Originariamente Scritto da Garrincha
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De uccellis [?], riproposizione
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Originariamente Scritto da Gogeta Ssj Visualizza MessaggioGarrincha, quì se c'è qualcuno che salva la Terra dall'invasione delle piante siamo noi, anche se stiamo un po' eccedendo con i disboscamenti, ma solo un po'.
Se nessuno usasse le piante, tutto il mondo sarebbe una foresta, sbaglio? noi abbiamo più capacità di loro.
E mi sembra anche logico.
Non ho mai visto un uccello risolvere un'equazione o scrivere qualcosa.
Ma loro, nel loro volare soave, sono divini. Noi siamo piu capaci ma loro vivono meglio di noi e sono migliori di noi in un certo senso, perchè non inquinano il nostro bel pianeta verde/azzurro e vivono facendosi i cazzi propri.
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Originariamente Scritto da Freecell Visualizza MessaggioSemplicemente: mi piace il cinguettio degli uccelli quindinon mi facciotanti problemi.sigpic
stupid sexy greedo butt
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Originariamente Scritto da Garrincha Visualizza MessaggioCopio un topic scritto da me su GR perché ne ho voglia di aprirne uno ma non vorrei dividermi. Non accadrà più.
Mentre vi scrivo, in questo momento, sono assediato dall'incessante zufolare di alcuni malvagi uccelli: i loro fischi penetrano nell'atmosfera, lacerano l'aria e arrivano ai timpani, strappandoli per poi rammendarli con fili di oscurità. Nessuno conosce la loro ubicazione, ma tutti ne avvertono le lamentose emissioni: perché gli uccellini si divertono a tormentare gli esseri umani? Perché fischiettano? Perché lo fanno così intensamente?
Cosa li spinge a trovare dimora in una grigia e fumosa città, quale mano celeste li esorta ogni giorno a portare a termine il loro biasimevole compito?
Più generalmente, gli uccelli esistono? Che siano soltanto suppliche delle nostre sinapsi, implorazioni dei nostri fiacchi neuroni, preghiere delle nostre consunte cortecce?
Io credo che nulla, a questo mondo, sia casuale, ancorché non possiamo capirne il senso; dunque, cosa determina il manifestarsi di un supplizio tanto insensibile ai dolori umani? Qual è la causa finale di costoro?
Gli uccelli hanno diverse forme, analogamente agli stati d'animo (alcuni studiosi, probabilmente troppo avventati, compiono coraggiose e svianti associazioni che li legano indissolubilmente al frutto maleifico): ci sono i corvi e gli avvoltoi, neri e gracchianti; ci sono gli uccelli piccoli e policromi, collegabili alle variopinte modalità di giungere alla soddisfazione personale; ne esistono di grandi, solenni, dotati di un'ampiezza d'apertura alare che farebbe invidia ad un aeroplano di linea: essi incarnano l'ambizione, la Sapienza, le qualità divine cui non possiamo che anelare invano.
Cos'hanno in comune? Sono muniti di ali, svolazzano nel cielo. Noi siamo ancorati al suolo, subordinati alla attrazione gravitazionale e soggetti alle regole del Cosmo; loro svolazzano nel cielo. Sono esseri superiori: esenti dalle debolezze e dall'invidia divina, si fanno beffe di noi comuni mortali. Chi erano, secondo voi, le divinità del mondo classico? Uccelli. A chi si rivolgevano le preghiere e le invocazioni di una Medea disperata o di un Achille redivivo? Agli uccelli.
Essi dovrebbero fungere da tramite tra noi e la trascendenza, ma ci scherniscono continuamente. La loro infernale cadenza, il loro ritmo tamburellante continua a trapanare le nostre membra gonfie e stanche per la tensione. Dio, come re medievali, ha affidato loro la sovrintendenza del consorzio umano; loro, di tutta risposta, come signorotti, si crogiolano nella superiorità concessa e si riducono deliberatamente per essere studiati, per poi tramare di ribellarsi un giorno e di far ripiombare l'essere umano nel profondo abisso da cui si è originato.
Non tollerano una cosa: il fatto che abbiamo tentato di imitarli. Il volo per noi è sempre stato fondamentale e la tecnologia permette di progettare veivoli che, per definizione, compiono enormi traversate in poco tempo. Cosa accade, allora? Accade che siamo empi, che non rispettiamo il volere divino, che ci affacciamo ad un mondo che non ci appartiene: quando credete che la civiltà greca sia tramontata? Vi stupirà, ma il suo tramonto coincide fatalmente con la cessazione delle adorazioni ornitologiche.
E Romolo Augustolo, da giovane quale era, saltava dai Colli muovendo le braccia a mo' di ali. Per questo fu punito.
Cosa fare? Semplice. Prima di tutto, bisogna abbandonare ogni tentativo di oltrepassare l'atmosfera e abolire qualunque mezzo ci permetta di elevarci; poi, passare all'adorazione degli uccelli: il pettirosso addolcisce il presente, il gufo il passato, l'aquila il futuro.
Non passeremo mai ad un livello superiore? Non importa, io sono convinto che sia necessaria una osservazione della propria interiorità ed un tentativo di riappacificazione con essa.
Oddio, ma perchè ti stai rovinando l'esistenza?
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Originariamente Scritto da mysticvegeta Visualizza MessaggioA me piacciono gli uccelli, ma piacciono anche a Garrincha, quindi odio gli uccelli.
Pedro, ti piacciono gli uccelli?
Così, qualora ti piacessero, domani andrei a caccia.
Per favore, non vedete doppi sensi in questo post.
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Originariamente Scritto da Pedro92 Visualizza MessaggioE mi sembra anche logico.
Non ho mai visto un uccello risolvere un'equazione o scrivere qualcosa.
Ma loro, nel loro volare soave, sono divini. Noi siamo piu capaci ma loro vivono meglio di noi e sono migliori di noi in un certo senso, perchè non inquinano il nostro bel pianeta verde/azzurro e vivono facendosi i cazzi propri.
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Originariamente Scritto da Gogeta Ssj Visualizza MessaggioTu hai visto troppi film dove i cani ed i gatti e gli uccelli parlavano tra loro.
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Originariamente Scritto da Gogeta Ssj Visualizza MessaggioAbbiamo il nuovo San Francesco.
Preferisco San Pedro Maldonado.
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Originariamente Scritto da Pedro92 Visualizza MessaggioNo, non ne ho mai visto uno. Il fatto è semplice: io parlo la loro lingua, e di conseguenza, comunichiamo.Queste gioie violente hanno fini violenti.
Muoiono nel loro trionfo come la polvere da sparo e il fuoco.
Che si consumano al primo bacio.
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Originariamente Scritto da Gotely Visualizza Messaggioio un pò ti credo...quando avevo 3-4 anni, dicevo...e ne ero convinta...di saper parlare con la mia tartaruga...lo dissi a tutti, tutti i bambini dell'asilo mi credevano...ma quando ne parlavo con la maestra, con mia madre ed altri parenti...mi scambiavano x pazza...io continuavo a dire di saper comunicare davvero con lei o lui(non ricordo perfettamente). Dopo qualche settimana mia madre la portò via...da quel giorno non parlai più con nessun animale...
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Originariamente Scritto da Garrincha Visualizza Messaggio@Gianluca: tu tenti di confutarmi con argomenti ragionevoli?
Questa frase basta come risposta. Chi è più nobilmente divino, colui che si libra in aria o colui che resta inchiodato al suolo?
Può essere che loro ci invidino, perché noi siamo capaci di fare molte altre cose, oltre volare, che loro non possono assolutamente fare(questo entrando nella logica del tuo discorso, secondo il quale gli uccelli ci umiliano).
Secondo la mia logica, fanno solo parte dell'esistenza, come tutto il resto degli esseri e delle cose, giocano il loro ruolo, tutto qui.
Potrei dire la stessa cosa(ad esempio) delle maledette zanzare, che cosa ci fanno qui???
Sono parassiti, inutili, ma intanto ci sono.
Proprio in vece del fatto che nulla "è(c'è, esiste) per caso" è evidente che anche loro giocano il loro ruolo."Solo una sana e consapevole libidine salva il giovane dallo stress e dall'azione cattolica"
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