Osserviamo attentamente la situazione del mondo.
Gli Stati Uniti hanno fortemente consolidato la loro supremazia mondiale dopo il crollo dell'Unione Sovietica e non esiste nessun antagonista forte che possa dargli vero filo da torcere.
In questo modo si può permettere di costruire le sue basi nei paesi in via di sviluppo dell'est asiatico come Thailandia e Cina, senza che nessuno glielo impedisca realmente.
La politica economica degli States è centrata inoltre su un uso massiccio del petrolio e dei suoi derivati, materie prime che attinge per quattro soldi da paesi strasfruttati, imponendo un prezzo limite tuttosommato basso se considerate che il petrolio sta terminando e il suo prezzo dovrebbe alzarsi molto più vertiginosamente, considerato anche il massiccio uso fatto in occidente dell'oro nero, con conseguente innalzamento della temperatura e disastri ecologici (faccio notare che gli USA non hanno firmato il protocollo di Tokyo).
Insomma, il capitalismo imperiale dell'America ha raggiunto un suo limite e credo ci sia fermamente bisogno di un freno a tutto questo.
Però, come detto prima, gli avversari veramente validi scarseggiano.
La Cina è solo di facciata un'avversaria degli States. Difatti la politica del compromesso scaturita dalla cultura confucianista ha fatto sì che i vecchi dogmi maoisti venissero sostituiti da riforme di stampo liberale, si pensi solo che la borsa di Shangai col suo crollo è riuscita ad influenzare tutte le economie avanzate.
Inoltre la legalizzazione della proprietà privata (http://www.repubblica.it/2007/03/sez...ata-legge.html) ha chiarito una volta per tutte che in Cina il comunismo è finito da un pezzo (se mai ci fosse stato) e che difficilmente la Repubblica Popolare muoverà un solo dito contro gli Stati Uniti d'America.
Resterebbero sempre i "terroristi" (lol ) del Medio Oriente, ma oltre a smuovere leggermente l'opinione pubblica statunitense, non credo possano fare di più.
L'Iran mi pare solo una provocazione, nulla più.
Resterebbe l'Unione Europea.
Certo che però se rimane la situazione di stallo che si sta configurando ora, penso che si continuerebbe ad essere gli "schiavetti" degli States, assecondandoli nelle loro guerre di "liberazione", mantenendo una politica estera ed economica di basso profilo.
Inoltre i rischi ambientali si fanno sempre più pressanti e non credo che gli USA cambino politica ecologica mollando il petrolio dopo aver faticosamente costruito il loro impero su quello per energia rinnovabile recuperabile in ogni dove... l'UE insomma non si può permettere di rimanere disunita in uno sciovinismo senza capo nè coda, occorre fare qualcosa e alla svelta.
Accettare la proposta della Merkel di costituire un presidente europeo eletto a suffraggio e una politica estera comune entro il 2009?
Direi che sarebbe la soluzione più logica (forse irrealizzabile nei prossimi due anni), ma da compiere nei prossimi 10 assolutamente.
Certo che questo potrebbe portare a nuovi conflitti, soprattutto con gli USA, ma la trovo la giusta soluzione per la risoluzione di tanti problemi scottanti, primi fra tutti quelli citati in questo post.
Colgo l'occasione dei 50 anni dell'Unione Europea per proporre questa discussione.
Innanzitutto sarebbe bene chiedersi cosa è giusto fare nei prossimi tempi e come sconfiggere l'immobilismo europeo.
Se avete da muovere appunti alla disamina fate pure.
Gli Stati Uniti hanno fortemente consolidato la loro supremazia mondiale dopo il crollo dell'Unione Sovietica e non esiste nessun antagonista forte che possa dargli vero filo da torcere.
In questo modo si può permettere di costruire le sue basi nei paesi in via di sviluppo dell'est asiatico come Thailandia e Cina, senza che nessuno glielo impedisca realmente.
La politica economica degli States è centrata inoltre su un uso massiccio del petrolio e dei suoi derivati, materie prime che attinge per quattro soldi da paesi strasfruttati, imponendo un prezzo limite tuttosommato basso se considerate che il petrolio sta terminando e il suo prezzo dovrebbe alzarsi molto più vertiginosamente, considerato anche il massiccio uso fatto in occidente dell'oro nero, con conseguente innalzamento della temperatura e disastri ecologici (faccio notare che gli USA non hanno firmato il protocollo di Tokyo).
Insomma, il capitalismo imperiale dell'America ha raggiunto un suo limite e credo ci sia fermamente bisogno di un freno a tutto questo.
Però, come detto prima, gli avversari veramente validi scarseggiano.
La Cina è solo di facciata un'avversaria degli States. Difatti la politica del compromesso scaturita dalla cultura confucianista ha fatto sì che i vecchi dogmi maoisti venissero sostituiti da riforme di stampo liberale, si pensi solo che la borsa di Shangai col suo crollo è riuscita ad influenzare tutte le economie avanzate.
Inoltre la legalizzazione della proprietà privata (http://www.repubblica.it/2007/03/sez...ata-legge.html) ha chiarito una volta per tutte che in Cina il comunismo è finito da un pezzo (se mai ci fosse stato) e che difficilmente la Repubblica Popolare muoverà un solo dito contro gli Stati Uniti d'America.
Resterebbero sempre i "terroristi" (lol ) del Medio Oriente, ma oltre a smuovere leggermente l'opinione pubblica statunitense, non credo possano fare di più.
L'Iran mi pare solo una provocazione, nulla più.
Resterebbe l'Unione Europea.
Certo che però se rimane la situazione di stallo che si sta configurando ora, penso che si continuerebbe ad essere gli "schiavetti" degli States, assecondandoli nelle loro guerre di "liberazione", mantenendo una politica estera ed economica di basso profilo.
Inoltre i rischi ambientali si fanno sempre più pressanti e non credo che gli USA cambino politica ecologica mollando il petrolio dopo aver faticosamente costruito il loro impero su quello per energia rinnovabile recuperabile in ogni dove... l'UE insomma non si può permettere di rimanere disunita in uno sciovinismo senza capo nè coda, occorre fare qualcosa e alla svelta.
Accettare la proposta della Merkel di costituire un presidente europeo eletto a suffraggio e una politica estera comune entro il 2009?
Direi che sarebbe la soluzione più logica (forse irrealizzabile nei prossimi due anni), ma da compiere nei prossimi 10 assolutamente.
Certo che questo potrebbe portare a nuovi conflitti, soprattutto con gli USA, ma la trovo la giusta soluzione per la risoluzione di tanti problemi scottanti, primi fra tutti quelli citati in questo post.
Colgo l'occasione dei 50 anni dell'Unione Europea per proporre questa discussione.
Innanzitutto sarebbe bene chiedersi cosa è giusto fare nei prossimi tempi e come sconfiggere l'immobilismo europeo.
Se avete da muovere appunti alla disamina fate pure.
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