Come tutte le atre mie discussione,questa è un'itule cosa fatta per perder tempo,ma eccovi la poesia:
L'UCCELLO IN CHIESA
Era d’inverno, e un povero uccelletto
ferito dalla fionda di un maschietto,
volo’ a riposare l’ala offesa
sulla finestra di una Santa Chiesa.
Dalla tendina del confessionale
il parroco intravide l’animale,
ma pressato dai molti peccatori
che pentirsi volean dei propri errori,
richiuse la tendina e immantinente
riprese a confessar la gente.
Mentre in ginocchio o stando a sedere
imponeva ai peccator le lor preghiere,
una pia donna notando l’uccelletto,
lo prese tra le mani e se lo mise in petto.
Un cinguettio ruppe il silenzio all’improvviso
e provoco’ tra i fedeli qualche riso,
e il prete, qui fu l’error fatale,
seccato abandono’ il confessionale.
Scuro in volto come la pece,
grido’ dal pulpito questa prece:
“ Fratelli, chi ha l’uccello, per favore,
vada fuori dalla casa del Signore”.
I maschi un po’ stupiti a tal parole,
lesti si accinser ad alzar le suole.
Ma il prete, a quell’errore madornale
“Fermi”grido’, mi sono espresso male!!
Rientrate tutti e statemi a sentire:
“solo chi ha preso l’uccello deve uscire!”.
A testa bassa e con la corona in mano,
cento donne si alzaron piano piano
e mentre raggiungevano il sagrato,
il prete allor grido’:”Ho ancor sbagliato”!!
Rientrate tutte quante, o figlie amate,
non volevo dir cio’ che pensate.
Gia’ dissi e torno a dire
che sol chi ha preso l’uccello deve uscire,
e mi rivolgo con voce chiara e tesa,
solo a chi l’uccello l’ha preso in Chiesa.
A tal sentire, e fu in un solo istante,
le monache usciron tutte quante
e con il viso pieno di rossore
lasciarono la casa del Signore.
“Ma santa Vergine!”, esclamo’ allora il prete,
sorelle state tutte quiete!!,
“In incognito e piano piano,
esca sol chi ha l’uccello in mano!!”
Una ragazza che insieme al fidanzato
era assisa presso la cappella laterale,
poco manco’ che le venisse male!!
Quindi a lui sussurro’ col viso smorto,
“Te l’avevo detto che se ne sarebbe accorto!!
L'UCCELLO IN CHIESA
Era d’inverno, e un povero uccelletto
ferito dalla fionda di un maschietto,
volo’ a riposare l’ala offesa
sulla finestra di una Santa Chiesa.
Dalla tendina del confessionale
il parroco intravide l’animale,
ma pressato dai molti peccatori
che pentirsi volean dei propri errori,
richiuse la tendina e immantinente
riprese a confessar la gente.
Mentre in ginocchio o stando a sedere
imponeva ai peccator le lor preghiere,
una pia donna notando l’uccelletto,
lo prese tra le mani e se lo mise in petto.
Un cinguettio ruppe il silenzio all’improvviso
e provoco’ tra i fedeli qualche riso,
e il prete, qui fu l’error fatale,
seccato abandono’ il confessionale.
Scuro in volto come la pece,
grido’ dal pulpito questa prece:
“ Fratelli, chi ha l’uccello, per favore,
vada fuori dalla casa del Signore”.
I maschi un po’ stupiti a tal parole,
lesti si accinser ad alzar le suole.
Ma il prete, a quell’errore madornale
“Fermi”grido’, mi sono espresso male!!
Rientrate tutti e statemi a sentire:
“solo chi ha preso l’uccello deve uscire!”.
A testa bassa e con la corona in mano,
cento donne si alzaron piano piano
e mentre raggiungevano il sagrato,
il prete allor grido’:”Ho ancor sbagliato”!!
Rientrate tutte quante, o figlie amate,
non volevo dir cio’ che pensate.
Gia’ dissi e torno a dire
che sol chi ha preso l’uccello deve uscire,
e mi rivolgo con voce chiara e tesa,
solo a chi l’uccello l’ha preso in Chiesa.
A tal sentire, e fu in un solo istante,
le monache usciron tutte quante
e con il viso pieno di rossore
lasciarono la casa del Signore.
“Ma santa Vergine!”, esclamo’ allora il prete,
sorelle state tutte quiete!!,
“In incognito e piano piano,
esca sol chi ha l’uccello in mano!!”
Una ragazza che insieme al fidanzato
era assisa presso la cappella laterale,
poco manco’ che le venisse male!!
Quindi a lui sussurro’ col viso smorto,
“Te l’avevo detto che se ne sarebbe accorto!!
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