http://www.youtube.com/watch?v=R0tGOdHl7_0&feature=fvw
L’antica Illiria, era il paese dei liberi “liri”. Si estendeva nei Balcani occidentali a sud del Danubio ed era formata da una serie di varie tribù evolute che vivevano attorno alle città stato, dove a capo c’era un unico re, e diversi re si succedettero al trono durante la sua storia, qui indicheremo solo gli ultimi, quelli nel periodo di massima fioritura dell’Illiria.
Con il re Glauco, (312 a.c) il paese aveva raggiunto il massimo dell’evoluzione, e col suo governo che dedicava tutte le proprie risorse alla cultura e benessere, l’Illiria aveva goduto di 80 anni di pace. Il suo erede fu Agron che aveva tendenze militari, e secondo il racconto di Stradone, nessuno dei suoi predecessori aveva reso tanto potente il paese dal punto di vista bellico. Forse Agron era preoccupato dalla crescita di una nuova potenza, quella di Roma, che era in continua espansione, e che rappresentava un pericolo per l’illiria, dopo la morte di Agron andò al trono la regina Teuta, si dice che non fosse molto gradita ai Romani, che la chiamavano “la regina isterica”.
Durante il suo Regno aveva fatto molti trattati e alleanze.
Dopo che un membro di ambasceria romana fu ucciso, Roma attaccò l’Illiria con ingenti forze, e dopo uno scontro cruento, le 2 parti decisero una tregua con condizioni giudicate disonorevoli dalla regina Teuta che si suicidò. Venne sostituita dal re Genzio, diplomatico e naturalista, la scoperta delle qualità mediche della “genziana” è dovuta a lui.
Genzio decise di fare la città di Shkodra (Scutari), nel nord dell’Albania attuale, capitale dell’Illiria, accrebbe il potere centrale e ordinò che solo Scutari potesse coniare moneta. Purtroppo, non tutte le città-stato aderirono, rendendo, forse sotto l’influenza romana, più gracile e vulnerabile L’illiria.
Con il pretesto di un’alleanza di Genzio con la Macedonia, Roma sferrò una terza guerra contro L’illiria divisa, indebolita, e la conquistò nel 168 a.c completando il dominio su tutti i balcani.
Roma smembrò il paese in 3 province, in modo da renderne più sicuro il dominio, e per quanto rispettasse tradizioni e costumi, dette inizio al tramonto di una grande civiltà…
Le culture dei vincitori prevalgono su quelle dei vinti, solo la terra è capace di conservare nel suo grembo materno le testimonianze indelebili di una civiltà fagocitata dalla follia umana che, nel tentativo di prevaricare su tutto e su tutti, con immatura incoscienza, occulta ciò che sarebbe stato utile alla comune evoluzione dell’intera umanità. Comunque, anche dopo l’occupazione, le scuole dell’Illiria illuminarono le menti di molti personaggi di Roma. Tra i più noti possiamo citare Giulio Cesare, il quale si perfezionò nelle scuole di Durazzo, come narra lui stesso nel “De Bello Civili”.
Un’altra grande mente di Roma che studiò nelle scuole dell’Illiria, e precisamente nella citta-stato di Apollonia, fu Augusto, il quale amò quel luogo durante tutta la sua vita.
Comunque, oltre a legionari valorosi, l’Illiria diede a Roma e a Bisanzio molti imperatori, tra i quali ricordiamo:
Aureliano, detto “Restitutor Orbis” (214-275)
Diocleziano (255-313)
Costantino il Grande (274-337)
Giustino I (450-528)
Giustiniano il Grande (482-565)
Giustino II (morto nel 578)
The Illyrian Empire
L’antica Illiria, era il paese dei liberi “liri”. Si estendeva nei Balcani occidentali a sud del Danubio ed era formata da una serie di varie tribù evolute che vivevano attorno alle città stato, dove a capo c’era un unico re, e diversi re si succedettero al trono durante la sua storia, qui indicheremo solo gli ultimi, quelli nel periodo di massima fioritura dell’Illiria.
Con il re Glauco, (312 a.c) il paese aveva raggiunto il massimo dell’evoluzione, e col suo governo che dedicava tutte le proprie risorse alla cultura e benessere, l’Illiria aveva goduto di 80 anni di pace. Il suo erede fu Agron che aveva tendenze militari, e secondo il racconto di Stradone, nessuno dei suoi predecessori aveva reso tanto potente il paese dal punto di vista bellico. Forse Agron era preoccupato dalla crescita di una nuova potenza, quella di Roma, che era in continua espansione, e che rappresentava un pericolo per l’illiria, dopo la morte di Agron andò al trono la regina Teuta, si dice che non fosse molto gradita ai Romani, che la chiamavano “la regina isterica”.
Durante il suo Regno aveva fatto molti trattati e alleanze.
Dopo che un membro di ambasceria romana fu ucciso, Roma attaccò l’Illiria con ingenti forze, e dopo uno scontro cruento, le 2 parti decisero una tregua con condizioni giudicate disonorevoli dalla regina Teuta che si suicidò. Venne sostituita dal re Genzio, diplomatico e naturalista, la scoperta delle qualità mediche della “genziana” è dovuta a lui.
Genzio decise di fare la città di Shkodra (Scutari), nel nord dell’Albania attuale, capitale dell’Illiria, accrebbe il potere centrale e ordinò che solo Scutari potesse coniare moneta. Purtroppo, non tutte le città-stato aderirono, rendendo, forse sotto l’influenza romana, più gracile e vulnerabile L’illiria.
Con il pretesto di un’alleanza di Genzio con la Macedonia, Roma sferrò una terza guerra contro L’illiria divisa, indebolita, e la conquistò nel 168 a.c completando il dominio su tutti i balcani.
Roma smembrò il paese in 3 province, in modo da renderne più sicuro il dominio, e per quanto rispettasse tradizioni e costumi, dette inizio al tramonto di una grande civiltà…
Le culture dei vincitori prevalgono su quelle dei vinti, solo la terra è capace di conservare nel suo grembo materno le testimonianze indelebili di una civiltà fagocitata dalla follia umana che, nel tentativo di prevaricare su tutto e su tutti, con immatura incoscienza, occulta ciò che sarebbe stato utile alla comune evoluzione dell’intera umanità. Comunque, anche dopo l’occupazione, le scuole dell’Illiria illuminarono le menti di molti personaggi di Roma. Tra i più noti possiamo citare Giulio Cesare, il quale si perfezionò nelle scuole di Durazzo, come narra lui stesso nel “De Bello Civili”.
Un’altra grande mente di Roma che studiò nelle scuole dell’Illiria, e precisamente nella citta-stato di Apollonia, fu Augusto, il quale amò quel luogo durante tutta la sua vita.
Comunque, oltre a legionari valorosi, l’Illiria diede a Roma e a Bisanzio molti imperatori, tra i quali ricordiamo:
Aureliano, detto “Restitutor Orbis” (214-275)
Diocleziano (255-313)
Costantino il Grande (274-337)
Giustino I (450-528)
Giustiniano il Grande (482-565)
Giustino II (morto nel 578)
The Illyrian Empire
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