il signor Justin Shield, sarà felice di difenderti nel corso del processo" annunciò Kogoro.
"Che cosa?! Io?!" esclamò il giovane avvocato.
"Allora mi aiuterà, signor Shield?" chiese Ren Anderson.
"Bé, lo farei volentieri...ma io non ho molta esperienza....in effetti per il momento non ho ancora difeso un solo imputato!"
"Allora non è forse il caso di iniziare a difenderne almeno uno?" chiese il signor Odaki.
"Ma, Kogoro! Questo è un caso troppo difficile per me!"
"Hai paura di perdere?"
"No, ma non voglio che un innocente finisca in prigione per colpa della mia inesperienza!"
"Non succederà perché tu hai appena dichiarato di essere convinto della sua innocenza e quando un avvocato difensore è convinto di questo non c'è niente che possa impedirgli di far trionfare la giustizia. E poi non dimenticare che ci sarò io al tuo fianco, pronto a darti consigli e aiuti"
"Allora, signor Shield, mi aiuterà?"
"Sì...forse sono un pazzo... ma ho deciso che ti aiuterò...perché io credo nella tua innocenza!"
"Grazie mille, signor Shield! Non sarà facile ma forse lei riuscirà a salvarmi!" esclamò il giovane Ren, felicissimo.
"Non credi anche tu che questo sia il modo migliore per iniziare la tua carriera?" chiese Kogoro.
"Sì, ne sono convinto"
-Finalmente avrò l'occasione di mettere alla prova gli insegnamenti di Odaki! Grazie mille, maestro, ora ho capito che l'unico motivo che l'ha spinta a rifiutare questo caso è perché voleva che fossi io ad affrontarlo!-
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Note dell'autore: Nel corso del capitolo non sono riuscito a inserire la descrizione fisica di Kogoro Odaki e di Justin Shield, come ovviamente vi sarete accorti. Per rimediare a questa mancanza dedicherò queste note proprio alla descrizione fisica dei due avvocati difensori.
-Justin Shield: Il giovane Justin ha i capelli neri e tagliati a spazzola con due ciuffi che gli ricadono sulla fronte (un po' come il super sayan di secondo livello XD), mentre i suoi occhi sono neri come la notte. Non é molto alto, ha un fisico magro, slanciato e sufficientemente allenato.
-Kogoro Odaki: Il vecchio Kogoro é pelato ma in compenso ha una lunga barba bianca e delle folte sopracciglia (avete presente il maestro Muten di Dragonball? Praticamente é uguale a lui XD), mentre i suoi occhi sono neri. Non é molto alto e ha alcuni problemi alle gambe, per questo é costretto a camminare appoggiandosi al suo magnifico bastone.
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