fammi capire, tu vuoi sacrificarti per salvare qualcuno, giusto?
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L'amarezza della vita
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No, semplicemente essendo ogni giorno sempre più disgustato dalle meschinerie che vedo profilarsi tra le varie persone che conosco, sarebbe il modo migliore per soddisfare la mia aspirazione. Inoltre questo desiderio, ma me ne sono accorto soltanto adesso (a testimonianza sia che l'introspezione che mi caratterizza non è ancora totalizzante, sia che sto scoprendo in tempo reale il mio pensiero, le "mie carte"), non è necessariamente legato ad un criterio di notorietà. Infatti sarei ugualmente disposto a compiere la mia missione, il mio scopo, anche se nessuno dovesse ricordarsi di quanto abbia fatto. Quando intendo il sacrificio non mi riferisco necessariamente alla morte, ma includo nella mia valutazione anche la possibilità di continuare ad esistere in un mondo caratterizzato solo da valori positivi, ed essere guardato come unico puntino nero, unico elemento (beh avendo interiorizzato tutta la negatività credo sia abbastanza comprensibile) da allontanare per il bene dell'umanità, che magari riterrebbe opportuno sacrificarmi per far sì che il seme del male non si moltiplichi. Che scenario! In fondo alla mia anima c'è la profonda convinzione, probabilmente dovuta ad un'eccessiva permanenza nel mio ipotalamo della fase adolescenziale, di essere destinato a qualcosa, magari di grande...di possedere, anche se solo metaforicamente, il Bejelit cremisi. Probabilmente sono soltanto parecchio immaturo, forse un po' viziato, e non ho ancora inquadrato le vere difficoltà della vita. Forse non ho ancora iniziato quel processo che viene indicato con la coniugazione all'infinito di un presciso verbo transitivo: maturare... Chissà....Vedremo nel corso degli anni.Last edited by Grifis; 20 March 2008, 21:06.sigpic
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Il sacrificio per qualcun altro è, verosimilmente, il più grande errore che una persona possa fare. Quando parlavo di ricordo non intendevo questo e mi sembra che tu non abbia compreso: sì, puoi dedicare la tua vita al sacrificio in nome di un altruismo che non è proprio dell'essere umano e puoi "vestire il cencioso" senza curarti di te stesso; puoi essere ricordato per un sacrificio enorme, fortuna che non ti accorgerai di aver compiuto uno sbaglio epico.
L'altruismo? Non esiste. Si compie un qualsiasi gesto di altruismo per un tornaconto personale, sia pure questo ricordo o uno stato di benessere derivato dalla consapevolezza di essere utile. Quindi l'altruismo è egoismo visto diversamente, dotato di aspetto anche più bieco: l'altruista diventa cieco.
In te vi è una contraddizione di fondo, perché associ l'idea del ricordo (legata a vanità personale) con l'altruismo (che, per definizione, è una oscurazione dell'Io).Una corda scese sinuosa. La afferrai fra gli spruzzi e dal ponte si levò un grido di incoraggiamento, sguaiato e scellerato, il cui fetore era un affronto al cielo.
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Originariamente Scritto da Garrincha Visualizza MessaggioIl sacrificio per qualcun altro è, verosimilmente, il più grande errore che una persona possa fare. Quando parlavo di ricordo non intendevo questo e mi sembra che tu non abbia compreso: sì, puoi dedicare la tua vita al sacrificio in nome di un altruismo che non è proprio dell'essere umano e puoi "vestire il cencioso" senza curarti di te stesso; puoi essere ricordato per un sacrificio enorme, fortuna che non ti accorgerai di aver compiuto uno sbaglio epico.
L'altruismo? Non esiste. Si compie un qualsiasi gesto di altruismo per un tornaconto personale, sia pure questo ricordo o uno stato di benessere derivato dalla consapevolezza di essere utile. Quindi l'altruismo è egoismo visto diversamente, dotato di aspetto anche più bieco: l'altruista diventa cieco.
In te vi è una contraddizione di fondo, perché associ l'idea del ricordo (legata a vanità personale) con l'altruismo (che, per definizione, è una oscurazione dell'Io).
L'altruismo, così come gli affetti, sono dei pensieri, o dei modi d'agire, che vengono interpretati male, e per questo vengono indentificati con l'idea di Bene.
Ma il Bene non esiste. Esiste, invece, una felicità passeggera che ci viene data dal soddisfarre i nostri bisogni. Il resto è "arte umana".
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Credi veramente che le uniche motivazioni che li abbiano spinti ad intraprendere il loro percorso siano queste? Se ci soffermassimo ad ipotizzare le sofferenze che hanno caratterizzato il cammino di queste due figure, nonchè i piaceri dei quali si sono privati nel corso della loro vita (fatto al quale attribuisco un merito indicibile), credo cha la critica che ti si possa rivolgere non sia quella di essere ingiusto, ma, probabilmente, quella di non avere una visione esaustiva. Sono sicuro che al mondo esistano persone, seppur in numero estremamente esiguo, che non attribuiscono alcun valore alla propria vita, se non quello di sacrificarla agli altri. E' un sentimento meraviglioso, l'unica forma di amore esistente, quello disinteressato. Solo è un sentimento che può essere provato da pochissimi individui, da anime straordinarie.sigpic
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E' la concezione della mente umana di "amore" che distorce una prerogativa basilare della vita, ovvero il pensare a sè: l'egoismo, appunto.
Per la questione "sentimenti ed azioni buone" la storia è complessa, quindi difficile da capire come difficile da spiegare, e moralmente inconcepibile per molti.
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