Sono passati 150’anni da quando Goku ha salvato la terra dai sette draghi ombra, ma purtroppo con il passare del tempo, la gente non ricorda più quel drammatico evento, e adesso………..
CAPITOLO 1: l’inizio
Gohan è un ragazzo con i capelli neri a punta, il fisico muscoloso, occhi neri……insomma assomiglia a qualcuno di nostra conoscenza. Ha 23 anni e vive a Dragon-city. Si sta preparando per andare a scuola, ed anche in fretta, perché è il primo giorno e come se non bastasse è pure in ritardo come suo solito. Per andare a scuola usa una strana nuvola dorata molto soffice che, anche se ti metti sopra non cadi ma rimani sospeso sopra di lei. Quest’ultima gli era stata affidata da sua nonna, Pan, che a dire il vero, per lui, era stata anche un’abile insegnante d’arti marziali.
La scuola, che doveva raggiungere, era a circa 54 miglia di distanza da casa sua e per partire con la nuvola d’oro, doveva recarsi nel parco più vicino a piedi per non destare sospetti, perché vedere qualcuno che in pieno centro-città parte su una nuvola d’oro, poteva allarmare la gente che c’era nelle vicinanze, in ogni modo il parco più vicino era a mezzo miglio di distanza e quindi tra viaggio a piedi e in nuvola ci metteva circa tre ore e mezza ad arrivare a scuola sempre che non trovava qualcuno nel parco ma era abbastanza improbabile perché la scuola apre alle otto e quindi lui vi si trovava verso le quattro e mezza e a quell’ora non c’era nessuno. Quella mattina però, non aveva sentito la sveglia, si era alzato alle 6 e ad arrivare al parco ci aveva messo più del solito perché a quell’ora inizia ad esserci più gente di quello che si aspettava.
CAPITOLO 2: la sorpresa
Durante il viaggio con la nuvola, Gohan, si sorprende ogni volta di come lei sia in grado di viaggiare veloce e di conseguenza non si rende nemmeno conto di quanto poco tempo ci metta ad arrivare a scuola, in confronto che con una macchina.
Una volta arrivato a scuola si accorse che c’era qualcosa di diverso nell’aria, e quando vi entro capì…….era vuota.
Angosciato da quella visione, si diresse subito in classe per vedere se almeno lì, c’era qualcuno o almeno i suoi amici, ma rimase inorridito dalla visione che gli si parò davanti appena aprì la porta. Tutti, tutti, tutti i suoi amici di scuola, tutti i professori…….erano ammucchiati gli uni sugli altri a formare una montagna di cadaveri e in quel momento gli venne da dentro una paura incontrollabile, una voglia di nascondersi che non aveva mai provato, che presto si trasformò in una rabbia furiosa e in quel momento si accorse che qualcosa di strano gli stava salendo da dentro, qualcosa di particolare, qualcosa che si mescolava alla rabbia, qualcosa che se sarebbe venuto fuori…….avrebbe distrutto tutta la città solo come sfogo d’energia.
Ma Gohan si rese conto che era come se volesse venire fuori e in ogni caso, si accorse che qualunque cosa era, era positiva. Spaventato però da questo nuovo fenomeno, perse tutta la rabbia dentro di se e nel momento in cui lo capì, quello strano flusso si arrestò e tornò da dove era venuto……..
da dentro di lui. Gohan rimase immobile per la sorpresa per circa 5 minuti, poi ricordandosi dei suoi amici e sforzandosi di non guardare il mucchio di cadaveri, si mise a piangere.
CAPITOLO 3: Il nemico
Non appena si riebbe, Gohan, uscì subito da scuola e chiamò la nuvola spedy (così si chiamava), doveva tornare immediatamente a casa e informare le autorità di questa cosa, ma questa volta non sarebbe tornato attraverso il parco. Durante il viaggio che gli sembrò durare un’eternità, pensò e ripensò a cosa potrebbe aver causato quella strage, ma non arrivò a niente di plausibile. Mentre era nelle vicinanze di casa sua vide qualcosa di strano in mezzo alla città, c’era uno strano drago, con forma quasi umana, di colore bianco con delle punte nere che gli spuntavano dalla schiena e in quel momento Gohan ebbe un fremito alla schiena e capì all’istante chi fosse stato il responsabile della strage a scuola.
Ordinò alla nuvola di recarsi immediatamente dove si trovava il fantomatico drago-uomo. Non appena atterrò il drago si volse verso di lui e Gohan non appena guardò cosa c’era dietro il drago, gli venne da vomitare: era come a scuola, una montagna di cadaveri, ma stavolta c’erano molte più persone……l’intera città.
CAPITOLO 4: …..sta per ritornare
Il drago si rivolse a lui –sei tu Gohan ?- Ghoan non capiva come quello strano essere sapesse il suo nome. –si sono io, ma tu come fai a saperlo ?-
Il drago allora si voltò del tutto e guardandolo con odio gli disse: -forse tu non lo sai ma discendi da un saijan chiamato GOKU- Ghoan non capendo di cosa parlasse gli chiese –ma cosa significa saijan e chi è Goku ?- il drago, probabilmente scosso dall’ignoranza di quel ragazzo, si sedette e si mise a ridere di gusto, Gohan non potendo sopportare di essere preso in giro da lui si scaglio all’attacco –almeno adesso mi serviranno le lezioni della nonna- pensò. Preso alla sprovvista il drago subì il primo colpo del ragazzo ma non gli successe nulla, anzi si arrabbiò ancora di più di com’era all’inizio e con un pugno allo stomaco fece volare via Gohan, scagliandolo ad una ventina di piedi di distanza da dove si trovava.
Gohan, pensando che ormai era giunta la sua ora, chiese chi era quel mostro ed egli gli rispose –sono shin shenrong il settimo drago ombra che Goku ha eliminato, e sono rinato per vendicarmi su tutta la specie umana, ma prima devo recuperare le sei sfere mancanti per ritrovare la mia forza completa, in ogni modo è stato un vero piacere fare la tua conoscenza e mi è ancora più piaciuto annientare questi insulsi umani e quelli che si trovavano ovest di qui in uno strano edificio, ma adesso porrò fine alla tua miserabile vita ragaz….
CAPITOLO 5: la trasformazione
Nel momento in qui il drago stava per finire la frase Gohan si sentì pervadere da una strana forza e apprese, che quella cosa che poche ore prima si mescolava alla rabbia, stava di nuovo venendo fuori ma che adesso era più forte e intensa di prima.
Però Gohan sapeva di non doverla temere, anche perché si rese conto che era l’unico modo per annientare il mostro.
Anche il drago si accorse del cambiamento nel ragazzo e si ricordò del giorno in cui Goku si trasformo nella stessa maniera in super saijan.
Mentre il drago ricordava quel giorno Gohan, ampliò quella rabbia rendendola più forte ricordando come il drago avesse goduto ad annientare i suoi amici, ma ripensandoci, perse il controllo di se e fece sgorgare l’energia che usciva dal suo corpo, copiosa come se non avesse limite e, in effetti, era così: l’energia non accennava a diminuire anzi, aumentava sempre di più e quando raggiunse il livello massimo d’uscita, Gohan si sentì esplodere e chiuse gli occhi per la paura.
Quando li riaprì si ritrovò davanti ad uno strano spettacolo: l’intera città era rasa al suolo e lui insieme al drago erano rimasti illesi al centro.
Però Gohan si sentiva diverso e si affacciò ad una vetrata ancora sana di un palazzo mezzo distrutto.
Rimase scioccato dalla visione cui assistette: era lui ma aveva i capelli alzati con le punte rivolte in alto, le sopracciglia un po’ più sottili….. tutte e due le cose erano diventate bionde mentre gli occhi erano diventati
verde-smeraldo, ma la cosa più strana e inquietante fu quella di apprendere che era circondato da una strana aura biancastra con riflessi blu.
Gohan rimase allibito da questa trasformazione, anche perché si accorse che la muscolatura si era rinforzata e irrobustita.
CAPITOLO 6: il combattimento
Sorpreso da questo mutamento Gohan perse la concentrazione e, in un attimo, tornò normale però esausto come non lo era mai stato. Il drago accortosi della sua momentanea debolezza si scagliò contro di lui, Gohan per difendersi da quest’attacco improvviso si coprì con il braccio destro, come gli aveva insegnato la nonna Pan. Purtroppo questo non bastò per fermare il micidiale attacco del drago, anzi dal colpo che ne scaturì gli si spezzò. Privato di un braccio cercò di reagire andando all’attacco: e la battaglia cominciò. Gohan s’impegnò con tutto se stesso ma, non c’era paragone con il drago che riusciva a parare tutti i suoi colpi con l’ausilio
di un solo braccio. A quel punto innervositosi cercò di muovere il braccio spezzato ma si fece ancora più male, e facendo un gran balzo si allontanò di circa venti metri per riprendere fiato, ma si accorse di non avere speranze, quando vide il drago che non era per niente affaticato anzi stava sorridendo e disse –non hai speranze contro di me e penso che te ne sia accorto anche tu, inoltre non hai abbastanza aura e anche se ne avessi, da quello che è successo prima, mi pare che tu non la sappia usare a dovere-.
CAPITOLO 7: un viaggio nel passato
Gohan non capì all’istante ciò che il drago voleva dire, ma tra se e se stava riflettendo, AURA questa parola era familiare ma non ricordava dove l’aveva sentita e iniziò a vagare indietro nei ricordi e si fermò a quando aveva circa dieci anni e sua nonna pan gli stava parlando di qualcosa chiamata aura: gli stava spiegando che in ognuno di noi esiste e che se controllata ti può far diventare fortissimo. Ma non si limitò a dirgli di questo, gli disse anche che lui discendeva da una persona chiamata Goku che era un saijan e che quindi lui aveva 1/16 di sangue saijan. In più, affermò che i saijan erano in grado di trasformarsi in super saijan, e gli mostrò la posizione in cui ci si concentrava meglio e si riusciva a far fluire l’aura.
CAPITOLO 1: l’inizio
Gohan è un ragazzo con i capelli neri a punta, il fisico muscoloso, occhi neri……insomma assomiglia a qualcuno di nostra conoscenza. Ha 23 anni e vive a Dragon-city. Si sta preparando per andare a scuola, ed anche in fretta, perché è il primo giorno e come se non bastasse è pure in ritardo come suo solito. Per andare a scuola usa una strana nuvola dorata molto soffice che, anche se ti metti sopra non cadi ma rimani sospeso sopra di lei. Quest’ultima gli era stata affidata da sua nonna, Pan, che a dire il vero, per lui, era stata anche un’abile insegnante d’arti marziali.
La scuola, che doveva raggiungere, era a circa 54 miglia di distanza da casa sua e per partire con la nuvola d’oro, doveva recarsi nel parco più vicino a piedi per non destare sospetti, perché vedere qualcuno che in pieno centro-città parte su una nuvola d’oro, poteva allarmare la gente che c’era nelle vicinanze, in ogni modo il parco più vicino era a mezzo miglio di distanza e quindi tra viaggio a piedi e in nuvola ci metteva circa tre ore e mezza ad arrivare a scuola sempre che non trovava qualcuno nel parco ma era abbastanza improbabile perché la scuola apre alle otto e quindi lui vi si trovava verso le quattro e mezza e a quell’ora non c’era nessuno. Quella mattina però, non aveva sentito la sveglia, si era alzato alle 6 e ad arrivare al parco ci aveva messo più del solito perché a quell’ora inizia ad esserci più gente di quello che si aspettava.
CAPITOLO 2: la sorpresa
Durante il viaggio con la nuvola, Gohan, si sorprende ogni volta di come lei sia in grado di viaggiare veloce e di conseguenza non si rende nemmeno conto di quanto poco tempo ci metta ad arrivare a scuola, in confronto che con una macchina.
Una volta arrivato a scuola si accorse che c’era qualcosa di diverso nell’aria, e quando vi entro capì…….era vuota.
Angosciato da quella visione, si diresse subito in classe per vedere se almeno lì, c’era qualcuno o almeno i suoi amici, ma rimase inorridito dalla visione che gli si parò davanti appena aprì la porta. Tutti, tutti, tutti i suoi amici di scuola, tutti i professori…….erano ammucchiati gli uni sugli altri a formare una montagna di cadaveri e in quel momento gli venne da dentro una paura incontrollabile, una voglia di nascondersi che non aveva mai provato, che presto si trasformò in una rabbia furiosa e in quel momento si accorse che qualcosa di strano gli stava salendo da dentro, qualcosa di particolare, qualcosa che si mescolava alla rabbia, qualcosa che se sarebbe venuto fuori…….avrebbe distrutto tutta la città solo come sfogo d’energia.
Ma Gohan si rese conto che era come se volesse venire fuori e in ogni caso, si accorse che qualunque cosa era, era positiva. Spaventato però da questo nuovo fenomeno, perse tutta la rabbia dentro di se e nel momento in cui lo capì, quello strano flusso si arrestò e tornò da dove era venuto……..
da dentro di lui. Gohan rimase immobile per la sorpresa per circa 5 minuti, poi ricordandosi dei suoi amici e sforzandosi di non guardare il mucchio di cadaveri, si mise a piangere.
CAPITOLO 3: Il nemico
Non appena si riebbe, Gohan, uscì subito da scuola e chiamò la nuvola spedy (così si chiamava), doveva tornare immediatamente a casa e informare le autorità di questa cosa, ma questa volta non sarebbe tornato attraverso il parco. Durante il viaggio che gli sembrò durare un’eternità, pensò e ripensò a cosa potrebbe aver causato quella strage, ma non arrivò a niente di plausibile. Mentre era nelle vicinanze di casa sua vide qualcosa di strano in mezzo alla città, c’era uno strano drago, con forma quasi umana, di colore bianco con delle punte nere che gli spuntavano dalla schiena e in quel momento Gohan ebbe un fremito alla schiena e capì all’istante chi fosse stato il responsabile della strage a scuola.
Ordinò alla nuvola di recarsi immediatamente dove si trovava il fantomatico drago-uomo. Non appena atterrò il drago si volse verso di lui e Gohan non appena guardò cosa c’era dietro il drago, gli venne da vomitare: era come a scuola, una montagna di cadaveri, ma stavolta c’erano molte più persone……l’intera città.
CAPITOLO 4: …..sta per ritornare
Il drago si rivolse a lui –sei tu Gohan ?- Ghoan non capiva come quello strano essere sapesse il suo nome. –si sono io, ma tu come fai a saperlo ?-
Il drago allora si voltò del tutto e guardandolo con odio gli disse: -forse tu non lo sai ma discendi da un saijan chiamato GOKU- Ghoan non capendo di cosa parlasse gli chiese –ma cosa significa saijan e chi è Goku ?- il drago, probabilmente scosso dall’ignoranza di quel ragazzo, si sedette e si mise a ridere di gusto, Gohan non potendo sopportare di essere preso in giro da lui si scaglio all’attacco –almeno adesso mi serviranno le lezioni della nonna- pensò. Preso alla sprovvista il drago subì il primo colpo del ragazzo ma non gli successe nulla, anzi si arrabbiò ancora di più di com’era all’inizio e con un pugno allo stomaco fece volare via Gohan, scagliandolo ad una ventina di piedi di distanza da dove si trovava.
Gohan, pensando che ormai era giunta la sua ora, chiese chi era quel mostro ed egli gli rispose –sono shin shenrong il settimo drago ombra che Goku ha eliminato, e sono rinato per vendicarmi su tutta la specie umana, ma prima devo recuperare le sei sfere mancanti per ritrovare la mia forza completa, in ogni modo è stato un vero piacere fare la tua conoscenza e mi è ancora più piaciuto annientare questi insulsi umani e quelli che si trovavano ovest di qui in uno strano edificio, ma adesso porrò fine alla tua miserabile vita ragaz….
CAPITOLO 5: la trasformazione
Nel momento in qui il drago stava per finire la frase Gohan si sentì pervadere da una strana forza e apprese, che quella cosa che poche ore prima si mescolava alla rabbia, stava di nuovo venendo fuori ma che adesso era più forte e intensa di prima.
Però Gohan sapeva di non doverla temere, anche perché si rese conto che era l’unico modo per annientare il mostro.
Anche il drago si accorse del cambiamento nel ragazzo e si ricordò del giorno in cui Goku si trasformo nella stessa maniera in super saijan.
Mentre il drago ricordava quel giorno Gohan, ampliò quella rabbia rendendola più forte ricordando come il drago avesse goduto ad annientare i suoi amici, ma ripensandoci, perse il controllo di se e fece sgorgare l’energia che usciva dal suo corpo, copiosa come se non avesse limite e, in effetti, era così: l’energia non accennava a diminuire anzi, aumentava sempre di più e quando raggiunse il livello massimo d’uscita, Gohan si sentì esplodere e chiuse gli occhi per la paura.
Quando li riaprì si ritrovò davanti ad uno strano spettacolo: l’intera città era rasa al suolo e lui insieme al drago erano rimasti illesi al centro.
Però Gohan si sentiva diverso e si affacciò ad una vetrata ancora sana di un palazzo mezzo distrutto.
Rimase scioccato dalla visione cui assistette: era lui ma aveva i capelli alzati con le punte rivolte in alto, le sopracciglia un po’ più sottili….. tutte e due le cose erano diventate bionde mentre gli occhi erano diventati
verde-smeraldo, ma la cosa più strana e inquietante fu quella di apprendere che era circondato da una strana aura biancastra con riflessi blu.
Gohan rimase allibito da questa trasformazione, anche perché si accorse che la muscolatura si era rinforzata e irrobustita.
CAPITOLO 6: il combattimento
Sorpreso da questo mutamento Gohan perse la concentrazione e, in un attimo, tornò normale però esausto come non lo era mai stato. Il drago accortosi della sua momentanea debolezza si scagliò contro di lui, Gohan per difendersi da quest’attacco improvviso si coprì con il braccio destro, come gli aveva insegnato la nonna Pan. Purtroppo questo non bastò per fermare il micidiale attacco del drago, anzi dal colpo che ne scaturì gli si spezzò. Privato di un braccio cercò di reagire andando all’attacco: e la battaglia cominciò. Gohan s’impegnò con tutto se stesso ma, non c’era paragone con il drago che riusciva a parare tutti i suoi colpi con l’ausilio
di un solo braccio. A quel punto innervositosi cercò di muovere il braccio spezzato ma si fece ancora più male, e facendo un gran balzo si allontanò di circa venti metri per riprendere fiato, ma si accorse di non avere speranze, quando vide il drago che non era per niente affaticato anzi stava sorridendo e disse –non hai speranze contro di me e penso che te ne sia accorto anche tu, inoltre non hai abbastanza aura e anche se ne avessi, da quello che è successo prima, mi pare che tu non la sappia usare a dovere-.
CAPITOLO 7: un viaggio nel passato
Gohan non capì all’istante ciò che il drago voleva dire, ma tra se e se stava riflettendo, AURA questa parola era familiare ma non ricordava dove l’aveva sentita e iniziò a vagare indietro nei ricordi e si fermò a quando aveva circa dieci anni e sua nonna pan gli stava parlando di qualcosa chiamata aura: gli stava spiegando che in ognuno di noi esiste e che se controllata ti può far diventare fortissimo. Ma non si limitò a dirgli di questo, gli disse anche che lui discendeva da una persona chiamata Goku che era un saijan e che quindi lui aveva 1/16 di sangue saijan. In più, affermò che i saijan erano in grado di trasformarsi in super saijan, e gli mostrò la posizione in cui ci si concentrava meglio e si riusciva a far fluire l’aura.
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