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Evil God

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  • Evil God

    Recentemente ho provato ad iniziare un racconto di fantascienza, genere col quale ho a che fare per la prima volta. Per ora ho scritto solamente il primo capitolo e non so bene se e quando porterò avanti il tutto.
    Trattandosi del mio primo approccio col genere non sono del tutto sicuro del risultato del mio lavoro e per questo mi farebbe piacere ricevere commenti e critiche dall'utenza del forum. Del resto postare i miei racconti in questo forum mi ha sempre aiutato a migliorare

    Capitolo I: Advanced Technology

    Michael Gaint era il giovane direttore di un piccolo centro di ricerca chiamato “Advanced Technology” situato nella periferia di Lowsteam, una cittadina americana di medie dimensioni. Nei laboratori del centro gli scienziati lavoravano instancabilmente nel tentativo di applicare le recenti scoperte scientifiche a delle nuove tecnologie in grado di migliorare la vita del genere umano. Sfortunatamente nessuno degli esperimenti condotti nei laboratori di Advanced Technology negli ultimi dieci anni era andato a buon fine e questo aveva causato un drastico taglio dei fondi a disposizione del centro. Tra questi esperimenti vale la pena di menzionare Car Searcher, uno strumento simile ad un tablet nel quale registrando la targa di un automobile era possibile conoscerne l'ubicazione. Seppur interessante, il progetto era stato fermato perchè ritenuto potenzialmente pericoloso. Rubare un auto sarebbe stato fin troppo semplice per un ladro in possesso di un simile strumento. Si era anche pensato di vendere il prodotto unicamente alle forze dell'ordine, in modo che potessero usarlo durante gli inseguimenti, ma la paura che qualcuno potesse usarlo per i suoi scopi aveva costretto il centro a scartare anche quest'ultima possibilità.
    In tali condizioni economiche era stato impossibile per il direttore Gaint fornire ai suoi dipendenti una strumentazione al passo coi tempi e garantire delle condizioni di sicurezza adeguate.
    Tale situazione aveva portato numerosi scienziati ad abbandonare il centro di ricerca. I pochi che erano rimasti portavano avanti il loro lavoro senza passione e senza la speranza di poter ottenere dei risultati concreti. Lo stesso direttore Gaint aveva la sensazione di star pilotando una barca fatiscente, destinata a navigare per sempre senza poter mai raggiungere la sua meta. Ormai trascorreva quasi tutto il tempo nel suo ufficio a fumare una sigaretta dopo l'altra. Quella noia opprimente stava trasformando il lavoro che per lungo tempo aveva sognato di fare in un inferno silente e asettico. Decisamente non era così che immaginava il suo futuro quando era un adolescente. Che fine aveva fatto l'ardente desiderio di usare le sue conoscenze scientifiche per migliorare la vita dell'umanità che lo aveva spinto ad intraprendere quella carriera? Era stato distrutto dalla crudele e spietata realtà. I sogni e i desideri sono il fuoco che alimenta la volontà delle persone di fare del proprio meglio per raggiungere i propri obiettivi. Ma anche il più intenso dei fuochi è destinato a spegnersi quando non c'è più abbastanza legna da bruciare.
    Soldi e tecnologie all'avanguardia rappresentavano l'abbondante riserva di legname di Michael Gaint e ora che buona parte di essa era stata portata via il suo fuoco si stava lentamente spegnendo. Una timida fiammella cercava ancora di spronarlo a svolgere al meglio il suo lavoro, ma riusciva solamente a spingerlo ad andare nei laboratori quando gli scienziati avevano qualche problema da segnalare. Molto presto dell'ardente passione giovanile del direttore non sarebbe rimasto che un triste mucchietto di grigie ceneri e forse questo lo avrebbe portato ad abbandonare per sempre quella professione.
    Ma non era questo lo scenario che il destino aveva previsto per lui. Presto ed inaspettatamente sarebbe successo qualcosa in grado di ridare vigore a quel debole fuoco che bruciava nel suo cuore.
    Una semplice telefonata stava per cambiare per sempre la sua vita...
    Last edited by Rowelence; 30 August 2011, 15:08.
    Sto giocando a: Tales of Xillia (PS3), Assassin's Creed 3 (WiiU), Pokémon X (3DS - Solo online) Sto leggendo: A storm of swords (volumone completo in italiano) Sto guardando: Kill la Kill (ep 7)

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  • #2
    Era un giorno come tanti nel centro di ricerca Advanced Technology. Nei laboratori della struttura un numero esiguo di scienziati portava avanti con pigrizia alcuni esperimenti che a causa dell'arretratezza della strumentazione richiedevano tempi assurdamente lunghi per essere ultimati.
    “Non credo di poter resistere in questo posto ancora per molto tempo...” disse un ricercatore sulla trentina, interrompendo l'opprimente silenzio che aveva regnato nel laboratorio durante i precedenti venti minuti.
    “Effettivamente un giovane talento come te è sprecato in un posto senza futuro come questo.” concordò un suo collega dal volto ricoperto da una folta barba grigia.
    La maggior parte dei presenti pensò che si trattasse di una frase di circostanza e non di un complimento sincero, ma nessuno lo disse apertamente.
    “...Già. Ma disgraziatamente non ho altra scelta che restare qui. Qui a Lowsteam non ci sono altri centri di ricerca degni di interesse e non posso nemmeno permettermi di cercare lavoro fuori città. Mia moglie ha dei gravi problemi di salute e ho troppa paura che possa accaderle qualcosa mentre sono lontano per andarmene.”
    “Capisco...Non si tratta di una bella situazione.”
    Dopo aver pronunciato quelle parole il ricercatore rimase in silenzio per qualche secondo. Riprese poi a parlare, pronto a dire ad alta voce lo scomodo pensiero che da tempo lo tormentava.
    “Se devo essere onesto anch'io sto iniziando a trovare questo lavoro sempre meno stimolante. Fino a qualche anno fa in questo centro di ricerca di respirava un'atmosfera completamente differente.”
    Molti colleghi dell'uomo fecero dei cenni d'assenso dopo aver udito quella frase.
    “Tutti lavoravano con la massima passione e il desiderio di creare tecnologie in grado di migliorare l'esistenza delle altre persone era così forte che sembrava quasi di poterlo toccare. Ma da quando il governo ha deciso di ridurre i fondi a disposizione del centro è cambiato tutto. Lo stesso direttore Gaint sembra quasi essere diventato un'altra persona. Il suo incrollabile ottimismo e la sua incredibile dedizione alla ricerca erano ciò che spingevano noi tutti ad ammirarlo e a fare del nostro meglio per soddisfare le grandi aspettative che riponeva in noi. Ora quelle buone qualità sembrano essere evaporate e ciò sta avendo degli effetti negativi su tutto il team di ricerca. Se la situazione non cambierà temo che il destino di Advanced Technology non sarà dei migliori...”
    “Ridicolo. Non credo che esista parola migliore per definire il tuo discorso, Tompson” sentenziò con tono tagliente un'avvenente scienziata sulla trentina. La donna era abbastanza minuta, ma il suo atteggiamento altezzoso e il suoi penetranti occhi di ghiaccio la rendevano poco rassicurante. I lineamenti del suo viso erano tuttavia piuttosto delicati e la facevano sembrare più giovane di quanto non fosse in realtà. Tali caratteristiche impedivano alla maggior parte degli uomini di restare indifferenti quando la incontravano.
    “Oh, davvero? Sarebbe così gentile da dirmi come mai il mio discorso è tanto ridicolo, signorina Lawless?” replicò Tompson. Il tono della sua voce tradiva una certa irritazione.
    La ricercatrice scostò un ciuffo dei suoi capelli biondo chiaro che le copriva l'occhio sinistro e disse: “Se il capitano di una nave perde la voglia di svolgere il suo compito la nave è forse destinata a fare una brutta fine? Certo, ma solo se il resto dell'equipaggio è composto da inetti che non sanno nemmeno allacciarsi le scarpe da soli. Se Gaint ha perso la sua passione unicamente perché i fondi sono stati tagliati è evidente che non è poi così adatto a dirigere questo centro di ricerca. Io al suo posto avrei fatto tutto il possibile per dimostrare al governo che Advanced Technology merita i suoi sporchi soldi. Anche se Gaint si è arreso io non ho alcuna intenzione di farlo. Continuerò a fare del mio meglio giorno dopo giorno, com'è giusto che sia. E voi? Sapete allacciarvi le scarpe senza il direttore o no?”
    Il discorso di Freya Lawless era stato uno schiaffo morale per la maggior parte degli altri ricercatori. Avevano dato troppa importanza alle azioni di una sola persona senza quasi rendersene conto ed avevano finito col diventare dipendenti da essa. Ora che lo avevano realizzato era arrivato il momento di riguadagnarsi la propria indipendenza: non si sarebbero mai più lasciati influenzare dal comportamento di Michael Gaint. O almeno così credevano...
    Tuttavia c'era anche qualcuno che sembrava essere in disaccordo con lei.
    “Mi chiedo perchè mai dovremmo sbatterci tanto” disse un ricercatore dall'aria alquanto trasandata. Se ne stava distrattamente appoggiato ad una delle pareti del laboratorio mentre giocherellava con una ciocca dei suoi spettinati capelli ricci e castani. I vestiti che indossava sembravano aver vissuto giorni migliori: erano tutti spiegazzati e pieni di macchie di caffè. Anche l'incolta barba presente sul suo volto era indice di un certo menefreghismo nei confronti del proprio aspetto.
    “Per me la situazione è perfetta così com'è. Perchè mai dovrei iniziare ad ammazzarmi di fatica? Personalmente adoro il fatto che pur lavorando molto meno di prima il mio stipendio è rimasto lo stesso. E' praticamente un sogno che si avvera.”
    Uno dei ricercatori ridacchiò.
    “Pare proprio che il soprannome che ti hanno affibiato sia alquanto appropriato. Non è forse così, Anthony 'Genio svogliato' Black?”
    L'uomo che aveva parlato poteva essere considerato l'esatto opposto di Anthony. Ogni minimo dettaglio del suo abbigliamento e del suo aspetto era preciso e ordinato. Il completo di origine italiana che indossava era elegante ed impeccabile e sarebbe stato sicuramente più adatto ad un avvocato che ad un ricercatore. I suoi capelli corvini erano corti e perfettamente curati. Dietro alle lenti degli occhiali dalla montatura nera i suoi occhi color smeraldo fissavano con divertimento il suo trasandato collega.
    “Proprio così, signor Robert 'perfettino rompiscatole' Sand. Io potrei ribaltare le sorti di Adanced Technology nel giro di un paio di giorni, ma non ho nessuna voglia di farlo. Non mi piace faticare e se potessi me ne tornerei a scuola. Era stupendo passare le ore a scaldare il banco e a divertirsi pur prendendo sempre il massimo dei voti grazie ad una genialità innata. Inutile dire che i prof mi detestavano...”
    “Non mi pare di averti chiesto la storia della tua vita, Black” disse Robert, interrompendo bruscamente il collega.
    “Volevo solamente sottolineare quanto la tua presenza in questo centro di ricerca sia assolutamente inutile. Se la tua voglia di lavorare è così bassa non avresti mai dovuto fare il ricercatore. In un qualsiasi altro luogo di lavoro il tuo abbigliamento sarebbe sufficiente per farti licenziare. Qui non è ancora successo perchè il direttore, consapevole della tua mente geniale, ha sempre chiuso un occhio sulle tue eccentricità. Ma ho già speso troppe parole su un essere inutile come te.”
    Anthony non si sognò nemmeno di replicare alle irritanti offese del collega. I litigi, come tutte le altre azioni inutili, lo annoiavano profondamente.
    Dopo una breve pausa, Sand riprese a parlare.
    “Il discorso della signorina Lawless mi trova in disaccordo. Piuttosto che impegnarci per portare avanti gli attuali progetti, penso che dovremmo proporre al direttore di ampliare i nostri orizzonti. Puntare unicamente su invenzioni in grado di rivoluzionare la vita delle persone mi sembra riduttivo. Ci sono due importanti mercati sui quali dovremmo puntare.”
    “Il tuo discorso si sta facendo interessante” commentò Freya, con sincerità.
    “E quali sono questi due mercati?”
    “Come diceva Freud nell'uomo sono presenti due tipi di pulsioni: Eros e Thanatos, ovvero amore e morte. Perchè dunque non iniziare a sviluppare tecnologie legate al sesso e alla guerra? Il piacere e la distruzione hanno sempre affascinato l'uomo e sono sicuro che se ci buttassimo su un simile mercato potremmo veramente fare soldi a palate.”
    Un'imbarazzante silenzio scese sull'intero laboratorio.
    “...Stai scherzando, vero?” chiese Freya, la cui temporanea fiducia in Robert sembrava essere rapidamente evaporata.
    “Assolutamente no! Sono sicuro che puntando su tecnologie legate al sesso e alla guerra avremo finalmente successo.”
    “...Questo è ancora più ridicolo del discorso di Tompson. Non so cosa tu abbia in quella mente perversa, ma io non ho la minima intenzione di inziare a produrre dildi supertecnologici e profilattici indistruttibili solo perchè potrebbero rivelarsi un successo commerciale. Desidero essere fiera delle tecnologie che usciranno da questo centro di ricerca e anche il direttore la pensa come me. Piuttosto che abbassarsi a produrre strumenti di morte o di piacere sono più che sicura che preferirebbe chiudere il centro.”
    Sul volto di Robert apparve un'espressione infuriata.
    “Credevo che fossi di vedute più aperte, Freya...Quanti di voi la pensano come lei?!”
    Praticamente tutti gli scienziati presenti alzarono la mano. Anthony non lo fece, ma unicamente per pigrizia.
    “Perfetto....Sono circondato da emeriti idioti! Le potenzialità della mia idea sono elevatissime e domani la proporrò al direttore. Che cosa farete se accetterà? Ve ne andrete via tutti?”
    Nessuno rispose, ma a Robert fu sufficiente osservare i loro volti per capire come la pensavano.
    “...Non siete altro che degli sciocchi idealisti.”
    Sto giocando a: Tales of Xillia (PS3), Assassin's Creed 3 (WiiU), Pokémon X (3DS - Solo online) Sto leggendo: A storm of swords (volumone completo in italiano) Sto guardando: Kill la Kill (ep 7)

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    • #3
      L'ufficio del direttore Gaint non era particolarmente grande, ma risultava comunque piuttosto confortevole. Al centro della stanza vi era una scrivania in legno d'acero di notevoli dimensioni, sulla cui superficie regnava spesso e volentieri il disordine. Bicchierini di caffè vuoti, vecchi giornali e fogli parzialmente scritti sembravano aver trovato su quel vecchio mobile il loro habitat naturale.
      Posizionate frontalmente alla scrivania vi erano due comode e raffinate poltrone in pelle nera. Un tempo Michael era solito far accomodare su di esse i due supervisori dei laboratori con i quali svolgeva delle regolari riunioni sull'andamento degli esperimenti. Ma era ormai da molto tempo che tali riunioni non avevano più luogo e oltre a Michael nessuno aveva messo più piede in quell'ufficio. Le due poltrone erano dunque tristemente inutilizzate da almeno tre anni.
      Le bianche pareti dell'ufficio ospitavano alcuni quadri di arte moderna. Al direttore piacevano parecchio. Non se ne intendeva molto di arte e non aveva idea di che cosa volesse esprimere l'artista con quelle opere, ma nonostante tutto si ritrovava spesso ad ammirarle. Il confuso insieme di linee dai colori accessi gli ricordava sempre il se stesso adoloscente. A quell'età era totalmente confuso sulla strada da intraprendere per diventare adulto, ma nonostante tutto la passione e l'ottimismo gli permettevano di affrontare ogni difficoltà senza paura.
      Col passare del tempo quelle linee si erano lentamente fatte più definite, ma man mano che ciò era avvenuto il loro colore aveva perso la sua originaria intensità. Linee grigie e perfettamente regolari: questo sarebbe stato il contenuto di un quadro basato sul Michael Gaint del presente.
      Sulla parete situata direttamente dietro alla scrivania erano appesi in bella mostra i prestigiosi risultati accademici che il direttore aveva ottenuto nel corso degli anni. Egli ne era molto orgoglioso e più di una volta guardarli lo aveva aiutato a superare momenti particolarmente difficili. Tuttavia questa volta non erano minimamente sufficienti per riaccendere il fuoco della passione nel suo curore.
      Anche il giorno in cui la nostra storia ha inizio, poco prima della fatidica telefonata, Michael stava osservando quei sudati riconoscimenti. I suoi occhi li fissavano distrattamente mentre con la mente ripercorreva i momenti più importanti della sua carriera. La sigaretta che teneva tra l'indice e il medio della mano destra si stava lentamente consumando senza che lui se ne rendesse conto.
      “Ora come ora tutti questi pezzi di carta non servono proprio a nulla. Credevo che grazie alla mia buona reputazione il governo avrebbe avuto più fiducia in questo centro di ricerca...ma mi sbagliavo. Loro non capiscono quanto il tempo sia importante nel campo della ricerca. Per sviluppare delle tecnologie perfette sotto ogni punto di vista è naturale che ci voglia un buon numero di anni. Ma a quanto pare non sono interessati alla qualità del prodotto...loro vogliono unicamente che il tempo di attesa sia il più ridotto possibile. Ci hanno forse scambiato per dei maghi capaci di tirar fuori dal cilindro tecnologie rivoluzionarie in un battibaleno? E' vero che dieci anni non sono pochi, ma se avessero atteso ancora un po' il progetto sarebbe stato ultimato senza problemi! E invece cos'hanno fatto? Ci hanno tolto i soldi necessari e abbiamo dovuto buttare dieci anni di lavoro nel cesso! Siamo stati costretti a ripartire da zero, maledizione! Anche volendo, come possiamo ottenere dei risultati decenti in queste condizioni? Hanno decretato la lenta ma inevitabile morte di Advanced Technology, ecco cos'hanno fatto!”
      Pensare a quella sgradevole situazione aveva mandato il direttore su tutte le furie. Per sfogare la rabbia tirò un pugno al muro dell'ufficio con tutte le sue forze.
      Proprio in quel momento il suo cellulare iniziò a squillare. Con la mano ancora dolorante frugò nella tasca nella quale solitamente teneva il telefono, ma ben presto si rese conto che era vuota.
      “Devo averlo appoggiato sulla scrivania”.
      Si avvicinò all'elegante mobile e iniziò a rovistare tra i vari fogli e giornali. Dopo qualche istante riuscì finalmente a trovare quel che cercava.
      “Non conosco questo numero....chi può essere?”
      Premette un tasto per accettare la chimata e subito dopo avvicinò il cellulare all'orecchio destro.
      “Pronto?”
      “Ciao, Michael! Spero che tu non abbia dimenticato la mia voce.”
      La voce che rispose alla sua domanda suscitò in lui una forte nostalgia. Dall'ultima volta che l'aveva udita erano trascorsi alcuni anni, ma non aveva avuto alcun problema a riconoscerla.
      “E' difficile dimenticare una voce irritante come la tua, James.”
      L'uomo all'altro capo del telefono scoppiò in una fragorosa risata.
      “Mi mancava la tua gentilezza. In confronto a te la carta vetro è morbida e delicata.”
      Michael sorrise. Era da tempo che non gli capitava di scherzare così tranquillamente con una persona. Del resto lui e James Bradley erano stati ottimi amici ai tempi dell'università e anche se le loro strade avevano finito per dividersi il loro rapporto non era mutato più di tanto.
      “Allora prova ad usarla al posto della carta igenica.”
      Un'altra fragorosa risata spinse il direttore a chiedersi se il suo amico fosse ubriaco già di mattina.
      “...A proposito di carta igenica, ho sentito che la situazione del tuo centro di ricerca non è esattamente delle migliori.”
      Michael sospirò. Sperava che grazie a quella telefonata avrebbe potuto evitare di pensare per un po' ai suoi problemi e ora che James aveva fatto quella domanda provava il forte impulso di lanciare il cellulare fuori dalla finestra.
      “Già. Il governo ha tagliato i fondi a nostra disposizione e abbiamo dovuto rinunciare al progetto al quale abbiamo lavorato negli ultimi dieci anni. Ora la situazione è alquanto stagnante e onestamente non so bene cosa fare.”
      “Tranquillo, amico. Ho la soluzione a tutti i tuoi problemi.”
      Per un attimo Michael pensò che l'amico stesse nuovamente scherzando, ma ben presto realizzò che non l'aveva mai sentito usare un tono così serio senza motivo. La telefonata aveva appena preso una piega totalmente imprevista.
      “Perdona il mio scetticismo, ma trovo alquanto difficile credere a quanto hai appena detto.”
      “Lo sai che non scherzo su certe cose. Esiste davvero la possibilità di risollevare la situazione di Advance Technology e di ridare un senso alla tua carriera. Ti ricordi del professor Evlar, giusto?”
      Michael trasalì per lo stupore. Julius Evlar era uno degli scienziati più brillanti che avesse mai avuto la fortuna di incontrare. Le sue ricerche in vari ambiti avevano portato a dei risultati semplicemente straordinari e seriamente in grado di cambiare la vita delle persone. Era inoltre uno stimato professore di Fisica presso una delle migliori università americane. Il direttore e James erano stati suoi allievi e provavano nei suoi confronti una sconfinata ammirazione. Lo avevano entrambi incontrato più volte anche dopo aver finito l'università, ma non avevano mai avuto il privilegio di collaborare con lui.
      Inoltre era stato il professor Evlar a dare a Gaint l'ispirazione necessaria per iniziare il progetto al quale per dieci lunghi anni Advanced Technology aveva dato la massima priorità.
      “Certo. Non potrei mai dimenticare l'uomo che mi ha praticamente fatto da mentore.”
      “Lo immaginavo. Forse ne avevi già sentito parlare, ma per sicurezza te lo dico ugualmente. Nell'ultimo periodo il professore ha iniziato a reclutare alcuni degli scienziati più brillanti della Terra, per iniziare assieme a loro un nuovo progetto. Nessuno sembra essere a conoscenza della natura di questa iniziativa, ma dal momento che Evlar sta facendo le cose in grande deve trattarsi di qualcosa di rivoluzionario. Potrebbe trattarsi di un progetto in grado di cambiare la vita dell'umanità in modo radicale.”
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      • #4
        Le parole dell'amico avevano risvegliato la curiosità di Michael. Se il professore era stato in grado di compiere dei miracoli da solo non osava immaginare che cosa avrebbe potuto creare con un team di scienziati del genere.
        “E' tutto estremamente interessante. Tuttavia mi sorge un dubbio legittimo: cos'ha a che fare questo discorso con me?”
        Attese la risposta dell'amico col cuore in gola. Da un lato sperava che James dicesse esattamente quello che si aspettava di sentire, ma dall'altro non voleva essere troppo ottimista per evitare una cocente delusione.
        “Dato che sei un mio amico dovresti essere contento del fatto che...sono stato scelto per lavorare al progetto!”
        Per poco Michael non lasciò cadere il cellulare. Non era decisamente la risposta che si aspettava. Lo sapeva perfettamente che non avrebbe dovuto illudersi, ma nonostante tutto era ugualmente rimasto deluso. Per un attimo aveva ardentemente sperato di essere stato scelto per fare parte del team. Dopo qualche secondo di silenzio decise di dire qualcosa all'amico, più che altro per evitare che quest'ultimo intuisse la sua delusione.
        “E'...fantastico, James. Ti faccio le mie congratulazioni più sincere. Se si è rivolto a te deve dunque trattarsi di un progetto legato alla genetica, giusto?”
        “...Ad essere onesto non ne sono del tutto sicuro. Inizialmente lo pensavo anch'io, ma poi ho realizzato che molti scienziati del team si occupano di campi totalmente differenti. Non vedo l'ora che ci sia la prima riunione col professore. Prima di allora sarà del tutto impossibile capire qual'è la vera natura del progetto. Ma torniamo al vero motivo per cui ti ho telefonato...”
        I battiti del cuore del direttore accelerarono bruscamente. Finalmente stava per scoprire qual'era questa fantomatica soluzione ai suoi problemi.
        “Congratulazioni, Michael. Sei stato scelto dal professor Evlar per lavorare al suo nuovo progetto. E se svolgerai bene il tuo lavoro sono sicuro che Advanced Technology potrà finalmente risorgere dalle ceneri.”
        Era proprio quello che Michael, poco prima, aveva sperato di sentire. Da un lato era infuriato con James per averlo fatto restare sulle spine, ma dall'altro era semplicemente euforico. Il sogno di tutta una vita stava finalmente per concretizzarsi. Lavorare al fianco di James e del professor Evlar per portare a termine un progetto rivoluzionario...era quasi troppo bello per essere reale.
        “Non puoi sapere quanto mi rende felice sentirtelo dire, amico. Sono sicuro che lavorando assieme riusciremo a realizzare grandi cose.”
        “Ne sono convinto anch'io. Era da una vita che speravo di poter lavorare con te, ma avendo a che fare con ambiti così differenti della scienza temevo che fosse quasi impossibile.”
        “Penso che passerò il resto della giornata ad ipotizzare possibili collegamenti tra la genetica e la tecnologia.”
        Disse Michael, per poi ridere serenamente. Finalmente aveva trovato qualcosa in grado di risvegliare il suo interesse. Se tutto fosse andato per il verso giusto avrebbe potuto lasciarsi alle spalle la tremenda batosta che la sua carriera aveva ricevuto, tornando ad essere più entusiasta e passionale di prima. Una luce abbagliante aveva appena invaso l'oscuro tunnel che stava percorrendo e tutto quello che ora doveva fare era seguirla.
        “La prima riunione si terrà alle 15 di venerdì prossimo all'università Valveson di Lowsteam. Ti va di lusso visto che abiti proprio lì!”
        “Cosa? Ma la Valveson non è nemmeno vagamente un'università prestigiosa! Perchè mai ha scelto un posto del genere per illustrare il progetto al team?”
        “Anch'io lo trovo strano, Michael. Ma ho fiducia nel professore e sono sicuro che ha avuto i suoi buoni motivi per fare una scelta del genere. Ah, quasi stavo per dimenticarmi...Evlar ha detto che se c'è un membro del centro di ricerca che vuoi proporre come possibile membro del team puoi tranquillamente farlo. E' possibile candidare una sola persona, dunque pensaci con attenzione. Ora scusami, ma devo proprio riprendere a lavorare. Ci vediamo venerdì per la riunione”
        “D'accordo. Grazie mille per avermi dato delle buone notizie...ne avevo bisogno.”
        Detto questo Michael terminò la chiamata. Iniziò poi a camminare avanti e indietro per l'ufficio, com'era sua abitudine fare quando doveva pensare a qualcosa di importante.
        “Sono entusiasta di poter lavorare ad un simile progetto, ma non riesco fare a meno di nutrire alcuni dubbi. Cosa mai può rendere necessario radunare i più grandi esperti in differenti campi della scienza? E' la prima volta ho a che fare con qualcosa di simile e mi sento leggermente disorientato. Spero solo che alla riunione di venerdì il tutto possa diventare più chiaro. Ma c'è anche qualcos'altro che mi turba. Dover scegliere qualcuno da candidare per il progetto mi mette sotto pressione. Non vorrei che la persona da me scelta abbia poi dei problemi a causa dell'invidia dei colleghi. Forse la cosa migliore sarebbe rinunciare a tale possibilità e andare alla riunione da solo. No, non posso negare ad uno degli scienziati un'opportunità così importante per paura delle conseguenze. Devo rifletterci bene e capire chi di loro è il più idoneo...”

        Nei vari laboratori di Advanced Technology erano presenti degli altoparlanti che permettevano al direttore Gaint di comunicare alcune informazioni al personale. Prima del taglio del budget era normale sentire la voce del direttore rimbombare per tutto il centro, ma di recente era diventato un evento più unico che raro. E' dunque comprensibile il fatto che molti ricercatori reagirono con stupore sentendo provenire questa frase dagli altoparlanti: “La persona che sto per nominare è pregata di venire immediatamente nel mio ufficio...”
        Lo stupore aumentò a dismisura quando il direttore pronunciò un nome che non si sarebbero mai aspettati di sentire.
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