Guerra al terrorismo e Internet: ecco l'intesa che dà una mano alla Microsoft e ostacola i programmatori indipendenti
di Riccardo Orioles
L'internet del dopoguerra. La Microsoft, la Internet Security Systems, la Foundstone ed altre hanno da tempo ufficializzato un'intesa per limitare le informazioni sulla sicurezza dei rispettivi software. Le falle, in particolare, non verranno comunicate al pubblico prima di trenta giorni dalla loro scoperta.
Questo, nel quadro della "lotta al terrorismo". A parte il terrorismo, essa però risolve uno dei principali problemi di marketing della Microsoft che diverse volte è stata pubblicamente sputtanata da programmatori indipendenti che, avendo riscontrato bugs pericolosi, li hanno denunciati in rete. Non è una questione accademica: la percezione di un'affidabilità non totale ha già spinto fuori Windows numerosi clienti, fra gli enti pubblici tedeschi (Bundeswehr in testa) passati a Linux "per ragioni di sicurezza". Col pretesto della lotta al terrorismo, in altre parole, alcune aziende decidono di prendersi un vantaggio sulla concorrenza, privando i clienti di informazioni essenziali e ponendo in vendita dei prodotti insicuri.
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Il classico videoregistratore a cassette, come tutti sappiamo, è ormai da anni uno strumento obsoleto. Il Dvd e i nuovi hard-disk veloci miniaturizzati e ad alta capienza assolvono, concettualmente, molto meglio al compito di immagazzinare e distribuire informazioni audio e video. In più, la banda larga fornisce un canale adeguato per la circolazione di masse praticamente infinite di informazioni - diciamo pure di film. Un'azienda d'avanguardia, la SonicBlue, ha annunciato un prodotto che ottimizza le prestazioni del "registratore digitale" e la sua interfaccia di rete: ognuno può rapidamente e a basso costo registrarsi quello che vuole e se lo crede opportuno distribuirlo a una dozzina (ma non più) di amici. Le principali media corporation americane, Abc, Cbs e Nbc, le hanno immediatamente aperto una causa legale *preventiva* contro per violazione del copyrigth, prima ancora che uscisse l'apparecchio. E anche qui, per giustificare questa giurisprudenza "preventiva", si fa appello allo stato d'eccezione in cui l'industria versa nel quadro della "guerra". E' come se, nel 1901, una fabbrica di diligenze avesse fatto causa "preventiva" alla De Dion Buton o alla Panhard-Levasseur accusandole di favorire, con la loro diabolica invenzione, il proliferare delle rapine in banca (è infatti incontestabile che un rapinatore in automobile fugge più velocemente di un rapinatore a cavallo) e invitando i giudici non a sequestrare magari le automobili esistenti ed effettivamente utilizzati per rapine, ma a impedire preventivamente ope legis la stessa nascita di una così pericolosa e criminale invenzione.
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A Washington, l'hackeraggio è stato equiparato per decreto ai reati di terrorismo, con pene fino all'ergastolo e competenza dei tribunali d'eccezione. A questi fini viene considerato "terrorista informatico" ("Deterrence ad Prevention of Cyberterrorism Act", sez.815) chiunque arrechi danni equivalenti o superiori a cinquemila dollari. Il ragazzo che s'introduce nel server della scuola è dunque equiparato al terrorista che prepara un attentato al tritolo, rischia le stesse pene e verrà trattato alla stessa maniera. Il decreto - sempre nel quadro dello"stato di guerra" - verrà applicato anche in maniera retroattiva.
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Le mayors che sono riuscite ad eliminare Napster (senza trarne grande guadagno: ora gli utenti si scambiano i file direttamente fra loro) e che tengono i prezzi dei CD musicali fra le 35mila e le 45mila lire, chiedono una legge che permetta loro di inserirsi senza permesso nei singoli computer dei cittadini collegati all'internet. Anche qui, il pretesto è l'"antiterrorismo".
di Riccardo Orioles
L'internet del dopoguerra. La Microsoft, la Internet Security Systems, la Foundstone ed altre hanno da tempo ufficializzato un'intesa per limitare le informazioni sulla sicurezza dei rispettivi software. Le falle, in particolare, non verranno comunicate al pubblico prima di trenta giorni dalla loro scoperta.
Questo, nel quadro della "lotta al terrorismo". A parte il terrorismo, essa però risolve uno dei principali problemi di marketing della Microsoft che diverse volte è stata pubblicamente sputtanata da programmatori indipendenti che, avendo riscontrato bugs pericolosi, li hanno denunciati in rete. Non è una questione accademica: la percezione di un'affidabilità non totale ha già spinto fuori Windows numerosi clienti, fra gli enti pubblici tedeschi (Bundeswehr in testa) passati a Linux "per ragioni di sicurezza". Col pretesto della lotta al terrorismo, in altre parole, alcune aziende decidono di prendersi un vantaggio sulla concorrenza, privando i clienti di informazioni essenziali e ponendo in vendita dei prodotti insicuri.
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Il classico videoregistratore a cassette, come tutti sappiamo, è ormai da anni uno strumento obsoleto. Il Dvd e i nuovi hard-disk veloci miniaturizzati e ad alta capienza assolvono, concettualmente, molto meglio al compito di immagazzinare e distribuire informazioni audio e video. In più, la banda larga fornisce un canale adeguato per la circolazione di masse praticamente infinite di informazioni - diciamo pure di film. Un'azienda d'avanguardia, la SonicBlue, ha annunciato un prodotto che ottimizza le prestazioni del "registratore digitale" e la sua interfaccia di rete: ognuno può rapidamente e a basso costo registrarsi quello che vuole e se lo crede opportuno distribuirlo a una dozzina (ma non più) di amici. Le principali media corporation americane, Abc, Cbs e Nbc, le hanno immediatamente aperto una causa legale *preventiva* contro per violazione del copyrigth, prima ancora che uscisse l'apparecchio. E anche qui, per giustificare questa giurisprudenza "preventiva", si fa appello allo stato d'eccezione in cui l'industria versa nel quadro della "guerra". E' come se, nel 1901, una fabbrica di diligenze avesse fatto causa "preventiva" alla De Dion Buton o alla Panhard-Levasseur accusandole di favorire, con la loro diabolica invenzione, il proliferare delle rapine in banca (è infatti incontestabile che un rapinatore in automobile fugge più velocemente di un rapinatore a cavallo) e invitando i giudici non a sequestrare magari le automobili esistenti ed effettivamente utilizzati per rapine, ma a impedire preventivamente ope legis la stessa nascita di una così pericolosa e criminale invenzione.
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A Washington, l'hackeraggio è stato equiparato per decreto ai reati di terrorismo, con pene fino all'ergastolo e competenza dei tribunali d'eccezione. A questi fini viene considerato "terrorista informatico" ("Deterrence ad Prevention of Cyberterrorism Act", sez.815) chiunque arrechi danni equivalenti o superiori a cinquemila dollari. Il ragazzo che s'introduce nel server della scuola è dunque equiparato al terrorista che prepara un attentato al tritolo, rischia le stesse pene e verrà trattato alla stessa maniera. Il decreto - sempre nel quadro dello"stato di guerra" - verrà applicato anche in maniera retroattiva.
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Le mayors che sono riuscite ad eliminare Napster (senza trarne grande guadagno: ora gli utenti si scambiano i file direttamente fra loro) e che tengono i prezzi dei CD musicali fra le 35mila e le 45mila lire, chiedono una legge che permetta loro di inserirsi senza permesso nei singoli computer dei cittadini collegati all'internet. Anche qui, il pretesto è l'"antiterrorismo".
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