Ok, non penso che leggerò pagine di post, mi limiterò a rispondere al primo post di francesca.
Innanzi tutto il governo non è caduto, questo per precisare nel caso qualcuno non lo avesse già fatto: Prodi non era affatto obbligato ad aprire la crisi, l'ha fatto di proposito per aprire un chiarimento con la sinistra radicale. Ergo, le dimissioni (respinte, quindi non è neanche un Prodi bis: Berlusconi sarà felice, visto che non lo voleva) hanno fatto chiarezza (temporanea?) almeno dentro la maggioranza: i dodici punti programmatici e non negoziabili sono vincolanti. Fatta chiarezza dentro, bisogna vedere se fuori, ovvero alle camere la maggioranza c'è. Nella fattispecie al Senato, visto che alla Camera non c'è problema: non inoltriamoci su ipotesi su cosa accadrà, volevo solo chiarire.
La finanziaria che è stata fatta è stata fatta con metodo: Prodi è sicuramente un economista, stimato in Europa, che i conti li sa mettere a posto, e Padoa Schioppa, anche per il fatto che non è un politico di partito, mi rassicura: diciamo che sospendo il giudizio riguardo ai conti pubblici. Finanziaria bene, ma i risultati li attendo a fine legislatura.
Bersani mi da l'idea di una persona in gamba (anche per come ha gestito a suo tempo la regione Emilia Romagna), e sono favorevolissimo alle sue liberalizzazioni che vanno incontro alle esigenze dei consumatori (infatti è prevedibile una maggiore concorenza e quindi un abbassamento dei prezzi). Per il resto non so: la questione della base militare? Io dico che non si governa con solo la piazza alle spalle, e questo fortunatamente Prodi lo sa, avendo messo in riga Rifondazioni, Diliberto e compagnia cantante.
Lancio una polemica: perchè la destra sei mesi prima delle elezioni ha fatto una legge elettorale definita da loro stessi "una porcata"? Perchè ora TUTTI, inclusi la destra la vogliono cambiare? Sapevano che avrebbero perso e volevano rendere la vita difficile a una futura maggioranza di sinistra?
Innanzi tutto il governo non è caduto, questo per precisare nel caso qualcuno non lo avesse già fatto: Prodi non era affatto obbligato ad aprire la crisi, l'ha fatto di proposito per aprire un chiarimento con la sinistra radicale. Ergo, le dimissioni (respinte, quindi non è neanche un Prodi bis: Berlusconi sarà felice, visto che non lo voleva) hanno fatto chiarezza (temporanea?) almeno dentro la maggioranza: i dodici punti programmatici e non negoziabili sono vincolanti. Fatta chiarezza dentro, bisogna vedere se fuori, ovvero alle camere la maggioranza c'è. Nella fattispecie al Senato, visto che alla Camera non c'è problema: non inoltriamoci su ipotesi su cosa accadrà, volevo solo chiarire.
La finanziaria che è stata fatta è stata fatta con metodo: Prodi è sicuramente un economista, stimato in Europa, che i conti li sa mettere a posto, e Padoa Schioppa, anche per il fatto che non è un politico di partito, mi rassicura: diciamo che sospendo il giudizio riguardo ai conti pubblici. Finanziaria bene, ma i risultati li attendo a fine legislatura.
Bersani mi da l'idea di una persona in gamba (anche per come ha gestito a suo tempo la regione Emilia Romagna), e sono favorevolissimo alle sue liberalizzazioni che vanno incontro alle esigenze dei consumatori (infatti è prevedibile una maggiore concorenza e quindi un abbassamento dei prezzi). Per il resto non so: la questione della base militare? Io dico che non si governa con solo la piazza alle spalle, e questo fortunatamente Prodi lo sa, avendo messo in riga Rifondazioni, Diliberto e compagnia cantante.
Lancio una polemica: perchè la destra sei mesi prima delle elezioni ha fatto una legge elettorale definita da loro stessi "una porcata"? Perchè ora TUTTI, inclusi la destra la vogliono cambiare? Sapevano che avrebbero perso e volevano rendere la vita difficile a una futura maggioranza di sinistra?
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