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Sei Alessandro o Parmenione?

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  • #16
    Io mi accontento speso,ma quando un guadagno è facile da raggiungere senza rischi,mi impegno.
    Quindi,un pò come tutti e due a seconda dei casi,ma più per Parmenione.
    sigpic

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    • #17
      Qui la state mettendo un po' tutti sul piano personale ma in realtà la scelta toccava le sorti di intere popolazioni.
      La domanda da porsi è diversa dall'interrogarsi sulla mera ambizione, ma assomiglia molto di più al chidersi: è migliore una buona pace o un'ottima guerra?
      sigpic

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      • #18
        Originariamente Scritto da Kabu Visualizza Messaggio
        Qui la state mettendo un po' tutti sul piano personale ma in realtà la scelta toccava le sorti di intere popolazioni.
        La domanda da porsi è diversa dall'interrogarsi sulla mera ambizione, ma assomiglia molto di più al chidersi: è migliore una buona pace o un'ottima guerra?
        Vero...
        Tutti abbiamo preso il fatto storico e lo abbiamo paragonato a situazioni diverse, distaccandoci dal fatto storico.

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        • #19
          Originariamente Scritto da Majin Broly Visualizza Messaggio
          Il topic non fa menzione comunque della valutazione sulle forze in campo, del territorio, del peso delle forze alleate e nemiche. Posta così la questione, sembra che alessandro abbia tirato a indovinare, cosa che non è stata.
          Alessandro si stava addentrando in territorio nemico, un territorio vasto e sconosciuto, e per giunta combatteva contro un nemico che era molto superiore come numero, si pensa che nella battaglia di Gaugamela l'esercito Persiano fosse 5 volte più numeroso, e aveva gli elefanti che i greci non avevano.
          Il merito delle vittorie di Alessandro dipese dalla sua superiorità tecnica oltre che in alcuni casi dalla fortuna (si pensi a quando in India rischiò di morire, o al fatto che nella battaglia di Isso riuscì a catturare la famiglia di Dario III), certo le probabilità di vittoria erano buone ma ci volle comunque un bel coraggio, soprattutto quando la Macedonia iniziò a diventare sempre più lontana, credo siano stati questi i fattori che spingevano Parmenione ad essere prudente
          "Non sarai mai un vero uomo fino a che non conoscerai la via del guerriero..."

          I sette principi del Bushido

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          • #20
            L'esercito persiano era superiore, e di molto numericamente, ma proprio grazie alle vittorie precedenti, che infusero fiducia e certezza di primeggiare, Alessandro nno deve aver considerato molto lo strapotere numerico dei persiani. Piuttosto è giusto il pensiero di Kabu: non personalizzate nè rednete personale tale scelta, Alessandro era un condottiero ma anche re di molte persone, aveva anche responsabilità.

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            • #21
              Anche se fossi stato nei panni di Alessandro avrei lo stesso accettato la proposta piuttosto che rischiare la rovina dell'impero e la mia caduta se la guerra non avesse avuto buon fine. Se poi ci fossero state probabilità di riuscita superiori al 90 % allora avrei continuato la guerra.

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              • #22
                Avrei accettato l'offerta come avrebbe fatto Parmenione.

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                • #23
                  Nella vita normale penso che eviterei di rischiare cose che non voglio perdere per tentare di ottenere di più, anche se potrei eventualmente tentare l'azzardo se ci rimetto poco o nulla in caso di fallimento.
                  In ogni caso generalmente preferisco calcolare bene i pro e i contro di una mia scelta, cercando di non finire in spiacevoli situazioni, cercando di sfruttare il più possibile le giuste occasioni ed evitando sfide analoghe alla roulette russa.

                  Se invece dovessi mettermi nei panni di Alessandro in quel periodo a questo punto rispondo senza esitazione che avrei rifiutato l'offerta di pace per i seguenti motivi:

                  - so benissimo che avrei tarallato ancora quell'esercito persiano, per come si ritrovava allora e per come era messo il mio, se avessi continuato l'avanzata, bisogna sfruttare le opportunità;
                  - se mi fossi fermato avrei dato l'occasione al nemico di riorganizzarsi, imparare dai propri errori e dalle mie intuizioni, di riformare l'esercito e tornare a cercar rivincita in un futuro prossimo o remoto, perché lasciarsi dietro le spalle un nemico col potenziale di diventare temibilmente pericoloso? Male, questo sì che sarebbe stato ben più rischioso;
                  - per mantenere fedeli e leali i nuovi sudditi, l'esercito, gli alleati ecc. in un sistema governativo di tipo monarchico era essenziale una reputazione di conquistatore leggendario come quella mitizzata che avrei ottenuto raggiungendo i confini del mondo conosciuto, anche se effettivamente già quanto fatto bastava un po';
                  - in questa situazione impersonerei un generale sognatore con ficcata in testa in profondità l'idea di creare un impero universale unendo tutte le genti (se non lo fossi non sarei neanche partito), se avessi questa mentalità che cazzo mi fermerei a fare?
                  You're an island of tranquillity in a sea of chaos.

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