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I crimini del comunismo.

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  • #31
    S'infiammano gli animi su questi argomenti...

    Anche se a parer mio si fa sempre un po' di confusione tra persone fisiche ed ideologie.
    Tra Stalin ed Hitler c'è poca differenza, nonostante la storia 'superficiale' abbia finito per contrapporli ed entrambi saltano sempre fuori quando si deve decidere quale sia il più brutto e cattivo tra comunismo e fascismo. Non a caso erano alleati, ed a mio avviso è quasi un caso che si siano ritrovato poi su fronti opposti.
    Associare Stalin al comunismo è errato quasi quanto associale il nazismo a Nietzsche. Piegare le ideologie ai propri comodi non significa certo divenirne i rappresentanti.


    È finita la ricreazione.
    Last edited by Kabu; 18 June 2009, 19:22.
    sigpic

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    • #32
      C'è un limite a tutto. Ignoro quello che è stato scritto nei miei confronti nelle precedenti pagine (adesso ci sono anche quelli che si fingono miei fake), ve la vedrete con gli Amministratori.
      sigpic

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      • #33
        Originariamente Scritto da Elena
        Originariamente Scritto da Cloud Strife
        Volete anche i pon-pon?


        Comunque volevo dire a Mystic Leon che secondo me non è tanto il fatto che ha postato cose troppo lunghe ad andare criticato, quanto il fatto che quel testo non sia suo... se fosse tutta farina del tuo sacco potresti anche fare 30 pagine, ma siccome siamo su un forum, e si presume di non voler leggere romanzi altrui, se incolli una cosa da internet sarebbe meglio citare solo le parti salienti. Almeno, io la penso così.
        Per quanto riguarda il discorso sui crimini, sì, ci sono state molte vittime di regimi che si sono dati il nome "comunismo", e che vanno sicuramente condannati quanto il nazismo e il fascismo. Tuttavia, come hanno detto altri, non vedo molte affinità con la filosofia di Marx...
        sigpic

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        • #34
          Originariamente Scritto da Mystic Leon™ Visualizza Messaggio
          C'è un limite a tutto. Ignoro quello che è stato scritto nei miei confronti nelle precedenti pagine (adesso ci sono anche quelli che si fingono miei fake), ve la vedrete con gli Amministratori.
          Non cambiare argomento e rispondi:

          Originariamente Scritto da Ghonnen
          Citami le fonti storiche:

          -Stalinismo previsto da Marx(pagina e titolo dell' opera, grazie).
          -Eliminazione(intesa come uccisione) prevista dal marxismo (idem come sopra, grazie).
          -Stalinismo come ''evoluzione'' prevista da Lenin (testo, discorso, falso del testamento...voglio la fonte storica, grazie).
          -Partito-azienda previsto da Marx (pagina e titolo, grazie).
          -Marx che si basa sul positivismo di Darwin.(Hai detto che il marxismo non è un ideologia, quindi neghi il valore storico che lui attribuiva alla sua dialettica, e quindi neghi il nesso tra Hegel e Marx)(Nome dell' autore che afferma ciò).
          -Ti faccio notare che il manifesto Comunista di Marx è del 1848, critica dell'economia politica è del 1958, mentre L'origine della specie di Darwin è del 1859, spiegami come ha fatto a mutare, prima del tempo, le teorie di Darwin.
          -Dove si parla di ''violenza'' (l' hai paragonata alla violenza di Hitler del Mein Kampf) come metodo da adottare.(pagina, grazie)
          - Dove Marx parla de'' uso del terrore?(pagina)
          -Lo sai vero che a metà dell' ottocento non esistevano i partiti cosi come quelli del 900'? (nome del partito che abbia ispirato a Marx un idea come ''partito azienda'')
          - Hai postato diverse frasi su ciò che dovrebbe essere lo stato, ma non riesci a capire che Lenin si riferiva alla russia di inizio secolo scorso(in una situazione, dove lui stesso fu costretto ad ammettere, che per portare il comunismo in Russia, bisogna distaccarsi un attimo dal marxismo, proprio perchè la Russia non rispecchiava lo stato in cui doveva nascere la rivoluzione), mentre riporti idee di ''lenisti''(nomi, prego), di un secolo totalmente differente, dove lo stato ha acquisito un valore diverso, a cominciare dal fatto della globalizzazione?
          Hai spacciato delle cavolate come ''verità'' su Marx, allora dimmi dove le hai trovate.
          Se non ne vuoi parlare, fatti un esame di coscienza, perchè l' hai aperto tu il topic, e l' hai proposto tu l' argomento.
          sigpic

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          • #35
            Originariamente Scritto da Сталин Visualizza Messaggio
            e le guerre coloniali di mussoli?
            La deportazione di libici?
            Il gas contro gli etiopi?
            E le foibe? E le stragi di Che Guevara? Scommetto che queste cose suonano sconosciute a te come a chiunque altro. Invece di fare i santarelli e buttarla sul "ma quello è stalinismo, quello è socialismo!" smettetela e riconoscete i crimini che anche i vostri idoli hanno commesso.
            Perché se pensate che sia possibile imporre un'idea che non piace a tutti senza l'uso della forza avete sbagliato pianeta.

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            • #36
              Originariamente Scritto da Evil Ub Visualizza Messaggio
              E le foibe? E le stragi di Che Guevara? Scommetto che queste cose suonano sconosciute a te come a chiunque altro. Invece di fare i santarelli e buttarla sul "ma quello è stalinismo, quello è socialismo!" smettetela e riconoscete i crimini che anche i vostri idoli hanno commesso.
              Perché se pensate che sia possibile imporre un'idea che non piace a tutti senza l'uso della forza avete sbagliato pianeta.
              infatti non ti ho nominato ne broz tito(foibe di trieste) ne che-guevara.
              Ma è stato Mussolini a creare il fascismo ed egli stesso ad aver autorizzato tali crimini.

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              • #37
                Originariamente Scritto da Evil Ub Visualizza Messaggio
                E le foibe? E le stragi di Che Guevara? Scommetto che queste cose suonano sconosciute a te come a chiunque altro. Invece di fare i santarelli e buttarla sul "ma quello è stalinismo, quello è socialismo!" smettetela e riconoscete i crimini che anche i vostri idoli hanno commesso.
                Le foibe furono un errore, e nessuno lo nega.
                Ma non va nemmeno decontestualizzato dal periodo.

                Ernesto Che Guevara era un guerrigliero,un rivoluzionario...non un pacifista.
                E io appoggio pienamente tutte le sue esecuzioni sommarie effettuate ai danni dei servi degli USA.
                Corri a prenderti un libro di storia, e vai a cercarti contro chi si opponeva Che Guevara, e che cosa assaltavano lui e il Fidel...
                Se invece intendi quando faceva fucilare i suoi uomini, allora non sai nemmeno come funziona la guerriglia... tra le sue fila si aggiungeva gente che una volta armata, si disinteressava della causa rivoluzionaria e ne approfittava per stuprare, depredare e perseguire i contadini(già poveri di loro), quando ciò avveniva, lui li prendeva e faceva il processo rivoluzionario con sentenza di morte.
                A chi dice che Cuba sta nello schifo, è perchè ha da oltre 50 anni un Embargo imposto dagli USA, perchè la sua colonia ha osato alzare la testa ed opporsi al colosso ''democratico''(che intanto ha delle prigioni proprio a Cuba)...e comunque io ci sono stato a Cuba, e la gente è molto più felice e calorosa che qua in Italia.
                Ah,visto che parli a vanvera, tu sai quale era la priorità delle dittature militari appoggiate dagli USA dell' America Latina? L' uccisione dei presunti ''comunisti''.
                Al fuoco si risponde con il fuoco.

                Batista fu un codardo e se la diede a gambe lasciando in balia i suoi generali, che furono presi e fucilati dal Che in persona.


                Perché se pensate che sia possibile imporre un'idea che non piace a tutti senza l'uso della forza avete sbagliato pianeta.
                Chi ha mai detto questo?
                Trovo anche io stupido che nelle manifestazioni comuniste si usino bandiere della pace, tra l' altro ciò accade solo in Italia...da nessuna altra parte si usano bandiere della pace, ma svastiche distrutte o tacciate.
                sigpic

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                • #38
                  Originariamente Scritto da Evil Ub Visualizza Messaggio
                  E le foibe? E le stragi di Che Guevara? Scommetto che queste cose suonano sconosciute a te come a chiunque altro. Invece di fare i santarelli e buttarla sul "ma quello è stalinismo, quello è socialismo!" smettetela e riconoscete i crimini che anche i vostri idoli hanno commesso.
                  Perché se pensate che sia possibile imporre un'idea che non piace a tutti senza l'uso della forza avete sbagliato pianeta.
                  ci sarebbe anche una certa "operazione condor" effettuata dagli U.S.A.
                  Comunque quoto ghonnen.

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                  • #39
                    Per azzardare un qualsivoglia tentativo di comparazione tra i tre regimi totalitari più efferati del XX° secolo non si può prescindere dalla differente connotazione etimologica. Il fascismo ed il nazismo, furono, per definizione, due totalitarismi mediatici; una prerogativa del genere è vista da alcuni storici come una significativa diminutio della componente totalitaria, da altri come una diversa ramificazione di una determinata tipologia di regime.
                    E' interessante analizzare il differente iter attraverso il quale ambedue approdarono ad un tale status.
                    In Italia, per esempio, per tutto l'arco del ventennio, non comparve mai una figura del calibro di Joseph Goebbels, l'autentico vettore di diffusione dell'ideologia nazionalsocialista. E' opinione comune che senza un riferimento del genere, gli eventi, partendo da quella riunione nella birreria di Hofbräuhaus (24 febbraio 1920), non avrebbero preso la direzione nota a tutti. Entrambi i regimi furono, in ogni caso, abili a sfruttare il sentimento nazionale di malumore (per la "vittoria mutilata" in Italia [a dir la verità, Mussolini, già durante il periodo antecedente agli "Accordi di Londra", cercò di strumentalizzare l'astio popolare dovuto all'immobilismo delle istituzioni, sostenendo l'opportunità del passaggio da un "neutralismo statico" ad un "neutralismo attivo ed operante"], in seguito al diktat di Versailles in Germania).
                    Sia il fascismo che il nazismo seppero approfittare dell'assenza di una solida opposizione. Vittorio Emanuele III° e Paul von Hindenburg si rivelarono, infatti, incapaci di gestire l'avanzata delle due nuove ideologie. In Germania l'ascesa del Führer fu, in ogni caso, più lenta e progressiva (anche perché la situazione era decisamente più intricata, con la presenza di personalità quali Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg). Da noi le cose si svilupparono più rapidamente. Un fantoccio di nome Luigi Facta non riuscì a convincere il re a dichiarare lo stato d'assedio e la "Marcia su Roma" si rivelò un evento destinato a cambiare le sorti dei successivi decenni del nostro paese. Alcuni storici individuano nel biennio 1925-'26, che segnò l'entrata in vigore delle "Leggi Fascistissime" (che diedero il via alla totale censura della stampa ed istituirono l'OVRA) il definitivo consolidamento del potere fascista. Personalmente, ritengo che dopo la pubblica ammissione della colpevolezza in merito all'omicidio Matteotti (che vanificò completamente la Secessione dell'Aventino) la questione poteva già considerarsi chiusa, soprattutto rimembrando le successive parole di Mussolini, "Avrei potuto fare di quest'aula sorda e grigia un bivacco di manipoli"). In Germania l'iter fu abbastanza simile. La "Notte dei lunghi coltelli" segnò la definitiva epurazione di qualunque voce avversa ad Hitler. Fu istituita la Gestapo, che altro non era se non l'OVRA tedesca. Se proprio si volessero trovare delle differenze può essere citata la maggior attitudine conciliatoria del fascismo, che negoziò a più ripese in ambito religioso, fino a giungere ai celebri "Patti Lateranensi", mentre il nazismo diede vita ad un'altra epurazione notturna, passata alla storia come la "Notte dei cristalli" (animata, tuttavia, non soltanto da motivazioni religiose).
                    Nella nascente Unione Sovietica, invece, la situazione era differente. Dopo il disastro seguito alla pace di Brest-Litovsk, siglata il 3 marzo 1918, la situazione nel paese era ancor più drammatica. Stalin, tuttavia, prese il potere molto più tardi (soltanto Lev Trockij poteva essere già considerato una personalità di spicco). L'iter che portò alla guida del paese Vladimir Ilyich Ulyanov lo conosciamo tutti (quantomeno me lo auguro ).
                    La sottolineatura che mi premeva effettuare risiede nella differente tipologia d'attuazione del regime totalitario. In fin dei conti, opere come i "Piani quinquennali" (implementati da un efferato sterminio che prese il nome di dekulakizzazione) e le varie "Battaglie del Grano" non sono poi così diverse, quantomeno nella loro concezione di fondo. Ciò che separa le tre ideologie è il "meccanismo del consenso". In Italia (e, come detto, ancor più in Germania) si cercò di inculcare il "dovere" nel cittadino (imponendoglielo di fatto, ma in un'ottica diversa [leggi OND e ONB]). In U.R.S.S., invece, la situazione era diversa, tanto è vero che gli unici messaggi che arrivarono al popolo furono quelli a sfondo militare (per sollecitare una reazione in seguito all'invasione tedesca).
                    Poi si potrebbe anche discutere sull'efficacia di ciascun modus operandi ma la riflessione diventerebbe eccessivamente vasta.

                    Le differenze di approccio sono, in ogni caso, sostanziali. Sul finire degli ani '20, infatti, anche gli Stati Uniti attraversarono un periodo difficilissimo dal punto di vista econonomico. Tuttavia, Roosevelt, attraverso i cosiddetti "discorsi al caminetto" (Fireside Chats) decise di optare per una risposta democratica, rassicurando la sua gente e, al contempo, proponendo loro una prospettiva di riscossa nella quale identificarsi. Il presidente degli Stati Uniti ebbe anche la lungimiranza di appoggiare le idee di John Maynard Keynes, varando il New Deal e creando il sistema di economia mista che sancì il definitivo successo di questo tipo di reazione.
                    Last edited by Grifis; 21 June 2009, 13:28.
                    sigpic

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                    • #40
                      Originariamente Scritto da Grifis Visualizza Messaggio
                      Per azzardare un qualsivoglia tentativo di comparazione tra i tre regimi totalitari più efferati del XX° secolo non si può prescindere dalla differente connotazione etimologica. Il fascismo ed il nazismo, furono per definizione, due totalitarismi mediatici; una prerogativa del genere è vista da alcuni storici come come una significativa diminutio della componente totalitaria, da altri come una diversa ramificazione di una determinata tipologia di regime.
                      E' interessante analizzare il differente iter attraverso il quale ambedue approdarono ad un tale status.
                      In Italia, per esempio, per tutto l'arco del ventennio, non comparve mai una figura del calibro di Joseph Goebbels, l'autentico vettore di diffusione dell'ideologia nazionalsocialista. E' opinione comune che senza un riferimento del genere, gli eventi, partendo da quella riunione nella birreria di Hofbräuhaus (24 febbraio 1920), non avrebbero preso la direzione nota a tutti. Entrambi i regimi furono, in ogni caso, abili a sfruttare il sentimento nazionale di malumore (per la "vittoria mutilata" in Italia [a dir la verità, Mussolini, già durante il periodo antecedente agli "Accordi di Londra", cercò di strumentalizzare l'astio popolare dovuto all'immobilismo delle istituzioni, sostenendo l'opportunità del passaggio da un "neutralismo statico" ad un "neutralismo attivo ed operante"], in seguito al diktat di Versailles in Germania).
                      Sia il fascismo che il nazismo seppero approfittare dell'assenza di una solida opposizione. Vittorio Emanuele III° e Paul von Hindenburg si rivelarono, infatti, incapaci di gestire l'avanzata delle due nuove ideologie. In Germania l'ascesa del Führer fu, in ogni caso, più lenta e progressiva (anche perché la situazione era decisamente più intricata, con la presenza di personalità quali Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg). Da noi le cose si svilupparono più rapidamente. Un fantoccio di nome Luigi Facta non riuscì a convincere il re a dichiarare lo stato d'assedio e la "Marcia su Roma" si rivelò un evento destinato a cambiare le sorti dei successivi decenni del nostro paese. Alcuni storici individuano nel biennio 1925-'26, che segnò l'entrata in vigore delle "Leggi Fascistissime" (che diedero il via alla totale censura della stampa ed istituirono l'OVRA) il definitvo consolidmento del potere fascista. Personalmente, ritengo che dopo la pubblica ammissione della copevolezza in merito all'omicidio Matteotti (che vanificò completamente la Secessione dell'Aventino) la questione poteva già considerarsi chiusa, soprattutto considerando le successive parole di Mussolini, "Avrei potuto fare di quest'aula sorda e grigia un bivacco di manipoli"). In Germania l'iter fu abbastanza simile. La "Notte dei lunghi coltelli" segnò la definitiva epurazione di qualunque voce avversa ad Hitler. Fu istituita la Gestapo, che altro non era se non l'OVRA tedesca. Se proprio si volessero trovare delle differenze può essere citata la maggior attitudine conciliatoria del fascismo, che negoziò a più ripese in ambito religioso, fino giungere ai celebri "Patti Lateranensi", mentre il nazismo diede vita ad un'altra epurazione notturna, passata alla storia come la "Notte dei Cristalli" (animata, tuttavia, non soltanto da motivazioni religiose).
                      Nella nascente Unione Sovietica, invece, la situazione era differente. Dopo il disastro seguito alla pace di Brest-Litovsk, siglata il 3 marzo 1918, la situazione nel paese era ancor più drammatica. Stalin, tuttavia, prese il potere molto più tardi (soltanto Lev Trockij poteva essere considerato una personalità di spicco). L'iter che portò alla guida del paese Vladimir Ilyich Ulyanov lo conosciamo tutti (quantomeno me lo auguro :lol.).
                      La sottolineatura che mi premeva effettuare risiede nella differente tipologia d'attuazione del regime totalitario. In fin dei conti, opere come i "Piani quinquennali" (implementati da un efferato sterminio che prese il nome di dekulakizzazione) e le varie "Battaglie del Grano" non sono poi così diverse, quantomeno nella loro concezione di fondo. Ciò che separa le tre ideologie è il "meccanismo del consenso". In Italia (e, come detto, ancor più in Germania) si cercò di inculcare il "dovere" nel cittadino (imponendoglielo di fatto, ma in un'ottica diversa [leggi OND e ONB]). In U.R.S.S., invece, la situazione era diversa, tanto è vero che gli unici messaggi che arrivarono al popolo furono quelli a sfondo militare (per sollecitare una reazione in seguito all'invasione tedesca).
                      Poi si potrebbe anche discutere sull'efficacia di ciascun modus operandi ma la riflessione diventerebbe eccessivamente vasta.

                      Le differenze di approccio sono, in ogni caso, sostanziali. Sul finire degli ani '20, infatti, anche gli Stati Uniti attraversarono un periodo difficilissimo dal punto di vista econonomico. Tuttavia, Roosvelt, attraverso i cosiddetti "discorsi al caminetto" (Fireside Chats) decise di optare per una risposta democratica, rassicurando la sua gente e, al contempo, proponendo loro una prospettiva di riscossa nella quale identificarsi. Il presidente degli Stati Uniti ebbe anche la lungimiranza di appoggiare le idee di John Maynard Keynes, varando il New Deal e creando il sistema di economia mista che sancì il definitivo successo di questo tipo di reazione.
                      E' un'analisi dei vari totalitarismi novecenteschi ma non c'entra granchè col comunismo.
                      Comunque la politica stalinista riguardo ai piani quinquennali era essenzialmente diversa dalle"battaglie del grano"mussoliniane.
                      Innanzi tutto il consenso delle masse era sopprattutto creato dall'incredibile processò di industrializzazione e il miglioramento delle condizioni di vita in U.R.S.S.
                      Questo processo favorì l'accentramento del potere nella figura di stalin che creò un culto della personalità che sostituì la fede russo-ortodossa della popolazione che prese ad adorare stalin come un dio.
                      E d'altra parte l'impegno del regime per diffondere servizi assistenziali e sanitari,ignoti nella russia degli zaer,era sotto gli occhi di tutti;come potevano constatare lo sforzo gigantesco per promuovere l'istruzione masse,necessaria per preparare i quadri tecnici e politici :la scolarizzazione che nel 1928 aveva raggiunto 12 milioni di ragazzi alla vigilia della seconda guerra mondiale era salita oltre i 38.000.000.
                      Stalin affermava "La russia è sempre stata battuta a causa della sua arretratezza... Siamo da cinquanta a cento anni indietro dai paesi più avanzati.
                      Dobbiamo colmare questa differenza.O lo facciamo o ci schiaccieranno"
                      Ricordiamo l'invasione tedesca del 41'.
                      Inoltre centralizzò notevolmente l'apparato burocratico soffocando il dissenso tramite la fucilazione o la deportazione nei "гулаг" in siberia.
                      IN UN CLIMA DI TERRORE STALIN S'AFFERMO' COME INTERPRETE INDISCUTIBILE DEL MARXISMO LENNINISMO (come se il marksismo fosse una verità rivelata).

                      continua

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                      • #41
                        POLITICA ECONOMICA:
                        i piani quinquennali:
                        La NEP aveva ricreato una classe borghese,di commercianti,di industriali,di tecnici e soprattutto di "kulak"che non avevano alcuna organica feeltà al comuniso e che sarebbero stati avvantaggiati da una riforma democratico-borghese del regime. Dal punto di vista internzaionale l'U.R.S.S si trovava minacciata ed isolata. Perduravano i buoni rapporti economici con la germania ma lo "spirito di rapallo" si era alquanto offuscato da quando la repubblica di weirman aveva accettato gli accordi di locarlo ed era entrata nelle società delle nazioni. La polonia dal 26' era dominata dalla dittatura autoritaria del colonnello pilsudski ed era ostile al regime sovietico. la repubblica cinese: (dal 1912) morto nel 1925 sun yasten fautore dell'amicizia con la russia era passata dal 1927 sotto il governo che aveva operato una dura repressione contro i comunisti (sul fronte interno). Dall'estremo oriente vi era l'impero giapponese sempre più dedito all'espansione territoriale dal 1905,quando sconfisse l'impero zarista nella guerra in manciuria. Pertanto lo sviluppo industriale fu influenzato dai seguenti fattori:

                        1 sopprimere la nuova rinascita della borghesia russa e ucraina e conseguire quell'ampliamento industriale della produzione senza la quale un regime socialista non poteva sopravvivere,sia per otare la russia di una potenza industriale che le garantisse adeguate capacità di difesa militare. Stalin e i suoi collaboratori dunque decisero di abbandonare la NEP e promuovere una rapida industrializzazione adottando la politica dei piani quinquennali.

                        Per la realizzazione dei piani si dovettero superare difficoltà inimmaginabili,infatti la russia era una nazione agricola,carente di cultura inustriale e di capitali;nessuno stato borghese le avrebbe concesso GLI ENORMI PRESTITI NECESSARI PER UNA RAPIDA ESPANSIONE INDUSTRIALE,se non nella speranza di dawesificarla (neologismo coniato da stalin). INOLTRE L'OBBIETTIVO PRINCIPALE DEI PIANI ERA LO SVILUPPO DELL'INDUSTRIA PESANTE base di tutta la produzione compresa quella militare;ma per conseguirlo bisognava ristrutturare l'intera economia secondo una una concezione unitaria e globale. Pertanto la commissione statale pianificatrice (gosplàn),istituita nel 1921,raccolte da tutta l'unione sovietica le indispensabili informazioni,provvide a rielaborararle in vista in vista dei fini da raggiungere e stabilì le quantità di tecnici,di operai,i macchine e di materie prime da impiegare nelle diverse regioni e nelle singole fabbriche e aziende. Naturalmente perchè persone e cose si incontrassero nei luoghi e nei momenti richiesti dallo sviluppo fu necessario ampliare enormemente la quantità e il potere dei funzionari e dei controlli,e ne derivò un allargamento dell'apparato burocratico non imputabile alla volontà soggettiva della dirigenza stalinista,ma inerente all'essenza stessa della politica pianificatrice. reperimento dei capitali: Al reperimento dei capitali si provvide nell'unico modo possibile,cioè mediante la COMPRESSIONE DEI SALARI (che recupereranno i livelli del 1928 solo nel 1940) e mediante forte prelievo dai redditi delle campagne. L'agricoltura comunque oveva essere ristrutturata perchè i piani fossero realizzabili:INFATTI LA PICCOLA PROPRIETà CONTADINA formatasi nei primi anni della rivoluzione era coltivata secondo metodi antiquati e assorbiva una gran quantità di manodopera che doveva essere concentrata nell'industria

                        continua...

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                        • #42
                          collettivizzazione forzata delle terre:
                          Dunque per aumentare il numero di addetti nell'industria si procedette alla
                          COLLETTIVIZZAZIONE COATTA DELLE TERRE e dall'unificazione di centinaia di migliaia di piccole aziende agricole nacquero i kolkoz e i sovkoz.
                          Nei primi la terra apparteneva allo STATO,ma le abitazioni e piccole aree coltivabili erano di proprietà individuale;i secondi (sovkoz) assai più vasti appartenevano INTERAMENTE allo stato,e i contadini li lavoravano in qualità di operai agricoli salariati dallo stato.
                          Stazioni di macchine e trattori,opportunamente dislocate,fornivano ai kolkoz,secondo turni concordati localmente,sia i mezzi tecnici per una coltivazione razionale,sia la consulenza dei loro periti agrari.
                          Le dimensioni quantitative della trasformazione sono riassumibili in queste cifre: nel 1928 le aziende agricole colletive russe costituivano solo l'1,7% del totale;nel 1940 le aziene erano state collettivizzate nella misura del 97%.
                          La razionalizzazione dell'agricoltura non consentì di aumentare considerevolmente la QUANTITà della produzione,ma la resa lavorativa pro capite crebbe a tal punto che nel corso di un decennio circa 2O MILIONI DI LAVORATORI POTERONO ESSERE TRASFERITI DALLA CAMPAGNA ALL'INDUSTRIA com'era richiesto dalla politica dei piani.

                          STERMINIO DEI KULAK:
                          Il costo umano della collettivizazione forzata fu enorme.
                          I kulak,legati appassionatamente alle loro terre,cercarono di opporsi alla riforma,sia opponendosi con le armi ai funzionari governativi,sia imboscando le derrate,diminuendo le seminagioni,macellando indiscriminatamente il bestiame.
                          Dal 1929 al 1932 il patrimonio zootecnico dell'U.R.S.S subì pertanto una paurosa decurtazione:gli equini si ridussero da 34 milioni a 17 milioni, i bovini da 68 a 39,gli ovini da 147 a 51,i suini da 21 a 12.
                          I rifornimenti alimentari diventarono insufficenti:nel 1932 intere regioni furono colpiti dalla carestia,e le vittime si contarono a centinaia di migliaia.
                          I viveri dovettero essere razionati.
                          Quindi I kulak furono oggetto di una persecuzione sistematica :STERMINATI O DEPORTATI IN MASSA E ADIBITI AL LAVORO COATTO NELLE REGIONI PIU' IMPERVIE DELL' U.R.S.S,ESSI CESSARONO DI ESISTERE COME CLASSE SOCIALE.

                          p.s
                          continua...
                          Last edited by Сталин; 19 June 2009, 20:43.

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                          • #43
                            Politica Economica E Sociale Del Regime Staliniano

                            ecco un post unificato

                            Spoiler:
                            E' un'analisi dei vari totalitarismi novecenteschi ma non c'entra granchè col comunismo.
                            Comunque la politica stalinista riguardo ai piani quinquennali era essenzialmente diversa dalle"battaglie del grano"mussoliniane.
                            Innanzi tutto il consenso delle masse era sopprattutto creato dall'incredibile processò di industrializzazione e il miglioramento delle condizioni di vita in U.R.S.S.
                            Questo processo favorì l'accentramento del potere nella figura di stalin che creò un culto della personalità che sostituì la fede russo-ortodossa della popolazione che prese ad adorare stalin come un dio.
                            E d'altra parte l'impegno del regime per diffondere servizi assistenziali e sanitari,ignoti nella russia degli zaer,era sotto gli occhi di tutti;come potevano constatare lo sforzo gigantesco per promuovere l'istruzione masse,necessaria per preparare i quadri tecnici e politici :la scolarizzazione che nel 1928 aveva raggiunto 12 milioni di ragazzi alla vigilia della seconda guerra mondiale era salita oltre i 38.000.000.
                            Stalin affermava "La russia è sempre stata battuta a causa della sua arretratezza... Siamo da cinquanta a cento anni indietro dai paesi più avanzati.
                            Dobbiamo colmare questa differenza.O lo facciamo o ci schiaccieranno"
                            Ricordiamo l'invasione tedesca del 41'.
                            Inoltre centralizzò notevolmente l'apparato burocratico soffocando il dissenso tramite la fucilazione o la deportazione nei "гулаг" in siberia.
                            IN UN CLIMA DI TERRORE STALIN S'AFFERMO' COME INTERPRETE INDISCUTIBILE DEL MARXISMO LENNINISMO (come se il marksismo fosse una verità rivelata).
                            POLITICA ECONOMICA:
                            i piani quinquennali:
                            La NEP aveva ricreato una classe borghese,di commercianti,di industriali,di tecnici e soprattutto di "kulak"che non avevano alcuna organica feeltà al comuniso e che sarebbero stati avvantaggiati da una riforma democratico-borghese del regime. Dal punto di vista internzaionale l'U.R.S.S si trovava minacciata ed isolata. Perduravano i buoni rapporti economici con la germania ma lo "spirito di rapallo" si era alquanto offuscato da quando la repubblica di weirman aveva accettato gli accordi di locarlo ed era entrata nelle società delle nazioni. La polonia dal 26' era dominata dalla dittatura autoritaria del colonnello pilsudski ed era ostile al regime sovietico. la repubblica cinese: (dal 1912) morto nel 1925 sun yasten fautore dell'amicizia con la russia era passata dal 1927 sotto il governo che aveva operato una dura repressione contro i comunisti (sul fronte interno). Dall'estremo oriente vi era l'impero giapponese sempre più dedito all'espansione territoriale dal 1905,quando sconfisse l'impero zarista nella guerra in manciuria. Pertanto lo sviluppo industriale fu influenzato dai seguenti fattori:

                            1 sopprimere la nuova rinascita della borghesia russa e ucraina e conseguire quell'ampliamento industriale della produzione senza la quale un regime socialista non poteva sopravvivere,sia per otare la russia di una potenza industriale che le garantisse adeguate capacità di difesa militare. Stalin e i suoi collaboratori dunque decisero di abbandonare la NEP e promuovere una rapida industrializzazione adottando la politica dei piani quinquennali.

                            Per la realizzazione dei piani si dovettero superare difficoltà inimmaginabili,infatti la russia era una nazione agricola,carente di cultura inustriale e di capitali;nessuno stato borghese le avrebbe concesso GLI ENORMI PRESTITI NECESSARI PER UNA RAPIDA ESPANSIONE INDUSTRIALE,se non nella speranza di dawesificarla (neologismo coniato da stalin). INOLTRE L'OBBIETTIVO PRINCIPALE DEI PIANI ERA LO SVILUPPO DELL'INDUSTRIA PESANTE base di tutta la produzione compresa quella militare;ma per conseguirlo bisognava ristrutturare l'intera economia secondo una una concezione unitaria e globale. Pertanto la commissione statale pianificatrice (gosplàn),istituita nel 1921,raccolte da tutta l'unione sovietica le indispensabili informazioni,provvide a rielaborararle in vista in vista dei fini da raggiungere e stabilì le quantità di tecnici,di operai,i macchine e di materie prime da impiegare nelle diverse regioni e nelle singole fabbriche e aziende. Naturalmente perchè persone e cose si incontrassero nei luoghi e nei momenti richiesti dallo sviluppo fu necessario ampliare enormemente la quantità e il potere dei funzionari e dei controlli,e ne derivò un allargamento dell'apparato burocratico non imputabile alla volontà soggettiva della dirigenza stalinista,ma inerente all'essenza stessa della politica pianificatrice. reperimento dei capitali: Al reperimento dei capitali si provvide nell'unico modo possibile,cioè mediante la COMPRESSIONE DEI SALARI (che recupereranno i livelli del 1928 solo nel 1940) e mediante forte prelievo dai redditi delle campagne. L'agricoltura comunque oveva essere ristrutturata perchè i piani fossero realizzabili:INFATTI LA PICCOLA PROPRIETà CONTADINA formatasi nei primi anni della rivoluzione era coltivata secondo metodi antiquati e assorbiva una gran quantità di manodopera che doveva essere concentrata nell'industria
                            collettivizzazione forzata delle terre:
                            Dunque per aumentare il numero di addetti nell'industria si procedette alla
                            COLLETTIVIZZAZIONE COATTA DELLE TERRE e dall'unificazione di centinaia di migliaia di piccole aziende agricole nacquero i kolkoz e i sovkoz.
                            Nei primi la terra apparteneva allo STATO,ma le abitazioni e piccole aree coltivabili erano di proprietà individuale;i secondi (sovkoz) assai più vasti appartenevano INTERAMENTE allo stato,e i contadini li lavoravano in qualità di operai agricoli salariati dallo stato.
                            Stazioni di macchine e trattori,opportunamente dislocate,fornivano ai kolkoz,secondo turni concordati localmente,sia i mezzi tecnici per una coltivazione razionale,sia la consulenza dei loro periti agrari.
                            Le dimensioni quantitative della trasformazione sono riassumibili in queste cifre: nel 1928 le aziende agricole colletive russe costituivano solo l'1,7% del totale;nel 1940 le aziene erano state collettivizzate nella misura del 97%.
                            La razionalizzazione dell'agricoltura non consentì di aumentare considerevolmente la QUANTITà della produzione,ma la resa lavorativa pro capite crebbe a tal punto che nel corso di un decennio circa 2O MILIONI DI LAVORATORI POTERONO ESSERE TRASFERITI DALLA CAMPAGNA ALL'INDUSTRIA com'era richiesto dalla politica dei piani.

                            STERMINIO DEI KULAK:
                            Il costo umano della collettivizazione forzata fu enorme.
                            I kulak,legati appassionatamente alle loro terre,cercarono di opporsi alla riforma,sia opponendosi con le armi ai funzionari governativi,sia imboscando le derrate,diminuendo le seminagioni,macellando indiscriminatamente il bestiame.
                            Dal 1929 al 1932 il patrimonio zootecnico dell'U.R.S.S subì pertanto una paurosa decurtazione:gli equini si ridussero da 34 milioni a 17 milioni, i bovini da 68 a 39,gli ovini da 147 a 51,i suini da 21 a 12.
                            I rifornimenti alimentari diventarono insufficenti:nel 1932 intere regioni furono colpiti dalla carestia,e le vittime si contarono a centinaia di migliaia.
                            I viveri dovettero essere razionati.
                            Quindi I kulak furono oggetto di una persecuzione sistematica :STERMINATI O DEPORTATI IN MASSA E ADIBITI AL LAVORO COATTO NELLE REGIONI PIU' IMPERVIE DELL' U.R.S.S,ESSI CESSARONO DI ESISTERE COME CLASSE SOCIALE.
                            BILANCIO DEL PIANO:
                            I risultati del primo quinquennale furono grandiosi:
                            La produzione del carbone,del petrolio,delle ghisa,dell'acciaio e del rame raddoppiò,la produzione dell'energia elettrica triplicò,l'analfabetismo,per combattere il quale il piano aveva impiegato grandi risorse,capitali e personale,si ridusse al 10% della popolazione totale;a contatto con tecnici,ricercatori e ingegnieri fatti venire dall'estero,si formò una classe dirigente industriale russa,legata al regime da solidi vincoli di fedeltà.
                            Inoltre mentre precedentemente l'agricoltura e l'industria contribuivano in maniera pressochè uguale alla produzione totale dell'U.R.S.S ,al termine del piano l'industria vi contribuiva per il 70,7% e l'agricoltura per il 29,3%.
                            I SACRIFICI SOPPORTATI DALLA POPOLAZIONE FURONO PROPRZIONATI AI RISULTATI RAGGIUNTI.
                            Per ottenere valuta estera (necessaria all'acquisto dei macchinari da importare e al pagamento dei tecnici stranieri) l'U.R.S.S aveva dovuto esportare derrate alimentari anche nei momenti di carestia ,e gli scambi con l'estero erano diventati anche più svantaggiosi da quando la crisi scatenata nel mondo "capitalista"
                            aveva determinato il crollo dei prezzi ei prodotti agricoli.
                            L'industria leggera,d'altra parte,produttrice i quei beni che rendono più confotrtevole la vita era stata interamente sacrificata all'industria pesante .
                            Alla conclusione del primo piano quinquennale mentre l'inustria pesante (mineraria,metallurgica,meccanica) era cresciuta del 179% mente quella leggera era aumentata solo dell'87%.
                            Tali tassi di sviluppo che non avevano precedenti nella storia mondiale,erano infatti stati raggiunti sottraendo ai consumi e dedicando ai reinvestimenti circa un terzo del reddito nazionale annuo.



                            Last edited by Сталин; 19 June 2009, 23:31.

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                            • #44
                              Tu fai il lavaggio del cervello.

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                              • #45
                                Originariamente Scritto da Creed Visualizza Messaggio
                                Tu fai il lavaggio del cervello.
                                perchè,non ho fatto altro che riassumere dati e fatti storici in un testo,dov'è il problema?
                                Perchè il mio lavoro non viene mai apprezzato!!!!!?

                                do you know that I consider you very sexy little pup ? grrrrrrrrrrrrrr

                                Comment

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