Purtroppo neppure le entità onnipotenti ed il destino conoscono il finale di One Piece.
La nostra vita, per ciò che percepiamo, è un conseguirsi di eventi immodificabili. Dunque, vista da un'ottica futura, essa pare "predestinata".
Tuttavia tale termine è erroneo, se usato in quel contesto. Infatti, assumendo questa visione come prova dell'esistenza di un destino. si afferma non solo che, una volta compiuta, la scelta non è modificabile (cosa piuttosto ovvia), ma che neppure al momento stesso dell'atto da compiersi vi è una reale scelta. Cioè, affermare che la vita segue un destino solo perché il passato non si può cambiare equivale a dire che si è inconfutabilmente certi di come la scelta attuata in quell'istante non potesse essere un'altra.
In pratica, la dimostrazione non regge. E' facile affermare che il passato non si cambia, più difficile è dimostrare come anche il presente sia privo di possibilità.
Tecnicamente, un destino potrebbe esistere. Se fossero note posizione, direzione, verso e velocità di ogni particella dell'universo, sarebbe teoricamente possibile prevedere il futuro (esistono fisici che sostengono tale teoria). In pratica, ci si chiede se esista o meno la nostra volontà, e quanto questa sia influente. In effetti, su scala universale, laddove le leggi fisiche fanno da padrone, pare esistere un destino. Ogni oggetto segue vie precise, tecnicamente, conoscendo le cause di ogni evento, non esistono imprevisti.
Essendo noi ininfluenti su scala universale, allora forse è possibile dire che la storia dell'universo sia già scritta.
Ma qual'ora noi divenissimo influenti, davvero la nostra volontà rappresenterebbe l'unica variabile universale? Avremmo davvero tutto questo potere?
In sostanza, pare che per la fisica l'unica reale variabile non prevedibile sia l'eventuale volontà posseduta dall'oggetto esaminato. Un pianeta, una stella o una galassia non possono "cambiare direzione" per capriccio. Un essere senziante può.
Certo, tutto ciò ha un senso solo nell'ottica entro la quale noi possediamo il così detto "libero arbitrio", la possibilità di scegliere. Se esso esista o no, non ci è dato saperlo. Dopo tutto, viviamo ogni istante una sola volta, ed è questo il nostro più grande limite.
Per concludere, non potendo dimostrare l'esistenza di una forza superiore e preesistente, che già conosce e decide ogni nostro istante, propendo per una negazione di essa. Onestamente, non vedo le basi per affermarne l'esistenza.
Insomma, se una cosa, una volta iniziata, non può che seguire una sola strada, non dimostra certo che la via che dovrà percorrere sia già stata tracciata da qualcun altro.
La nostra vita, per ciò che percepiamo, è un conseguirsi di eventi immodificabili. Dunque, vista da un'ottica futura, essa pare "predestinata".
Tuttavia tale termine è erroneo, se usato in quel contesto. Infatti, assumendo questa visione come prova dell'esistenza di un destino. si afferma non solo che, una volta compiuta, la scelta non è modificabile (cosa piuttosto ovvia), ma che neppure al momento stesso dell'atto da compiersi vi è una reale scelta. Cioè, affermare che la vita segue un destino solo perché il passato non si può cambiare equivale a dire che si è inconfutabilmente certi di come la scelta attuata in quell'istante non potesse essere un'altra.
In pratica, la dimostrazione non regge. E' facile affermare che il passato non si cambia, più difficile è dimostrare come anche il presente sia privo di possibilità.
Tecnicamente, un destino potrebbe esistere. Se fossero note posizione, direzione, verso e velocità di ogni particella dell'universo, sarebbe teoricamente possibile prevedere il futuro (esistono fisici che sostengono tale teoria). In pratica, ci si chiede se esista o meno la nostra volontà, e quanto questa sia influente. In effetti, su scala universale, laddove le leggi fisiche fanno da padrone, pare esistere un destino. Ogni oggetto segue vie precise, tecnicamente, conoscendo le cause di ogni evento, non esistono imprevisti.
Essendo noi ininfluenti su scala universale, allora forse è possibile dire che la storia dell'universo sia già scritta.
Ma qual'ora noi divenissimo influenti, davvero la nostra volontà rappresenterebbe l'unica variabile universale? Avremmo davvero tutto questo potere?
In sostanza, pare che per la fisica l'unica reale variabile non prevedibile sia l'eventuale volontà posseduta dall'oggetto esaminato. Un pianeta, una stella o una galassia non possono "cambiare direzione" per capriccio. Un essere senziante può.
Certo, tutto ciò ha un senso solo nell'ottica entro la quale noi possediamo il così detto "libero arbitrio", la possibilità di scegliere. Se esso esista o no, non ci è dato saperlo. Dopo tutto, viviamo ogni istante una sola volta, ed è questo il nostro più grande limite.
Per concludere, non potendo dimostrare l'esistenza di una forza superiore e preesistente, che già conosce e decide ogni nostro istante, propendo per una negazione di essa. Onestamente, non vedo le basi per affermarne l'esistenza.
Insomma, se una cosa, una volta iniziata, non può che seguire una sola strada, non dimostra certo che la via che dovrà percorrere sia già stata tracciata da qualcun altro.
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