Bene, giorni fa mi capitò di seguire un interessante dibattito sull'evoluzionismo su una rete locale.
Ho sempre reputato la convinzione scientifica nella realtà dell'evoluzione al di fuori di ogni logica, e dal dibattito infatti sono emerse enormi incongruenze.
Ora non essendomi preso appunti, e avendo una memoria non particolarmente sviluppata di certo non sono in grado di ricostruire l'intero discorso che si era creato, tuttavia vorrei discutere dell'argomento, presentando anche materiale da varie fonti (segue...).
Da sondaggi emerge che gran parte della popolazione crede che Dio abbia creato il tutto e che solo una minoranza è convinta che sia tutto merito dell'evoluzione, in cui Dio non ha avuto alcun ruolo.
Per anni si è parlato e si sono fatte misurazioni di crani (vedi sperimentazioni durante la seconda guerra) perchè si è sempre voluto immaginare che dalla grandezza del cervello dipendesse l'intelligenza, mentre non è affatto vero.
Einstein ad esempio aveva un cervello piuttosto piccolo. Perciò queste scimmie, che "evolvendosi", assumevano crani sempre più grandi perchè più intelligenti, cosa sono, tutte cose inventate? Congetture?
Chi nel mondo scientifico si muove contro l'evoluzionismo non solo viene gratuitamente deriso, ma perde di credibilità. Per quale motivo?
Non è segno del marciume che sta alla base della comunità scientifica?
Di fatto non ci sono prove concrete che la teoria evoluzionistica sia corretta, perchè ci si ostina a credere in essa?
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Da L’evoluzionismo
è un inganno utile a restare nell'ignoranza
di G. Sermonti - da Il Tempo, 10 gennaio 2000:
Sono anni che mi batto contro l'Evoluzionismo, e per necessità dialettica ho fatto quasi finta di credere che si trattasse di una Teoria Scientifica. In realtà all'Evoluzionismo manca una cosa per essere oggetto scientifico: una formulazione. Le definizioni di Evoluzione, che si trovano nei vocabolari letterari, sono esattamente quello di cui gli scienziati non vogliono sentir parlare. Il Devoto-Oli ha: "…passaggio lento e graduale degli organismi viventi da forme inferiori e rudimentali a forme sempre più complesse". Sbagliato, dichiarano gli scienziati di Harvard; l'evoluzione organica è una forma di adattamento locale che non implica alcuna forma di progresso. Poi ci ripensano e concludono che "adattamento" non significa nulla. Vuol dire "sopravvivenza", così che la migliore definizione dell'Evoluzione è la "sopravvivenza dei sopravvissuti". Se cercate nei glossari dei testi scientifici una definizione di Evoluzione potete trovarvi di fronte qualcosa del genere: "cambiamento di frequenze geniche in una popolazione, a buon diritto vi sentirete presi in giro, convinti come siete che l'evoluzione è qualcosa che dovrebbe consentire di passare da un batterio a una tigre, e non un'operazione statistica.
Ma allora che cos'è l'Evoluzionismo? E' l'ovvietà secondo cui, se le cose ci sono, e un tempo non c'erano, in qualche modo e a un certo punto devono pur essersi formate, e il modo più banale e inoffensivo è quello di essersi formate un po' per volta, gradatamente, passando dall'una all'altra. Questo vale per le nebulose, per gli organismi, per le lingue, per le culture, per gli strumenti musicali, per la tecnica, per tutto. Tale convinzione contiene l'ottimismo dell'ignorante, secondo cui all'inizio c'era l'amorfo e l'approssimato e poi è venuta l'opera raffinata; cioè l'idea che l'uomo sia nato dalla scimmia, un po' per volta, per adattamenti, per tentativi. Fatto di cui non esiste l'ombra d'una prova, e non esiste la facoltà di dubitare.
Ma veniamo alla inveterata abitudine verbale dell'evoluzionista ad usare locuzioni come "ancora non c'era", o "già c'era", o "in via di sviluppo", che presuppongono un fatale e progressivo svolgersi dell'essere verso il meglio, ancorché la teoria non lo preveda. Trasferendo alla nostra cultura la sua fede, l'evoluzionista si scandalizza che nel duemila "siamo ancora a questo punto".
Di fronte ad ogni problema, è sempre stato un buon precetto quello di non adottare la prima soluzione, quella a portata di mano, la più felice. Ebbene, proprio l'adozione dell'ovvio "è" la ricetta dell'evoluzionista. Non richiede alcuna conoscenza, cultura, acume, può essere sostenuta da un analfabeta che di Darwin sappia solo che aveva la barba… Egli è autorizzato a sorridere con sufficienza se uno scienziato dubita che l'uomo discenda dalla scimmia. E da dove sennò? L'idea del progresso automatico esime dal problema di come improvvisa e solitaria emerge la grandezza. Giorgio De Santiliana (Il Mulino di Amleto) accusò questo "soporifero" gradualismo di essere la tenda sotto la quale nascondiamo la nostra ignoranza della storia.
Forse la più grave responsabilità culturale dell'evoluzionismo è proprio la generale opacità che esso ha disteso sulla realtà. Esso ha adottato il malvezzo, che Darwin ha inaugurato e i suoi seguaci sviluppato, di introdurre le affermazioni con dubitativi. "Forse", "potrebbe anche essere", "non si può escludere", "si può suggerire", "sarebbe anche possibile", e così via. Questo fraseggiare esonera dal portare prove, dal presentare argomenti. In questo modo la nostra povera immaginazione oscura tutto il meraviglioso, tutta l'imprevedibilità, tutta l'inaudita sfrontatezza con cui la natura compie le sue opere. Il mondo è andato come è andato, ma avrebbe potuto andare in qualunque altro modo, naturalmente anche senza di noi, senza la Terra e senza il mondo. Per questo, poco ci sorprende e poco ci interessa di come sia realmente andato. Il mondo degli evoluzionisti è un mondo in cui tutto cambia, senza che succeda mai nulla. In cui i problemi non si risolvono perché non ci sono, e questa è la soluzione di tutto. Un mondo virtuale.
e da http://www.xelioslabs.com/mzattera/c...eazionismo.htm
Creazionismo ed Evoluzionismo
Si può riscrivere la Scienza?
di Zazzy (24 Apr. 2003)
Il ministro Letizia Moratti cancella l'insegnamento di Darwin a scuola e la cosa passa quasi sotto totale silenzio. Di seguito cerco di spiegare perchè, secondo me, si tratta di una cazzata.
Perchè la teoria di Darwin é sbagliata
In questi giorni viene citata da piú parti la frase che, in Georgia (USA), i libri di testo che parlano di evoluzionismo devono riportare:
"Questo libro contiene materiali sull'evoluzione. L'evoluzione é una teoria, non un fatto, a proposito dell'origine della vita. Questo materiale deve essere considerato con una mente aperta, studiato con cura e considerato criticamente."
Vi sembrerà strano, ma non ho nulla da obiettare su una simile affermazione. A prescindere dal fatto che tutti i libri (Bibbia compresa) andrebbero "considerati con una mente aperta, studiati con cura e considerati criticamente", secondo me le teorie scientifiche sono (appunto) congetture che tentano di spiegare i fatti e vanno ritenute valide fintanto che non sono confutate dai fatti stessi.
Ho sempre reputato la convinzione scientifica nella realtà dell'evoluzione al di fuori di ogni logica, e dal dibattito infatti sono emerse enormi incongruenze.
Ora non essendomi preso appunti, e avendo una memoria non particolarmente sviluppata di certo non sono in grado di ricostruire l'intero discorso che si era creato, tuttavia vorrei discutere dell'argomento, presentando anche materiale da varie fonti (segue...).
Da sondaggi emerge che gran parte della popolazione crede che Dio abbia creato il tutto e che solo una minoranza è convinta che sia tutto merito dell'evoluzione, in cui Dio non ha avuto alcun ruolo.
Per anni si è parlato e si sono fatte misurazioni di crani (vedi sperimentazioni durante la seconda guerra) perchè si è sempre voluto immaginare che dalla grandezza del cervello dipendesse l'intelligenza, mentre non è affatto vero.
Einstein ad esempio aveva un cervello piuttosto piccolo. Perciò queste scimmie, che "evolvendosi", assumevano crani sempre più grandi perchè più intelligenti, cosa sono, tutte cose inventate? Congetture?
Chi nel mondo scientifico si muove contro l'evoluzionismo non solo viene gratuitamente deriso, ma perde di credibilità. Per quale motivo?
Non è segno del marciume che sta alla base della comunità scientifica?
Di fatto non ci sono prove concrete che la teoria evoluzionistica sia corretta, perchè ci si ostina a credere in essa?
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Da L’evoluzionismo
è un inganno utile a restare nell'ignoranza
di G. Sermonti - da Il Tempo, 10 gennaio 2000:
Sono anni che mi batto contro l'Evoluzionismo, e per necessità dialettica ho fatto quasi finta di credere che si trattasse di una Teoria Scientifica. In realtà all'Evoluzionismo manca una cosa per essere oggetto scientifico: una formulazione. Le definizioni di Evoluzione, che si trovano nei vocabolari letterari, sono esattamente quello di cui gli scienziati non vogliono sentir parlare. Il Devoto-Oli ha: "…passaggio lento e graduale degli organismi viventi da forme inferiori e rudimentali a forme sempre più complesse". Sbagliato, dichiarano gli scienziati di Harvard; l'evoluzione organica è una forma di adattamento locale che non implica alcuna forma di progresso. Poi ci ripensano e concludono che "adattamento" non significa nulla. Vuol dire "sopravvivenza", così che la migliore definizione dell'Evoluzione è la "sopravvivenza dei sopravvissuti". Se cercate nei glossari dei testi scientifici una definizione di Evoluzione potete trovarvi di fronte qualcosa del genere: "cambiamento di frequenze geniche in una popolazione, a buon diritto vi sentirete presi in giro, convinti come siete che l'evoluzione è qualcosa che dovrebbe consentire di passare da un batterio a una tigre, e non un'operazione statistica.
Ma allora che cos'è l'Evoluzionismo? E' l'ovvietà secondo cui, se le cose ci sono, e un tempo non c'erano, in qualche modo e a un certo punto devono pur essersi formate, e il modo più banale e inoffensivo è quello di essersi formate un po' per volta, gradatamente, passando dall'una all'altra. Questo vale per le nebulose, per gli organismi, per le lingue, per le culture, per gli strumenti musicali, per la tecnica, per tutto. Tale convinzione contiene l'ottimismo dell'ignorante, secondo cui all'inizio c'era l'amorfo e l'approssimato e poi è venuta l'opera raffinata; cioè l'idea che l'uomo sia nato dalla scimmia, un po' per volta, per adattamenti, per tentativi. Fatto di cui non esiste l'ombra d'una prova, e non esiste la facoltà di dubitare.
Ma veniamo alla inveterata abitudine verbale dell'evoluzionista ad usare locuzioni come "ancora non c'era", o "già c'era", o "in via di sviluppo", che presuppongono un fatale e progressivo svolgersi dell'essere verso il meglio, ancorché la teoria non lo preveda. Trasferendo alla nostra cultura la sua fede, l'evoluzionista si scandalizza che nel duemila "siamo ancora a questo punto".
Di fronte ad ogni problema, è sempre stato un buon precetto quello di non adottare la prima soluzione, quella a portata di mano, la più felice. Ebbene, proprio l'adozione dell'ovvio "è" la ricetta dell'evoluzionista. Non richiede alcuna conoscenza, cultura, acume, può essere sostenuta da un analfabeta che di Darwin sappia solo che aveva la barba… Egli è autorizzato a sorridere con sufficienza se uno scienziato dubita che l'uomo discenda dalla scimmia. E da dove sennò? L'idea del progresso automatico esime dal problema di come improvvisa e solitaria emerge la grandezza. Giorgio De Santiliana (Il Mulino di Amleto) accusò questo "soporifero" gradualismo di essere la tenda sotto la quale nascondiamo la nostra ignoranza della storia.
Forse la più grave responsabilità culturale dell'evoluzionismo è proprio la generale opacità che esso ha disteso sulla realtà. Esso ha adottato il malvezzo, che Darwin ha inaugurato e i suoi seguaci sviluppato, di introdurre le affermazioni con dubitativi. "Forse", "potrebbe anche essere", "non si può escludere", "si può suggerire", "sarebbe anche possibile", e così via. Questo fraseggiare esonera dal portare prove, dal presentare argomenti. In questo modo la nostra povera immaginazione oscura tutto il meraviglioso, tutta l'imprevedibilità, tutta l'inaudita sfrontatezza con cui la natura compie le sue opere. Il mondo è andato come è andato, ma avrebbe potuto andare in qualunque altro modo, naturalmente anche senza di noi, senza la Terra e senza il mondo. Per questo, poco ci sorprende e poco ci interessa di come sia realmente andato. Il mondo degli evoluzionisti è un mondo in cui tutto cambia, senza che succeda mai nulla. In cui i problemi non si risolvono perché non ci sono, e questa è la soluzione di tutto. Un mondo virtuale.
e da http://www.xelioslabs.com/mzattera/c...eazionismo.htm
Creazionismo ed Evoluzionismo
Si può riscrivere la Scienza?
di Zazzy (24 Apr. 2003)
Il ministro Letizia Moratti cancella l'insegnamento di Darwin a scuola e la cosa passa quasi sotto totale silenzio. Di seguito cerco di spiegare perchè, secondo me, si tratta di una cazzata.
Perchè la teoria di Darwin é sbagliata
In questi giorni viene citata da piú parti la frase che, in Georgia (USA), i libri di testo che parlano di evoluzionismo devono riportare:
"Questo libro contiene materiali sull'evoluzione. L'evoluzione é una teoria, non un fatto, a proposito dell'origine della vita. Questo materiale deve essere considerato con una mente aperta, studiato con cura e considerato criticamente."
Vi sembrerà strano, ma non ho nulla da obiettare su una simile affermazione. A prescindere dal fatto che tutti i libri (Bibbia compresa) andrebbero "considerati con una mente aperta, studiati con cura e considerati criticamente", secondo me le teorie scientifiche sono (appunto) congetture che tentano di spiegare i fatti e vanno ritenute valide fintanto che non sono confutate dai fatti stessi.
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