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La nascita della Leggenda: Il primo Super Saiyan

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  • La nascita della Leggenda: Il primo Super Saiyan

    Ci tengo a fare una fan fiction su questo argomento, argomento sul quale si sarebbe potuto fare un bel film di Dragon Ball basato sull'ipotetico Super Saiyan della leggenda che dovrebbe essere apparso in passato ma non si sa quando, e magari si poteva fare un film e non su Bardack ma con personaggi completamente inventati, un occasione persa a mio parere, ma vabbè ci penso io a far nascere la leggenda con la mia fan fiction che narrerà le origini della specie Saiyan fino alla nascita del loro invincibile messia.
    Spero sia di vostro gradimento, non ho la minima idea di quanto durerà e ogni quanto sarà aggiornata.

  • #2
    Capitolo 1: GENESI

    Un milioni e mezzo di anni fa, l'evoluzione nel vulcanico pianeta Vegeta aveva dato alla luce una specie dominante, i Saiyan.

    Il loro pianeta era localizzato su un sistema binario, orbitava attorno ad una nana bruna attorno alla quale eseguiva un periodo di rivoluzione dalla durata di soli 91 giorni, dovuto all'eccessiva vicinanza dalla stella, soli 50.000.000 di km che comportava condizioni ai limiti della vivibilità.
    Il pianeta Vegeta era circa tre volte la Terra ed era pure molto più denso e pesante, ruotava attorno ad una stella circa 10 volte più grande di lei, che a sua volta ruotava attorno a una Gigante Rossa circa 4 volte più grande del nostro sole, tramite un orbita ellittica di 5.000 anni che al perielio avvicinava la stella nana a soli 200.000.000 di km dalla Gigante Rossa, circa la distanza che intercorre fra il Sole e Marte.

    La temperatura era parecchio alta, variava dai 50 ai 100 gradi durante le circa 60 ore che intercorrevano nel giro di rotazione del pianeta, e la forza di gravità del pianeta era eccezionale, oltrechè necessaria, per consentire la nascita della vita in un simile contesto.
    Il pianeta era appunto roccioso e vulcanico, con frequenti terremoti e con alte creste rocciose, pieno di canyon e con vette che nonostante la pesantissima atmosfera superavano i 20.000 metri. Ai piedi della più impressionante catena montuosa del pianeta c'era una profonda depressione nella quale in un gigantesco canyon nasceva il più grande lago del pianeta, con un estensione di circa quattro milioni di km quadrati era lo sbocco dal quale fruiva gran parte dell'acqua presente sul pianeta privo di grandi mari e oceani, ma circondato da lunghissimi fiumi che sorgevano dalle monumentali creste rocciose e scorrevano attraverso i profondissimi canyon.

    Bisogna tornare indietro di circa 2 miliardi di anni per arrivare al momento in cui il pianeta cominciò ad ospitare la vita, quando uno sciame di asteroidi con batteri elementari entrò nella sua atmosfera e riuscì miracolosamente a sopravvivere all'attrito causato dalla pesante atmosfera del pianeta, inseminando i numerosi fiumi che il pianeta ospitava.

    Il dono della vita non fu concesso solo al pianeta Vegeta, gli asteroidi furono attirati dalla Gigante Rossa e incrociarono il pianeta Plant, pianeta molto simile alla Terra, orbitava a una distanza di 1.000.000.000 di km dalla stella maggiore, la vita a differenza che nel pianeta Vegeta non dovette fare miracoli per svilupparsi, visto che il pianeta si trovava in piena fascia vitale.

    I tempi di maturazione infatti furono parecchio diversi, mentre su Vegeta faticavano a formarsi le forme di vita più semplici che faticavano ad uscire dalle più accoglienti acque, che sulle sponde dei propri fumi ospitavano le poche piante che davano aria al pianeta, su Plant già s'era da tempo formata una ricca vegetazione che ospitava varie specie animali. Fra cataclismi estinzioni e domini alla fine 50 milioni di anni fa si formarono quelli che noi definiremmo primati, ebbene si, lo sciame di asteroidi che colpì questi pianeti è lo stesso che inseminò, probabilmente in precedenza, la Terra, alla fine lo stesso ceppo di primati dominò i tre pianeti in questione, e chissà quanti altri.

    Le prime forme di vita su Vegeta invece iniziarono a svilupparsi 100 milioni di anni fa, trovando la forza di abbandonare l'acqua e di dimorare negli ecosistemi che le profonde vallate presenti sul pianeta avevano fatto in modo di sviluppare, con alberi giganteschi e possenti che nonostante la forte gravità del pianeta, attirati dalla vicina nana bruna, arrivavano a sfiorare il chilometro di altezza, offrendo soprattutto ai poli la possibilità a animali di enorme stazza a svilupparsi. Essi vivevano in ambienti freschi in zone precise del pianeta ricche d'acqua ed erano i veri dominatori di quella terra, la cui aridità li costringeva a dar la caccia a tutti gli esseri viventi di taglia media che non avevano alcuna possibilità di svilupparsi, le uniche specie presenti erano questi esseri giganteschi, insetti e specie minori come talpe, topi e pipistreilli che vivevano in profondità o in piccole grotte.
    Erano dei perfetti super-predatori che solo un pianeta simile poteva sviluppare, capaci di non mangiare per settimane (nostre) nonostante la stazza, di essere agilissimi nonostante le specie variassero dai 50 metri ai 100 metri d'altezza, erano per certi versi simili a dei giganteschi dinosauri antropomorfi, infatti quest'esseri erano dotati di classiche braccia, artigli e denti aguzzi che li rendevano completi e letali, anche se il loro numero erano limitato a poche migliaia di unità sul pianeta, visto che la popolazione non poteva assolutamente crescere visto che la lotta per la sopravvivenza era incessante.

    Il dominio di questi giganteschi esseri iniziò ad essere minato da una razza primate sviluppatasi nelle aridissime e inospitali zone centrali del pianeta, nelle quali in modo quasi inspiegabile si svilupparono gorilla di stazza imponente, sui cinque metri, che riuscirono a campare per milioni di anni in lande deserte in ambienti inospitali del pianeta, resistendo a condizioni terribili e nutrendosi della scarsa fauna presente in quelle zone, la capacità di sopravvivenza di questi primati era un qualcosa di inesplicabile, e anche se non potevano pensare di inserirsi nella lotta per la sopravvivenza contro i super-rettili-antropomorfi, si inserirono! L'istinto guerriero della razza non sopportava vedere gli ambienti più ospitali del pianeta abitati da altre razze, così circa 30 milioni di anni fa pure questi primati si inserirono nell'ecosistema dominato dai super-rettili-antropomorfi, combattendo una lotta alla sopravvivenza già sulla carta persa in partenza, questi primati sfruttarono le eccezionali doti fisiche e la capacità di collaborare ed elaborare piani complessi assolutamente assente nella razza rivale per riuscire a competere ad armi pari con la stazza e l'istinto dei super-predatori rivali, poi l'evoluzione pensò al resto.
    La veloce evoluzione della razza è quasi inspiegabile, del resto l'evoluzione aveva fatto il suo e alla fine questo gruppo di primati si era inserito nell'ecosistema riuscendo a sopravvivere in un perfetto equilibrio di guerra per la sopravvivenza costante, evidentemente questi esseri non si evolvevano per sopravvivere ma bensì si evolvevano per dominare, tant'è che i veloci stadi evolutivi spinsero alla perdita della massa per favorire la sopravvivenza in qualunque contesto presente su Vegeta, soprattutto durante i devastanti periodi in cui la nana bruna raggiungeva il perielio. Questa perdita di massa comportò una leggera perdita di forza fisica compensata dall'aumento esponenziale di velocità e intelligenza, le conseguenze furono un aumento vertiginoso della comunità primate a fronte del numero sempre basso della razza rivale.
    Un milione e mezzo di anni fa iniziarono ad apparire i primi Saiyan come li conosciamo noi, l'unica cosa che li collegava alla propria originale forma era la persistente presenza della coda, mezzo milione di anni dopo ciò che sembrava impossibile era invece avvenuto, Davide aveva sconfitto Golia, i "giganti" erano ormai ridotti a poche centinaia di unità sparsi per il mondo in rudimentali allevamenti, il pianeta era dei Saiyan.

    Su Plant invece il cammino evolutivo era stato più semplice, la formazione di comunità di ominidi aveva portato questa intelligente razza a dominare la propria terra, le loro doti fisiche erano ottime ed erano state necessarie ad emergere quando ancora erano cacciatori selvaggi, erano parecchio superiori a quelle dei terrestri, impallidivano comunque rispetto a quelle dei Saiyan.
    L'evoluzione era andata molto più a rilento da queste parti, due milioni di anni fa iniziarono a sorgere le prima città, un milione di anni dopo, quando l'orbita di Vegeta si trovò a soli 100.000 km da Plant, gli Tsufuru sbarcarono su Vegeta.
    Last edited by AJeX-97; 02 July 2014, 22:27.

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    • #3
      Devo dire che, come prologo, è l'introduzione più insolita che mi sia capitato di leggere.

      Praticamente hai fatto un documentario in materia di astronomia e biologia dei pianeti Plant e Vegeta. Non che questo sia negativo, perchè tra i dati numerici (che a me, da lettore ignorantello in materia scientifica, dicono ben poco), hai tratteggiato i caratteri essenziali congeniti nella razza Saiyan - abilità combattiva e strategica.
      Poi mi piace l'idea che i Saiyan fossero inizialmente degli scimmioni giganteschi, e dopo si siano evoluti in un popolo di creature umanoidi. Praticamente, come disse Crilin, quando i Saiyan si trasformano in Ohzaru non perdono davvero la testa, ma tornano alla loro natura primitiva.

      Inoltre questo capitolo ci fa capire che hai deciso di tenere in considerazione la storia degli Tsufuru, e quindi di convalidare le scene only anime relative alla faida Saiyan-Tsufuru. Penso che già nel prossimo capitolo si entrerà nel vivo della storia.

      In effetti l'argomento del primo Super Saiyan leggendario non è molto battuto nel mondo delle fanfiction. Mi pare che qualcosa abbiano inventato gli autori di DB Multiverse (non sono ben informato perchè non seguo la relativa fanfiction), e io stesso ho inserito una specie di riassunto sulla storia del primo Super Saiyan nella mia fanfiction.
      [se l'argomento ti interessa, la trovi nel capitolo 35, nel topic "DB-La storia mai raccontata" in questa sezione del forum]
      Last edited by VirusImpazzito; 03 January 2014, 11:46.

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      • #4
        Originariamente Scritto da VirusImpazzito Visualizza Messaggio
        perchè tra i dati numerici (che a me, da lettore ignorantello in materia scientifica, dicono ben poco)
        E meno male, se no ti accorgeresti del mare di inesatezze che sicuramente ho scritto

        Con le mie rudimentali conoscienze ho provato a spiegare il perchè i Saiyan siano una razza tanto potente e come ha potuto formarsi una simile razza (che dubito in natura possa formarsi, ma chissà le vie dell'universo sono infinite), e ho provato anche a spiegare il perchè siano tanto simili a noi (qui invece sono sicuro che è impossibile che a miliardi di chilometri di distanza ci sia una razza praticamente uguale a noi con la coda).
        Cmq spero di riuscire a riciclare efficacemente i dati sulle orbite e le grandezze.

        Cmq ho letto il capitolo da te consigliato, m'è piaciuto veramente molto e mi trovo d'accordo con alcuni sviluppi della tua storia, credo che la mia ricalcherà la tua sotto certi aspetti.

        Il Super Saiyan non è solo una leggenda, nè nell'universo Dragon Ball nè nel nostro!

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        • #5
          Molto interessante! Ok! Vedrò di seguire questa fic! mi è piaciuto il tono da "documentario super quark" mi sono immaginato Piero Angela a raccontare mentre lo leggevo

          Sono molto curioso, sopratutto è trovato un idea originale quella che l'origine di saiyan, terrestri e tsufuro sia accomunata (be d'altronde è logico)

          Il primo Ssj è indubbiamente un "personaggio" affascinante di cui immaginare l'origine! Io stesso ne vorrei parlare nella mia fic a suo tempo!

          Cmq, il fatto che siano stati gli tsufuro per primi a creare un contatto andando loro sul pianeta dei saiyan è curiosa e forse ci spiegherà xké dopo accolsero i saiyan quando il loro pianeta fu distrutto (dal leggendario Ssj stesso per altro )

          Devo però far presente due note negative, anche se piccole: chiamare il pianeta originale dei saiyan ancora vegeta è diciamo "fuori luogo" in quanto loro ribattezzarono cosi Plant in nome di re Vegeta, quindi ci stava un nome diverso!
          In secondo luogo, un parere molto personale, hai ripetuto un pò troppo volte la parola svilupparsi
          sigpic
          La mia FF (con riassunto) http://gamesurf.tiscali.it/forum/showthread.php?t=75487
          Altre mie FF http://gamesurf.tiscali.it/forum/sho...42#post1433042

          Comment


          • #6
            Originariamente Scritto da AlphaOmega Visualizza Messaggio
            Cmq, il fatto che siano stati gli tsufuro per primi a creare un contatto andando loro sul pianeta dei saiyan è curiosa e forse ci spiegherà xké dopo accolsero i saiyan quando il loro pianeta fu distrutto (dal leggendario Ssj stesso per altro )

            Devo però far presente due note negative, anche se piccole: chiamare il pianeta originale dei saiyan ancora vegeta è diciamo "fuori luogo" in quanto loro ribattezzarono cosi Plant in nome di re Vegeta, quindi ci stava un nome diverso!
            In secondo luogo, un parere molto personale, hai ripetuto un pò troppo volte la parola svilupparsi
            Non so com'è che hai queste informazioni, se vengono dall'OAV "piano per eradicare la razza Saiyan" mi dispiace ma non l'ho visto quindi dubito fortemente ne terrò conto durante il proseguimento della fan fic.

            Sulla prima forse hai ragione, ma cmq non sapevo come chiamarlo, del resto si chiama così perchè qualcuno gli ha dato un nome, se per questo manco loro si chiamano Saiyan al momento.
            Sulla seconda forse hai ragione (come sulla prima del resto), ma pure tu del resto hai sbagliato a scrivere:

            Io stesso ne vorrei parlare nella mia fic a suo tempo!
            . Si dice ne volessi!

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            • #7
              Non esattamente...

              Non c'è una vera affermazione al riguardo. Nell'OAV si sa solo che i saiyan vennero da un altro pianeta dopo aver perso il loro
              Mentre nell'anime si fa intuire che l'originale SsjL (che probabilmente aveva anche raggiunto la forma di gold Ohzaru) si sia auto distrutto in quanto incapace di controllare il proprio potere

              Da qui l'idea, fan made sia chiaro, che sia stata l'autodistruzione del SsjL a distrugge il pianeta natale dei saiyan

              Se poi aggiungiamo anche le informazioni dell'ultimo film (battle of the god) in un qualche periodo imprecisato è esistito anche il Ssj God (anche se solo per pochi minuti visto che quel potere è troppo grande e istabile ) se questo sia avvenuto prima o dopo il trasferimento su Plant è ignoto

              ps.
              Si dice ne volessi!
              Non per come è costruita quella frase "Vorrei" è il tempo corretto
              sigpic
              La mia FF (con riassunto) http://gamesurf.tiscali.it/forum/showthread.php?t=75487
              Altre mie FF http://gamesurf.tiscali.it/forum/sho...42#post1433042

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              • #8
                Mmm interessante, eventualmente vedrò di implementarci qualcosa.

                Originariamente Scritto da AlphaOmega Visualizza Messaggio
                Non per come è costruita quella frase "Vorrei" è il tempo corretto

                A mio parere la frase dovrebbe essere:

                "Io stesso ne volevo parlare nella mia fanfic a suo tempo"
                oppure
                "Io stesso ne vorrei parlare nella mia fanfic in futuro"

                Attendo opinioni, eventualmente proverò ad implementare pure questo

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                • #9
                  Capitolo 2: KI?

                  Ormai era da più di mille anni che i Planòò (termine con cui si autodefinivano gli abitanti del pianeta Plants, il corrispettivo di terrestri) stavano pianificando di sbarcare sul pianeta Veyat, nome con cui i loro antenati chiamavano il pianeta dei Saiyan (letteralmente Ve.Ya.aT., nella lingua del primo popolo Planòò, Ve=Pianeta Ya=Passaggio aT=Scuro) e con calma avevano aspettato con pazienza il momento in cui la stella nana col suo pianeta al seguito fossero transitati vicino alla loro orbita, nel mentre avevano piazzato da centinaia di anni una stazione spaziale in orbita vicino Veyat e avevano continuamente inviato sonde per raccogliere informazioni circa questo pianeta scuro che aveva già causato nell'arco degli eoni scombussolamenti climatici a Plant, causando spesso catastrofi naturali sul florido pianeta verde, il conflitto fra queste due razze e i loro rispettivi pianeti era quindi intrinseco nell'universo.

                  La scienza dei Planòò aveva già da parecchio riconosciuto l'origine comune della vita fra loro e i Veyatòò, e riconoscevano come straordinario e inspiegabile il proliferarsi della vita su Veyat, e sapevano che nelle condizioni che offriva il pianeta, loro, in natura, non potevano campare.

                  Le informazioni con le quali arrivarono sul pianeta erano molteplici, di seguito un elenco:
                  - Il pianeta Veyat ha una temperatura media di 90 gradi, 70 nelle zone più abitate, 150-200 durante i devastanti periodi di perielio, che durava oltre 100 anni, contro i 10 gradi di temperatura media di Plant;
                  -La forza di gravità era otto volte superiore a quella del proprio pianeta;
                  - La flora del pianeta presenta giganteschi arbusti ai poli cresciuti nei canyon del pianeta, nel pianeta c'erano tre grandi canyon di circa 7000 km quadrati, nelle grotte di questi proliferavano la maggior parte delle comunità Seiyah, dei quali era difficile quantificare il numero di abitanti, stimati sui circa 20 milioni in tutto il pianeta, con un forte incremento negli ultimi anni. L'altra specie erano i Carantroyn (parola composta da carar: gigantesco, antro: aspetto umano, royn: rettile), esseri giganteschi con la pelle di rettile e il corpo di uomo dall'aspetto variegato le cui dimensioni superavano spesso i 100 metri, essi erano stati in gran parte sterminati dai Seiyah e il loro numero era stimato sulle 1000 1500 unità, visto che loro stessi si cacciavano tra di loro. Avevano accentuato la loro onnivoricità e ormai erano quasi costretti a nutrirsi di erba anche se rimanevano esseri devastanti che non disdegnavano la lotta fra loro e i Seiyah. Anche i Seiyah prediligevano la caccia ma anch’essi erano onniveri.
                  Per il resto la fauna registrava animali di piccola taglia rintanati ed insetti, non erano quantificabili le speci marine anche se si era assistito a scene di pesca che facevano emergere squali sui 7 metri, difficile ipotizzare specie più grandi data l'assenza di oceani.
                  - I Seiyah avevano pelle di color marroncino, con varie sfumature di colore ma mai nè bianchi nè neri, e capelli sempre neri, mai si era registrata un'eccezione, erano alti circa 2 metri ed erano molto robusti, pesavano mediamente più di 100 chili. La durata media della loro vita era in pratica non stimabile vista la difficoltà di raccogliere dati di questo tipo e visto che la maggior parte di loro moriva in battaglia, tuttavia visto che il loro fisico e il loro aspetto non mostrava segni di cedimento si supponeva fossero in grado di superare i 200 anni di età, a differenza dei Planòò che riuscivano ad andare oltre i 130 solo grazie a particolari tecnologie mediche e a protesi meccaniche.
                  - La cultura Veyatòò era una cultura selvaggia e guerriera ed estremamente aggressiva, tanto che il 90% dei rover inviati, anche se muniti di armature e armi, non resisteva più di un mese (terrestre), complicando non poco il reperimento delle informazioni, le comunità risiedevano in grotte praticamente inaccessibili (visto che i rover non avevano speranza di starci più di 5 minuti) ed erano sedentarie. Non c'erano in pratica distinzioni di sesso, tranne nei periodi di gravidanza e nei primissimi anni di vita dei bambini, anche se si evidenziava una comunque discreta ma rilevante superiorità fisica dei maschi sulle femmine. Fermo restando che il luogo dove si viveva la vità "mondana" era inaccessibile, si era arrivati alla conclusione che la civiltà intesa dai moderni planòò praticamente non esisteva, non esistevano apparentemente gerarchie nelle loro comunità, ed addirittura la forma di linguaggio era assai rudimentale, fatto di grugniti urla e ruggiti e poche parole compiute, quella che più risuonava spesso e con forza dirompente era "Seiyah", gridata dopo l'uccisione di un Carantroyn, prima dall'autore dell'uccisione e mano a mano da chi sentiva l'urlo, pauroso, udibie da una decina di chilometri di distanza dall'"epicentro". Probabilmente la parola non significava nulla, se non un verso di vittoria e di orgoglio. La parola viene usata quindi per indicare tali esseri. Non erano state registrate forme di scrittura a parte incisioni sulle pietre che probabilmente fungevano come indicazioni di caccia o di Seyah vicini, una sorta di segnaletica. Uno dei pochi segni di distinzione esistenti stava nella coda, che i giovani portavano legandosela alla vita e gli adulti invece, indipendentemente dal sesso, tenevano sciolta, probabilmente in segno di fierezza, e tenevano nuovamente legata in battaglia. I Seiyah non avevano vestiti, la loro postura perfettamente eretta e fiera andava contro gli aspetti selvaggi della loro cultura.

                  I combattimenti erano alla base sia della cultura Seiyah, sia della conoscenza che i Planòò avevano dei Seiyah, visto che la maggior parte delle volte in cui i Seiyah potevano essere documentati erano quando erano impegnati in un combattimento contro i Carantroyn, tanto che tali combattimenti erano entrati nell'immaginario collettiva della società Planòò. I bambini sognavano a vedere la potenza con cui, un gruppo di esseri così simili a loro affrontava i mastodontici Carantroyn e sapere che era tutto vero e non solo un sogno.
                  Last edited by AJeX-97; 02 July 2014, 22:28.

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                  • #10
                    Nonostante fosse la razza dominante nessun Seiyah si poteva permettere di attaccare singolarmente un Carantroyn solitamente i gruppi di Seiyah necessari per approcciarli erano formati da un numero minimo di sette Seiyah, a cui man mano si aggiungevano i compagni, per abbatterli ne occorrevano almeno 20. I Carantroyn rimanevano combattenti strepitosi, la loro agilità e rapidità era giudicata impossibile considerando che il loro peso si aggirava sulle 150-200 tonnellate, il loro stile di combattimento era puramente istintivo, ed era qui che i Seiyah sorprendevano, mostrando un intelligenza tattica e tecnica invidiabile, accerchiavano l’avversario e sfruttavavano alla perfezione l’ambiente circostante, mandando a vuoto quasi tutti i colpi avversari, inoltre riuscivano a danneggiare, sempre e rigorosamente a mani nude, avversari che pesavano più di mille rispetto a loro. Dopo ore di lotta estenuante un Carantroyn veniva sfiancato, i Seiyah contavano qualche perdita, ma mai era capitato di visionare una loro sconfitta.

                    Se i Carantroyn sorprendevano di certo i Seiyah non erano quindi da meno, li si era visti addirittura parare gli attacchi di una Carantroyn, li si era visti sopravvivere e destarsi dopo essere stati colpiti in pieno, li si era visti arrampicarsi ad una velocità che i Planòò non raggiungevano nemmeno sul piano, e saltare anche 50 metri; l’unico punto debole evidenziato più volte era la coda, afferrata la quale un Seiyah si immobilizzava e perdeva ogni energia.

                    La cosa che più aveva incuriosito gli scienziati era il palesarsi di un fenomeno che era sempre stato considerato solo una leggenda, una cosa ipotetica, indimostrabile, qualcosa che andava contro al razionalismo imperante: il Ki.
                    Il segnale video spesso disturbato evidenziava disturbi elettromagnetici, un frequente fenomeno di polvere e sassolini lievitare nell’aria, la rarissima ma innegabile aurora che un Seiyah durante una fase adrenalinica manifestava, le ancor più rare vampate che avvolte venivano emesse dalla mano di un Seiyah, e soprattutto l’urlo al consumarsi della vittoria, il quale provocava l’assenza del segnale video, che si ripristinava solo nel caso in cui il rover era a una distanza superiore a tre chilometri dallo scontro, in caso contrario il rover veniva con tutta probabilità distrutto, da un forte ma apparentemente semplice urlo, da un semplice coro Seiyah.
                    Stranamente l’unico modo che la scienza aveva per spiegare questi fenomeni e la forza dei Seiyah era ammettere che il loro corpo, o peggio il loro spirito, produceva una sorta di energia, che riuscivano in modo istintivo a sviluppare ed impiegare durante il combattimento, e ci si interrogava su se e come quest’energia poteva essere prodotta pure dai Planòò.

                    Erano quindi nati negli ultimi 50 anni programmi di addestramento durissimi per provare a sviluppare questa energia, nonostante la dedizione con cui si praticavano le arti marziali e la meditazione, essi si erano rivelati infruttuosi, quindi si decise di rischiare con un atto oltre i confini dei diritti umani, un gruppo di 5000 soldati ben addestrati fu lasciato sparpagliato nelle sterminate riserve naturali, con nulla, nessun arma, nessun oggetto, nessun vestito. Il corpo dei Planòò non poteva competere con quello di animali nettamente più adatti, forti, pesanti e veloci dei loro, non poteva adattarsi a simili ambienti naturali e a sopportare simili temperature e contesti, con le mille difficoltà che si incontravano in certi habitat.
                    I soldati furono monitorati in maniera cinica dalle autorità, che assistevano impassibili alle morti dei propri uomini, quando l’esercito tornò nelle riserve cinque anni dopo, solo una comunità di cinque persone era riuscita a sopravvivere, ed era diventata estremamente aggressiva, l’esercito gli aveva levato tutto e l’odio aveva guidato il loro spirito in quegli ambienti inospitali.

                    Quando vennero a prenderli i cinque uomini attaccarono gli equipaggiati soldati, quattro furono addormentati con una pallottola sedativa, l’altro prima di essere catturato uccise sei uomini e distrusse una navicella, evidenziando una velocità ed una resistenza incredibili, fu una buona notizia per i vertici, forse avevano trovato ciò che cercavano.
                    I cinque furono imprigionati e attaccati ad un massiccio muro, con arti torace e bacino imprigionati in catene e manette di titanio, uno accanto l’altro, e vennero torturati a turno in modo spietato, fin quando l’osservato speciale Kalèn Guluò nonostante le ferite, all’ennesimo grido di dolore di un compagno, in un impeto d’odio e rabbia urlò e protese in avanti le braccia distruggendo il muro e liberandosi dalle catene, uccidendo in pochi secondi i boia e liberando i compagni, avevano trovato ciò che cercavano, Kalèn fu il primo Planòò documentato a saper usare il Ki.
                    I cinque si diffuserò nella base, quattro furono uccisi da semplici colpi di arma da fuoco, Kalèn invece era come se avesse una diversa percezione della realtà, era imperniato di aura e parecchio più pericoloso della prima volta che era stato affrontato, l’odio aveva rafforzato il suo Ki, i pochi colpi che gli arrivavano non lo scalfivano, i dati erano abbastanza, prima che combinasse danni esagerati un chip che gli era precedentemente stato impiantato scatenò una scarica di 5000 volt, subita la quale Kalèn svenì.

                    Kalèn era una risorsa preziosa in quanto poteva essere la chiave per accedere ai segreti del Ki, e in quanto tale venne tenuto segregato in una struttura sicura e ipersorvegliata, dove avrebbe subito numerose analisi e test e sarebbe stato tenuto in vita artificialmente per il maggior tempo possibile, intanto la sua esperienza aveva già insegnato che i Seiyah non potevano essere scalfiti da armi antiquate e convenzionali, così vennero sviluppate messe a punto devastanti armi a base di pratici proiettili elettrici che avrebbero consentito ai Planòò di avere la meglio sui Seiyah.
                    Comunque c'era tempo per sviluppare il Ki, ormai per il primo approccio diretto tutto era pronto, i soldati scelti per atterrare su Veyat erano un elitè assoluta di 20.000 soldati, che negli ultimi 5 anni si era addestrata a muoversi a una gravità 8 volte superiore a quella a cui erano abituati, tutto era stato organizzato nei minimi dettagli e la prudenza era massima, i contatti sarebbero stati minimi i primi anni e i Planòò avrebbero osservato i Seiyah tramite stazioni volanti per anni prima di instaurare i primi contatti.
                    Le astronavi Planòò scorrazzavano a miglaiaia nei cieli di Veyat, cercando un punto fertile dove poter eventualmente atterrare, i Seiyah osservavano gli “UFO” nei cieli, chi avrebbe fatto il primo passo?

                    --------------------------------------------------------

                    Angolo dell'autore: per chi ha avuto la pazienza di finire di leggere, lo so che ancora non siamo arrivati nel vivo e che la lettura possa esser risultata un pò noiosa ma sto provando a mettere i migliori presupposti possibili per la storia, se ho deluso qualcuno che si aspettava già botte da orbi fra Tsufuro e Saiyan mi scuso
                    Per non dimenticare i Planòò sarebbero gli Tsufuru, però Plant=Planòò è più realistico e simile a Plant=Terrestri. Scusate se i nomi inventati dal nulla fanno schifo ma proprio non sono il mio forte.

                    P.s. Il titolo del primo capitolo: GENESI
                    Last edited by AJeX-97; 02 July 2014, 22:28.

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                    • #11
                      Molto bello molto bello! A me piace sempre di più (e sembra sempre più un documentario di Piero Angela )

                      Non vedo l'ora che finalmente ci sia il "contatto"
                      sigpic
                      La mia FF (con riassunto) http://gamesurf.tiscali.it/forum/showthread.php?t=75487
                      Altre mie FF http://gamesurf.tiscali.it/forum/sho...42#post1433042

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                      • #12
                        Prosegue dunque la narrazione delle premesse che hanno portato alla comparsa del primo Super Saiyan della leggenda.
                        Il tono è sempre scientifico, anche se meno pedante rispetto all'altra volta (grazie all'assenza di tutti quei dati numerici su diametri e gravità varie). Nel complesso il tutto mi sa di narrazione storico-documentaristica: il che non è male, dato che così facendo acceleri la narrazione senza perderti in dettagli tutto sommato trascurabili.

                        Nel merito, noto che emerge subito la differenza di natura "antropologica" tra le due razze: i Saiyan spontanei, istintivi, possenti, hanno trovato nel loro pianeta tutte le condizioni per sviluppare le proprie capacita latenti innate; gli tsufuru razionali, scientifici e cerebrali oltre il limite del cinismo; tanto diversi dai Saiyan che il solo provare ad adattarsi al loro stile di vita genera dei malati di mente. Suggestiva la scena conclusiva del capitolo, con gli scimmioni che si ritrovano a scrutare un cielo invaso dai curiosi scienziati-invasori-indagatori.

                        Usi un vocabolario abbastanza vario e quindi la lettura è scorrevole. Forse un consiglio che ti posso dare è di "spezzare" meglio le frasi. Usi molto le virgole, e questo rende le frasi molto lunghe; il guaio è quando le usi pure laddove servirebbero i due punti o il punto e virgola, che di norma separano meglio le frasi.
                        Esempio:
                        "Quando vennero a prenderli i cinque uomini attaccarono gli equipaggiati soldati, quattro furono addormentati con una pallottola sedativa, l’altro prima di essere catturato uccise sei uomini e distrusse una navicella, evidenziando una velocità ed una resistenza incredibili, fu una buona notizia per i vertici, forse avevano trovato ciò che cercavano."
                        Sarebbe più corretta riscritta in questo modo: "Quando vennero a prenderli, i cinque uomini attaccarono gli equipaggiati soldati: quattro furono addormentati con una pallottola sedativa; l’altro, prima di essere catturato, uccise sei uomini e distrusse una navicella, evidenziando una velocità ed una resistenza incredibili. Fu una buona notizia per i vertici: forse avevano trovato ciò che cercavano."

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                        • #13
                          Bla bla bla, perchè non te la scrivi da solo una fanfic apposto di fare tanto il saccente?....scherzo Hai ragione, avrei dovuto rileggerla, cmq è sempre stato un mio difetto la forma.

                          Se quando si parla di dati astronomici vi risulta troppo pesante ascoltatela con la colonna sonora astronomica per eccellenza dell'universo Dragon Ball:

                          http://www.youtube.com/watch?v=q6k_LNZNPGQ



                          gli tsufuru razionali, scientifici e cerebrali oltre il limite del cinismo; tanto diversi dai Saiyan che il solo provare ad adattarsi al loro stile di vita genera dei malati di mente.
                          Come biasimarli del resto, ancora mi chiedo l'uomo come possa esser sopravvissuto in natura con la quale non centra nulla, i planòò sono l'uomo fra qualche centinaio di migliaia di anni praticamente.

                          Cmq vi ringrazio, mi motivate a continuare e a fare il meglio possibile, il tema è importante e il primo supersaiyan è una grande responsabilità

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                          • #14
                            Capitolo 3: Incontri ravvicinati del terzo tipo

                            <<Uff, che palle sto pianeta>> sbuffò Verjuwò <<è da mesi che siamo qui a scorrazzare e Seiyah non se ne vedono manco a pagarli>>
                            <<Dai, non è tanto male>> rispose Nduluò <<a me questo pianeta rilassa, è così tranquillo, ormai su Plant ogni buco è trafficato, c’è più gente in orbita sul nostro pianeta che su questo in superfice>>
                            <<Sarà, ma io una scopata me la farei volentieri, e su questo pianeta la cosa non mi sembra fattibile>>
                            <<Aaahh, ma se era questo il problema allora perché non lo dicevi prima>> gongolò Nduluò <<Il kèrùb V-13 ha appena inviato foto durante una pesca Seiyah, vieni un po’ qui>> gli disse, nel mentre che con la mano lo invitava ad avvicinarsi <<Non sono male ste Seiyahàt* (femminile di Seiyah), hanno il loro perché>> affermò sorpreso il soldato
                            <<Bene>> replicò Duluò <<sai cosa fare>> disse ridacchiando. <<Ehi per chi mi hai preso, io sono un tipo di classe>> affermo sdegnato il collega <<prima ne vorrei vedere almeno una al periscopio>>
                            <<Ahah, già hai ragione, te sei di classe>> rispose rallegrato Nduluò.
                            <<A parte gli scherzi>> disse incorrucciandosi Verjuwò <<siamo fra le poche coppie che ancora non hanno visto nulla, che palle>>.
                            <<Già, capisco la tua frustrazione, ma capisco pure la prudenza del comando, Veyat è pieno di insidie, e tutte le catene montuose sono molto più alte di quanto siamo abituati, finora è stato giusto stazionare a certe altezze…>> <<…da cui non si vede un cazzo>> interruppe ironicamente Juwò.
                            <<Già>> annui Dulùo <<comunque è da una ottomana*(la settimana planòò è composta da otto giorni da 30 ore) che abbiamo il permesso di stazionare a 3000 metri, ma non mi sembra sia cambiato qualc>> un boato lo interruppe. <<Hai sentito??>> chiese al collega <<Si>> la preoccupazione del momento era passata, i due si guardarono e Dulùo disse annuendo <<Coraggio, è il nostro momento>>. Juwò si precipitò al periscopio e sondò l’area.
                            <<Vedi niente?>> chiese il compagno <<No, per ora niente, avviciniamoci, il rumore dovrebbe essere arrivato da nord-est>> <<Ok, ma non scenderemo a meno di mille metri dalla superficie>>.
                            Nduluò si diresse a nord-est, scendendo di quota <<Oh cavolo ancora niente>> sbottò il compagno.
                            TUM!
                            <<Cos’è stato?>> scattò Verjuwò <<Sembrava provenire dalla navicella>> affermò timoroso il compagno <<Vado a controllare, nel frattempo porta a 5000 metri il kèrùb>>

                            Nel frattempo, nella nave madre:
                            <<Una chiamata da Tewstòn, capitano>>
                            <<Spero sia importante visto che avevo detto che se c’erano novità le avrei fatte sapere io>>
                            <<Qui capitano Kalùd>> <<Capitano Kalùd, sono il colonnello Jorwàh, la chiamo per confermarle che abbiamo inviato i 1000 rùach e i 5000 kèrub, come accordato preventivamente, non ha mai accusato ritardi quindi rispetteremo la tabella di marcia>>
                            <<Bene Colonnello, raccoglieremo il maggior numero di informazioni possibili>>
                            <<Lo spero, Capitano Kalùd, la gente qui su Plant è in fermento, il nostro sito ha miliardi di accessi al giorno, la gente vuole vedere i Seiyah, e noi non li vogliamo deludere>>
                            Un po’ innervosito, il capitano non riuscì a trattenere il tono di voce, che divenne chiaramente più alto <<Dica alla gente che finalmente stiamo lavorando per loro, e che questa è una vera rarità per noi!>> il Colonnello stette qualche secondo in silenzio, poi rispose con aria amichevole <<Capitano, suvvia, lo dicevo tanto per informarla che diventerà famoso, non certo per metterle fretta>> <<Grazie, sto bene così>> rispose accondiscendente.
                            <<Il nostro popolo conta su di Lei, questa è una pagina importante della nostra storia, il contatto si avvicina e…>> <<Comunicherò io quando sarà il momento del contatto, Colonnello Jorwàh>> interruppe deciso il capitano, un po’ infastidito <<è da secoli che ci prepariamo a questo momento, il nostro popolo pazienterà ancora un po’ prima di assistere alla Storia>> schiarendosi la voce il Colonnello congedò il capitano <<Bene, Capitano, la salutò, non si dimentichi di tenersi aggiornato su qualsiasi novità>> <<Non si preoccupi, stiamo pubblicando tutto il pubblicabile…>> <<Capitano, la chiamano urgentemente alla sala controllo>>, interruppe un soldato che era entrato di fretta nella sala comunicazioni, che poi aggiunse, sussurrando nell’orecchio <<abbiamo perso un segnale radar>>.
                            Il colonnello intervenne subito nella discussione <<Qualche problema capitano>> <<Nulla di grave, qualche difetto alla strumentazione, comunque la saluto, Colonnello Jorwàh>> e chiuse subito in fretta il segnale, lasciando il Colonnelo fra l’innervosito e il preoccupato, che borbottò indispettito tra sè e sè <<Un tempo chiudere il telefono in faccia ad un superiore sarebbe costato la radiazione...>>.

                            ------------------------------------------------------

                            Intermezzo tecnico (a uso attacco dei titani/giganti): Le navicelle Planòò:
                            I Planòò avevano pesantemente investito sui mezzi di navigazione spaziale prima di sbarcare su Veyat, e oltre, visto che avevano il sogno di far diventare la navigazione interstellare da fantascienza a realtà aperta a tutti:
                            -Kerùb: Hovercraft in titanio, le sue misure sono 8 metri di lunghezza per 5 d'altezza per 4 di larghezza per un peso di 50 tonnellate. Sono utilizzate soprattutto per la ricognizione, ogni Kerùb ospita due elementi, soldati semplici. Possiede un sistema antigravitazione che permette di stare ferma in cielo e di muoversi verso destra e sinistra, alto e in basso. Il loro motore prevede due tipi di propulsione: elettrica e a combustibile, sono capaci di raggiungere una velocità di 2500 km/h. Le armi che possiedono sono definite standard: mitragliette con proiettili in titanio e proiettili laser dalla temperatura di 1000 gradi. Possiedono bracci metalici che usano per raccogliere ed interagire. Sono parecchio più resistenti dei nostri veicoli terrestri, essendo spessi decimetri ed essendo di titanio. Strutturato in due piani, quello più alto, più piccolo, possiede la piccola cabina con bagno dei soldati. Ha un radar che segnala sempre le posizione del Rwàch più vicino, oltre che la morfologia del terreno per 100 km. Ne sono stati stanziati inizialmente 10000 su Veyat.
                            -Rwàch: Anch'esso rivestito da decimetri di titanio, le sue misure sono 60 metri di lunghezza per 20 d'altezza per 30 di larghezza ed un peso di 1000 tonnellate. Sono le basi mobili dei Planòò, dentro le quali sono stanzati 40 soldati. A comandare la navetta è il sergente e sono presenti tre caporali. La navetta è molto pilotata da più persone ed è suddivisa in vari reparti: area controllo, area scudo, reparto attacco, reparto medico e sala comandi. Ognuna viene presieduta da manodopera specializzata e la navicella viene pilotata da più persone. Nella stiva sono contenuti 5 Kerùb. Oltre al sistema antigravitazionale la navicella ha a disposizione quattro sistemi di propulsioni: combustibile, elettrica, solare e ad idrogeno, che possono essere mischiati. Il mezzo può raggiungere i 100000 km/h. Le armi presenti sono, proiettili laser, mitraiette, raggi laser continuati e devastanti mortai. Se il nemico è a meno di 50 metri, la navicella mira automaticamente sparando con armi standard. Possiedono vari bracci metallici che raggiungono i 50 metri, usati sia per attaccarsi e difendersi e sia per raccogliere ed interagire. Uno schermo elettrico da 10000 volt può circondare la navetta per alcuni secondi, ma s'è utilizzato per più di 10 secondi comporta problemi alla strumentazione ed ai motori. Ha un radar che segnala le altre navicelle nel raggio di 400 km. Il rwàch può eventualmente essere scortato con una sorta di carro attrezzi gravitazionale da 12 kerùb. È strutturato in tre piani che gli danno una forma quasi ovoidale. Ne sono stati stanziati inizialmente 2000 su Veyat.
                            -Kàvod: Il fiore all'occhiello della tecnologia Planòò. Una gioiello geometrico prima che tecnico. Questa navicella è un rombo perfetto, rivestita da metri di titanio, è praticamente un rombo tridimensionale perfetto, due piramidi con base adiacenti praticamente. Il rombo è alto e largo 1000 metri, pesa 1.000.000 di tonnellate. Può girarsi rapidissimamente in qualsiasi posizione e le due "piramidi" ruotano indipendentemente l'una dall'altra. Sono le basi stazionarie dei Planòò, dentro le quali sono stanziati 1000 soldati, ma sarebbe capace di ospitarne anche 15000. A comandare la navetta è il capitano e sono presenti 5 sergenti e 15 caporali, che presiedono i vari reparti. Se la navicella dovesse entrare in guerra occorrerebbero 1000 persone per utilizzarla al meglio delle sue possibilità. La navicella è schermata da un persistente campo elettromagnetico impenetrabile per una distanza di 100 metri, mentre a 5000 mira automaticamente ai nemici. La navicella presenta centinaia di bocche di fuoco dai vari lati con le armi elencate precedentemente. L'arma più devastante è un raggio laser persistente che raggiunge i 2000 gradi che può rimanere attivo per tre ore, viene sparato da 8 differenti cannoni, stanziati uno per lato. I sistemi di propulsione sono sette ed in grado di combinarsi: combustibile, elettrico, solare, a idrogeno, eolico, nucleare e ad antimateria (parecchio instabile). La navicella ha raggiunto i 5.000.000 di km/h, ma è stata programmata per poter raggiungere il miliardo, anche se sarebbe rischiosissimo e consumerebbe le energie in poco tempo. Ha un radar che segnala la posizione delle navicelle per 10000 km. Il kàvod può eventualmente essere scortato da 24 Rwàch. La navicella è lo strumento definitivo, ne sono state stanziati due su Veyat.
                            -Stazione spaziale e satelliti: La stazione spaziale orbita da duecento anni attorno a Veyat. Lunga 3000 metri, viene periodicamente rifornita. Dalla stazione sono stati spediti più di 100000 satelliti che hanno schermato l'intero pianeta Veyat.
                            Last edited by AJeX-97; 02 July 2014, 22:28.

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                            • #15
                              Il capitano entrò il più fretta possibile in sala controllo in cerca di delucidazioni.
                              <<Allora, che sta succedendo?>> chiese con voce ferma.
                              <<Il kerùb N-127 non è più indicato dai radar>>
                              <<Problemi alla strumentazione?>>
                              <<Lo escludiamo, almeno non alla nostra strumentazione>>
                              <<Problemi di copertura?>>
                              <<Escluso, i satelliti mappano tutto il pianeta e la stazione spaziale non ha comunicato perdite>>
                              <<Chiamate e ditele di controllare, avete provato a contattare la navetta?>>
                              <<Si ma nulla, non risponde>>
                              <<Quando è caduto il segnale>>
                              <<Circa 5 minuti fa>>
                              <<Cercate il rwàch più vicino alle coordinate dell’ultimo rilevamento e contattatelo>>
                              <<Subito capitano>> il soldato controllò rapidamente nel database <<Ecco, è il rwàch C-24 del Sergente Gyombò Parkùr>>
                              <<Mi metta in contatto, ci parlerò io>>
                              <<Qui rwàch C-24>>
                              <<Sono il Capitano Kalùd del kàvod-2, mi passi il sergente Parkùr>>
                              <<Qui sergente Parkùr, la sento forte e chiaro capitano Kalùd>>
                              <<Sergente Parkùr, abbiamo perso il segnale radar da uno dei kerùb del suo perimetro, voglio che lei si diriga alle coordinate 41°01′N 28°58′E a 600 km nord-ovest dalla sua posizione e controlli la situazione>> il capitano proseguì <<Il kerùb in questione è l’N-127, i componenti sono Verjuwò Kirìab e Nduluò Stolùv>>
                              <<Mi dirigo immediatamente sul luogo, passo>>
                              <<Sentito? Muoviamoci ed in fretta>> disse il sergente ai suoi uomini
                              <<Si sergente, mi sto dirigendo sulle coordinate indicate>> rispose il pilota
                              In 10 minuti il rwàch era già sul posto
                              <<Signore il radar rivela materia organica nel raggio di 100 metri>>
                              <<Non c'è bisogno del radar>> disse con voce rotta il sergente ai suoi uomini.
                              Lo spettacolo che gli si parò davanti era agghiacciante, non era certo la prima volta che era costretto a osservare i corpi mutilati dei compagni, ma non è mai una cosa che speri di rivedere, specie su un Pianeta diverso dal tuo...
                              <<Sergente, uno dei due corpi sembra ancora muoversi>> esclamò entusiasta uno dei sottoposti
                              <<Presto, recuperiamolo!>>
                              La navicella si avvicinò al corpo di Juwò, che, con il filo di voce che gli era rimasto, consigliò ai compagni <<Non vi avvicinate...>> senza che loro potessero sentirlo.
                              Due soldati si calarono con una corda di acciaio legata alla vita, con l'intenzione di caricarlo su una barella, visto che i bracci robotici avrebbero rischiato di danneggiarlo. La scelta non si rivelò saggia, visto che la loro testa fu letteralmente schiacciata da un Seiyah precipitato dal nulla, prima che si potesse solo pensare di poter ritrarre la corda.
                              Era la prima volta che vedevano un Seiyah dal vivo, e questo li lasciò interdetti per qualche decimo di secondo, un vantaggio che ai Seiyah non puoi concedere. I piloti mandarono istintivamente la navicella in retromarcia, ma il Seiyah, tenendo ben salde le corde d'acciaio dei due soccoritori appena uccisi, incredibilmente rallentò la navicella. Evidentemente 1000 tonnellate e un accelerazione che porta la navicella sui 1000 km/h in meno di un secondo, non scoraggiavano i Seiyah. I pochi secondi in cui la navicella rimase ancorata al Seiyah furono fondamentali per i "padroni di casa": la navicella fu scoinvolta da una violenta grandinata di Seiyah. Dentro al rwàch sembrava un terremoto, ma rimanendo lucidi i soldati del reparto scudo attivarono la protezione elettrica. In un attimo la superfice del rwàch fu schermata da un voltaggio di 10000 volt che avrebbe scoraggiato chiunque fosse intenzionato solamente a sfiorare la navicella. Invece i Seiyah continuarono a colpire e tartassare il velivolo, aprendo falle e danneggiando i motori, prima di cadere esausti al suolo, sfiancati dalle scosse elettriche.
                              <<Non ce ne andremo a mani vuote, catturate uno di quegli stronzi!>> esclamò il sergente. I Seiyah stavano quasi piovendo attorno al rwàch, uno di loro fu preso al volo da un poderoso arpione che gli perforò il torace.

                              <<State tutti bene?>> chiese il sergente, nel mentre che constatava che nonostante il pericolo i suoi se la fossero cavata.
                              <<La strumentazione è parecchio danneggiata, i motori sono in avaria e non possiamo rischiare velocità supplementari>> fece presente il caporale in sala di controllo <<Non potremo viaggiare a più di 500 Km/h>>.
                              <<Chiamate 12 kerùb nelle vicinanze, ci scorteranno loro>> ordinò il capitano, che poi andò nella stiva, dove veniva caricato quanto catturato dai bracci robotici <<Fatemi vedere il nostro ospite>>, ordinò una volta arrivato. Il braccio si ritrasse davanti al sergente, col Seiyah penzolante e grondante di sangue. Dal buco sul torace era possibile vedere oltre il Seiyah, sarà stato di almeno dieci centimetri di raggio, eppure il Seiyah era ancora vivo.
                              L'arpione lo appoggiò delicatamente su un lettino, sul quale erano presenti manette e cinture che si chiusero a bloccargli arti e torace.
                              Il sergente Parkùr accarezzò il Seiyah, poi gli strinse la coda e gli sussurò ad un orecchio <<Ci sarai parecchio utile, amico Seiyah, oggi forse la tua razza capirà cosa significa soffrire e contorcersi dal dolore>> disse il sergente, aggiungendo subito dopo <<Analizzatelo, studiatelo, fate quello che dovete e potete fare, prendete i pezzi che volete studiare, e fate tutto questo senza anestetizzarlo nè tanto meno ucciderlo>>. Diede le spalle al Seiyah, tornando verso la sala di controllo, dicendo tra sè e sè <<Non è mai troppo presto per chiarire chi è che comanda>>.
                              I medici si accinsero ad iniziare le operazioni, ma appena ritrassero alcune cinture per consentire di operare, il Seiyah aprì gli occhi e si alzò di scatto, uccidendo in pochi secondi i medici si diresse verso il Sergente, spinto dall'odio, intuendo che le sue sofferenze erano dovute a quell'uomo.
                              Con un balzo salì alla sala di controllo, sfondando il pavimento, dirigendosi con inusitata furia verso il Sergente che continuava a dargli le spalle.
                              "AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!! " L'urlo fu così forte che la navicella perse nuovamente quota.
                              <<Adesso hai capito cosa significa soffrire?>> chiese con ghigno sadico il sergente al Seiyah, stramazzato al suolo in posizione supina. Afferrò la coda, osservando il chip da 10000 volt che gli aveva precedentemente impiantato, e mostrandola con orgoglio ai sottoposti disse <<Non so se qualche dubbio si era insinuato nelle vostre menti, e non lo voglio sapere, l'importante è che adesso non avrete più dubbi sul fatto che degli stupidi cavernicoli sono stupidi cavernicoli>> <<Avete mai avuto paura che gli animali sul nostro pianeta potessero mai schiavizzarci?>> proseguì con ritmo ancor più incalzante <<O che potessero sconfiggerci e dominarci se c'avessero dichiarato guerra? Il pensiero che la nostra razza possa temere questa razza di scimmioni è ridicolo e rivoltante quanto pensare che le scimmie possano conquistare Plant! Noi Planòò non temiamo nulla perchè siamo così in alto che solo Dio in persona può tenerci testa!>>
                              I soldati apparivano rinfrancati, s'erano ripresi d'animo, le perdite erano semplici incidenti di percorso che non sarebbero più accaduti, le abilità dei Seiyah non li avevano lasciati indifferenti, forse li avevano anche un pò interdetti, ma non avevano nulla da temere, il loro destino era nelle loro mani.
                              Il sergente girò col piede il cadavere del Seiyah, e, osservando il volto abbrustolito, gli disse <<La tua razza deve solo sperare che non ci servirà mai, e se farete i bravi forse sopravviverete>> il Seiyah aprì gli occhi e sembrò sorridere, il sergente con aria sorpresa disse <<Incredibile che dopo tutto questo hai ancora la forza di vivere>>.
                              SEIYAAAAAAAAAAAAAAAAAH! SEIYAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! SEIYAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!
                              Una terribile onda d'urto sbalzò il sergente all'indietro, il rwàch divenne nuovamente ingestibile. <<Tappategli immediatamente quella cazzo di bocca!>> urlò il sergente finito a gambe all'aria.
                              I soldati tranciarono di netto la testa del Seiyah, che rotolò verso il sergente, la testa aveva un ghigno soddisfatto, il Seiyah era morto sorridendo.
                              Prima che si potesse dare un freno all'imbizzarito rwàch, dei Seiyah fecero irruzione dentro la navicella.
                              In pochi secondi il rwàch precipitò, e i Seiyah gozzovigliarono con i resti dei Planòò, e il loro caratteristico urlo di battaglia riecheggiò per centinaia di chilometri.
                              I radar non segnalavano più la navicella, era la seconda volta quel giorno, e nello stesso territorio dove s'era verificata la prima perdita.
                              E i Planòò non credono alle coincidenze.

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                              Angolo dell'autore
                              Scusate il ritardo, ho avuto da fare.
                              E soprattutto scusate per i dialoghi parlati, li ho sempre temuti e non sono mai stato bravo a scriverli.
                              E soprattutto scusate per i soliti due maroni tecnici. Volevo dare risalto alla tecnologia Planòò visto che sarà la principale nemica dei nostri scimmioni preferiti, e poi forse mi sono fatto prendere un pò la mano
                              Last edited by AJeX-97; 02 July 2014, 22:28.

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