Sono una delle bands metal più famose e apprezzate degli ultimi tempi, ma anche una di quelle che ha più cambiato nel corso degli anni; ci sono album che non hanno nulla a che vedere fra loro per esempio.
Dopo alcuni EP che li posizionano fra i pionieri del nascente melodic death metal il cupo Skydancer segna il debutto su full-lenght. E' un album ancora un po' acerbo, ma dagli arrangiamenti a loro modo eleganti (anche per la presenza di parti acustiche) e con diversi spunti accattivanti. La nota negativa è la voce di Anders Fridèn, poco espressiva.
Nel 1994 Fridèn va negli In Flames al posto di Mikael Stanne che subentra proprio nei Dark Tranquillity (ci guadagneranno entrambe le formazioni) e viene pubblicato così un buon EP, Of Chaos and Ethernal Night.
Il successivo The Gallery (1995) è uno spettacolare punto di incontro fra melodia, rabbia ed eleganza, oltre che di parti acustiche e duetti voce maschile/femminile che rendono il tutto ancora più raffinato.
Nel 1997 viene pubblicato The Mind's Eye, molto più rabbioso ma anche molto meno di classe e più piatto, però con diversi pezzi melodici ed evocativi molto belli e che escono dal contesto del melodic death metal.
La volontà del gruppo è quella di "non essere più considerata semplicemente una melodeath band", così viene composto Projector nel 1999: è un album che rompe con il passato alternando parti di metal graffiante ma melodico ad altre lente e atmosferiche, con anche influenze dark wave, e con molto canto pulito. Viene erroneamente considerato un album elettronico ed ha subito anch'esso fior di critiche da chi preferiva i vecchi stilemi, rimane in ogni caso un esperimento coraggioso e interessante.
A questo punto cambia leggermente la formazione, il risultato è Haven l'anno successivo, un album di metal melodico molto elettronico e orecchiabile, ma dato che fra molti metallari c'è la tendenza a schifare album del genere il disco non riceve grandi apprezzamenti. Si tratta di un lavoro ancora più coraggioso, dove a far da padrona è la melodia.
Damage Done (2002) è un buon mix di potenza e melodia, maggiormente consigliato per chi vuole iniziare ad ascoltarli proprio per questo motivo. Sostanzialmente una sintesi delle tendenze principali dei dischi precedenti, certo di gran spessore e con molti brani potentissimi.
Character (2005) è un consolidamento delle sonorità di Damage Done rendendole però più cattive e rabbiose, purtroppo secondo me vengono a mancare il feeling del precedente oltre che l'innovazione di Haven. Nonostante a volte sembri un po' forzato e troppo estremizzato, mantiene lo stesso dei momenti più interessanti.
Fiction (2007) prosegue su di uno stile ormai consolidato, rendendolo giusto un po' più atmosferico e melodico, anche se un po' più prevedibile e di maniera. Lo consiglierei ai fan della band principalmente.
Infine l'ultimo We Are the Void (2010), che mostra un sostanziale calo d'ispirazione, con melodie e riffing più piatti.
Qualcun'altro li conosce?
Dopo alcuni EP che li posizionano fra i pionieri del nascente melodic death metal il cupo Skydancer segna il debutto su full-lenght. E' un album ancora un po' acerbo, ma dagli arrangiamenti a loro modo eleganti (anche per la presenza di parti acustiche) e con diversi spunti accattivanti. La nota negativa è la voce di Anders Fridèn, poco espressiva.
Nel 1994 Fridèn va negli In Flames al posto di Mikael Stanne che subentra proprio nei Dark Tranquillity (ci guadagneranno entrambe le formazioni) e viene pubblicato così un buon EP, Of Chaos and Ethernal Night.
Il successivo The Gallery (1995) è uno spettacolare punto di incontro fra melodia, rabbia ed eleganza, oltre che di parti acustiche e duetti voce maschile/femminile che rendono il tutto ancora più raffinato.
Nel 1997 viene pubblicato The Mind's Eye, molto più rabbioso ma anche molto meno di classe e più piatto, però con diversi pezzi melodici ed evocativi molto belli e che escono dal contesto del melodic death metal.
La volontà del gruppo è quella di "non essere più considerata semplicemente una melodeath band", così viene composto Projector nel 1999: è un album che rompe con il passato alternando parti di metal graffiante ma melodico ad altre lente e atmosferiche, con anche influenze dark wave, e con molto canto pulito. Viene erroneamente considerato un album elettronico ed ha subito anch'esso fior di critiche da chi preferiva i vecchi stilemi, rimane in ogni caso un esperimento coraggioso e interessante.
A questo punto cambia leggermente la formazione, il risultato è Haven l'anno successivo, un album di metal melodico molto elettronico e orecchiabile, ma dato che fra molti metallari c'è la tendenza a schifare album del genere il disco non riceve grandi apprezzamenti. Si tratta di un lavoro ancora più coraggioso, dove a far da padrona è la melodia.
Damage Done (2002) è un buon mix di potenza e melodia, maggiormente consigliato per chi vuole iniziare ad ascoltarli proprio per questo motivo. Sostanzialmente una sintesi delle tendenze principali dei dischi precedenti, certo di gran spessore e con molti brani potentissimi.
Character (2005) è un consolidamento delle sonorità di Damage Done rendendole però più cattive e rabbiose, purtroppo secondo me vengono a mancare il feeling del precedente oltre che l'innovazione di Haven. Nonostante a volte sembri un po' forzato e troppo estremizzato, mantiene lo stesso dei momenti più interessanti.
Fiction (2007) prosegue su di uno stile ormai consolidato, rendendolo giusto un po' più atmosferico e melodico, anche se un po' più prevedibile e di maniera. Lo consiglierei ai fan della band principalmente.
Infine l'ultimo We Are the Void (2010), che mostra un sostanziale calo d'ispirazione, con melodie e riffing più piatti.
Qualcun'altro li conosce?
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