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Ciao a tutti! che nostalgia! da tempo non aprivo una nuova fan fiction, quindi eccovene una nuova di zecca!!
La storia ripercorre le vicende della mascotte Eddie The Head, che rappresenta la band heavy metal ''Iron Maiden''. In tutte le copertine dei vari album e dei vari singoli c'è lui, e con un pizzico di fantasia le varie vicende possono essere collegate formando una storia. Ad ogni capitolo metterò pure la cover dell'album alla quale si riferisce.
BUONA LETTURA^^
LIVE AFTER POWERSLAVE
Si narra che nei tempi antichi un antico stregone di nome Kokuryu abbia acquisito capacità incredibili.
La civiltà egizia era al massimo splendore: immense città si estendevano a vista d'occhio, piramidi infuocate si stagliavano sopra le dune ardenti del deserto mentre imponenti statue le adornavano di solennità e potere.
Grandi faraoni avevano guidato questa civiltà per lungo tempo, l'ultimo di questi era proprio Kokuryu, che grazie alla magia nera era in grado di scatenare poteri oscuri di ogni tipo; interi eserciti cadevano sotto la sua mano del drago, simbolo di quella sua terribile forza che sbaragliava legioni, nemici, traditori e qualsiasi cosa o persona che minacciava il suo regno.
Purtroppo però, anche per lui era giunto il momento di invecchiare, e di morire.
Grazie ai suoi poteri poteva rimanere in vita per l'eternità, tuttavia il suo corpo si sarebbe decomposto comunque, condannandolo ad essere un anima vagante che non avrebbe trovato mai pace, oscura nello spirito come i poteri che possedeva.
E dunque Kokuryu era lì, sopra una gigantesca roccia nel deserto, la mano protesa verso l'orizzonte, mentre osservava l'infinito.
La sua bianca chioma veniva mossa dal sole, mentre il suo corpo era rivestito di una scintillante armatura grigia con vari spuntoni che ricordavano le forme di un teschio malefico.
Dinnanzi a lui, migliaia e migliaia di soldati egiziani pronti a partire sotto un suo ordine, e dall'altra parte delle enormi dune si intravedeva un secondo esercito forse ancora più numeroso del primo, la cui immagine veniva danneggiata dalla caloria della sabbia.
Con la mano sinistra afferrò l'elmo a forma di serpente, e lo sbattè violentemente a terra, rivelando il suo volto da non morto: occhi neri come la pece illuminati solamente da un bagliore simile ad un fulmine, un ghigno malefico ed una carnagione sul marrone/verdognolo, quasi putrefatta.
Ma a lui non importava.
Un gesto della mano.
E l'intero deserto si aprì in due.
Passarono i mesi, lenti ed inesorabili.
Kokuryu costretto a non poter nemmeno camminare, e dopo pochi giorni, spirò.
Nonostante fosse un tiranno, gli egiziani gli offrirono degna sepoltura, edificando in suo onore una maestosa piramide dorata che rifletteva i raggi del sole come un diamante: sul davanti vi erano tre statue che costituivano l'entrata del sepolcro, ai lati due raffigurazioni di Anubis, mentre al centro Kokuryu stesso in abiti da Faraone.
Un'imponente serie di scale conduceva un cordoglio di fedeli fino ad una apertura in mezzo alle gambe di Kokuryu, essi trasporavano il suo sarcofago, contenente la carcassa mummificata del faraone.
Al termine della funzione la piramide venne sigillata per l'eternità, contenente lo spirito del condottiero che sarebbe rimasto dannato per sempre.
La sua unica speranza era trovare un corpo di una persona malvagia e piena di odio esattamente come lo era stato lui, per poi prenderne possesso e dominare il mondo ancora una volta.
E così, la notte scendeva silenziosa sul cimitero di Londra.
Un gigantesco prato scuro come il cielo era lo sfondo di una Lapide, con su scritto ''Edward The Head'', uno sconosciuto ragazzo morto qualche anno prima.
Quel cimitero divenne teatro di avvenimenti che avrebbero fatto impallidire chiunque, perchè finalmente Kokuryu aveva trovato ciò che cercava da secoli... uno spirito malefico a forma di drago oscuro penetrò all'interno della città, attraversò gli alberi mossi dal vento del cimitero e si infilò dentro la bara posta sottoterra.
La terra iniziò a tremare, mentre delle crepe iniziavano a formarsi dinnanzi alla Lapide... perchè non è morto ciò che può vivere ancora... una mano quasi scheletrica ghernì il bordo del prato, ed un orrendo zombie pallido come la luna ne fuoriuscì furioso, con delle catene legate ai bracci, segno dell'odio che la gente provò verso di lui, per via delle sue cattive azioni che lo condannarono ad essere definito un mostro.
Neanche Kokuryu era così malvagio e piedo d'odio, così, il suo spirito venne scacciato... mentre la creatura veniva attorniata da fiamme malefiche e saette che fuoriuscivano dalla sua testa, segno che l'antico Faraone era stato del tutto sconfitto. Adesso rimaneva soltanto lui: Eddie, ancora più malvagio di Kokuryu, l'unico che riuscì a scacciare il suo spirito definitivamente.
"Ora... questa città sarà MIA." Esclamò sogghignando mentre con uno strattone si libero dalle catene.
La storia ripercorre le vicende della mascotte Eddie The Head, che rappresenta la band heavy metal ''Iron Maiden''. In tutte le copertine dei vari album e dei vari singoli c'è lui, e con un pizzico di fantasia le varie vicende possono essere collegate formando una storia. Ad ogni capitolo metterò pure la cover dell'album alla quale si riferisce.
BUONA LETTURA^^
LIVE AFTER POWERSLAVE
Si narra che nei tempi antichi un antico stregone di nome Kokuryu abbia acquisito capacità incredibili.
La civiltà egizia era al massimo splendore: immense città si estendevano a vista d'occhio, piramidi infuocate si stagliavano sopra le dune ardenti del deserto mentre imponenti statue le adornavano di solennità e potere.
Grandi faraoni avevano guidato questa civiltà per lungo tempo, l'ultimo di questi era proprio Kokuryu, che grazie alla magia nera era in grado di scatenare poteri oscuri di ogni tipo; interi eserciti cadevano sotto la sua mano del drago, simbolo di quella sua terribile forza che sbaragliava legioni, nemici, traditori e qualsiasi cosa o persona che minacciava il suo regno.
Purtroppo però, anche per lui era giunto il momento di invecchiare, e di morire.
Grazie ai suoi poteri poteva rimanere in vita per l'eternità, tuttavia il suo corpo si sarebbe decomposto comunque, condannandolo ad essere un anima vagante che non avrebbe trovato mai pace, oscura nello spirito come i poteri che possedeva.
E dunque Kokuryu era lì, sopra una gigantesca roccia nel deserto, la mano protesa verso l'orizzonte, mentre osservava l'infinito.
La sua bianca chioma veniva mossa dal sole, mentre il suo corpo era rivestito di una scintillante armatura grigia con vari spuntoni che ricordavano le forme di un teschio malefico.
Dinnanzi a lui, migliaia e migliaia di soldati egiziani pronti a partire sotto un suo ordine, e dall'altra parte delle enormi dune si intravedeva un secondo esercito forse ancora più numeroso del primo, la cui immagine veniva danneggiata dalla caloria della sabbia.
Con la mano sinistra afferrò l'elmo a forma di serpente, e lo sbattè violentemente a terra, rivelando il suo volto da non morto: occhi neri come la pece illuminati solamente da un bagliore simile ad un fulmine, un ghigno malefico ed una carnagione sul marrone/verdognolo, quasi putrefatta.
Ma a lui non importava.
Un gesto della mano.
E l'intero deserto si aprì in due.
Passarono i mesi, lenti ed inesorabili.
Kokuryu costretto a non poter nemmeno camminare, e dopo pochi giorni, spirò.
Nonostante fosse un tiranno, gli egiziani gli offrirono degna sepoltura, edificando in suo onore una maestosa piramide dorata che rifletteva i raggi del sole come un diamante: sul davanti vi erano tre statue che costituivano l'entrata del sepolcro, ai lati due raffigurazioni di Anubis, mentre al centro Kokuryu stesso in abiti da Faraone.
Un'imponente serie di scale conduceva un cordoglio di fedeli fino ad una apertura in mezzo alle gambe di Kokuryu, essi trasporavano il suo sarcofago, contenente la carcassa mummificata del faraone.
Al termine della funzione la piramide venne sigillata per l'eternità, contenente lo spirito del condottiero che sarebbe rimasto dannato per sempre.
La sua unica speranza era trovare un corpo di una persona malvagia e piena di odio esattamente come lo era stato lui, per poi prenderne possesso e dominare il mondo ancora una volta.
E così, la notte scendeva silenziosa sul cimitero di Londra.
Un gigantesco prato scuro come il cielo era lo sfondo di una Lapide, con su scritto ''Edward The Head'', uno sconosciuto ragazzo morto qualche anno prima.
Quel cimitero divenne teatro di avvenimenti che avrebbero fatto impallidire chiunque, perchè finalmente Kokuryu aveva trovato ciò che cercava da secoli... uno spirito malefico a forma di drago oscuro penetrò all'interno della città, attraversò gli alberi mossi dal vento del cimitero e si infilò dentro la bara posta sottoterra.
La terra iniziò a tremare, mentre delle crepe iniziavano a formarsi dinnanzi alla Lapide... perchè non è morto ciò che può vivere ancora... una mano quasi scheletrica ghernì il bordo del prato, ed un orrendo zombie pallido come la luna ne fuoriuscì furioso, con delle catene legate ai bracci, segno dell'odio che la gente provò verso di lui, per via delle sue cattive azioni che lo condannarono ad essere definito un mostro.
Neanche Kokuryu era così malvagio e piedo d'odio, così, il suo spirito venne scacciato... mentre la creatura veniva attorniata da fiamme malefiche e saette che fuoriuscivano dalla sua testa, segno che l'antico Faraone era stato del tutto sconfitto. Adesso rimaneva soltanto lui: Eddie, ancora più malvagio di Kokuryu, l'unico che riuscì a scacciare il suo spirito definitivamente.
"Ora... questa città sarà MIA." Esclamò sogghignando mentre con uno strattone si libero dalle catene.
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