"Piccolo Samuele ucciso con mestolo"
"E' un caso di figlicidio". Lo ha detto il pg Vittorio Corsi in aula al processo d'appello a Torino per il delitto Cogne, alla presenza di Anna Maria Franzoni. "Per me è una vicenda semplice. La mia tesi è che l'arma sia un mestolo - ha affermato Corsi -. E non so se la Franzoni reciti una parte". Per concludere il pg ha detto: "Bisogna confermare l'impianto della sentenza di primo grado".
"L'arma usata per il delitto è un mestolo o una mestola, come dice Giorgio Franzoni in una telefonata. E Annamaria Franzoni ha sostanzialmente confessato di avere ucciso il figlio Samuele Lorenzi", ha detto il pg Vittorio Corsi durante la requisitoria, citando il brano di una conversazione intercettata dai carabinieri il 6 marzo 2002.
Parlando con un familiare, la donna dice ''non so cosa mi è succ...''. Poi, secondo il pg, si "corregge subito in 'non so cosa gli é successo'". "Per me - ha aggiunto Corsi - questa è una confessione". Il magistrato si chiesto se la donna "non conservi ricordi nitidi" dell'accaduto oppure se stia "recitando una parte".
Il procuratore generale ha anche spiegato di non opporsi all'acquisizione agli atti della nuova consulenza del perito Torre, che ha definito "una relazione estremamente chiara e garbata" ma si oppone all'audizione in aula del perito. Nella premessa alla perizia, firmata dall'avvocato difensore della Franzoni, Paola Savio, viene chiesta la ricusazione dei precedenti consulenti. "Tali elaborati - scrive la Savio - potrebbero non essere più utilizzati per motivi di opportunità" in quanto indagati con Annamaria Franzoni nell'altro procedimento aperto presso la procura di Torino denominato "Cogne bis" sulla presunta falsificazione di traccesulla scena del delitto.
"Sembra che ci sia un'intenzione di repulisti - ha detto in aula il procuratore Corsi - come quando si scopano foglie secche in un giardino in cui è arrivato un turbine di vento". Corsi ha anche definito la richiesta di ricusazione dei consulenti in luogo di una revoca totale una "polpetta avvelenata buttata alla corte".
Anna Maria Franzoni:"Mai strumentalizzato giornalisti"
"Sono esterrefatta, sembra che io passi come una persona che condiziona i giornalisti. Come se io potessi dire mettetemi quella dichiarazione o tagliatela". Lo ha detto Anna Maria Franzoni commentando, in una pausa del processo, i primi passi della requisitoria del pg Vittorio Corsi. "E' una colpa - ha aggiunto - se siamo una famiglia unita. In
quel momento eravamo attaccati da tutti, ci dovevamo difendere. Non ho mai strumentalizzato nessuno. Io sono stata ripresa attraverso dieci vetri o in casa. Di vita privata ne ho avuta veramente poca".
NON HO PAROLE
"E' un caso di figlicidio". Lo ha detto il pg Vittorio Corsi in aula al processo d'appello a Torino per il delitto Cogne, alla presenza di Anna Maria Franzoni. "Per me è una vicenda semplice. La mia tesi è che l'arma sia un mestolo - ha affermato Corsi -. E non so se la Franzoni reciti una parte". Per concludere il pg ha detto: "Bisogna confermare l'impianto della sentenza di primo grado".
"L'arma usata per il delitto è un mestolo o una mestola, come dice Giorgio Franzoni in una telefonata. E Annamaria Franzoni ha sostanzialmente confessato di avere ucciso il figlio Samuele Lorenzi", ha detto il pg Vittorio Corsi durante la requisitoria, citando il brano di una conversazione intercettata dai carabinieri il 6 marzo 2002.
Parlando con un familiare, la donna dice ''non so cosa mi è succ...''. Poi, secondo il pg, si "corregge subito in 'non so cosa gli é successo'". "Per me - ha aggiunto Corsi - questa è una confessione". Il magistrato si chiesto se la donna "non conservi ricordi nitidi" dell'accaduto oppure se stia "recitando una parte".
Il procuratore generale ha anche spiegato di non opporsi all'acquisizione agli atti della nuova consulenza del perito Torre, che ha definito "una relazione estremamente chiara e garbata" ma si oppone all'audizione in aula del perito. Nella premessa alla perizia, firmata dall'avvocato difensore della Franzoni, Paola Savio, viene chiesta la ricusazione dei precedenti consulenti. "Tali elaborati - scrive la Savio - potrebbero non essere più utilizzati per motivi di opportunità" in quanto indagati con Annamaria Franzoni nell'altro procedimento aperto presso la procura di Torino denominato "Cogne bis" sulla presunta falsificazione di traccesulla scena del delitto.
"Sembra che ci sia un'intenzione di repulisti - ha detto in aula il procuratore Corsi - come quando si scopano foglie secche in un giardino in cui è arrivato un turbine di vento". Corsi ha anche definito la richiesta di ricusazione dei consulenti in luogo di una revoca totale una "polpetta avvelenata buttata alla corte".
Anna Maria Franzoni:"Mai strumentalizzato giornalisti"
"Sono esterrefatta, sembra che io passi come una persona che condiziona i giornalisti. Come se io potessi dire mettetemi quella dichiarazione o tagliatela". Lo ha detto Anna Maria Franzoni commentando, in una pausa del processo, i primi passi della requisitoria del pg Vittorio Corsi. "E' una colpa - ha aggiunto - se siamo una famiglia unita. In
quel momento eravamo attaccati da tutti, ci dovevamo difendere. Non ho mai strumentalizzato nessuno. Io sono stata ripresa attraverso dieci vetri o in casa. Di vita privata ne ho avuta veramente poca".
NON HO PAROLE
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